Scoprire l’Umbria

SPOLETO ASSISI GUBBIO Tre città che vale la pena visitare. Siamo partiti da Budrio provincia di Bologna per la volta di Spoleto. Il viaggio è andato bene a parte la statale E45 che è piena di buche e bisogna fare moltissima attenzione. Arrivati a Spoleto in un albergo a 20m. Dalla via principale del centro si chiama La Tirallesca purtroppo...
Scritto da: La Cri 76
scoprire l'umbria
Partenza il: 23/05/2009
Ritorno il: 24/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
SPOLETO ASSISI GUBBIO Tre città che vale la pena visitare. Siamo partiti da Budrio provincia di Bologna per la volta di Spoleto. Il viaggio è andato bene a parte la statale E45 che è piena di buche e bisogna fare moltissima attenzione. Arrivati a Spoleto in un albergo a 20m. Dalla via principale del centro si chiama La Tirallesca purtroppo non posso darvi prezzi perché è stato un weekend regalo ma come cortesia, pulizia è veramente da provare, e soprattutto la colazione in camera una delle coccole che i ferie non può mancare!!! L’unico problema il parcheggio ce ne sono veramente pochi e a pagamento 1€. All’ora dalle 8,00 alle 20,00 anche perché purtroppo adesso stanno facendo un sacco di lavori stradali. Bene allora partiamo!! Sono molto simili i paesini umbri, ma anche molto caratteristici; Spoleto è veramente piena di Chiese con un’unica pecca che sono spesso chiuse e non aprono nemmeno all’orario scritto peccato.

Il duomo, cattedrale di S.Maria Assunta si trova in piazza del duomo, edificio romanico con porticato e torre campanaria, l’interno è invece in stile barocco a parte i pavimenti che sono a mosaici romanici. Accanto vi è la Chiesa della Manna d’oro edificio a pianta ottagonale dedicata alla Vergine che si supponeva proteggesse gli affari del commercio Spoletino e l’esercito di Carlo V dopo il Sacco di Roma del 1527. Da qui siamo andati alla Rocca Albornoziana e il Ponte delle torri; la rocca si trova alla sommità del colle sant’Elia, ed è un edificio composto da 6 torri e 2 cortili interni. Sulla strada del Giro del Ponte vi è il ponte delle Torri una costruzione romanica lunga 236m ed alto 90, che fungeva da acquedotto e da via di collegamento con il Monteluco, vi assicuro che è veramente imponente. Qui, visto che erano quasi le 14 abbiamo deciso di fermarci a mangiare, si chiama Bar La Portella, e visto che non volevamo esagerare abbiamo preso un panino. Vi giuro il panino pomodoro e mozzarella più buono che ho mangiato poi naturalmente speso veramente poco. Da cui siamo arrivati a piazza del mercato già foro e centro di scambi e commercio in epoca romana e oggi cuore del centro storico di Spoleto. C’è una bella fontana di epoca barocca poco distante vi è la Chiesa di S. Ansano e l’Arco Druso peccato che la Chiesa era chiusa. Qui vi è un negozio tipico dove si può assaggiare i formaggi e i vini tipici umbri, per noi metà obbligatoria perché ogni nostro viaggio, oltre ad essere accompagnato dall’acquisto di un bicchierino con la foto della località, si acquista un bottiglia di vino tipica.

Poco distante potrete vedere un teatro romano si può vedere sia dalla strada sia entrando da una strada laterale. Come potete vedere le Chiese sono infinite ma quella che mi è rimasta impressa è quella di san Ponziano, si trova un po’ fuori dal centro ma raggiungibile tranquillamente a piedi. San Ponziano è il patrono della città, la chiesa è stata ristrutturata dopo il terremoto infatti l’interno a un stile veramente diverso da quello che si può notare nella Cripta. Qui c’è una sorta di custode che vi fa da guida, ma vi racconta la storia della chiesa con un entusiasmo e un calore che ci si incanta ad ascoltarlo. Poco più distante c’è la Basilica di San Salvatore che è in ristrutturazione, ma si può notare come sono simili. Noi siamo stati fortunati perché in questo weekend c’era la festa della città, quindi c’erano un sacco di ragazzi per le vie principali del centro che ballavano e cantavano. La sera abbiamo mangiato in un ristorante tipico si chiama Il Vecchio Camino ve lo consiglio abbiamo mangiato tanto e speso poco. In più assaggiate gli strangozzi alla spoletina sono fantastici, come del resto i loro antipasti, si mangia proprio bene.

La mattina seguente da Spoleto siamo partiti per Assisi cosa dire se non ci siete stati andateci ne vale la pena. Naturalmente all’interno delle chiese non si possono fare foto, ma ti viene naturale non farlo perché ti sembra di violare qualcosa di sacro. Preparatevi anche qui con un paio di scarpe comode perché si cammina e soprattutto in salita. Non vi sto a raccontare l’imponenza di queste chiese e la magnificenza anche perché sarebbero parole sprecate, perché per capire bisogna visitarla. Consiglio armatevi di piantina perché non ci sono tante segnalazione o almeno per le chiese minori ce ne sono poche.

Qui ci siamo fermati a mangiare in un posticino tipico e qui vi consiglio la torta di testo farcita, è una sorta di crescente sottile tagliata a metà e farcita con loro prodotti. Non dimenticatevi però di andare a visitare la Chiesa di Santa Maria degli Angeli si trova un po’ fuori Assisi ma è stupenda si vede dalla strada statale 75.

Pomeriggio a Gubbio che è ancora più in salita di Assisi e Spoleto!!!! Purtroppo il tempo a disposizione era poco quindi abbiamo visto poco anche perché il caldo si faceva sentire. Anche qui abbiamo visto il palio delle contrade: c’era un sacco di ragazzi che gareggiavano in una sorta di corsa per vincere il palio. Per raggiungere il duomo di Gubbio c’è anche un servizio di ascensori che vi portano fino a un certo punto comunque una mano la danno. Si trova in una stradina stretta stretta e subito non immagini che lo sia. Anche qui la presenza romana si fa sentire infatti vi è un teatro romano, il duomo stesso, la porta romana. Anche qui c’è una Chiesa dedicata a San Francesco. Peccato il poco tempo e il super caldo ma anche Gubbio è una città di cultura ed è molto accogliente. Noi purtroppo avevamo solo il weekend ma se potete ritagliarvi un giorno in più tutte e tre le città si possono visitare tranquillamente. Consiglio portatevi un buon paio di scarpe comode e non spaventatevi perché c’è tanto da camminare.



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