Scozia 2, il ritorno: isole, distillerie e natura selvaggia
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Lo studio del tour, cominciato con circa 1 anno di anticipo, è assai complesso in quanto bisogna valutare tutti i collegamenti tra un’isola e l’altra: ponti, traghetti, orari di arrivo e di partenza. Ma ce la facciamo seguendo questa tabella di marcia:
7 notti. dall’ 11 a 18 Agosto 2014.
A Novembre 2013 partiamo con le prenotazioni:
1) Novembre 2013: prenotato B&B Faro Ruda Reidh – circa € 100,00 a notte per camera tripla
2) Dicembre 2013: prenotato:
– volo Easy Jet Malpensa/Edinburgo – circa € 200,00 a testa
– traghetti (circa 200 sterline complessive per 2 tratte andata/ritorno per auto + 3 persone;
– tutti i bed & breakfast, direttamente tramite e-mail ai proprietari (indirizzi tratti da www.visitscotland.it) e tramite www.booking.com solo per b&;b di Fort William;
3) Aprile 2014: prenotato auto tramite http://www.enoleggioauto.it/ (Rentalcars.com)
4) Giugno2014: prenotato posto Auto presso Parkingo – Malpensa.
Tutto Pronto. Si parte!
11/8/2014 Tarbert
Questa volta non dobbiamo nemmeno fare la solita levataccia. Il nostro volo Easy-jet ha insolitamente un orario decente, verso le 11. Volo di andata, tutto bene. Easy Jet fa sempre schifo ma, questa volta, almeno, ha rispettato gli orari.
I problemi iniziano invece al noleggio auto, all’aeroporto di Edimburgo. Innanzitutto il Rentals Car center è posizionato in una zona decentrata dall’aeroporto, con lungo percorso a piedi e senza navetta di collegamento. Consiglio a tutti di prendere un taxi all’uscita del terminal e di farsi portare al punto di noleggio. Abbiamo prenotato l’auto tramite il portale e-noleggio auto/Rental Car che permette la scelta della tariffa migliore tra le varie compagnie di noleggio auto. La tariffa migliore era offerta da tal Firefly; ebbene, sul luogo abbiamo scoperto che è la società economy della Hertz. Non esiste ufficio di noleggio (e quindi niente cartelli di segnalazione) ma scopriamo al momento che dobbiamo sbrigare le pratiche di noleggio tramite “videochiamata” con una postazione davanti al banco Hertz. Perdiamo un sacco di tempo ed, al termine della “videochiamata” (con chissà chi e chissà dove), al banco Hertz ci consegnano le auto per una Ford Focus Hertz. Quindi, assolutamente, NON SCEGLIETE MAI questa cacchio di Firefly. Per fortuna che poi l’auto si è comportata egregiamente per tutto il viaggio. Almeno quello.
Lasciamo finalmente il maledetto aeroporto per raggiungere la cittadina di Tarbert, posizionata ad oltre 3 ore d’auto da Edinburgo, dove abbiamo prenotato il nostro primo Bed & breakfast: Dunivaig B&B http://www.dunivaig.co.uk. Prima di tutto, però, una pausa pranzo, a metà pomeriggio, al primo Starbucks che troviamo per strada. Noi adoriamo STARBUCKS. Arriviamo a Tarbert con il cielo coperto e semipiovoso. Purtroppo questo tempo. ci accompagnerà per tutto il viaggio. La scorsa volta in Scozia, sempre in agosto, siamo stati estremamente fortunati col Meteo. Ma quest’anno decisamente no. Anche da noi in Italia (nord), l’estate 2014 non è mai iniziata. Come possiamo pretendere che qui in Scozia ci sia tempo migliore che in Italia? Ma ritorniamo al nostro B&B; si tratta di una graziosa antica casa, posizionata proprio davanti al mare. Dalla finestra della nostra camera vediamo il mare. Dal Bovindo della sala colazioni vediamo il mare. Sembra tutto perfetto tranne la proprietaria che non ha capito come si gestisce un Bed&Breakfast. Innanzitutto ci dice che dato che il marito si trova via per lavoro, la mattina successiva non potrà servirci il tradizionale Scottish Breakfast (da noi tanto desiderato) ma dovremmo accontentarci di una normale (e penosa) colazione continentale. Peccato che la tariffa prevedeva il famoso Full Scottish Breakfast e non ci sono stati concessi sconti. Inoltre, siccome lei il giorno dopo deve andare a lavorare (capiamo che fa la bidella o qualcosa di simile a scuola) dobbiamo fare colazione entro le 8.00 perchè poi lei deve andare. Mah…mai visto una cosa simile….. Insomma Bed & Breakfast bello, in suggestiva posizione, ma servizio pessimo. Decidete voi.
