Sardegna: le maldive dietro l’angolo

Giovedì Finalmente si parte… destinazione Sardegna. Abbiamo prenotato il traghetto A/R con Mobylines a soli € 125,00 per due persone + auto Ci imbarchiamo a Livorno alle 11:05 e giungiamo a Olbia intorno alle 18:00. Non avendo trovato alberghi liberi (di mio gradimento) optiamo per il B&B “Il nido dell’aquila” in località Cugnana....
Scritto da: BETTI75
sardegna: le maldive dietro l'angolo
Partenza il: 04/09/2008
Ritorno il: 11/09/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Giovedì Finalmente si parte… destinazione Sardegna. Abbiamo prenotato il traghetto A/R con Mobylines a soli € 125,00 per due persone + auto Ci imbarchiamo a Livorno alle 11:05 e giungiamo a Olbia intorno alle 18:00. Non avendo trovato alberghi liberi (di mio gradimento) optiamo per il B&B “Il nido dell’aquila” in località Cugnana. Non è certo un B&B di lusso ma è un’ottima soluzione per chi arriva ad Olbia ed un buon punto di partenza per chi ha intenzione di visitare la Costa Smeralda, ha camere molto semplici ma una bella vista sul golfo di Porto Rotondo. Immerso in un silenzio quasi irreale il B&B permette un soggiorno a contatto con il territorio a sole € 60,00 a notte. La cortesia della sig.Ra Lucia che accoglie tutti con un sorriso è un motivo in piu’ per consigliarlo. La signora ci chiede se intendiamo fermarci per cena, prepareranno una grigliata in un grazioso cortile vicino al B&B; stanchi per il viaggio decidiamo di non andare alla ricerca di un ristorante e pensiamo bene che una grigliata leggera sia l’ideale. Alle 21:00 raggiungiamo gli altri ospiti della struttura per iniziare la cena. La “leggera” grigliata si è trasformata in un cenone di capodanno: salumi nostrani, formaggi, olive, funghi sott’olio, pane carasau con caprino, gnocchetti sardi (porzioni per 4 persone), melanzane fritte, insalata mista, nodini di vitello e carne di maiale alla griglia, ricotta con miele amaro, macedonia, caffè e, infine, non poteva mancare il mirto. Il nostro primo impatto con la Sardegna è stato questo e se il buon giorno si vede dal mattino potete immaginare come sono proseguite le nostre vacanze improntate come al solito sulla gastronomia locale. Venerdì Salutiamo la sig.Ra Lucia, che gentilmente ci omaggia di un barattolo di marmellata preparata da lei, e iniziamo da qui la nostra vacanza alla scoperta di questo angolo di paradiso.

Dalla località di Cugnana in meno di dieci minuti siamo a Porto Rotondo. Un giro in centro è d’obbligo; il paese è semi deserto e qui si vive prevalentemente di sera. Lo shopping è necessario per iniziare bene la giornata e acquisto qualcosa in uno dei tanti negozi che si trovano in centro. Mi sento rinascere e sembra averlo capito anche una sig.Ra sarda che alloggiava come noi al B&B che dopo averci incontrati in un negozio si è rivolta al mio ragazzo dicendogli: “ credo che passerai una settimana a vedere negozi, non so se riuscirai ad ammirare il colore del mare”. Come è possibile che anche qui mi sia fatta riconoscere?. Passeggiamo un poco lungo il porticciolo e per le vie del centro per poi dirigerci verso il piccolo paesino di San Pantaleo. Questo villaggio, annidato tra le rocce di granito, è decisamente più caratteristico del precedente. Privo di vita mondana ma amato dagli artisti è un luogo dove è possibile sorseggiare un caffè in una piazza deliziosa. Percorriamo la strada che collega Portisco a Porto Cervo fermandoci ad ammirare da vicino quel mare tanto decantato. Percorrendo una strada sterrata (fate attenzione a non posteggiare ai lati della strada… abbiamo contato tantissime multe) si giunge in una delle tante calette della Costa Smeralda. Quattro passi sulla spiaggia di liscia ruja, ammiriamo il colore stupendo del mare e poi via alla scoperta della tanto rinomata Porto Cervo. La prima cosa che si nota raggiungendola in auto sono gli yacht ormeggiati proprio davanti al nostro parcheggio. Piccole, piccolissime imbarcazioni con tanto di elicottero posteggiato sulla parte alta. Qualche curioso turista appostato davanti in attesa di chissà quale vip che scenda dalla sua misera residenza, case stile “Gardaland” rigorosamente finte e niente di piu’. L’unica nota positiva del posto sono i negozi. Meglio limitarsi a guardare da lontano le vetrine perché entrare significa lasciare, quando va bene, uno stipendio per un completo intimo… Che tentazione però!!. Sono luoghi da vedere con calma e senza palle al piede (gli uomini non sanno apprezzare certe cose, hanno nel DNA l’avversione per lo shopping). Così, mentre io ripensavo alle vetrine, il mio ragazzo si lustrava gli occhi ammirando Afef incontrata vicino al porto.

