Scandinavia Tour 2004

Questa è la storia della vacanza che io (Andrea) e Marco abbiamo trascorso nella stupenda Scandinavia. Magari non si troveranno molte informazioni turistiche, però ci sembrava bellissimo condividere con più persone possibile le emozioni vissute in 15 giorni di pura libertà. 18/08 Aeroporto Marco Polo di Venezia, partenza. Scalo a Parigi CDG...
Scritto da: Andrea Trevisan
scandinavia tour 2004
Partenza il: 18/08/2004
Ritorno il: 31/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Questa è la storia della vacanza che io (Andrea) e Marco abbiamo trascorso nella stupenda Scandinavia. Magari non si troveranno molte informazioni turistiche, però ci sembrava bellissimo condividere con più persone possibile le emozioni vissute in 15 giorni di pura libertà. 18/08 Aeroporto Marco Polo di Venezia, partenza. Scalo a Parigi CDG ed Helsinki. Arrivo a Rovaniemi (aeroporto ufficiale di Babbo Natale) in tardo pomeriggio. Noleggio del mezzo ovvero una Wv Polo 1.4 benzina con circa 15900km all’attivo. Al nostro arrivo la città di Rovaniemi è deserta e lo resterà per tutta la nostra permanenza. Mangiamo in un bel posto dove con €8 puoi mangiare e bere tutto quello che vuoi fino a quando non scoppi. Unici avventori del locale ed uniche anime per le vie della città siamo io (Andrea), il Maestro Marco, mio compagno di viaggio e un ragazzo di Arezzo in viaggio per conto proprio. 19/08 Sveglia di buon mattino, in Finlandia siamo a +1 di fuso orario rispetto a casa. Prima super-colazione alla “nordica” con salmone, aringhe in agrodolce, polpettine e affettato misto tutto bagnato da un ottimo caffélatte. Partenza per Napapiiri (Circolo Polare Artico) e Santa Claus Post Office. Posto carino dove immancabile troviamo un negozio di souvenir, prime cartoline ai cuginetti. Ripartiamo in direzione Kiilopää (E75). Sosta sul Monte Luosto ma non è possibile arrivare in cima in auto. Primo pranzo, con i panini confezionati durante la colazione, in località Sattenen in riva al fiume con vista su operai al lavoro su casetta in legno e mucche al pascolo. Si riparte e verso le 15 siamo in località Peurasuvanto dove i nostri occhi si posano sulla scritta “SMOKED FISH” al che non ci resta che fermarci sulla baracca per assaggiare un’ottima trota affumicata con ovvia birra d’accompagnamento. Passiamo poi per il villaggio dell’oro a Tankavaara, ma decidiamo che non vale la pena spendere €10 per la visita così ripartiamo e raggiungiamo l’ostello della gioventù (d’ora in poi YH) a Tunturikeskus-Kiilopää. Ostello desolato, siamo solo noi nello stabile. Prima di cena visita sulla collina di Kaunispää con caffè in rifugio e magnifica vista sulla Lapponia. Cena al supermarket con “pastone” di patate con formaggio e bicchiere di latte. Internet gratuito in loco. 20/08 E75 direzione Utsjoki poi 92 per Karasjok e E6 per Lakselv (Norvegia) Stop su punto panoramico a Inarijärvi (lago di Inari) e cartolina al “drogato”. Tappa smoked fish su accampamento SAMI situatoin piazzola di sosta vicino a Vuontisjärvi, mangiamo e ci riscaldiamo nella tenda con il fuoco acceso, bellissimo. Ci fermiamo a Karasiok per la visita alla nota chiesa (CHIUSA) e al Parlamento dei Sami (FUORI ORARIO), ripartiamo quasi subito e raggiungiamo Lakselv. Lo YH di Lakselv è immerso nel verde e per raggiungerlo bisogna fare un quarto d’ora di sterrato per una strada che conduce solo alla locale centrale elettrica e dopo molto all’ostello. Lì incontriamo un gruppo di motociclisti bresciani, mangiamo insieme e poi foto di gruppo, W l’Italia. N.B.: la bella norvegese che gestisce l’ostello non vive lì, paghi, ti consegna le chiavi e poi se ne va…sei il padrone dell’ostello per 24 ore!! 21/08 E6 per Olderfjord poi E69 Nordkapp, ritorno per E69 e 94 per Hammerfest Tappa a Trollholmsundet (monti con il profilo di Troll), non abbiamo visto le montagne però il luogo era ideale per la prima foto con l’autoscatto! Da qui dritti fino a Capo Nord (tunnel €18per passaggio e ingresso €50), tempo