Scoprendo il Quebec

Una fantastica vacanza lungo le rive del San Lorenzo
Scritto da: GILLY
scoprendo il quebec
Partenza il: 14/09/2012
Ritorno il: 28/09/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
14-28 Settembre 2012

Itinerario: Montreal – Québec City – Baie-Ste-Catherine – Matane – Percé – Riviere du Loup – Berthierville – Montreal

Totale Km: poco più di 2500

Volo: Alitalia combinato KLM-Air France acquistato ad Aprile, € 700 a persona compresa assicurazione.

Andata: Firenze-Amsterdam-Montreal

Ritorno: Montreal-Parigi-Firenze

Guida utilizzata: Green Geo Guide Michelin “Québec” e le numerose brochure gratuite inviate dai vari uffici turistici

Mappa Stradale del Québec fornita dall’ufficio turistico gratuitamente e percorsi stampati dal sito della società stradale canadese CAA. Nessun navigatore satellitare utilizzato, sinceramente non ce ne è bisogno.

14 Settembre: Firenze-Amsterdam-Montreal

Levataccia, il taxi è prenotato per le 4:30 e alle 5 siamo in aeroporto. Facciamo il check-in e aspettiamo il nostro volo che parte con una mezz’ora di ritardo arrivando ad Amsterdam alle 9:35. Gironzoliamo per l’enorme aeroporto di Schipol e alle 14:25 cominciamo l’imbarco, con tanto di body scanner. Il nostro giudizio sulla KLM è ottimo, aereo comodo e servizio a bordo eccellente, in 7 ore di volo ci sono stati serviti diversi snack e un pasto completo. Arriviamo a Montreal con 26°C inaspettati, passiamo la dogana senza problemi e con le solite domande di rito ma adesso sul nostro passaporto abbiamo un bel timbro con una foglia d’acero. Appena fuori dal terminal prendiamo lo shuttle bus per l’Holiday Inn Airport, prenotato insieme al volo, circa 100€ a notte; il tempo di una cena veloce e crolliamo dalla stanchezza.

15 Settembre: Montreal-Québec City

Stamattina torniamo in aeroporto per ritirare la nostra auto noleggiata con la Hertz per 11 giorni a circa € 500 compreso guidatore aggiuntivo e assicurazione, dopo una breve lezione sull’utilizzo del cambio automatico, prendiamo la nostra Ford Fiesta, senza targa davanti come usa in Québec, e imbocchiamo la Autoroute 20 in direzione Québec City. Il limite di velocità di 100 km/h ci fa impiegare circa 3 ore per percorrere 260 km quindi giungiamo al nostro B&B Au Bois Joli (consigliatissimo) all’ora di pranzo. Posiamo le valigie e dopo un veloce spuntino prendiamo l’autobus per il centro. Québec City è abbastanza cara ma anche molto piccola quindi per risparmiare abbiamo deciso di alloggiare nella zona residenziale di Sillery. Il centro storico è un gioiellino dall’aria nord europea, non sembra di essere dall’altra parte dell’oceano, camminiamo tra i vicoli pieni di pittori e intorno al famoso e imponente Château Fontenac. Per cena scendiamo nel quartiere Petit Champlain di Vieux Québec, zona carina piena di negozietti e localini, ricorda un po’ Parigi.

16 Settembre: Québec City

È una bella giornata di sole con un ventolino fresco, dopo una ricca colazione di 3 portate e due chiacchiere con i cordiali proprietari del B&B prendiamo l’autobus n°11 fino alla Grande Allée. Camminando costeggiamo il San Lorenzo, la Cittadella fortificata fino alla Promenade des Gouverneurs dove su un camminamento di legno sospeso si raggiunge la Terrasse Dufferin e dove, approfittando della bella giornata, si può riposare su una delle numerose panchine godendo della vista sul fiume. Percorrendo la fortificazione raggiungiamo il porto dove facciamo un giro al colorato mercato dove sono esposte verdure di ogni colore, credetemi di ogni colore. Torniamo al B&B per una sosta e per posare gli zaini poi verso le 18 prendiamo la macchina e torniamo verso il quartiere di Petit Champlain dove ci gustiamo una cenetta al ristorante Aux Lapin Sautè che, come suggerisce il nome, propone piatti deliziosi a base di coniglio e non solo. È domenica sera e la città è molto tranquilla, dopo aver fatto due passi torniamo in stanza per la notte.