Si è fatta ora di pranzo, diamo un’occhiata ai menu’ che, oltre a non avere contenuti “tipici” hanno prezzi che fanno sorridere pensando a chi si fa spennare solo per dire: “io ho mangiato a Porto Cervo, in piazzetta”; Mi sembra di sentire la signora impellicciata anche d’estate con quell’accento snob ma incapace di distinguere un piatto di arselle da uno di alborelle. Che tristezza.

Facciamo dunque una sosta per il pranzo fuori dal paese dove però il rapporto qualità /prezzo non è stato all’altezza delle aspettative.

Ci dirigiamo verso Arzachena; abbiamo deciso di fermarci a salutare la madre di una zia che risiede proprio qui. 85 anni di energia e vitalità, una grinta tipica sarda. Una chiacchierata piacevole grazie all’ospitalità che qui non ha certo eguali. Dopo il vasetto di marmellata regalatomi dalla sig.Ra Lucia, la nonnina mi regala una confezione dei buonissimi savoiardi sardi che nulla hanno a che vedere con quelli normalmente acquistati da noi. Visitiamo il famoso fungo di Arzachena, qualche scatto fotografico e poi via alla visita a due dei tanti siti archeologici sparsi per la Gallura: la tomba dei giganti di Li longhi e la necropoli di Li Muri con le caratteristiche tombe a circolo. Intorno alle 18:00 giungiamo al grazioso B&B prenotato per la notte a soli € 90,00. Il B&B Bellavista si trova in località La Capannuccia a Palau. La struttura, di classe, è composta da sole quattro stanze. La Ns camera detta “la coloniale” con vista sulla Maddalena è curata nei minimi dettagli. Per la cena decidiamo di andare in centro a Palau e optiamo per il ristorante “Da Franco” ambiente elegante e rustico. La cena € 80,00 per due antipasti e due primi è stata all’altezza delle aspettative con gamberi su purea di patate e zenzero e ravioli di pesce. (il prezzo si intende per due persone esclusi vino e caffè).

La cittadina è particolarmente animata ricca di bancarelle, musica dal vivo e tanta gente. Qui si respira ancora un clima di festa estivo che vedremo andare scemando nei paesi piu’ interni.

Sabato Oggi è la giornata dedicata all’arcipelago della Maddalena. Prendiamo il traghetto (A/R 35,60 con auto) e decidiamo di visitare innanzitutto l’isola di Caprera. Il compendio garibaldino merita una sosta, la visita non è guidata ed il costo è pari a € 5,00 a persona. Finita la visita di questo storico luogo optiamo per una pausa di relax presso una delle tante calette che circondano l’isola. Facciamo snorkeling in un angolo di mare trasparente lontano dai soliti posti turistici; niente ombrelloni attaccati l’uno all’altro o affollamento. Una piccola osservazione però va fatta: come è possibile che certa gente, abituata per natura al chiasso e alla cafoneria, non riesca per un attimo a godere del fascino di un luogo silenzioso e romantico. Per farla breve, anche qui siamo riusciti a trovare persone che nonostante fossero appostati in una costa lontana dalla nostra si sentivano urlare rendendosi piu’ fastidiosi delle zanzare ronzanti in una camera d’albergo. A queste persone mi rivolgo e dico: fate un corso di buona educazione che vi faccia apprezzare anche un mondo diverso da quello a cui siete abituati, un’po di discrezione non guasta mai nella vita! Ripercorriamo la strada che collega Caprera alla Maddalena e ammiriamo tutto il perimetro di costa con un mare di un azzurro indescrivibile quasi fluorescente. Facciamo due passi anche per il paese della Maddalena che non è però nulla di particolare, forse offuscato dalla bellezza della natura che lo circonda.