decente,senza pioggia e per qualche minuto anche il Sole ha voluto benedire il nostro arrivo. Capo Nord non offre molto, anzi nulla, a ricordarci che siamo alla fine del continente c’è una scultura in acciaio e un centro commerciale dove si trova l’immancabile kafetteria e giftshop. Compreso con il biglietto si può vedere un magnifico video su un megaschermo;dal punto di vista turistico non è particolarmente entusiasmante come metà, posso dire,però, che essere li trasmette un immenso senso di libertà ed è un emozione unica nel suo genere. Foto di rito, visita alla kafetteria, spedite le cartoline a parenti ed amici, fumato sigaro Montecristo portato dall’Italia per l’occasione e tanti saluti a Nordkapp, siamo ripartiti per la nuova meta, Hammerfest, la città più a nord del mondo! Sulla via del ritorno non riusciamo a resistere ad un kiosco che vende souvenir e freschissimo salmone affumicato , fermiamo il nostro destriero meccanico in doppia fila, e ci godiamo quasi 2 etti di salmone a testa, pesantissimo ma delizioso. Verso sera raggiungiamo Hammefest dove ci rendiamo presto conto che potevamo anche evitare di passare, città bruttina, sporca (strano per lo standard nordico) e piena di immigrati nordafricani che ne popolano le strade quasi come nelle città italiane. 22/08 94 per Skaidi poi E06 per Andselv giornata dedicata ala guida (560 km) sotto una pioggia torrenziale ed incessante. Notte presso un centro sciistico che affitta stanze anche fuori stagione, nella zona di Andselv (che non raggiungeremo mai). Cena in un pub per militari (era a pochi passi da un’enorme caserma) dove per un panino, patatine e una birra piccola ci chiedono €15. 23/08 E6 per Gratangsbotn, 825 per Hamna, 83 per Harstad, E10 per Sortland, 82 per Andenes. Cominciamo a sentire profumo di mare…pranzo in corsa a GratangenFjord e visita alla chiesa gotica di Trondenes (Harstad) e all’AdolfKannon, cannone gigante abbandonato dai nazisti in ritirata nel ’45. Ripartiamo e a Sortland facciamo una gran foto dal ponte, bloccando il traffico cittadino per qualche manciata di secondi. Finalmente una città che abbia più di 6 abitanti e 4 case! Decidiamo di non farci scappare l’occasione e allora parcheggiamo il bolide e ci dedichiamo ad un giro per il centro commerciale di Sortland. La nostra sortita viene premiata con i primi avvistamenti di ragazze norvegesi (dette anche “gnocche vichinghe”), ci concediamo un rapido pranzo al sacco su una panchina dove i passanti ci guardano e ridono come se non avessero mai visto due turisti mangiare un panino…Si parte e arriviamo allo YH di Andenes. Ah, Andenes, che posto eccezionale e suggestivo! Sei nel tipico paese di pescatori che guarda l’Oceano, un enorme faro vigila sulla costa e tutt’attorno ci sono degli scogli dalle punte aguzze che visti con le luci della sera mettono quasi paura. Ad accoglierci in ostello 4 ragazzi di Verona e due tipe finlandesi. Da buoni italiani mangiamo insieme e poi ci si dedica ad una rumorosa serata di chiacchiere con sottofondo olimpico. 24/08 Andenes è anche la meta per fare il WhaleSafari (safari delle balene) così a metà mattina ci troviamo su un barcone con altri turisti e in mezzo ad un Oceano particolarmente mosso partiamo per avvistare gli enormi abitanti di queste gelide acque. Stoicamente resistiamo al mare molto mosso e veniamo premiati con l’avvistamento di 3 capodogli (18m. Di lunghezza e una coda larga 4 metri per svariate tonnellate di peso) verso i quali dedichiamo foto e video. Baciata la terra al ritorno a riva salutiamo i veronesi che partono per le Lofoten. Al rientro in ostello ci aspetta un nuovo ospite, Bob from Holland, simpatico olandesone che si unirà al gruppo e ci scroccherà diverse cene! A proposito di cene, quella sera abbiamo pasteggiato con un’ottima zuppa liofilizzata (minesrone Knorr preso al market) e salone affumicato con verdure bollite e salse generosamente preparato dalle belle finlandesi. Dopo cena noi uomini laviamo i piatti a catena di montaggio (uno lava, un sciacqua ed uno aciuga) e per premio le ragazze ci offrono un liquore tipico dei loro posti: sapore di anice e liquirizia, 40° e aspetto molto simile al petrolio. Effetto devastante. Lunga chiacchierata fino a tarda notte. 