Scimmie, tequila e magia

CANCUN – MERIDA – CAMPECHE – PALENQUE – FLORES (GUATEMALA) – SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS – TULUM – BOCA PAILA (MAR DEL CARIBE!) – PLAYA DEL CARMEN - CANCUN Premessa: L’equipaggio era composto da: Io (Tullio), mia moglie Silvia ed il libro della guida Routard (Messico, Guatemala e Belize). Le uniche prenotazioni effettuate sono...
Scritto da: terminator72
scimmie, tequila e magia
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
CANCUN – MERIDA – CAMPECHE – PALENQUE – FLORES (GUATEMALA) – SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS – TULUM – BOCA PAILA (MAR DEL CARIBE!) – PLAYA DEL CARMEN – CANCUN Premessa: L’equipaggio era composto da: Io (Tullio), mia moglie Silvia ed il libro della guida Routard (Messico, Guatemala e Belize).

Le uniche prenotazioni effettuate sono state l’auto all’aeroporto di Cancan e la cabana per gli ultimi giorni sul Mar del Caribe, nella Reserva de la Biosfera Sian Ka’An. Pur conoscendo bene l’inglese è stato molto meglio non usarlo, visto il pessimo feeling che corre tra i messicani e “los americanos”; quindi abbiamo perfezionato un messicano maccheronico misto tra dialetto Veneto, dialetto Trentino e qualche parola di spagnolo appresa alla TV (grazie a Speedy Gonzales!).

La nostra avventura è stata sì faticosa, ma ci ha permesso di vedere il vero Messico e la spettacolare flora e fauna, che i turisti dai viaggi organizzati che si barricano in hotel all-inclusive o villaggio turistico che sia, non potranno nemmeno mai immaginare! 09-Maggio VENEZIA – CANCUN E’ il momento tanto atteso, la partenza per il Messico! Dopo anni di Fly & Drive in USA, decidiamo infatti di variare un po’ le nostre mete abituali puntando un po’ più a sud.

Partiamo al mattino dal rinnovato aeroporto di Venezia con la peggior compagnia aerea mai usata fin’ora: IBERIA.

Ad aggravare la cosa ci si è aggiunto anche l’inospitale aeroporto di Madrid, dove abbiamo effettuato il primo scalo; per non parlare poi del secondo noioso scalo a Miami per poi ripartire una terza volta con destinazione Cancan.

Tocchiamo il suolo messicano alle 17.50 dello stesso giorno, ma ora locale della destinazione.

Semaforo verde al controllo bagagli e subito fuori a cercare il banco della Europe-Car per il ritiro dell’auto: una Volkswagen Pointer.

Ritirato il mezzo partiamo subito verso il centro città (evitando accuratamente il passaggio per la sintetica e iperturistica zona hotelera).

Troviamo alloggio presso l’Hotel Colonial, molto economico, pulito, piacevole, vicinissimo allo Zocalo e accoglienza molto cordiale.

Ritiriamo un po’ di pesos al bancomat di là della strada e poi facciamo la spesa per il giorno dopo al vicino supermercato.

Tra le cose comperiamo Jamon de Pavo, un prosciutto di tacchino a fette da ½ centimetro di spessore… La notte assistiamo allo spettacolo nello Zocalo in onore della festa della mamma (lì festeggiano un giorno dopo!?).

Musica, balli e spettacoli molto belli; un sacco di gente molto divertita e festante! Poco dopo andiamo a mangiarci una deliziosa Crepe nei paraggi, tanto per dimenticare la sbobba denominata “pasto” dalla Iberia.

Rientriamo al Colonial e regoliamo la sveglia alle 05:30 del mattino successivo.

10-Maggio CANCUN – MERIDA Sveglia presto, e partenza con colazione in auto a base di yogurt e brioches del supermarket.

Direzione sito archeologico Maya di CHICHEN ITZA.

