Sardegna centro meridionale

Dai cavallini della Giara a Tharros (passando per il Trenino Verde, i fenicotteri di Cagliari, Nora, il mare di Chia, le miniere, i cervi e le dune di Is Piscinas, ecc)
Scritto da: Fausto70
sardegna centro meridionale
Partenza il: 10/08/2010
Ritorno il: 20/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Avendo quarantennale esperienza (anche per motivi familiari) della zona nord della Sardegna, specialmente La Maddalena, unica per il mare, volevo avere anche almeno un’idea di un’altra Sardegna, per cui, molto sinteticamente… Zona centro-meridionale (1°-3° giorno). Alloggio (per 3 notti) a Mandas, presso l’ottimo e accogliente Bed and Breakfast www.anticacasapasolini.it, antica casa nobiliare recentemente ristrutturata e perfettamente arredata secondo tradizione, con bel giardino aromatico mediterraneo. Cene tradizionali al “Cavallino della Giara”, a Barumini o a richiesta presso il B&B. Gli immancabili “malloreddus” e la piacevole sorpresa della capra in succhittu (o della pecora ai cardi).

1° giorno Da Olbia (h 15.00) sulla SS131 verso Oristano. Visita del Nuraghe Losa (alla biforcazione con la SS131 verso Sassari – attenzione chiude alle 18) – imperdibile – e (uscita dedicata, dopo Paulilatino) al Pozzo Sacro di Santa Cristina – suggestivo e misterioso, con annesso villaggio nuragico e villagio cristiano. 2° giorno: Mattina visita del complesso nuragico di Barumini (il più importante della Sardegna), anche questo imperdibile, con ottima guida. Pomeriggio sulla Giara di Gesturi, con facile osservazione anche ravvicinata di un sacco di cavallini della Giara (basta soffermarsi e osservare i “pauli”, gli stagni) 3° giorno: Il mitico “Trenino Verde” andata e ritorno Mandas-Arbatax-Mandas, 5h 30′ solo di andata, tutto in giornata, una tour de force ma fattibile e vale la pena per i paesaggi, la natura, gli animali, le opere di ingegneria ferroviaria e… Per il personale dell Ferrovie della Sardegna…

Costa Sud-Occidentale (4°-7° giorno) Alloggio (per 4 notti) nell’imperdibile Bed and Breakfast di Piero, con i suoi cani e il cavallo Helios, felicemente e tranquillamente perso nella campagna tra Chia e Teulada, subito sopra la favolosa spiaggia di Tueredda. Cene tradizionali o di pesce… Cucinate da Piero stesso, cuoco di professione (maialetto, fregola con le cozze, calamari alla griglia, ravioli…), o solo pesce all’Ittiturismo di Chia 4° giorno: Da Mandas alla Chiesa di S. Maria di Uta (appunto a Uta, vicino Assemini), inspiegabilmente chiusa. Passaggio a Cagliari con vista fenicotteri rosa nello stagno di S. Gilla. Area Archeologica di Nora, a Pula, in posizione veramente suggestiva (visite guidate oppure giro libero). Raggiungimento (guidato al telefono da Piero) del B&b e tuffo nelle acque turchesi della bianca Piscinnì, poco oltre. 5° giorno: Porto Pino (lato dune) e pomeriggio la favolosa Tueredda (sfruttando il cielo coperto e il conseguente poco affollamento) 6° giorno: Spiaggia Su Giudeu, a Chia, con immancabile salita in cima all’isolotto, e vista su un panorama e un’acqua incredibili. Giretto alla torre di Chia, cercando qualche resto di Bithia, perfettamente nascosta e riconoscibile, senza alcun tipo di cartello o indicazione, anche sull’isolotto Su Cardulinu e le spiaggette intorno. 7° giorno: Tueredda all day long, con snorkeling e “circumnavigazione dell’isolotto” in kajak. No comment!

Zona/costa centro-occidentale (8°-10° giorno) Alloggio (per 2 notti) nel bel La Miniera Fiorita di Montevecchio e 1 notte in centro a Oristano (per sovraffollamento della zona costiera…) Cene tradizionali… Alla Miniera Fiorita e a Sa Lolla (!!!) di Arbus (capra arrosto!!!)

8° giorno: Da Teulada a Fontanamare (spiaggia enorme, atlantica, quasi Messicana) – Nebida – Masua, col meraviglioso faraglione Pan di Zucchero e il suggestivo Porto Flavia, l’ingegnoso e panoramico sistema di carica delle navi da mezza costa, proprio davanti al Pan di Zucchero (solo visite guidate a orari fissi), per poi fermarsi a Cala Domestica (specialmente la seconda caletta, accessibile tramite tunnel negli scogli) e quindi raggiungere Montevecchio a cena. 9° giorno: Discesa alla spiaggia (lunga svariati chilometri) di Is Piscinas, con le dune più alte d’Europa, in un contesto di archeologia mineraria quasi irreale (come tutta la discesa, lungo una strada anch’essa da “archeologia”, lungo tutti gli edifici – direzione – impianti – pozzi delle vecchie miniere abbandonate, con “rischio” di incontrare qualche cervo (che di notte circondavano l’agristurismo, con i loro bramiti, e che pare si facciano anche facilmente vedere in paese) 10° giorno: partenza per Oristano, non prima di aver comprato un meraviglioso coltello con manico di mirto da un artigiano di Montevecchio (non si può sbagliare, in pratica è l’unico negozio di Montevecchio, anzi, non è nemmeno un negozio, è un garage sulla strada) – ad una cifra neanche confrontabile con quanto si trovano altrove, sicuramente meno originali o genuini. Sosta con visita da non perdere alla Cattedrale di S. Giusta e proseguimento per la spiaggia (purtroppo affollata) di Is Arutas, fatta di chicchi di quarzo rosa e bianco (che rendono l’acqua certo non indifferente!), circondata da falesie. Quindi, visita dell’area archeologica di Tharros, estremamente suggestiva anche per la posizione (visite guidate a orario, l’ultima alle 18, molto molto interessanti – altrimenti visita libera, sicuramente dispersiva) e di S. Giovanni di Sinis (spiaggia bellissima, chiesetta alto medievale originalissima, da vedere, e antiche capanne di pescatori). Pernottamento a Oristano e partenza per Golfo Aranci…. Per riassumere, quaste zone si sono rivelate, sotto molti punti di vista, la “vera” Sardegna ancora non troppo contaminata e corrotta dal turismo di massa, con natura meravigliosa, gente ospitalissima e sempre sorridente, cibo genuino e eccezionale, da scoprire. Il mare non ha le calettine della costa nord, ma l’acqua delle lunghe spiagge ha comunque la stessa qualità di trasparenza e colori.



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