Traghettiamo di nuovo e da Palau partiamo alla scoperta di Capo Testa. Merita sicuramente una sosta questo angolo di rocce granitiche dal quale è possibile ammirare la vicina Corsica. Sulla strada per Castelsardo ci fermiamo a fotografare la famosa roccia dell’elefante. In tutta la zona dell’alta Sardegna queste forme naturali la fanno da padrone e sono in grado di fare concorrenza ad opere di illustri scultori. Il B&B prenotato per la sera si trova proprio al centro di Castelsardo, tra antiche case e vicoli scoscesi. Non è facile per noi raggiungerlo attraverso scale e con un bagaglio composto da valigione, borsone, beauty, Trolley ecc… Tutti ci osservano con curiosità pare non abbiano mai visto nessuno affrontare la salita con tutti questi bagagli. Curiosa la reazione di un abitante del luogo che dopo averci salutato dalla finestra di casa è rientrato e, pensando di non essere sentito, si è fatto una risata di quelle che raramente succede di sentire… lo abbiamo sconvolto e divertito!! Il B&B Casa Doria è semplice ma in una posizione perfetta per chi vuole vivere la cittadina partendo direttamente dal suo centro storico. Per la cena abbiamo scelto una delle sistemazioni migliori, il ristorante “la Guardiola” il piu’ panoramico di Castelsardo. Due antipasti di cruditeè, calamari alla griglia, pesce spada al pepe rosa, crema catalana e gelato alla menta per € 90,00; Domenica La mattinata è dedicata alla visita della città. Partiamo dalla Cattedrale dalla quale ammirare un mare trasparente per risalire poi sino al castello dove al suo interno si trovano oggetti della tradizione tra i quali i famosi cesti di Castelsardo. Perdiamo un po’ di tempo curiosando tra i negozi del centro ricchi di prodotti artigianali locali e poi via verso le bianche spiagge della Sardegna nord occidentale. La tappa prevista per oggi è Stintino ed in particolare la spiaggia della Pelosa. Dopo piu’ di un’ora d’auto giungiamo a destinazione. Il tempo anche oggi è clemente con noi e il sole sembra aspettare il nostro arrivo per farsi vedere. La spiaggia è bianchissima e il mare favoloso. Parte della spiaggia è libera ma affollata preferiamo dunque optare per quella a pagamento che è quasi deserta (ombrellone e due sdraio a € 20,00). Per informazione il parcheggio è di € 2,50 all’ora.

Nel tardo pomeriggio riprendiamo l’itinerario per giungere a due chilometri da Alghero a Villa Loreto, una residenza elegante a soli € 80,00 a notte per una camera standard.

Per la cena decidiamo di andare in centro ad Alghero. L’atmosfera che si respira è particolare e sembra di stare a Barcellona. La città è decisamente piu’ catalana che sarda. Artisti di strada suonano per allietare i turisti, le bancarelle si estendono lungo il porto ed i negozi del centro sono aperti sino a tardi. Ceniamo presso il ristorante “Il Pavone” uno dei locali piu’ rinomati della città ma dai prezzi contenuti. Due antipasti misti di pesce, una pasta e fagioli con le cozze, una porzione di culurgiones e un dessert a soli € 77,00.

Lunedi’ Oggi giornata dedicata alle stupende grotte di Nettuno. Da Villa Loreto al sito la strada è breve. Giunti a Capo Caccia raggiungiamo le grotte scendendo a piedi una scalinata di 656 gradini. L’ingresso, € 10,00 a persona, prevede una visita guidata ogni ora. Lo spettacolo interno è indescrivibile e il panorama che si ammira scendendo o risalendo la scalinata merita da solo il viaggio. Assolutamente da consigliare quindi questa escursione a chi si trova a transitare per la costa nord occidentale della Sardegna.

Da Capo Caccia raggiungiamo nuovamente Alghero per avere una visione diurna della città. Decisamente più affascinante “By Night”, la cittadina presenta vicoli caratteristici raggiungibili anche tramite un comodo trenino per chi, come me, risente ancora della salita dei 656 gradini.