25/08 82 per Sortland, E10 per Stamsund Partenza molto ritardata (causa shock liquore finnico) e passaggio per Bleik su strada costiera lato oceano sull’isola di Andøya. Tappa petrolio e panino tossico all’Esso di Sortland (per la prima volta abbiamo tradito l’onnipresente Statoli che ci ha accompagnato in ogni tappa del tour). Traghetto da Melbu a Fiskebøl e respiriamo l’aria delle Lofoten. Sbarco in paesaggio tipo Jurasic Park, giornata strepitosa e mille foto al Vestfjorden. Un centinaio di km e arriviamo nell’Eden degli YH. A Stamsund ci aspettava l’ostello di Mr. Roar (ruggito). Atmosfera da centro sociale causa 3 romani e un australiano “dandy”. Dopo poco ci raggiungono i veronesi, già li da un giorno, e l’ormai fidato Bob. Da buon opportunista Bob s’infiltra nella nostra camera e spendendo anche la metà di noi! Lo YH di mr. Roar è una “rorbu” con piccolo molo e vista panoramica sul Vestenfjorden. Cucina grandissima con stufa a legna e onnipresenti fornelli elettrici. Chitarre e mandolino appesi al muro (tutti di produzione italiana ma firmati Justad-Stamsund). Bagni e docce comuni, a pagamento (1 nok al minuto) e camere (da 4 o 7 persone) con le porte senza serratura. A volontà si poteva anche cucinare sul fornello nel molo. Oltre a me ed al Maestro Marco (romani e veronesi partiti nel pomeriggio) abitavano lo YH due anziani camionisti tedesche che cucinavano il pesce da loro pescato, uccidendoci con la puzza delle loro cene, poi c’era il già citato australiano, il caro Bob e tre tedescone da 1q.le ciascuna. La prima cena preparata e mangiata all’aperto sul molo consiste in hamburger surgelati ed un altrettanto ghiacciato contorno di patate (spesa a nostro carico e nutrito anche Bob). Serata alcolica. 26/08 E10 per Å e ritorno a Stamsund Sveglia rilassata (8.15) e partenza per la gita del giorno. Prima tappa a usfjord e asfissiante visita del paese a causa dell’enorme magazzino di baccalà il cui odore invadeva l’intero paese. Nota turistica: passiamo per Reinefjord e quindi per l’omonima cittadina che merita proprio una sosta foto. Arrivo alla sospirata Å, 3 rorbu,l’immancabile traliccio con centinaia di stoccafissi puzzolenti, kafetteria e 10 barche…disabitata!! Pranzo al sacco sugli scogli con vista sull’isola di Vaerøy, alle prime gocce di pioggia gran fuga verso l’auto e siamo ripartiti. Sosta sulla spiaggia di Vikten dove per ricordo abbiamo trafugato un po’ di sabba bianca da portare in Italia. NB: i contenitori erano due bottigliette da 5cl di un certo liquore “12 OUZO” gusto anice, che la Finnair ci aveva appioppato durante il volo d’andata. Sparati questi 200km torniamo finalmente al mitico “crazy hostel” di Stamsund, dove, con sommo stupore, notiamo una Jeep Cherokee bianca, carica come un treno merci e con un solo fanale funzionante: erano arrivate le finniche!! A darci la notizia per primo è ovviamente il solerte Bob, il quale non manca di chiedere “che se magna?”. Stremati dalla gita entriamo in cucina dove veniamo assaliti da strazianti e soprannaturali odori (provenienti dalle vivande che stavano preparando i tedesche e le due finlandesine). Presi da uno slancio d’orgoglio ci siamo guardati negli occhi e, come i moschettieri, abbiamo urlato il nostro motto: “E ADESSO 2 SPAGHI”. Detto e fatto, appena scolatala pasta (cucinata sul fornello del molo) ed entrati fieri in cucina, io e Marco siamo diventati gli uomini più invidiati d’Europa. Mentre i 2 moschettieri ammiravano il frutto del loro lavoro, s’intromise lo scudiero Bob e chiaramente anche lui si nutrì dell’italica vivanda. Sazi e pronti per un’altra serata alcolica a sorpresa le due finniche propongono un salto al cinema (l’unico nel raggio di 150 Km e a 35 km dal nostro villaggio vacanze). A motore caldo e marci ingranata