17 Settembre: Québec City-Baie-Ste-Catherine

Oggi, dopo una colazione a base di French Toast e prosciutto arrosto, lasciamo la ridente e ordinata Québec City e con la macchina ci dirigiamo verso il Fiordo di Saguenay. Dopo una quarantina di chilometri l’Autoroute 40 termina e diventa statale 138, la strada è panoramicissima e scorre tra le catene montuose e il San Lorenzo. Come indicato dall’itinerario stampato impieghiamo poco più di tre ore per raggiungere la piccola località di Baie-Ste-Catherine dove abbiamo prenotato 3 notti al B&B Au Gite de la Chute (anche questo consigliatissimo). Ci accoglie Chantal, una delle due proprietarie, che ci fornisce un’infinità di informazioni sulle cose da fare, l’altra proprietaria Diane è al momento a Montreal ma arriverà il giorno dopo, entrambe si sono dimostrate persone squisite che ci hanno fatto passare tre giorni splendidi. Dopo aver preso possesso della nostra camera prendiamo il traghetto gratuito che fa la spola tra le rive del fiordo e visitiamo Tadoussac dove, armati di binocolo, cerchiamo di avvistare qualche balena o beluga ma ci accontentiamo di una foca che fa capolino. Rimaniamo a Tadoussac anche per cena e ci mangiamo due discreti piatti di pasta con il pesce al ristorante La Galouine; essendo più a nord qui la sera comincia a fare freddino quindi ci mettiamo in fila ad aspettare il traghetto e torniamo al B&B.

18 Settembre

Stamani il tempo si presenta splendido e soprattutto senza vento, dopo una colazione a base di pancakes, sciroppo d’acero e marmellate fatte in casa (siamo in Canada, no?), Chantal ci prenota l’escursione di due ore sul gommone Zodiac per vedere le balene. Alle 9 siamo al porticciolo rivestiti di tutto punto, salopette e giaccone impermeabile, partiamo come razzi grazie al nostro pilota un po’ pazzo e dopo circa 20 minuti ci imbattiamo in un branco di foche grigie… ma noi vogliamo le balene ed eccole, pacifiche, imperturbabili, continuano a nuotare incuranti dei gommoni carichi di adulti emozionati come bambini che scattano foto a raffica, sembra assurdo ma il fascino ed il senso di pace che trasmettono questi giganti è veramente indescrivibile. Dopo aver ammirato le balene siamo così fortunati da riuscire ad avvistare anche un piccolo branco di beluga, a loro non ci si può avvicinare perché purtroppo stanno rischiando l’estinzione, ma il loro manto bianco come la neve li rende visibili anche a distanza. Dopo essere tornati a terra, attraversiamo nuovamente il fiordo e ci dirigiamo con la macchina a Baie-Ste-Marguerite nel parco regionale del Fiordo di Saguenay (ingresso giornaliero $6), facciamo una bella camminata tra gli alberi fino al punto panoramico dal quale si ha un’ottima visuale sul fiordo. Torniamo al B&B e ci facciamo consigliare da Chantal per la cena che facciamo al ristorante del Motel Le Vacancier con bistecca e patatine fritte, non male.

19 Settembre

La giornata oggi si apre con un cielo un po’ grigio lasciato dalla pioggia della notte, le previsioni però non sono pessime e così ci dirigiamo verso il versante sud del fiordo. Dopo circa 120 km di boschi e piccoli paesi arriviamo a Baie Eternitè (ingresso giornaliero 6$). Lasciamo l’auto e ci incamminiamo lungo il sentiero chiamato Halte Bellevue dal quale si arriva ad ammirare uno scorcio mozzafiato sul fiordo, nonostante qualche goccia di pioggia alternata al sole riusciamo a pranzare all’aperto in una delle aree predisposte al “pique-nique”. Dopo una sosta caffè riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso un altro settore del parco, Baie-St-Jean dove abbiamo la fortuna di ammirare, dopo un breve temporale, uno splendido arcobaleno che sembra tuffarsi nell’acqua. È arrivata l’ora della merenda e, seguendo i consigli delle proprietarie del B&B, facciamo un salto alla piccola boulangerie “Louise” dove acquistiamo degli ottimi biscotti al caramello. Le nuvole hanno definitivamente lasciato spazio al sole grazie anche ad un bel vento fresco che sta facendo precipitare le temperature, alle 5 di pomeriggio sono 10°C!, torniamo al B&B solo il tempo di cambiarci e corriamo a prendere il traghetto per passare la serata a Tadoussac per cenare al Cafè Boheme con un ottimo Hamburger di filetto di Angus e una fetta di Tarte a sucre in un ambiente cordiale e rilassato. Stanotte è freddo, aggiungiamo una coperta sul letto.