Costeggiamo la parte occidentale dell’isola sino a giungere a Bosa dove facciamo una sosta per il pranzo nel centro cittadino e assaggiamo le seadas. Case colorate salgono sino al castello che dall’alto di una collina domina la zona. Si inizia forse già da qui a scoprire una Sardegna diversa fatta di case non certo sullo stile di “Gardaland” di Porto Cervo, paesi sorprendentemente deserti e quella apparente chiusura verso il turista che dopo una breve conoscenza si trasforma però in massima accoglienza. Soli, in questa cittadina priva di turisti, pensiamo bene di fare un autoscatto piazzando la macchina fotografica al centro di una strada e al primo “bip bip” un anziano seduto su una panchina pronuncia alcune parole in un sardo incomprensibile. Mi avvicino a lui per farmi ripetere la frase e in un italiano comunque stentato (considerata l’età) mi dice che dopo aver visto il mio ragazzo piazzare la macchina in terra e correre via ha pensato fosse una bomba. Sorride e ci saluta.

L’Hotel che ci ospita questa sera è a Riola Sardo. Hotel Lucrezia, assolutamente da consigliare. € 130,00 per una notte dal sapore antico. Antica tenuta ristrutturata che conserva mobili antichi, frantoi e cantine. Ospitali i proprietari pronti a consigliare ristoranti per la cena e luoghi dell’oristanese da vedere il giorno dopo. Da provare il ristorante “Sa Mola” a Bonarcado un paese dell’interno a pochi chilometri da Riola Sardo. La prima cosa che qui ci colpisce è la differenza di prezzo tra i ristoranti della Costa Smeralda e questi locali dell’entroterra. Con soli € 63,00 (in due persone) potrete gustare una squisita ricotta al forno con radicchio e miele, dei culurgiones con crema di verdure, un’ottima tagliata di bue rosso (tipico della zona) con rucola e Grana, un dessert della casa.

Martedi’ Lasciamo lo splendido Hotel Lucrezia per dirigerci verso la particolare spiaggia di Is Aruttas dove è possibile prendere il sole sdraiandosi su granelli di quarzo lucenti. Anche qui come nel resto delle spiagge visitate il mare è di una trasparenza incredibile. Dopo qualche ora di sole riprendiamo il nostro itinerario che ci porta al centro della città di S.Giovanni in Sinis. Giunti sul posto stentiamo a credere che quello sia un paese. Chiediamo ad un signore dove sia il centro del paese e ci risponde con tono quasi scocciato “E’ questo, e vi sembra poco?” Ci guardiamo un poco attorno e ci immergiamo in una atmosfera che pare essere quella di un classico film western. Le strade non sono asfaltate e ad ogni passo si respira polvere. Un solo locale è aperto e accoglie gente del posto per vedere il televisore, sembra di essere tornati indietro nel tempo di 50 anni. Dopo una sosta in questo “suggestivo” paese ci dirigiamo verso Tharros. Il sito archeologico si trova su un promontorio che scende al mare ed è quindi in splendida posizione. Una volta lasciato il sito ci siamo recati nuovamente a S. Giovanni di Sinis per visitare una chiesa in pietra arenaria che è la più antica chiesa cristiana della Sardegna. Il caldo oggi è a livelli di difficile sopportazione anche per chi, come me, non ha mai avuto problemi con i 50 gradi egiziani. Optiamo dunque per un giro veloce in centro ad Oristano e subito ci dirigiamo verso Abbasanta per raggiungere il Country Hotel prenotato per la notte ad € 128,00. Il Mandra Edera si trova vicino al nuraghe Losa, immerso nella natura e lontano dal caos cittadino è il luogo ideale per riprendersi da una giornata pesante. Appena il tempo di prendere possesso della nostra stanza (50 mq) e in men che non si dica ci troviamo a rilassarci in piscina e nell’idromassaggio. Il Country Hotel è veramente suggestivo e romantico e dà la possibilità a chi è appassionato di cavalli di fare escursioni nelle campagne circostanti. Per la cena decidiamo di pranzare fuori e raggiungiamo il paese di Santi Lussurgiu e più precisamente il Ristorante “Sas Benas”. Dopo circa 20 minuti senza incontrare nemmeno un’auto raggiungiamo il paese. Restiamo anche qui stupidi dai prezzi: 2 primi tra cui un cesto di formaggio con tagliolini ai funghi, 2 filetti di bue rosso con contorni, due semifreddi della casa al mirto e caffè al modico prezzo di € 69,00… Praticamente una cena regalata se si considera poi che il luogo è particolarmente elegante e romantico con musica classica in sottofondo.