s’aggiunse all’allegra compagnia (i moschettieri, lo scudiero e le nordiche cortigiane) il “dandy” australiano noto poi col nome di Harry from Perth. Rally disperato per la strada che porta a Leknes e visione di King Arthur, in inglese con sottotitoli in norvegese. Con inaspettata meraviglia all’uscita dal cinema anche noi rappresentanti del Bel Paese riuscimmo a commentare il film assieme agli altri. Manche di ritorno del rally e chiacchierata alcolica prima di dormire. A tal proposito menzioniamo la nostra birra da serata: NORDLAND PILS, di produzione norvegese, alcolica ed economica…come piace a noi!! 27/08 La gita del giorno:tour in rilassatezza dell’isola centrale, Vestvagøya. I baldi moschettieri dopo una colazione umana (cioè senza funghi, corrige o frittata) con passo felpato tentano di saltare sul loro destriero meccanico quando, all’orizzonte, appare lo scudiero Bob che, non avendo nulla da fare, ci scrocca anche un giro in auto. Caricato anche questo nuovo peso la Polo è pronta…VIA. Non facciamo nemmeno 10 km quando scorgiamo un’auto in panne, ci avviciniamo cautamente ed ecco apparire una Mazda versione “rottame” che le tre tedesche avevano noleggiato dall’astuto mr. Roar. Piccoli problemi in rapida sequenza: la mazda è col motore fumante e come se non bastasse, in auto con le tedesche cìè un ragazzo belga che deve essere a Svolvaer (80 km) entro un’ora e mezza. Che fare? Ovvio, carico belga e bagaglio e sprono il destriero sulla via di una nuova tappa del RALLY delle LOFOTEN…poche manciate di minuti e il nuovo amico belga è a destinazione, per i 2 moschettieri e Bob un’altra vittoria. Sazi d’orgoglio riprendiamo con tranquillità il nostro giro, con sottofondo musicale di Jazz psicotronico gentilmente offerto dal menestrello Bob. Henningsvaer, Gimsøy e poi assaliti dalla fame cerchiamo un luogo ove ristorarci. Vaghiamo per una strada costiera assolutamente deserta e dopo un po’ appare un luccicante “golf club” con annessa Kafetteria vista oceano. Stoppiamo il mezzo e dopo pochi istanti (e un parcheggio in seconda fila dietro il trattorino tagliaerba) siamo comodamente seduti a goderci la solita schifezza a base di hamburger e patate. Sulla via del ritorno passiamo per Eggum dove, tentando un’ardita foto all’oceano, notiamo una ferita al nostro destriero: una vite da 10 cm conficcata nella posteriore destra; ma niente paura, per cambiare il ferro al nostro cavallo c’è l’esperto Bob, noto maniscalco olandese che lavora per la Mercedes. Lentamente torniamo al villaggio vacanze dove la solita aria festosa è li ad attenderci. “Stranamente” le valchirie finlandesi stanno cucinando (alle 16:30 ?!?!?!?!) una cosa dall’odore abominevole e dal sapore che per decenza non menzioniamo. Ci sediamo con loro (io sulla sedia a dondolo del “nonno” e Marco sul comodo divano-letto) quando al Maestro Marco viene l’idea di allietare i desinanti con una jam session di grandi successi internazionali e musica popolare italiana. Anche con il mio supporto (solo voce) l’atmosfera si fece subito allegra e mentre il Maestro proseguiva con la musica, si aprì un nuovo fronte di battaglia: imparare il finlandese. Il bibliotecario Bob si procura un vocabolario inglese-finlandese e con l’essenziale insegnamento delle belle maestrie madrelingua i nostri prodi moschettieri imparano i rudimenti di una lingua più simile al giapponese che ad altri idiomi europei…però molto divertente. A questo punto è d’uopo presentare i nuovi ospiti della locanda di mr. Roar: una coppia di svizzeri dove la ragazza scoprimmo essere una provetta parlatrice di finnico (pazzesco!!!). Con loro arriva anche una coppia di tedeschi il cui uomo potrebbe definirsi THE GERMAN RAMBO a causa di un lungo coltello sul fianco destro col quale il giovane guerriero apriva con destrezza bottiglie di birra, uccideva orsi e scuoiava draghi. A sera ormai fatta io e il Maestro ci dedichiamo ad un’altra lezione di cucina con ulteriore dose di spaghetti al sugo cotti ovviamente sul fornello del molo