Alla ricerca dell’imbocco dell’autostrada che ci avrebbe poi portato in prossimità del sito, chiediamo informazioni ad un tipo in bicicletta, e dopo esserci sbracciati e usato il nostro spagnolo maccheronico, scopriamo che autostrada si chiama “autopista”.

La raggiungiamo facilmente e la percorriamo per due o poco più ore di noiosissima foresta con qualche tizio in bicicletta contro mano, sotto un sole rovente.

Il sito ha un’entrata tipo Gardaland (suggeriamo di parcheggiare al vicino Club-Med, 50 metri a sinistra dell’entrata, in modo da evitare i 10 pesos per l’auto).

Le costruzioni principali sono evidentemente ricostruite e l’intero parco è ben tenuto e pulito.

Ottima la scelta di visitarlo presto, prima delle masnade di turisti folcloristici che deturpano l’ambiente.

Lo giriamo tutto sotto un caldo intenso e umido della foresta (non molto fitta), grazie alle bevande e al cibo acquistati al supermercato il giorno prima, riusciamo a sopravvivere.

Riesco anche a scattare foto molto belle con la mia Nikon D100 (e tutto il set di obbiettivi pesanti trascinati a gran fatica sotto quel sole battente).

Usciamo nel primo pomeriggio e ci dirigiamo verso Ovest.

Niente autostrada ora, così vediamo paesini e posti dimenticati da Dio.

La povertà è estrema per le strade che ci portano a Izamal (la città gialla, per le costruzioni tutte gialle); vediamo paesaggi e persone che non dimenticheremo! Izamal non è grande e presto arriviamo al centro con la famosa cattedrale di San Antonio da Padua, con tanto di statua del Papa (Giovanni Paolo II) che la visitò nel ’94.

Scendendo dall’auto, un bambino che osservava la macchina e fissava il mio orologio, mi ha chiesto: “Tienes mucho dinero?”.

Anche da queste cose si capisce lo stato di povertà in cui vive quella gente… Dopo la veloce visita alla cattedrale, ci fermiamo in un locale a bere qualcosa di fresco e ripartiamo poi per Merida.

Ci arriviamo poco dopo e troviamo da dormire presso il fantastico “Dolores Alba” con tanto di piscina centrale e piante.

Veramente un ambiente accogliente, spazioso e da non voler più abbandonare!! Giro per il centro, con bevuta di jugos strepitosi, acquisto di coperta in agave e cappelli “panama”; meglio però acquistare tutto nel Chiapas, è tutto molto più economico.

Spesa al supermercato e cena presso “Los Almendros” con musica di tre “mariachi” e cibo ottimo.

Regoliamo la sveglia alle 5 e poi a nanna.

11-Maggio MERIDA – CAMPCHE Partiamo facendo colazione al solito modo in auto e raggiungiamo il sito archeologico di UXMAL.

Bellissimo, veramente affascinante.

Tra le molte cose, dentro ci vedo anche l’iguana più grande che abbia mai visto; forse il nipotino di Godzilla.

Lo giriamo tutto senza mai un attimo di noia e presto riprendiamo la strada verso sud visitando altri due siti nascosti e fuori rotta: KABAH e LABNA’.

Kabah è piccolissimo e al lato della strada, mentre Labnà è molto particolare, isolato e silenziosissimo.

Riprendiamo la guida con direzione Campeche (la capitale dell’omonimo stato).

Ci arriviamo nel pomeriggio e troviamo alloggio presso l’Hotel Colonial, molto spartano ed essenziale.

Facciamo una passeggiata e vediamo anche il Golfo del Messico: niente spiaggia però, solo una lunga pista per footing e biciclette e subito acqua al di là del muretto.

Spesa al supermercato San Francisco de Asis (la più grande catena in messico!) e passeggiata tra case colorate e marciapiedi alti ½ metro.

La cena a base di “pescado” presso La Parroquia, ottima scelta tratta dalla bibbia Routard.