Mercoledi’ Ultimo giorno del nostro Tour della Sardegna perché domani purtroppo abbiamo il traghetto di ritorno. Partiamo da Abbasanta e ci dirigiamo verso il paese di Samugheo famoso per la lavorazione dei tappeti. Troviamo un paese quasi deserto, il museo è chiuso e chiusi sono anche la maggior parte dei negozi. Dopo aver curiosato nell’unico negozio aperto ci dirigiamo verso Tonara la patria del torrone. La nostra meta in questo caso è un torronificio dove poter comprare questa prelibatezza direttamente dal produttore al consumatore. Come si può passare da Tonara e non acquistare qualche chilo di torrone? Si è fatta ora di pranzo e decidiamo di fermarci a Fonni. La Guida “La Gola in Tasca” di Alice ci consiglia proprio qui un ristorante che purtroppo però troviamo chiuso. Ci incamminiamo nuovamente per queste strade di montagna (Fonni infatti è il paese più alto della Sardegna) e con la fame che si fa sentire puntiamo il dito sul primo paese che troviamo sulla mappa: Orgosolo. L’unico locale segnalato è il ristorante “ai Monti del Gennargentu” che ci sentiamo vivamente di sconsigliare. Non c’è scelta, o questo o questo, perché il menù è fisso. Continuano a portare pietanze ed alla fine ci troviamo a pagare il conto senza aver visto un prezzo scritto su un pezzo di carta. Insomma il menu alla carta non esisteva ma i prezzi alla carta si. Ad aggiungersi a ciò la scortesia della titolare che è stata l’unica persona durante l’arco della settimana a non averci regalato un sorriso. Possiamo definire questo luogo l’unico intoppo del nostro giro turistico. Risaliamo in macchina e ci dirigiamo al centro di Orgosolo. Anche qui siamo gli unici turisti della giornata. Percorriamo stradine interne senza vedere anima viva salvo qualche moto che continua a sfrecciare avanti e indietro. Le case sono fatiscenti e non certo motivo di attrazione del paese ma la vera curiosità sono i divertenti e spesso toccanti murales. Dal murales che ricorda l’11 settembre, a quello raffigurante papa Giovanni XXIII, ai personaggi del socialismo italiano ecc… Il più curioso è sicuramente quello dipinto su una casa mitragliata sul quale è raffigurato un uomo inneggiante lo slogan “concimi non proiettili”. Va infatti ricordato che Orgosolo è stato oggetto delle cronache italiane per la serie ininterrotta di assassini che si sono succeduti dal 1901 al 1950: una media di un assassinio ogni 2 mesi.

L’Hotel prescelto per la sera è l’Anticos Palhatos a Orosei. Un’ottima sistemazione con camere a € 108,00 a notte. Ci dedichiamo per l’ultima sera allo shopping e facendo su e giù per le vie compriamo gli ultimi regali.

Giovedi’/Venerdi’ E’ il momento delle conclusioni e dei consigli. La Sardegna è dal punto di vista naturalistico sicuramente da vedere. Spiagge bianche stupende, mare cristallino e dai colori da far invidia alle migliori destinazioni del mondo ( le Maldive le abbiamo a due passi da casa).

Non è assolutamente da perdere la gastronomia locale. Non fossilizzatevi in un villaggio dalla cucina internazionale, ci sono tanti piatti tipici che aspettano di essere gustati a partire dai culurgiones, la ricotta con il miele amaro, le seadas, i filetti di bue rosso e per chi è amante della carne anche il famoso purcheddu.

Da vedere assolutamente: Le grotte di Nettuno, la spiaggia della Pelosa e Capo Testa.

Da evitare (se non per lo shopping): Porto Cervo.

Fare un salto a vedere Alghero by night con le sue bancarelle e gli artisti di strada.

Ricordate inoltre di non esitare a chiedere informazioni, i sardi sono veramente accoglienti e gentili (tranne che nella zona di Orgosolo dove si respira un’aria diversa).



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