Inoltre “la bidella” insiste per prenotarci il tavolo a cena nel ristorante di pesce scelto da lei, Starfish, sostenendo che è l’unica soluzione per cenare. Infatti la cena non è malaccio, anche se a me, Daniela, il pesce non piace molto.
Mi rifarò in camera, preparando il the con la dotazione che si trova in ogni camera di b&b, con i biscottini scozzesi al burro che non mancheranno mai, per emergenza, nel baule della nostra auto. Visto che ha smesso di piovere, facciamo qualche foto nella graziosa piccolissima Tarbert. Fotografiamo anche un ameno vecchio Hotel, in prima linea sul mare, nel caso che a qualcuno interessi come futura destinazione:
12/8/2014 Isola di Islay-Port Ellen
Dopo una mediocre colazione, per i motivi di cui ho accennato nella data di ieri, lasciamo il b&b.
La proprietaria ci consiglia di visitare un castello nei dintorni. Purtroppo, anche questa volta, la signora dimostra la sua inutilità dato che il castello è praticamente un rudere che fa talmente schifo tanto che non scendiamo neppure dalla macchina per scattare una foto. Inoltre ci fa perdere parecchio tempo ed arriviamo giusti giusti all’imbarco del primo traghetto per l’isola di Islay.
I traghetti Caledonian MacBrayne, sono stati da noi prenotati e pagati con mesi di anticipo.
Le operazioni di imbarco delle auto sono veloci e semplici. Inoltre siamo piacevolmente sorpresi di constatare che i traghetti sembrano delle piccole navi da crociera. A bordo c’è ristorante, bar, negozio e piacevoli salottini.
La traversata verso l’isola di Islay dura circa 2 ore e 30 min.
Arriviamo a Port Askaig (dove non c’è assolutamente niente) e attraversiamo l’isola fino all’estremità opposta per raggiungere Port Ellen dove abbiamo prenotato.
L’isola di Islay è famosa per le sue 8 pregiatissime distillerie di Whisky. Iniziamo il tour con la distilleria Laphroaigh. La distilleria è suggestivamente collocata in riva al mare. Piacevoli gli ambienti esterni estremamente ben curati e bella la sala degustazioni. Tutte le distillerie di Islay offrono assaggi gratuiti del proprio whisky e possiedono tutti un piccolo negozio con prodotti e gadgets vari.
Dopo la visita, andiamo alla ricerca del nostro b&b, che, come dice il nome, dovrebbe trovarsi proprio vicino alla distilleria: B&b Laphroaigh View http://www.laphroaigview.co.uk/.
Notiamo subito all’esterno delle graziose pecore al pascolo, dal pelo bianco ma con muso e zampe nerissime. Suoniamo il campanello ma nessuno ci risponde. La porta è aperta così entriamo e ci accomodiamo in salotto. Finalmente si fa viva la padrona di casa e ci assegna la camera, collocata, tanto per cambiare, al piano superiore.