12-Maggio CAMPECHE – PALENQUE Sveglia e colazione presso La Parroquia, stesso posto della cena precedente, e partenza per transitare su tre stati diversi.

Strada lunga e molto varia nei paesaggi, ma non monotona.

Lasciamo il Campeche, per transitare sul Tabasco e raggiungere il Chiapas.

Raggiungiamo Palenque nel primissimo pomeriggio, e ci troviamo l’alloggio per la notte presso le cabanas immerse nella foresta dell’hotel Chan Ka, molto vicino alle rovine del sito maya.

Posto paradisiaco, tranquillo, con agua purificada dai rubinetti, piscina tropicale e ottimo servizio.

Riprendiamo subito l’auto per risalire il colle e raggiungere il sito di Palenque.

Ci ricopriamo di autan, visto il caldo e l’umidità che richiamavano flotte di zanzare kamikaze.

Entriamo nel sito, letteralmente scavato nella foresta fittissima e dalla quale provenivano i versi di centinaia di animali.

Il sito è molto bello, e prima di uscire ci siamo avventurati in un percorso indicato per raggiungere alcune cascate naturali (…) E’ stato bellissimo scenderlo e vedere le opere in acqua forniteci della natura, peccato che alla fine del sentiero ci siamo ritrovati fuori dal sito in fondo al colle! Abbiamo tentato la risalita lungo la strada asfaltata, ma il caldo africano ci ha costretti a chiedere passaggio per 5 pesos ad un furgoncino di passaggio, che ci ha riportato all’ingresso del sito e quindi alla nostra auto.

Ritorniamo stremati al Chan Ka, doccia e quindi ci dirigiamo poi al centro di Palenque.

Cittadina carina, molto caotica, ma pur sempre piacevole.

Li troviamo anche una piccola agenzia viaggi a conduzione familiare (Agecia de Viajes Yumikash, Av. Juarez n.46) in cui entriamo a chieder informazioni per un viaggio in Guatemala al sito di Tikal.

Il signor Enrique con un buon italiano ci illustra una sua proposta di 3 giorni che prevede anche la visita ai siti di BONAMPAK e YAXCHILAN.

Trattiamo un po’ sul prezzo e rimandiamo la decisione al giorno dopo.

Ceniamo a La Selva, anche qui eccezionale dritta della bibbia Routard! Ritorniamo alla nostra cabana nella foresta e sonno tranquillo, visto che la mattina successiva non abbiamo programmato spostamenti.

13-Maggio PALENQUE – MISOL HA – AGUA AZUL – PALENQUE Mi sveglio comunque presto al mattino per fotografare uccelli nella foresta, esco dalla cabana e sento ruggire…

Giro subito il teleobbiettivo della Nikon e mi accorgo che i ruggiti sempre più terrificanti provenivano da sopra la mia testa.

Comincio a scattare raffiche di foto a scimmioni neri che identifico subito come le famose scimmie urlatrici.

Stando esattamente sotto i rami dove poggiavano queste bestie “incazzate nere” mi dovevo continuamente tergere il volto dalle gocce che cadevano dalle foglie mosse; peccato che rivedendo le foto in dettaglio mi sono accorto che le scimmie pisciavano alla grande sopra di me! Speriamo almeno faccia bene alla pelle !! Le urla che emettevano erano davvero terrificanti, ma l’esperienza di vederle così da vicino è stata incredibile.

La mattina la trascorriamo nel centro di Palenque, acquistando anche qualche collana in vero osso con motivi Maya disegnati a mano in turchese.

Ritorniamo all’agenzia e confermiamo ad Enrique il viaggio per la mattina successiva.

Pranziamo al Restaurante Maya, molto buono e proprio di fronte allo Zocalo (peccato che ci fosse un cantiere lavorativo nell’area verde).

Cerchiamo alloggio per la notte successiva e puntiamo all’impeccabile hotel Maya Palenque (della catena Best Western) con piscina e tutti i servizi efficientissimi.

