Scoprendo la Germania… Senza pregiudizi
In ogni modo la Germania è un posto fantastico in cui ad una natura stupenda e spesso incontaminata si aggiungono luoghi impregnati di storia e quell’isola a sé che è Berlino, che nulla ha a che vedere col resto della Germania ma che al tempo stesso ne è una sintesi estrema. Ecco alcuni appunti dei miei numerosi viaggi in Germania: ROTHENBURG o.D.T.: Rothenburg ob der Tauber è un piccolo paesino che si può visitare anche solo in una mezza giornata lungo l’itinerario turistico più famoso della Germania: la “Romantische Straβe”. Si tratta di un paesino che ha conservato intatto il suo aspetto medievale. Circondato interamente da una cinta muraria (con fossato) costellata di torrette si divide in una zona relativamente più recente (ma sempre molto antica) e in quella originaria costituta dal nucleo primitivo che conserva ancora le antiche porte di accesso. Le case mantengono ancora l’aspetto antico con la tipica intelaiatura in legno. Bellissimo il duomo in uno stile gotico fortemente slanciato e la pittoresca piazza del comune. Qui secondo un aneddoto locale si dice che la città sia stata risparmiata durante la guerra dei Trent’anni perché il borgomastro sfidando il condottiero dell’esercito avversario ad una gara alcolica di resistenza al vino (o alla birra?…Non ricordo) ne uscì vincitore e ottenne che la città fosse risparmiata dall’esercito; da allora il boccale protagonista di quell’avvenimento viene esposto da una finestrella del municipio.
Alla ricerca di un localino in cui passare parte del pomeriggio piovoso che ha accolto me e i miei compagni di viaggio in questa città ci siamo imbattuti in un localino accogliente (di cui però non ricordo il nome) che si è rivelato poi un’antica taverna medioevale perfettamente conservata in cui abbiamo potuto gustare un’ottima birra nel buio di una stanza illuminata solo da candele… un posticino veramente molto caratteristico e un po’ magico.
Qui la sfida contro la globalizzazione selvaggia è stata vinta dai tenaci cittadini di Rothenburg che hanno costretto il Mc Donald’s del paese a sostituire la sua stridente insegna al neon con una in ferro battuto che meglio si inseriva nel paesaggio cittadino…!!! MONACO: Monaco è forse la meno tedesca delle città tedesche nonostante ad essa spesso sia associata l’idea che gli italiani hanno della Germania. I tedeschi con un po’ di presunzione la definiscono l’estrema punta settentrionale dell’Italia o la Firenze tedesca (forse per i molti palazzi in stile neorinascimentale fra cui una spudorata imitazione della facciata di palazzo Pitti), ma comunque sia è certamente una città affascinante. Innanzi tutto partiamo dal simbolo della città, la Frauen Kirche con le due guglie (dalla cui cima si gode un panorama stupendo) che svettano nel cielo di Monaco caratterizzandone il profilo; la chiesa di per sé non è un granché ma ha un forte valore affettivo per i cittadini di Monaco. Poco distante la gotica Marienplatz con il vecchio municipio; da questa bella e caratteristica piazza si può assistere allo spettacolo dei carillon dell’orologio del municipio (devo dire che dopo 2 minuti però la musichetta diventa insopportabile). E poi i bellissimi giardini inglesi, uno dei parchi cittadini più antichi del mondo (e questo la dice lunga sulla cultura tedesca della natura e dell’ecologia) in cui si può passeggiare per ore senza accorgersi di essere nel bel mezzo di una città con più di un milione di abitanti. E quando si è stanchi ci si può concedere una birra, anzi la Birra, quella tedesca per eccellenza e la più buona del mondo. I tedeschi che ne bevono a fiumi sostengono che la birra di Monaco sia più antica della città stessa, da non perdere quindi una visita alla Münchner Hofbräuhaus, la birreria principale di Monaco dal perenne clima di festa.
Da non dimenticare poi la vecchia e la nuova pinacoteca, il castello Nymphenburg e il parco olimpico fra le molte attrazioni che Monaco sa offrire ai visitatori.