Infatti quasi tutti i b&b hanno le camere al piano superiore, raggiungibili con ripide e strette scale di legno, faticose da percorrere con le nostre grosse valigie (e anche senza). Consigliamo a tutti, per evitare inutili sforzi, di portare negli alloggi solo una borsa con il necessario per la notte ed il cambio abiti per il giorno successivo.
Chiediamo alla signora consigli per la cena e ci consiglia il bar dell’Islay Hotel. Risulterà per noi sempre più conveniente, qui in Scozia, cenare nei vari bar-pub (e non nei restaurant) dove è possibile scegliere tra una discreta varietà di piatti a prezzo economico in un ambiente più informale rispetto ai classici ristoranti. Attenzione però, controllate però che non sia solo un semplice Pub in quanto nei Pub servono solo alcolici e niente cibo.
Infatti, dopo cena, ci rechiamo in un vero e sudicio Pub Ardview Inn, dove beviamo birra e dove ci divertiamo a selezionare musica nel Juke-box elettronico.
13/8/2014 Lochgilphead
La giornata si apre con la miglior colazione del nostro viaggio.
Un vero Full scottish Breakfast con tutti i componenti d’obbligo ed in quantità abbondante: Uova, bacon, salsiccia, black pudding, Haggis, fagioli, pomodoro e funghi.
Subito dopo salutiamo e partiamo per proseguire la nostra visita di Islay.
Prima tappa la distilleria Ardbeg, anche questa meravigliosamente posizionata in riva al mare. Troppo presto però per fare il primo assaggio si Whisky, quindi passiamo il turno.
Seconda tappa alla distilleria Lagavulin che però risulta meno interessante delle altre e poi ci dirigiamo verso il villaggio Bowmore, dove visitiamo la grande omonima distilleria, molto frequentata ed organizzata per le visite turistiche. Bel negozio, bello spazio espositivo e panoramica sala degustazioni (ed ovviamente ottime degustazioni).
All’uscita della distilleria visitiamo il vicino ufficio turistico dove acquistiamo cartoline e francobolli e alcuni negozi della cittadina.
Per concludere la distilleria Caol ila che però ci appare un po’ triste e Piove molto forte, così decidiamo di recarci all’imbarco dei traghetti a Port Askaig, anche se un po’ in anticipo.
Rifacciamo la piacevole traversata e sbarchiamo a Kennacraig. Da qui andiamo a Lochgilphead dove abbiamo prenotato il b&b: B&b The Corran a Lochgilphead . Il b&b è molto particolare, un’antica bella casa, con grande giardino. In un lato del cortile c’è un ponticello di legno con vista sul fiume. Persino il bellissimo e fiorito giardino è attraversato da un piccolo ruscello. Ai pochi metri invece, dalla casa, passa il bellissimo Crinan Canal, con ponticello.
Anche la cittadina di Lochgilphead e graziosa. Individuamo subito il locale tipico per cenare piacevolmente: The Argyll Inn. Si può persino giocare a freccette e facciamo qualche tiro.
La nostra camera è davvero particolare. Il bagno a noi riservato è alla porta accanto ed è una vera e propria sala da bagno, con vasca dalla linea antica con piedini e grandissima doccia. Scattiamo foto anche in bagno e mia figlia non può resistere e fa un lungo bagno nella bellissima vasca.
14/8/2014 Tobermory
Di prima mattina andiamo a vedere il Crinan canal in due punti: uno proprio accanto al Bed & Breakfast e l’altro in località Crinan dove il paesaggio è ancor più accattivamente. Peccato che, come quasi sempre, piova. Dopo Crinan ci dirigiamo verso Oban per l’imbarco del traghetto che ci porterà all’isola di Mull. Non visitiamo Oban e neppure la sua rinomata distilleria in quanto abbiamo già soggiornato qui nel corso del nostro precedente viaggio in Scozia.