20 Settembre: Baie-Ste-Catherine-Matane

Oggi salutiamo Chantal e Diane e ci dirigiamo verso Les Escoumins da dove parte il traghetto per Trois Pistoles che abbiamo prenotato via email un paio di mesi prima. I traghetti non sono molto grandi quindi è consigliabile prenotare anche in bassa stagione quando ci sono poche corse. La traversata del San Lorenzo dura circa 2 ore e 10, visto che è una bella giornata con un’ottima visibilità ci sistemiamo sul ponte con il binocolo e abbiamo la fortuna di avvistare una balena e due beluga, ottimo! L’altra sponda del fiume presenta una natura totalmente diversa, ci sono meno boschi e più terreni coltivati, diciamo che qui si sente di più la presenza dell’uomo. Percorriamo circa 150 km sulla statale 132 fino a Matane dove ci fermiamo a dormire al Motel Le Portage, la cittadina offre veramente poco se non una serie infinita di centri commerciale dove approfittiamo per fare un po’ di spesa anche per la cena che ci gustiamo nell’ampia stanza del motel.

21 Settembre: Matane-Percé

Dopo una colazione “fai da te” partiamo da Matane in direzione Percé, ci sono “solo” 370 km circa ma le strade canadesi sono molto lente e, partiti alle 8 e mezzo, contiamo di arrivare nel primo pomeriggio. La strada che percorriamo è la n.132 ed è veramente un bello spettacolo, costeggia l’estuario del San Lorenzo e attraversa un’infinità di paesini pieni di casette colorate e… quad (il mezzo di trasporto ufficiale del Québec!). Come previsto raggiungiamo la nostra meta verso le 3 del pomeriggio. Percé è un caratteristico paese di pescatori, convertito al turismo, famoso per la Roccia staccatasi dalla terraferma e che forma adesso una sorta di isolotto/faraglione. Noi alloggiamo appena fuori dal paese, in posizione panoramica, presso il complesso di “Au pic de l’Aurore”, oltre che per il prezzo molto conveniente l’abbiamo scelto perché dormiremo per 3 notti in un tipico chalet di legno con tanto di stufa a legna che si rivelerà molto utile. Cominciamo il nostro soggiorno nella Gaspesiè concedendoci una buona cena di pesce alla Maison du Pecheur composta da zuppa, astice, insalata o piatto di formaggi, dolce, tè o caffè, tutto per poco più di 100€ in due mancia del 15% compresa. Soddisfatti dalla mangiata torniamo verso lo chalet, sta cominciando a piovere e le previsioni non indicano niente di buono per il giorno dopo, lungo la strada deserta troviamo però una volpe che ci augura la buona notte.

22 Settembre

Oggi piove e c’è nebbia, ne approfittiamo per fare il bucato alla lavanderia a gettoni e per riposarci, ne abbiamo bisogno. Facciamo un breve giro a Percè e ne approfittiamo per fare un po’ di provviste e per gustarci gli ottimi dolci della Boulangerie del paese. Per cena proviamo La Maison de Mathilde con un bel piatto di linguine al salmone per Giacomo e per me filetto di salmone in salsa d’acero, forse un po’ troppo dolce ma per il resto ottimo. Da notare che in Canada lo sciroppo d’acero viene usato molto in cucina, l’utilizzo sui pancakes è solo uno dei tanti modi per gustarlo.