e manco a dirlo, il buon Bob si unisce a noi al banchetto. Nuova sessione di interscambio linguistico tra noi latini e le nordiche fanciulle, poi tutto è stato annegato nell’immancabile Nordland Pils che come ogni sera scorreva a fiumi. Dopo averci intossicati per giorni con i suoi soffritti di cipolla , il camionista tedesco ci tornò utile per la foto di gruppo.Strette a noi le damigelle finlandesi regalarono ai nostri obiettivi un ultimo saluto mentre il caro Bob promise di pasare in Italia per assaggiare la vera pizza, chiaramente a nostre spese in quanto l’ospite è sacro. Preparato il sacco e tutti pronti per l’ultima notte sotto il tetto di mr. Roar. 28/8 E10 per Abisko (Svezia 380 km) dopo una sveglia quatta quatta e un’altrettanto solitaria colazione i protagonisti della storia salutano l’ormai amico Bob e lasciano non senza qualche lacrima, la “Disneyland” di mr. Roar. Stavolta nessuno stop turistico, soltanto la clasica tappa per panino tossico e petrolio alla Esso di Sortland, poi un dritto fino all’ultimo market in terra di Norvegia (a Bjerkvik) per trasformare le ultime monetine norvegesi in 2 sane birre. Destinazione Abisko, centro dell’omonimo national park. Per arrivarci ecco l’odissea: dal confine fino alla città abbiamo attraversato una landa desolata ed inospitale, dove la vita non ha senso d’essere, comunque piena di turisti svedesi evidentemente amanti dell’incessante e fortissimo vento polare e di un deserto fatto d’asettiche pietre granitiche. Ormai lontano il ricordo della Honolulu del nord (lo YH di mr. Roar ) ci addentriamo nel villaggio di Abisko alla ricerca di una branda. Quasi subito c’imbattiamo su uno strano cartello che dice: YH e Dog Camp. Seguiamo le indicazioni e arriviamo in un luogo dove ad accoglierci c’è Thomas (detto poi Jhonny Walker) e con lui i suoi 60 cani da slitta con il loro tipico odore da zoo di Calcutta. Nonostante la prima apparenza l’ostello appare subito piacevole, vista anche la presenza di alcuni singolari ospiti. Per iniziare potremmo dire della coppia di canoisti gallesi che in 14 giorni si sono sparati 3000km tra le rapide dei fiumi svedesi. Non è da trascurare il fatto che la biondina gallese dormisse nella stanza con il fidanzato, me, il Maestro, un viaggiatore inglese e senza troppi rossori si cambiava d’abito tra noi festanti maschietti. Oltre a noi e ai canoisti fanno parte del gruppo due fratelli tedeschi, un inglese, due giovani pescatori di Francoforte e una simpatica coppia di cinquantenni olandesi. Potremmo parlare di tutti ma vogliamo dedicare più tempo al viaggiatore solitario suddito di Sua Maestà Britannica perché è davvero un tipo singolare. Perché singolare?? Perché durante una conversazione tu puoi menzionare un qualsiasi posto in questo pianeta e lui sicuramente può consigliarti un buon pub o un ristorante davvero tipico. L’apparenza è di un consumato lupo di mare, un marinaio da racconti orwelliani, il quale senza timori racconta le sue avventure da Bankok a Singapore passando per Ottawa e la Nuova Zelanda senza trascurare tappe a Kuala Lumpur a Calcutta o Katmandu. Prima di passare a nuove descrizioni parliamo della nostra cena, acquistata al market del benzinaio e consistente in zuppa di funghi annacquata tipo brodaglia di Alcatraz e resti di un pesce con le patate che sono stati prontamente disidratati dal microonde in dotazione. Parlando di cena, al contrario di altre volte, ci sarebbe tornato utile il buon vecchio Bob con il quale dividere specialmente il pesce. Ah, Bob, è sempre nei pensieri di noi moschettieri erranti. Qualche riga va spesa anche per i racconti che la coppia olandese hanno portato alle nostre sempre avide orecchie. Evidentemente benestanti, i signori si dedicano (impegnando non meno di 3000 euro) ogni inverno alle gite su slitte tirate dai cani di jhonny walzer. Non bastasse questo, i due si cuccavano circa 70 voli aerei l’anno (con mete tipo Hawaii o la Malesia). 