La traversata per l’isola di Mull è più corta rispetto all’altra per Islay; solo 1 ora e mezza. Tuttavia il paesaggio che vediamo scorrere dal ferry è particolarmente bello. Scorgiamo le casette di Oban dall’acqua e passiamo vicinissimi ad un grande faro bianco.
Il paesaggio dell’isola di Mull ci piace tantissimo: tanto verde, ma verde verde; tanta acqua, tante pecore ai lati della strada. Bè, questa non è una novità: le pecore e le mucche sono ovunque in Scozia e ci faranno compagnia per tutta la nostra vacanza. Si trovano sempre nei campi che costeggiamo con l’auto, ma spesso le troviamo proprio al centro della carreggiata stessa. Una pecora addirittura, ci sorpassa correndo sulla strada. Una mucca invece, dalle grossa corna, si stava avvicinando un po’ troppo pericolosamente all’auto mentre mia figlia la fotografa e mio marito ha inserito prontamente la marcia e siamo scappati.
Prima tappa all’isola di Mull è al Duart Castle: un castello di difesa, affacciato sul mare, circondato da una distesa di prato verde, tanto perfetta da sembrare quella di un campo da golf. Accanto al castello ci sono alcuni cannoni. Non visitiamo l’interno anche se è possibile farlo.
Visitiamo invece la caffetteria ed il negozio del castello, in una casetta accanto allo stesso. Al banco della Tea Room troviamo una distesa di torte di tutti i tipi, sotto le classiche campane di vetro. Difficile scegliere le nostre 3 fette. Ne prendiamo 4 con le nostre cups of Tea.
Io Daniela, scelgo uno Scone: classico dolce che accompagna il tè nel Regno unito che si gusta spalmato di burro e marmellata e con la classica Clotted cream (un tipo particolare di panna rappresa). Andiamo poi verso Tobermory dove alloggeremo al b&b: Harbour Guest House a Tobermory Http://www.harbourguesthouse-tobermory.co.uk/. Arrivati a Tobermory rimaniamo stupiti dalla bellezza del posto. Sarà il luogo del nostro viaggio in Scozia che più rimarrà impresso nella nostra mente. Una baia con tante casette colorate, una accanto all’altra: ogni casa di colore contrastante con la successiva. Un colpo d’occhio pazzesco. Tutte queste belle casette sono negozi, pub, ristoranti, posta, banca ed anche il nostro Bed & breakfast si trova fortunatamente proprio qui, all’inizio della baia. Quando arriviamo notiamo che c’è bassa marea e l’acqua non arriva fino all’estremità del porticciolo. Ma osservando il mare qualche ora dopo, scopriamo che l’acqua è arrivata a ricoprire tutta la baia offrendoci una scenografia ed una luce perfetta per le nostre foto. Notiamo subito la somiglianza del luogo con Portree sull’isola di Skye, da noi visitata la scorsa volta e che vi consigliamo.
All’inizio del paese, si trova anche l’immancabile Distilleria Tobermory, che visitiamo velocemente. Poi visitiamo i negozietti nelle casette colorate: c’è un negozio di saponi, una cioccolatteria ed un negozio curiosamente collocato in una chiesa sconsacrata, con annesso piacevole Tea Room. Anche il locale che scegliamo per la sera, sorge nell’edificio più appariscente della via, dipinto da giallo sgargiante: il bar del Mishnish Hotel dove mangiamo piattoni unici con carne, patatine, verdure ecc. che troviamo spesso in tutti i locali di questo tipo. Ed ovviamente l’immancabile pinta di Guinness.
Il nostro alloggio è un grande bed&breakfast con parecchie camere, proprio davanti al mare. La sala colazione è così piuttosto ampia con grande vetrata/osservatorio su una zona verde con tanti uccellini che vengono a nutrirsi negli appositi distributori di cibo. I proprietari devono essere dei veri appassionati di ornitologia. Solito rito del tè con biscottini e poi a nanna.