Prendiamo l’auto e ci dirigiamo a Misol-Ha, splendida cascata in un incantevole posto, con tanto di grotta da esplorare camminando nell’acqua alla scoperta di fossili e graffiti.

Procediamo poi per Agua Azul, bellissimo fiume azzurro con una serie di cascate molto fotogeniche.

E’ un po’ troppo una zona turistica per noi, sembra Rimini perché molti ci facevano il bagno dentro.

Ritorno a Palenque nel tardo pomeriggio, rifacendo al contrario la strada dell’andata con tanto di “topes” e ragazzini e donne che ti chiedono soldi tendendo una corda parte per parte della strada e costringendoci a fermarci.

Non ho mai ceduto alle loro richieste, ne all’andata, ne al ritorno; certo è che la cosa è molto fastidiosa e innervosisce non poco.

Rientriamo al Maya Paleque, nuotata in piscina e poi di nuovo fuori per cenare.

A letto pesto per la levataccia del mattino dopo.

14-Maggio PALENQUE – GUATEMALA – FLORES Sveglia alle 04:00 per aspettare il pulmino dell’agenzia che alle 05:00 ci avrebbe portato al sito di BONAPAK.

Lasciamo l’auto nel parcheggio dell’hotel (sperando di ritrovarla dopo 3 giorni!) e troviamo Enrique alla reception che si è accertato che il pulmino passasse in orario.

Noi due abbiamo riempito gli ultimi due posti a bordo, e a bordo conosciamo altre due ragazze di Bologna con destinazione Flores: Roberta ed Elisa, che però non avevano previsto la sosta ai due siti archeologici di Bonapak e Yaxchilan.

Il sito di BONAPAK e piccolo ma ricco di incisioni e affreschi ben conservati.

Raggiungiamo poi Corozal dove timbriamo i passaporti per uscire dal Messico e ci dirigiamo al fiume Rio Usumacinta.

Lì prendiamo la “lancha”, una tipica imbarcazione affusolata, salutiamo le due amiche sperando di rivederci a Flores e cominciamo a risalire verso nord il fiume per raggiungere il sito YAXCHILAN proprio sulla riva e divorato dalla foresta.

Il sito è grande ed interessante, ma il caldo umido è spossante.

Si sentono le urla tremende delle scimmie urlatrici (ma non si vedono), in compenso vedo un gruppo di pappagalli che approdano su un albero lì vicino cominciando a strafogarsi di frutta; che io prontamente riprendo con una serie di scatti fotografici.

Colibrì, uccelli colorati… è un paradiso.

Dopo due ore di visita, riprendiamo la lancia con il nostro panciuto “lacero” e ridiscendiamo verso Corozal per un veloce pranzo.

Ancora lancha per raggiungere finalmente Betel nel Guatemala.

Betel è un gruppo di baracche, tra cui una che funge da ufficio di immigrazione, timbriamo ancora il passaporto e cambiamo qualche pesos in quetzales.

Attendiamo poi il bus pubblico che ci dovrebbe portare a Santa Elena nel centro del Peten.

Il “mezzo” arriva stranamente in anticipo e saliti a bordo ci rendiamo presto conto che la tecnologia e le norme di sicurezza devono essere ancora ferme di là del fiume! Dopo un quarto d’ora di strada ovviamente non asfaltata ed ultra-dissestata percorsa ad una velocità folle, l’autista ferma il mezzo in mezzo alla strada e sparisce nella boscaglia per qualche minuto con un rotolo di carta igienica in mano.

Ritornato a bordo “alleggerito” parte ancor più veloce, tanto che ancora adesso mi chiedo come avessero retto i semiassi del bus senza spezzarsi! Ben presto il mezzo si riempie di persone, cose ed animali; e dopo poco più di 4 ore arriviamo a Santa Elena.

Scegliamo un taxista che non ci aveva aggredito selvaggiamente per offrirci il suo trasporto e ci facciamo portare in hotel nell’isola di Flores.