23 Settembre

La nebbia si sta piano piano alzando, decidiamo di prepararci con calma per i percorsi di trekking che partono dal paese; il primo è una camminata di 1,7 km che ci porta fino al “Grotto”, una gola dalla cui sommità scende una cascata che da origine ad un ruscello la cui portata è stata indubbiamente rinvigorita dalla pioggia del giorno prima; il secondo ci porta in cima al Monte Ste Anne, 340 m per 2,5 km di passeggiata, è possibile raggiungere con l’auto quasi la sommità del monte e molti lo fanno, noi non ne vediamo il motivo e ci facciamo una bella camminata fino in cima. La nebbia si è definitivamente alzata e possiamo godere di un gran bel panorama su Percé e la sua roccia; naturalmente la camminata ci ha fatto venire fame e dopo un salutare pranzo al sacco ci fermiamo alla boulangerie per riprendere le forze. Approfittiamo del sole per fare un altro po’ di foto e ci lanciamo sulla spiaggia per saggiare la temperatura dell’acqua… dopo un breve momento di sofferenza alla Fantozzi, i nostri piedi chiedono pietà e decidiamo di rimetterci scarpe e calzini e andare a vedere i pescatori sul molo che lottano contro una foca che ha deciso di mangiarsi gli sgombri che rimangono all’amo!. Per cena seguiamo i consigli del proprietario del Motel e proviamo il Bistro Sacs au Vin, il locale è spartano ma accogliente, e ci viene servita la specialità della Gaspesiè (delle mega polpette di baccalà) e un piatto con circa 12 capesante in salsa di whiskey e acero, tanto per cambiare. Anche per stasera non andiamo a letto digiuni.

24 Settembre: Percé-Riviere du Loup

A malincuore dobbiamo lasciare Percé, la Gaspesié ma soprattutto la nostra casetta piccolina in Canadà, a salutarci però c’è un sole splendido e un branco di balene che osserviamo con il cannocchiale dalla sala colazione. La nostra meta per oggi è Riviere-du-Loup, tappa intermedia di avvicinamento a Montreal, il viaggio è abbastanza lungo, circa 8 ora, ma le strade e lo stile di guida in questo paese non sono affatto stressanti, insomma nessuno tenta di passarti sopra, sorpassarti in qualsiasi modo e il clacson è veramente un optional. Percorriamo il versante sud della Gaspesié che si affaccia sulla baia di Chaleur sulla quale si affaccia anche la costa del New Brunswick; percorrendo sempre la statale 132 attraversiamo la regione della Matapedia con le sue foreste e i numerosi fiumi fino al grande lago omonimo lungo il quale ci fermiamo a pranzo. Arriviamo al nostro motel Au Vieux Piloteaux verso le 5 e mezzo del pomeriggio e, dopo aver passato tutto il giorno in auto, decidiamo di fare due passi verso il centro della piccola cittadina. Purtroppo qui la stagione turistica è già finita e infatti i negozi sono tutti chiusi quindi gironzoliamo un po’ e ceniamo da Mike’s con due piatti a base di pollo.

25 Settembre: Riviere du Loup-Berthierville

Come lo stile Motel richiede, facciamo colazione in camera e ci rimettiamo in marcia. Oggi dobbiamo raggiungere Berthierville, 380 km di autostrada… una pacchia se non fosse per il limite di 100km/h che a tratti fa rischiare l’addormentamento ma che altre volte si rivela veramente intelligente, nel caso specifico abbiamo assistito alla perdita di gran parte del carico di legname da parte di un camion… auto coinvolte: zero! Il motivo della sosta a Berthierville è naturalmente la visita al museo dedicato a Gilles Villeneuve, di cui Giacomo è un grande fan. Soggiornando al vicino Days Inn, unico hotel del paese, l’ingresso è gratuito; il museo è piccolo ma ricco di testimonianze sulla vita dello sfortunato pilota, purtroppo la Ferrari non ha donato molto al museo e quindi ci sono per lo più foto e oggetti che riguardano la vita di Villeneuve prima del suo arrivo alla scuderia italiana. Dopo aver visitato il museo facciamo una passeggiata lungo il San Lorenzo e scopriamo che il paese è ricco di abitazioni e dimore storiche di fine ‘800 e di un grazioso lungo fiume.