15/8/2014 Fort William
Leggendo le informazioni turistiche disponibili al bed & breakfast, scopriamo che appena fuori Tobermory esiste un castello in posizione suggestiva ed isolata, adibito a bed & breakfast ma con negozio a caffetteria visitabili. Programmiamo il nostro fedele Tom Tom e ci dirigiamo nella parte alta di Tobermory. E’ questa una zona particolarmente bella, ricca di bed&breakfast con incantevole vista sul porticciolo. Praticamente si vedono le belle casette colorate dall’alto.
Poi facciamo un bel po’ di strada nella natura più selvaggia e cerchiamo di raggiungere il Glengorm Castle. Si trova proprio in posizione isolata. Occorre percorrere diverse miglia di stradine tortuose in compagnia delle sole pecore. Poi però arriviamo ed è bellissimo. E’ un bed & breakfast che consigliamo a chi vuole alloggiare proprio in un vero castello in Scozia in un’atmosfera fuori dal tempo. Scattiamo qualche foto con la distesa verde dei prati ed il mare sullo sfondo e poi andiamo alla vicina caffetteria. Qui curiosiamo tra i prodotti tipici del negozio, acquistiamo dei biscottoni scozzesi artigianali e chiacchieriamo con la commessa che è stranamente italiana. Intendiamoci: qui, in questa zona della Scozia, di Italiani se ne vedono proprio pochi (sono tutti a Lochness ad aspettare che riemerga Nessie) e quindi trovare un’italiana che lavora in questo luogo dimenticato dal mondo è una cosa veramente particolare.
Subito dopo ci mettiamo in viaggio per Craignure, per riprendere l’ultimo di questa serie di Traghetti che ci riporterà ad Oban e lì raggiungeremo Fort William dove abbiamo prenotato il bed& breakfast B&b Campfield House a Fort William – Http://www.campfield-house.co.uk.
Tutti i b&b di questo viaggio sono stati prenotati direttamente tramite e-mail con i padroni di casa, cercando gli indirizzi in Google. Ad eccezione di questo b&b di Fort William e di quello dell’ultimo giorno che sono stati prenotati tramite booking.com.
Prima però di arrivare a Fort William transitiamo casualmente in un punto che ci era molto piaciuto 12 anni fa’, tanto che allora avevamo fatto una foto da cui è stato ricavato un ingrandimento, ora appeso alle pareti di casa nostra. Si tratta di Castle Stalker presso Argyll and Bute. Ovviamente ci fermiamo e scattiamo la stessa identica foto, dopo 12 anni.
Raggiungiamo quindi il B&b: una moderna casetta con un giardino degradante sul lago. Il signore però che ci accoglie, denominato da noi come “Il tirchio” ci accoglie molto freddamente. Ci fa pagare subito in anticipo la camera. Ci impone l’orario della colazione in quanto dispone di un solo tavolo ma di molte camere ad un’ora troppo tarda per noi e ci dice categoricamente che, per colazione, possiamo solo scegliere 5 alimenti dall’elenco che ci sottopone al nostro arrivo. Continuava a dire “Five Things”, “Five Things”. Ma la cosa peggiore, oltre al bagno veramente angusto, è il letto di mia figlia. Ogni volta che io o mio marito proviamo solo a sederci sopra, tutte le doghe in legno cadono per terra. Per 2 volte ci tocca togliere il materasso ed infilare le doghe nei loro supporti. Alla terza volta, accaduta di mattina, abbandoniamo il letto così sfondato, lo mostriamo ai 2 tirchi e ci vendichiamo con la peggior recensione di tutti i tempi su Tripadvisor.
Per cena andiamo a Fort William, che si trova a pochi Km. dal b&b. Sulla strada per Fort William notiamo un sacco di b&b decisamente in posizione migliore rispetto al nostro. Chissà come abbiamo fatto a scegliere proprio quello schifo.