HEIDELBERG: Spostandosi nella regione del Baden-Württemberg a nord di Stoccarda si incontra una graziosa città poco conosciuta come meta turistica ma che senz’altro merita una visita. Heidelberg si sviluppa sulla riva del fiume Neckar, affluente del Reno, chiusa fra colline ricoperte da fitti boschi, per cui in pochi minuti si passa dal “caos” della città alla tranquillità della natura. Il monumento sicuramente più importante della città è il castello in blocchi di pietra rossastra. Danneggiato durante la seconda guerra mondiale conserva comunque intatto tutto il suo fascino e la sua bellezza. È sede fra l’altro del museo regionale e di mostre temporanee, ma l’attrazione principale è sicuramente la botte del castello (groβes Faβ), la più grande botte di vino della Germania… veramente qualcosa di impressionante. Da non perdere poi il panorama che si gode dalla terrazza sulla città e sul fiume, particolarmente romantico al tramonto. Nelle stanze del castello si tengono spesso eleganti feste per i neo-laureati, poiché Heidelberg è anche la sede della più antica università tedesca, la Ruprecht-Karl-Universität del 1386. Io non ho avuto occasione di visitarla ma ne ho sentito parlare come qualcosa di spettacolare… Poi ancora la piazza centrale con il bel duomo tardogotico in cui spesso si tengono concerti di musica classica e l’antico ponte che attraversa il fiume con la Neckar-Tor (la porta del Neckar). Non bisogna dimenticare però che Heidelberg è soprattutto una città universitaria ed offre quindi innumerevoli locali di ogni dimensione, dai più tipicamente tedeschi ai locali che offrono cucina e intrattenimento proveniente da ogni angolo di mondo… non sarà poi difficile trovare qualche universitario per strada che riempie l’aria con il suono della sua chitarra e con il suo canto spesso malinconico creando un’atmosfera particolarissima e indimenticabile in questa città magica. BERLINO: Di Berlino si può dire di tutto senza entrare in contraddizione, perché questa è la città delle contraddizioni. Mi ha colpito molto una frase di Günter Grass letta su un settimanale: «Dalla prospettiva della mia gomma da cancellare Berlino è una bella città», è una frase che bene esprime quell’atmosfera di sospeso, di inconcluso, di temporaneo e di mutevole che secondo me si può respirare solo in questa città, camminando fra le gru e i grattacieli dall’architettura fantastica di Potsdamer Platz, guardando i resti del famoso muro o ancora ammirando i resti della Gedächtniskirche (la chiesa del Kaiser Guglielmo danneggiata durante la seconda guerra mondiale) affiancata da una nuova chiesa e campanile moderni. L’antico si incontra col moderno ed allo stesso modo ora l’est velocemente si riunisce con l’ovest, cancellando tutti i ricordi di questa profonda e decennale divisione. A partire dal muro di cui non rimangono che pochi resti, spesso ridipinti dopo la fine della divisione, o una striscia gialla a terra che ne indica il percorso.
Poiché a Berlino ci sono miriadi di cose da vedere vi consiglio solo alcuni luoghi spesso trascurati. Innanzitutto il museo ebraico, costruito in uno stile decostruttivista ipermoderno che non passa certo inosservato e la cui forma ricorda il profilo di una stella di David divisa a metà. Non si tratta però del solito museo polveroso ma di un museo basato soprattutto sull’impatto dell’architettura e della scultura sulla fantasia del visitatore. Difficili da descrivere le sensazioni che si provano nelle numerose stanze, che costringono il visitatore ad una presa di coscienza sugli avvenimenti della Shoà, con questo metodo originale ma di forte impatto.
Molti mi hanno poi consigliato una visita alla torre della televisione di Alexander Platz, simbolo principale della Berlino-Est, nonché punto di riferimento per i turisti (essendo visibile praticamente ovunque). Io nel mio breve viaggio a Berlino non ne ho avuto tempo ma mi hanno assicurato che il panorama da lì è veramente mozzafiato… e probabilmente è proprio così.
Per i meno formalisti una visita al quartiere di Kreuzberg è da non perdere. Si tratta di un quartiere assolutamente multietnico nella zona est di Berlino caratterizzato da innumerevoli negozietti di ogni tipo, diversi però dai soliti noiosissimi negozi di souvenir anche se alcuni sono veramente un po’ kitch, che offrono cibo e oggetti vari di qualsiasi tipo e provenienza; moltissimi poi i negozi che vendono merce di 2a mano gestiti dai famosi punk di Berlino con cui con un po’ di attenzione si possono fare dei veri e propri affari. Guardandosi un po’ intorno si potranno di sicuro ammirare delle case con la facciata interamente decorata a murales dai colori brillantissimi; qui si trovavano le comuni di Berlino e i vecchi palazzoni grigi dopo il crollo del muro (ma anche prima) sono stati vivacizzati con questi fantastici murales. La sera qui il divertimento sfrenato è assicurato ma nonostante io non mi sia imbattuto in nessuna rissa, si consiglia di fare attenzione alle bande di ubriachi che scorrazzano la sera per il quartiere… Vi consiglio poi la sera una passeggiata lungo l’elegante viale Ku’damm (abbreviazione del più complicato nome “Kurfürstendamm”) su cui si affacciano numerosi locali e ristoranti eleganti, senza dimenticare uno sguardo alle rovine della Gedächtniskirche, monito per le generazioni future del dramma della guerra, ma soprattutto alla chiesa e al campanile moderni adiacenti (definiti dai berlinesi “il rossetto” e “il portacipria” per la loro forma… soprannome sicuramente azzeccato) che di notte dall’interno verso l’esterno, attraverso le innumerevoli finestrelle, diffondono una morbida luce blu elettrica che crea un’atmosfera particolare.
Ho elencato solo alcune delle innumerevoli attrazioni che mi hanno colpito di Berlino durante il mio viaggio di due giorni ma credo che nemmeno un viaggio di 15 giorni sia sufficiente per poter ammirare interamente questa fantastica città.
-Daniele Valli-