26 Settembre: Berthierville-Montreal

Stamani dobbiamo riportare l’auto all’aeroporto, partiamo presto da Berthierville per evitare il traffico dei pendolari sul raccordo di Montreal e giungiamo all’autonoleggio in perfetto orario. Acquistiamo alle macchinette self-service il pass di 3 giorni per i mezzi di trasporto della città compreso l’autobus da e per l’aeroporto (16$ a testa) che utilizziamo subito. Giungiamo in poco più di mezz’ora nel centro di Montreal e prendiamo la metro per giungere al nostro B&B Le Cartier (consigliatissimo). Ad attenderci c’è Richard che ci fa vedere la stanza, la cucina per la colazione fai-da-te e ci da un sacco di informazioni e consigli sui luoghi da visitare e sui ristoranti. Lasciamo i bagagli e prendiamo subito spunto dai consigli di Richard e pranziamo da Schwartz’s sul Boulevard Saint Laurent con un ottimo panino al pastrami. Passiamo il pomeriggio a zonzo per la città, multiculturale e veramente bilingue, la cosa che ci colpisce è però l’elevata presenza di senza tetto che però, come ci conferma anche il proprietario del B&B, sono totalmente innocui…segno della proverbiale tolleranza canadese. Per cena ci spostiamo su Rue Saint Denis, zona universitaria, piena di ristoranti e localini, noi ci fermiamo da Le Commensal specializzato in piatti vegetariani, buon rapporto qualità prezzo. Torniamo verso l’alloggio a piedi attraversando l’alternativo quartiere de Le Village.

27 Settembre

Invogliati dal sole splendente prendiamo le biciclette a noleggio, a disposizione di tutti in diverse strade e piazze della città, e pedaliamo fino all’ Ile Notre Dame dove pedaliamo tranquillamente lungo la pista del circuito di Formula 1. Sempre seguendo le numerose piste ciclabili della città torniamo verso la zona di Vieux Port e Vieux Montreal e pranziamo in un ristorantino di Chinatown. Posate le bici facciamo un giro nella zona di Rue Jean Talon dove è presente un grazioso mercato nelle cui vicinanze c’è un rifornitissimo negozio di strumenti musicali (Italmelodie) dove Giacomo fa acquisti e si lamenta come sempre che in Italia negozi così non esistono. Torniamo verso la città vecchia e facciamo un po’ di foto alle viuzze e alla cattedrale di Notre Dame, questa è la zona che ci è piaciuta di più di Montreal e decidiamo quindi di fermarci per cena lungo Rue Saint Paul al ristorante Le Pyrenees per un’ottima cena a base di bistecca e filetto di pesce. Anche stasera, per non perdere l’abitudine, torniamo a piedi verso il B&B.

28/29 Settembre: Montreal-Parigi-Firenze

Oggi ci alziamo con calma, facciamo colazione e finiamo di preparare i bagagli che lasciamo al B&B. E’ una bella mattinata di sole e prendiamo la metro fino allo stadio olimpico per vedere da vicino l’avveniristica torre pendente, sia lo stadio che la torre sono visitabili ma noi preferiamo stare a gironzolare intorno. Per pranzo ci gustiamo un altro ricco panino al pastrami poi, dopo una pausa caffè da Starbuck’s, torniamo a riprendere le valigie. Essendo venerdì pomeriggio c’è veramente un bel po’ di traffico e l’autobus impiega più di un’ora per raggiungere l’aeroporto, poco male visto che il nostro volo parte alle 23!. Passiamo un po’ di tempo in giro per i negozi dove acquistiamo una bottiglia del famoso Icewine canadese e ci mangiamo un gelato allo sciroppo d’acero… questo ancora non lo avevamo provato. Il volo Air France parte puntuale e lasciamo il suolo del Québec su un Boeing 777 strapieno, fortunatamente però riusciamo a sonnecchiare qualche ora anche se al nostro arrivo a Parigi, il mattino seguente, il fuso orario comincia a farsi sentire ma fortunatamente la coincidenza per Firenze parte puntuale e alle 16:30 siamo a casa pronti per una bella dormita sognando il Québec.

Conclusioni: il Québec è una meta da tenere assolutamente in considerazione perché facilmente raggiungibile dall’Europa ma c’è da tenere presente quale è lo scopo del viaggio, per noi era scoprire un paese totalmente diverso dal nostro pieno di spazi sconfinati e piccole città, in Québec si va per stare a contatto con la natura e noi non siamo rimasti delusi, non aspettatevi insomma di cenare alle 9 di sera se non a Montreal. Ci è piaciuto il paese e soprattutto c’è piaciuta la gente, cordiale e ben disposta, per ben due volte a Montreal ci è capitato di fermarci a guardare la piantina della città e entrambe le volte si sono fermati per chiederci se avevamo bisogno di aiuto e si sono poi prodigati per far in modo che raggiungessimo il luogo da noi cercato. C’è piaciuta l’organizzazione, lo stile vita e lo sciroppo d’acero…insomma un paese da tenere in considerazione non solo per le vacanze 😉

Alla prossima

Giulia & Giacomo



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