Spesa in un negozietto di alimentari con tanto di guardia con mitra e poi cena in un ristorantino molto new-age. Poi a nanna.

15-Maggio FLORES – TIKAL Sveglia alle 04:00 per prendere il furgoncino delle 5 con destinazione Tikal.

Io avevo pianificato di essere nel sito per le 6 e vedere l’alba, ma le performance del guidatore e del veicolo hanno fatto si che alle 7 fossimo ancora per strada! All’entrata del sito ci aggreghiamo alle due amiche trovate il giorno prima, con le quali staremo tutto il giorno.

Il sito è immenso, bellissimo, stupefacente… di più! Oltre ai resti della città Maya più grande di tutte e con il “templo” più alto (85 metri !), la natura era un vero spettacolo.

Abbiamo visto scimmie, tucani, pappagalli, falchi e moltissimi altri animali non ben identificati tra volatili e terrestri.

Oltre 7 ore di visita a piede lesto e la giornata è trascorsa intensamente e indimenticabilmente.

E’ stata dura ed alla sera abbiamo ripreso il furgoncino (molto più veloce) che ci ha riportati a Flores.

Dopo una doccia rigenerante abbiamo cenato con le altre due compagne di ventura presso El Rodeo, con ottima carne (io ho preso un Lomito El Rodeo, un enorme filetto di manzo cotto con lardo affumicato, papas fritas e pane con olio ed un filo d’aglio… speciale!).

Ci scambiamo gli indirizzi ed i saluti, visto che il giorno dopo avremmo avuto destinazioni diverse.

Ci corichiamo e regoliamo di nuovo la sveglia alle 4.

16-Maggio FLORES – PALENQUE – SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS Ci svegliamo alle 4 in un buio pesto (visto che non c’era corrente) e dopo aver procurato una pila ci prepariamo per prendere il mezzo di ritorno in Messico alle 5.

Arriva un furgoncino con un tizio fatto d’erba che ci porta a velocità inaudita indietro per la strada fatta due giorni prima.

Ci fermiamo dopo un paio d’ore in un posto dimenticato da Dio per fare “colazione” in una baracca dentro casa di povera gente.

Bevendo il “caffè” preparatomi, avevo un maiale e le galline che mi giravano tra le gambe, mentre Silvia mi ha raccontato l’igiene del bagno comune del gruppo di case… Ripresa la strada per Betel, l’autista ha ceduto il posto ad un suo complice, visto che l’effetto dell’erba era sparito.

A Bethel rientriamo nella baracca dell’officina de imigracion a timbrare il passaporto e riprendiamo la lancha sul fiume per raggiungere Corozal in Messico.

Arrivati sul suolo messicano scopriamo con stupore che lì, essendo domenica, l’ufficio di immigrazione è chiuso! Spaventati continuiamo comunque il rientro a Palenque (senza un timbro).

Nel parcheggio dell’hotel ritroviamo la nostra auto e dopo essere andati alla posada Bonapak per prendere una stanza per un’ora solo (per una doccia solamente), ci dirigiamo fuori città in un ufficio di polizia (una specie di carcere) dove ci siamo fatti timbrare i passaporti.

Prendiamo un panino al volo e ci dirigiamo verso San Cristobal de Las Casas, capitale del Chiapas.

Dopo 4 ore e mezza di “topes”, curve e strada di montagna, arriviamo a destinazione.

E’ sera e troviamo alloggio proprio di fronte allo Zocalo presso l’hotel Santa Clara: bellissimo, pulito, spazioso e veramente confortevole.

Ceniamo al ristorante Gato Gordo, meta di ritrovo di routard e avventurieri da tutto il mondo.

17-Maggio SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS – SAN JUAN CHAMULA – ZINACATAN Sveglia tranquilla, colazione abbondante alla Cafeteria Del Centro e verso le 9 ci dirigiamo nello Zocalo alla ricerca della leggendaria Mercedes.