29/8 Trekking nell’Abisko National Park Dopo aver gradito il consueto strip della bionda gallese, con grande calma ma con indomita volontà di esplorare, io e il Maestro ci concediamo una veloce colazione per poi cominciare la gita del giorno. Ma parliamo prima del National Park: 47 kmq con totali 4 sentieri che perfino sul giardino di casa ne hai di più! Logorati dalla difficile scelta del percorso optiamo per il tour a noi più adatto: quello più semplice; Sali in seggiovia (anni ‘50) fai quattro passi fino alla cima del monte Njulla, dove effettivamente non c’è nulla (solo un bellissimo panorama sul lago Tornetrask), e te ne torni al parcheggio facendo un bel sentiero in discesa lungo un bosco straripante di porcini che gli svedesi evidentemente non annoverano tra i funghi commestibili. Rientrati di buon ora al canile di Jhonny veniamo colti da un’irrefrenabile ispirazione letteraria, che partorirà ciò che avete letto sin’ ora. Immersi nel nostro scrivere ci accorgiamo solo dopo qualche ora che l’ostello è deserto, se ne sono andati tutti ma, per nostra consolazione, arriva una coppia di svedesi con husky al seguito. Per gli esseri umani nessun problema, le domande escono quando ci rendiamo conto che la dolce ma odorosa bestiola condividerà con noi gli angusti spazi dentro l’ostello, compresi frigo e dispensa; a fine serata c’era più cibo per cani che roba da esseri umani. La giornata si conclude con una cena, ovviamente basata sulle solite schifezze surgelate per vichinghi e ancora qualche riga di questo diario, condita col solito litro di Nordpils. 30/8 E10 Svappavaara, 45 Vittangi, 395 Pajala, 99 Pello, 83 Sinetta, 79 Rovaniemi. (450 km) Causa traffico per usare il bagno, la colazione è stata consumata in triste solitudine. Le pietanze consistevano nei soliti crostini con marmellata e i nostri inseparabili LIFECOOKIES (biscottini salvavita) tutto annegato nel buon latte svedese. Chiuse le valigie e caricato il destriero lasciamo Thomas (che ci scuce 600 NOK) e i suoi 60 cani, augurandoci un improbabile arrivederci a quest’inverno per provare l’ebrezza dello sleighdog. Coccolati da un sole caldissimo e da un cielo cristallino ci dirigiamo verso la genesi del nostro tour, ovvero la Lapponia finlandese e il suo magnifico nulla. Lungo la via i nostri sguardi restano bloccati nel vedere una stupenda area pic-nic nei pressi di Yunosuando, al che scendiamo per un paio di foto e visto ci ci siamo pranziamo in loco con i crostini e del prosciutto transgenico. Dopo km di renne e foreste rimaniamo di stucco nell’incontrare un posto di blocco della polizia finlandese (che pensavamo non esistesse vista la completa assenza di avvistamenti nei 3400 km precedenti) la quale alle 16:40 di un lunedì qualunque pensa bene di bloccare la statale per fare l’alcoltest ai 5 contadini che vivono nei paraggi e agli unici 2 turisti che passavano in zona. Grazie ai fondamentali lifecookies che hanno assorbito il litro di Nordpils che ci siamo bevuti per a pranzo, moschettieri e destriero superano senza indugio l’ennesima prova. Arrivati a Rovaniemi decidiamo di dormire nello stesso Hotel della prima notte e fatalità volle che troviamo lo stesso posto macchina. Sistemati i bagagli i moschettieri si concedono il meritato riposo facendo shopping lungo l’unica e deserta via del centro. Durante la visita non manchiamo d’imbatterci sul tossico locale accompagnato dalla sua donna zombie. Conversazione a tema sportivo dopo che abbiamo tradotto un ingarbugliato “hollan pics” in “olimpics” e avere pure beccato da ignoranti dal “fattone” lappone. Per cena ci siamo accasati al famoso RAX PIZZA BUFFET ovvero un luogo dove con 7.99 euro puoi ingozzarti di porcate nordiche fino ad esplodere (presente in sala anche comitiva di ragazzini inglesi e cameriera/cuoca carina stile Avril Lavigne). Qui si concludono le vicende dei moschettieri erranti Andrea e Marco i quali, quando mattina sarà fatta, prenderanno l’aereo che li riporterà alla ormai dimenticata consuetudine italiana.


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