Saragozza – Lourdes 2010
Ci presentiamo puntuali all’imbarco imbottiti come “panini”. Partiamo con mezz’ora di ritardo lasciando una temperatura a Bergamo piacevole. Il viaggio è gradevole anche per chi tra noi è la prima volta che prende l’aereo. L’ aeroporto di Saragozza è piccolo ed è situato nella zona industriale della città. Appena il tempo di orientarci un po’ e già ci troviamo sull’autobus che ci conduce a Puerta del Carmen (da dove a piedi raggiungeremo il nostro hotel). Il tragitto dura 45 minuti: ci guardiamo intorno e notiamo un territorio per alcune parti sabbioso. A qualcuno ricorda l’Egitto… Scendiamo dall’autobus e chiediamo informazioni ma ahimè ci accorgiamo successivamente che le indicazioni ci portano in strade frequentate da gente poco raccomandabile. Lungo il tragitto penso…. “ma l’hotel si trovava in centro” infatti corrisponde a verità peccato che abbiamo percorso il tragitto più pericoloso. E’ presto sera e noi sentiamo un certo languorino. Chiediamo in reception un ristorante vicino e la persona addetta ci indica la zona chiamata “il tubo” ma non il ristorante. Lo scegliamo guidati dal nostro istinto, fortunatamente non ci sbagliamo e ci troviamo seduti a mangiare una bella bistecca di vacca. Memorizziamo la strada soddisfatti dalla cena appena consumata. L’indomani ci alziamo tutti di buon ora, consumiamo la colazione e ci dirigiamo alla basilica della Madonna del Pilar. E’ vicino alla zona del nostro hotel quindi non è difficile raggiungerla. E’ quella che ha dato rilievo internazionale alla città di Saragozza. Secondo un antichissima tradizione, La Vergine Maria, quando ancora abitava a Gerusalemme, prima della sua gloriosa Ascensione al cielo, venne a Saragozza per consolare e incoraggiare L’Apostolo Santiago in un momento di scoraggiamento nel suo lavoro di evangelizzazione. Questi fatti sono ambientati nella notte del 2 gennaio dell’anno 40 dell’era cristiana. Inoltre, bisogna ricordare che la colonna a Pilastro (Pilar) che, secondo questa tradizione, la stessa Madonna portò affinché sopra di esso si costruisse la prima cappella, sarà in realtà il primo tempio di tutta la Cristaneità. Dopo La lettura appresa dalla nostra guida non possiamo che rimanere affascinati. Entrando capiamo che stanno celebrando una Messa rimaniamo ad ascoltare anche se è detta in spagnolo. La madonna è piccola ma il suo manto è grande e apprendiamo successivamente che cambia colore in certi periodi dell’anno. Si fa presto mezzogiorno e abbiamo appena il tempo di portarci fuori dalla Basilica e mangiarci un panino che già è l’ora di tornare all’aeroporto e recuperare un altro componente del gruppo, che ha preso l’aereo per raggiungerci l’indomani della nostra partenza. Raggiungiamo l’aeroporto in autobus riabbracciamo l’altro elemento del gruppo e con la prenotazione tra le mani ritiriamo l’auto che abbiamo noleggiato. L’auto ci servirà per attraversare i Pirenei e raggiungere Lourdes. Sono più o meno 300 km, le strade ci assicurano che sono percorribili quindi la mattina seguente partiamo per una nuova avventura. Lungo il cammino vediamo il sentiero del “Cammino di Santiago” e facciamo tappa anche in una città che fa parte del percorso: Jaca Ci sediamo in una panchina a gustarci il panino che abbiamo acquistato. Ripartiamo subito: dobbiamo percorrere altri km. Attraversiamo i Pirenei: ci immaginiamo una catena vasta e rocciosa niente di tutto questo si tratta di vette non troppo alte. Superiamo il traforo di Samport con estrema facilità. Ci troviamo già in Francia. Che bello tra poco rivedremo la Madonna di Lourdes. Ormai non manca molto infatti eccoci arrivati. Lasciamo le valigie in hotel che si trova non molto lontano dal Santuario, e subito ci incamminiamo dalla nostra madonna. Per alcuni è la prima volta ma anche per gli altri è come se lo fosse. La pace che regna in questo posto è magica: c’è gente che spera di ricevere la grazia per qualche malattia per chiedere qualche aiuto insperato.
Partecipiamo alla Messa celebrata in italiano e poi ci dirigiamo davanti alla grotta dove apparve la Madonna a Bernadette. E’ sempre emozionante vederla! Rimaniamo in silenzio a pregare. Si fa presto sera e ci portiamo fuori dal santuario ci accorgiamo di un posto italiano. Piazza Italia. Entriamo e chiediamo un tavolo per 6. Ci fanno aspettare poco e ci invitano a sederci. Sembra di essere a casa, non solo per il cibo, ma anche per l’ospitalità e la gentilezza trasmessa dai camerieri del locale. Tutta questa atmosfera ci piace molto…I giorni seguenti li trascorriamo presentandoci alla Madonna per la nostra preghiera e per affidare a lei i nostri pensieri. “I giorni scorrono velocemente ed è tempo di tornare a Saragozza dove da lì prederemo l’aereo che ci riporta in Italia. Siamo un po’ malinconici ma prima di partire non dimentichiamo di dare l’ultimo saluto alla Madonna sperando di rivederla al più presto. Ci dirigiamo alla macchina e facciamo ritorno a Saragozza. Dobbiamo riportare l’auto ad una certa ora così ripartiamo con largo anticipo ma la strada per un breve tratto ritarda di circa un’ora il nostro rientro. Facciamo tutto di corsa per riportare l ‘auto all’orario stabilito. Detto, fatto. Riconsegniamo l’auto in aeroporto e riprendiamo l’autobus che ci riporta in centro. Il nostro hotel è bellissimo e lussuosissimo ma ben presto ci accorgiamo che “non è sempre tutto oro ciò che luccica” infatti il letto è abbastanza scomodo… comunque riusciamo ad addormentarci. L’indomani, rifocillati dalla colazione appena consumata, facciamo un giro per il centro e dato che è l’ultimo giorno guardiamo le vetrine dei negozi ormai ci rimane poco tempo che è già ora di partire. Prendiamo le nostre valigie e ci portiamo questa volta all’aeroporto per ripartire. Siamo un po’ tristi ma allo stesso tempo contenti perché come diceva Giuseppe Verdi “la famiglia è la patria del cuore” un’aforisma adatto alla nostra e questo viaggio non ha fatto altro che confermarlo.