Comunque Fort William non ci piace. E’ una cittadina abbastanza grande, un po’ incasinata, una viabilità assurda e totale assenza di parcheggi in centro. Cerchiamo quindi un luogo per cenare con parcheggio e, fortunatamente, scorgiamo il bar Food Stop, annesso all’Hotel Alexandra, dove ci siamo trovati veramente bene. Ve lo consigliamo (se proprio dovete andare a Fort William).
16/8/2014 Gairloch
Questa mattina facciamo colazione tardi, perchè i proprietari del b&b ci hanno imposto di scegliere tra le 7 e le 9 ed abbiamo scelto le 9.
Poi partiamo in direzione Fort Augustus per vedere le chiuse del Caledonian Canal che tanto ci erano piaciute la scorsa volta. Subito dopo le chiuse, inizia il famoso lago di Lochness, dove non ci fermiamo in quanto già visitato la scorsa volta. Però facciamo una sosta per fotografare delle simpatiche mucche che pascolavano in riva a Lochness.
Il nostro obiettivo della giornata è raggiungere il Faro Rua Reidh Http://www.stayatalighthouse.co.uk/, dove abbiamo prenotato da mesi e mesi, per provare l’emozione di pernottare in un faro.
Il faro di Rua Reidh si trova in una posizione isolatissima a Melvaig/Gairloch. Ci aspetta qualche ora d’auto per raggiungere questo luogo dimenticato da Dio e dagli uomini.
Notiamo una bella Tea Room, poco prima di Gairloch, a Kerrysdale e facciamo una sosta per tè e torta. Un po’ caro ma l’ambiente è molto carino. Le nostre ripetute soste nelle tea room al pomeriggio di ogni giorno, sono dovute al fatto che dopo l’abbondante colazione del mattino, non pranziamo per niente a mezzogiorno. Così, solitamente verso le 15 o le 16 del pomeriggio, ci serve giusto qualcosa per arrivare ad ora di cena.
A Gairloch compriamo delle cibarie di emergenza, tipo crackers e biscotti in quanto sappiamo che al faro potrebbe non esserci nulla da mangiare e potrebbe essere troppo complicato raggiungere il primo centro abitato (come in effetti sarà). Notiamo che dal porticciolo di Gairloch partono delle escursioni in barca per vedere delfini e balene. Ma noi non abbiamo tempo e poi quel giorno le condizioni meteo sono avverse e le gite sospese.
Dopo Gairloch la strada si fa sempre più stretta ed impervia. La stradina è ad una misera carreggiata con i Passing Places ogni tot. metri per permettere alle macchine che provengono dall’altro senso di passare. Praticamente, se si incontra una macchina, occorre decidere chi deve passare. L’altra macchina, deve per forza arrestarsi in un passing place. Se non c’è passing place, occorre che una delle due macchine proceda in retromarcia fino all’allargamento più vicino.
Comunque, più ci avviciniamo al faro e più le cose si complicano. Anche i passing place diventano sempre più rari e facciamo gli scongiuri di non incontrare nessuno ed invece ci troviamo faccia a faccia con un’auto. Oltretutto, da un lato della stradina c’è il mare e quindi la situazione è estremamente pericolosa (e non dimentichiamo che qui c’è anche la guida a destra e quindi si è già un po’ meno esperti).
Quando riusciamo ad arrivare al faro, io Daniela decido che non voglio mai più ripercorrere quella strada orribile. Peccato che qui siamo stati obbligati a prenotare 2 notti ed a pagarle all’atto della prenotazione (furbi i gestori, altrimenti chissà quanta gente scapperebbe). Ma io non intendo assolutamente rimanere lì 2 giorni. C’è un tempo bruttissimo, un vento pazzesco che fa addirittura volare il cappellino di Max sugli scogli sottostanti il faro. Non c’è per niente l’atmosfera romantica del faro che mi aspettavo.