Vediamo subito l’ombrellino colorato e ci avviciniamo con la domanda: “Mercedes?” Lei ci mette subito a nostro agio facendoci sedere su una panchina e dicendo di aspettare che raggruppi almeno 11 ragazzi.

Presto fatto, ci troviamo un gruppo di 11 provenienti da tutto il mondo.

Con un pulmino ci porta subito a San Juan Chamula, in una corte di una casa sulla collina che sovrasta il paesino.

La veduta è stupenda e Mercedes ci racconta storie di vita, religione ed abitudini degli abitanti; il racconto è talmente coinvolgente che Silvia si commuove.

Raggiungiamo poi la piazza del paese dove si vende frutta e prodotti artigianali a prezzi bassissimi.

Il mercato sarebbe più vivace e bello di domenica, ma forse è meglio che sia più tranquillo e con meno turisti.

Non ci sono parole per descrivere l’interno della chiesa di San Juan Chamula, sicuramente l’esperienza più coinvolgente e sconvolgente di tutto il viaggio… La luce delle candele, gli aghi di pino sul pavimento, i profumi della resina bruciata, le statue dei santi vestite con abiti colorati, i rituali della donna sciamano che recita litanie bevendo coca-cola e poi versa “posh” su di un ramo con foglie che poi asperge sul ragazzo da benedire; il tutto per trasferire il male su di un pollo vivo legato lì vicino… incredibile ! Partiamo poi per raggiungere Zinacatan, altro villaggio tzotziles, ma a causa di un diluvio improvviso possiamo vedere solo una famiglia di artigiani tessitori che ci offrono delle tortillas con queso, e la chiesa del paesino con i santi circondati da luci natalizie in un ambiente completamente diverso da San Juan.

Veniamo riportati di nuovo allo zocalo di San Cristobal, dove salutiamo Mercedes ed io approfitto per scambiare l’indirizzo email con una coppia di israeliani molto simpatici.

Pranzo da Emiliano’s Mustaches, dai filetti di carne speciali.

Il pomeriggio lo trascorriamo per le vie della città e passando a rassegna negozi e luoghi interessanti.

Cena al ristorante Paris-Mexico, niente di speciale.

18-Maggio SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS – TULUM La giornata più insignificante del viaggio.

12 ore di estenuante viaggio in auto per arrivare alla turisticissima Tulum nel Quintana Roo.

Alloggiamo in un motel vicino al supermercato San Francisco de Asis, con cena in centro al ristorante Don Cafeto; non male.

19-Maggio TULUM – BOCA PAILA La notte Montezuma ha scagliato la maledizione su Silvia, rendendola incapace di fare qualsiasi cosa, tranne passare dal letto al bagno.

Dopo qualche ora siamo riusciti a spostarci al NUEVA VIDA De Ramiro (www.Tulumnv.Com) un paradiso di alcuni bungalows in legno in un ambiente completamente ecologico, di fronte al Mar dei Carabi; l’unico posto prenotato dall’Italia.

Un vero paradiso immerso nella foresta tropicale di palme e confinante con un infinta spiaggia bianca di sabbia corallina.

Ad accoglierci c’è Gea, una signora figlia di Italiani che ci dà anche immediato supporto e disponibilità per il problema di Silvia.

L’ambiente è completo di ristorante molto curato e pulito (Casa Banana), da cui ci facciamo portare qualcosa da mangiare appositamente per Silvia e un’insalata di mare per me.

Il pomeriggio lo passo a fotografare mare, spiaggia e la struttura che ci accoglie; e fortunatamente verso sera la maledizione sembra sparita.

Riusciamo così a cenare assieme nel bellissimo ristorantino facendo conoscenza con Oscar, il marito di Gea, una persona simpaticissima e cordiale; oltre ad una coppia di ragazzi da Roma, lì in viaggio di nozze.

20-21-Maggio BOCA PAILA (playa y sol) Passiamo tre bellissimi giorni, di cui una mattina dedicata al sito archeologico di TULUM.

