Saratov la città chiusa

Sono partita per andare a trovare una mia amica di penna e mi sono ritrovata ad essere la prima italiana ad entrare in una città chiusa agli stranieri fino al 1993. Saratov si trova sulla riva destra del Volga, dove i forzati in tempi passati hanno scavato un enorme bacino artificiale, trasformando il fiume in un piccolo mare. Per mia fortuna...
Scritto da: Paola Angelucci
saratov la città chiusa
Partenza il: 01/08/2001
Ritorno il: 16/08/2001
Viaggiatori: da solo
Sono partita per andare a trovare una mia amica di penna e mi sono ritrovata ad essere la prima italiana ad entrare in una città chiusa agli stranieri fino al 1993.

Saratov si trova sulla riva destra del Volga, dove i forzati in tempi passati hanno scavato un enorme bacino artificiale, trasformando il fiume in un piccolo mare. Per mia fortuna parlo il russo, perchè è l’unica lingua parlata laggiù. Se non conoscete almeno l’alfabeto, è consigliabile che vi facciate guidare da un esperto. Non c’è un volo diretto per Saratov e a Mosca bisogna anche cambiare aeroporto. L’aeroporto Domodedovo si trova a circa 100 km da dove sono atterrata, per cui consiglio di scegliere un volo che parta da Londra, Strasburgo o Maastricht, perchè atterrate direttamente in questo aeroporto. Se scegliete la mia strada, non vi fate convincere dai tassisti. Aspettate l’autobus per la stazione della metropolitana Richnoi Vaksal, prendete il metro fino alla fermata Domodedoskaia e poi da lì ci sono dei mini autobus che vi portano all’aeroporto. Il tutto per meno di 10000 lire, contro i 120 dollari sonanti dei mafiosi dei taxi. Per volare a Saratov ci sono dei vecchi aeroplanini della compagnia aerea Saravia che in un’ora vi poertano là. Sapevate che Gagarin è atterrato proprio a Saratov dopo il suo primo volo in orbita intorno alla terra. In quel punto c’è un simpatico monumento che lo ricorda. Quello che ti colpisce quando sei in Russia è la miseria della gente. E’ tanta e non la potete nemmeno immaginare. La cosa che stupisce è che in quelle case alveare e in quelle isbuske si nascondono i nuovi stravinski, le Kurnikova, i Lermontov. Povera gente ma con una cultura che spaventa. Nelle fabbriche di cannoni ci sono le biblioteche. Lo sapevate? In ogni quartiere c’è una biblioteca e non sono deserte come le nostre. Se non fosse per l’arretratezza e per la mancanza di arredi urbani, Saratov potrebbe essere una bellissima città turistica, raggiungibile anche via Volga in crociera. In città c’è anche il consolato tedesco e l’ambasciata per ogni evenienza. L’unico problema è che il biglietto per Saratov non si può comprare nè prenotare. Dovete comprarlo sul posto o appoggiarvi ad una agenzia di viaggi, che però vi spella vivi e vi fa pagare l’equivalente di tre biglietti di business class (9000 rubli). Evitate. I biglietti se non volate nel fine settimana ci sono sempre e costano 1900 rubli. Non pagate il supplemento del 5%. L’assicurazione l’avete già stipulata preventivamente prima di richiedere il visto, per cui quel 5% è un furto e loro lo sanno benissimo. Bene, spero che a qualcuno venga in mente di imitarmi. Potete chiedermi informazioni oppure visitare il sito www.Saratov.Ru che però è tutto in russo.



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