La camera è spartana, l’acqua che scende dai rubinetti è marrone anche se certificano che sia potabile (mah…dicono che sia la torba a dare quel colore). Non c’è Tv, non c’è wi-fi. Check-in non prima delle 17, perchè se arrivi prima devi aspettare fuori dal cancello in quanto non lo aprono prima. La cena è composta da un unico piatto (una pseudo pasta) senza possibilità di scelta ed io Daniela decido di mangiare in camera i miei Tuc ed i miei biscotti. Max e Clarissa, invece, sono più coraggiosi. Un vero inferno insomma. In men che non si dica, decidiamo di lasciare il faro la mattina successiva, molto presto, in modo da evitare di incrociare macchine.
Non importa se abbiamo pagato per 2 notti. Cercheremo un altro alloggio, sulla strada per Edimburgo.
I due proprietari sono di un’antipatia estrema e proprio non capiamo gli altri ospiti (tutti di altre nazionalità) che se ne stanno lì perfettamente integrati con l’ambiente.
Per fortuna nel salottino comune c’è il wi-fi e, in men che non si dica, mi collego a Booking.com e prenoto un b&b per il giorno successivo, in un paese suggerito dalla nostra Guida Mondadori, di strada per raggiungere l’aeroporto di Edinburgo.
17/8/2014 DUNKELD
La colazione al faro è stata penosa. Ognuno doveva persino apparecchiarsi il proprio tavolo, andando a prendere le stoviglie nella dispensa. Quei 2 gestori del b&b non fanno proprio un cacchio; anzi: non vogliono pulire neppure il pavimento perchè vorrebbero che per il b&b si giri senza scarpe. Ma noi fingiamo di non capire e ce ne freghiamo. Quando diciamo loro che vogliamo andar via perchè la strada è inaccessibile ci bollano come “traditional italian drivers” ed ovviamente non si offrono di rimborsarci la notte non usufruita (e noi non ci azzardiamo neppure a chiederlo). Cerchiamo di partire il più presto possibile, poco dopo le 8, per evitare di incrociare macchine in senso opposto. A quell’ora chi sarà così folle da voler raggiungere il faro? Infatti siamo fortunati ed incontriamo solo pecore. Prima tappa la distilleria Dalwhinnie: qui gli assaggi non sono gratuiti ma si può effetturare a pagamento un vero assaggio professionale, con un vassoio con diversi tipi di whisky, ognuno accompagnato da un cioccolatino artigianale di gusto abbinato al tipo di whisky.
Dopo qualche ora di viaggio, nel pomeriggio, raggiungiamo la bella cittadina di Dunkeld dove abbiamo prenotato solo ieri il b&b. La guida raccomandava una sosta qui in quanto tranquilla ed idilliaca cittadina scozzese. Tanto idilliaca che l’illustratrice Beatrix Potter, si è ispirata proprio a questi posti per le ambientazioni delle storie di Peter Coniglio. Infatti visitiamo il giardino a lei dedicato e, volendo, si può visitare anche il museo.
Noi invece decidiamo di far merenda nella bella Tea Room sulla strada della cattedrale: Spill the beans Cafè, con l’imbarazzo della scelta del dolce da abbinare al nostro tè. A pochi passi da lì c’è la cattedrale con bel giardino verde che arriva fino al lungo fiume (il Tay) con graziose panchine e la vista del bel ponte di Dunkeld. Anche le case della zona, sono tutte da fotografare: graziose casette bianche con un tripudio di fiori sui balconi e sui davanzali.
Raggiungiamo il nostro b&b: Tayburn House
E scopriamo con piacere che si trova in una zona piacevolissima di Dunkeld ed è dotato di ogni genere di confort. Dopo la spartanità del faro, ci sembra il paradiso. Anche il bagno è bellissimo: molto grande con una vasca angolare marrone. C’è persino un bidet ma incassato nel mobile bagno ed utilizzato come lavandino.