Bel sito in riva al mare, piccolo e ben posizionato.

Le ore al Nueva Vida scorrevano veloci, tra passeggiate in spiaggia, albe coloratissime sul mare e tentativi di escursione sulla spiaggia notturni in modo da incontrare le gigantesche tartarughe da 400Kg che vengono dalla barriera corallina a deporre le uova sulla spiaggia.

Abbiamo assistito a spettacolari battute di pesca dei pellicani che con tuffi acrobatici pescavano in mare (tutto immortalato con la mia Nikon).

Tutto si svolgeva in tranquillità e beatitudine, facendoci passare tre giorni indimenticabili.

Abbiamo anche conosciuto i due figli di Gea che un giorno sono arrivati per venire a trovare i loro genitori; ricordo soprattutto le trafelate ore che hanno passato nel tentativo di rianimare il motore della loro barca che non voleva saperne di partire! Volevano infatti raggiungere la barriera corallina, ma la tecnologia li aveva abbandonati ancora a terra.

22-Maggio BOCA PAILA – PLAYA DEL CARMEN Dopo la solita abbondante colazione al Casa Banana, abbiamo preparato gli zaini e salutato tutti al Nueva Vida, facendoci perfino la foto con Martin (un ragazzo tuttofare molto simpatico).

A malincuore partiamo con l’auto con destinazione Playa del Carmen, dando un passaggio anche a Fabrizio e Michela (la coppia di Roma) che poi comunque sarebbero ritornati indietro alla sera.

Playa del Carmen è la tipica città turistica per gente in ciabatte che passa il tempo a spendere soldi ad ogni bancarella di oggettistica assolutamente inutile e costosa, per poi andare in spiaggia accalcati con altri obesi turisti.

Noi troviamo subito alloggio presso La Casa Del Gopala, una stupenda posada con giardinetto tropicale e camere molto belle; a due passi dall’affollatissima Quinta Avenida.

Pranziamo con i due amici romani a La Cabana Del Lobo, dai prezzi molto economici ma il cibo buono.

Subito dopo li salutiamo per lasciare la terraferma con un battello e dirigerci verso l’isola di Cozumel.

Dopo mezz’ora di navigazione tocchiamo nuovamente terra e noleggiamo un scooter con il quale abbiamo girato l’intera isola.

Verso sera restituiamo il cavallo d’acciaio e ci mangiamo degli ottimi sandwich e fantastici jugos presso la Pasteleria Cafeteria Diamond.

Alle 20 riprendiamo il battello e torniamo a Playa, dove acquistiamo un po’ di alcolici da regalare (tra cui anche il Metzcal, la tequila con il verme dentro).

La serata la passiamo passeggiando per la turistica Quinta Av. E finendo con un cocktail in un locale con musica dal vivo.

23-Maggio PLAYA DEL CARMEN – CANCUN – VENEZIA Ultimo giorno.

Colazione più che abbondante al 100% Natural, un’ottima scelta tratta dalla nostra bibbia, dove preparano tutto in maniera naturale e con estrema cura.

Partenza in auto per Cancun, e visto che avevamo alcune ore a disposizione prima del volo, ci facciamo un giro per la zona hotelera, dove la plastica e la finzione tipiche americane regnano sovrane.

Foto ricordo davanti alla discoteca Coco Bongo e ci dirigiamo poi all’aeroporto per la resa dell’auto e l’imbarco per casa.

Il volo di ritorno, come all’andata, è stato un po’ più comodo; visto che siamo riusciti ad ottenere i posti vicino alle uscite di emergenza (per lo meno potevamo stendere le gambe e dormire più tranquillamente).

P.S. Un ringraziamento particolare a Syusy e Patrizio per aver creato un così utile ed interessante sito, oltre a tutti gli altri ragazzi che hanno scritto qui le loro avventure ed esperienze permettendoci di rendere il nostro viaggio ancora più preciso e meraviglioso.

Tullio e Silvia



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