Anche i proprietari sono estremamente cortesi e ci consigliano anche un posto per la cena: The Taybank – Scotland’ musical meeting place. Un tipoco locale scozzese dove si mangiano cose veramente tipiche. Mi piace il mio steak con Ale Pie. Si tratta di una specie di spezzatino coperto con una gonfia sfoglia (Ale pie). Anche gli altri 2 piatti scelti, non sono affatto male. Inoltre, dalla finestra posizionata davanti al nostro tavolo, vediamo il fiume.
18/8/2013 ritorno
Facciamo colazione con un originale supporto rotante dove sono disposte le varie vivande e chiaccherando amabilmente con una coppia di olandesi. Poi salutiamo il simpatico proprietario e cerchiamo di impiegare le ore che ci rimangono prima di recarci in aeroporto. Nella documentazione turistica presente in camera, troviamo la pubblicità di un castello nella vicina città di Perth, The Black Watch Castle/Balhousie Castle . Si tratta di un tipico castello, molto ben conservato, con all’interno un museo militare che non ci interessa. Visitiamo il bel parco, il negozio annesso e la caffetteria.
Poi andiamo ad Edinburgo impostando l’indirizzo della concessionaria Harley Davidson. Ormai è una tappa d’obbligo in ognuno dei nostri viaggi per acquistare le classiche magliette Harley del luogo.
Altra tappa d’obbligo per mia figlia è l’Hard Rock Cafè. Quello di Edinburgo è collocato in pieno centro con conseguenti problemi di traffico e di parcheggio. Non ricordavo Edinburgo così caotica 12 anni fa’. Allora era una bella città caratteristica e tranquilla. Ora, evidentemente, la situazione è peggiorata. Troviamo un parcheggio multipiano in posizione centrale. Io Daniela attendo al vicino Starbucks; mio marito e mia figlia raggiungono a piedi l’Hard Rock, acquistano la fatidica maglietta e poi tornano da Starbucks.
Ora abbiamo proprio esaurito tutte le tappe stabilite dal nostro viaggio. Non ci resta che raggiungere l’aeroporto per riconsegnare l’auto.
Dato che ci ricordiamo che il noleggio auto è piuttosto lontano dal Terminal, io Daniela vengo scaricata alle partenze con tutti i bagagli, mentre gli altri vanno a riconsegnare l’auto.
Fortunatamente la zona partenze dell’aeroporto è molto gradevole. Ci sono tanti bei negozi ed anche un vero pub, un curato stile scozzese. Consumiamo qui la nostra “ultima cena” e poi attendiamo il nostro imbarco.
Durante questo nostro viaggio di ritorno, Easy Jet fa più schifo del solito. Questa volta giuriamo che è proprio proprio l’ultima volta che la utilizziamo, costi quel che costi.
Non può esistere una compagnia più pidocchiosa e tirchia di questa. Oltre a pretendere il check-in on-line obbligatorio che abbiamo prontamente fatto (altrimento lo paghi salato), anche la consegna bagagli deve essere fatta autonomamente. Dobbiamo pesarci da soli le nostre valigie, stampando da soli le etichette e mettendo da soli sulla valigia. Se il peso eccede, come il nostro caso (di 1 Kg. solo), tutto il sistema si blocca e bisogna chiamare l’operatore. Ce la caviamo senza pagare (barando).
Poi la Easy Jet comunica un lieve ritardo. Poi andiamo sempre come Fantozzi a piedi sulla pista, scendendo e salendo scale a ripetizione (evidentemente risulta troppo costoso alla compagnia noleggiare un Finger come tutte le altre società).
Al Nostro arrivo in Malpensa rimaniamo bloccati circa 20 minuti sull’aereo perchè non riescono ad avere il pullman navetta. BASTA EASY JET.
Per fortuna Parkingo è sempre più efficiente e la navetta si trova già in aeroporto senza nemmeno telefonare.
DANI, MAX e CLARISSA per ulteriori dettagli http://digilander.libero.it/danidisa