Sapori e tradizioni in terra di Modena

Un week end nel modenese alla scoperta di una terra ricca di castelli, piccoli borghi e tradizioni culinarie. Coccolati dalla tipica ospitalità emiliana.
Scritto da: madeinflorence
sapori e tradizioni in terra di modena
Partenza il: 24/05/2014
Ritorno il: 25/05/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Sarà la calda ospitalità in tipico stile emiliano, la gioiosità e semplicità con cui si riceve il benvenuto, o la serenità del quadretto familiare dei proprietari che ti accolgono sulla porta ma una cosa è certa: appena arrivi, ti senti a casa. La genuinità dell’ambiente traspare già dal nome, B&B “Aldina pane e burro”, un omaggio alla nonna dell’attuale proprietaria che ha abitato quella casa oggi trasformata in una confortevole struttura ricettiva con tre stanze. E questo non poteva che essere il migliore punto di partenza per un weekend alla scoperta della provincia di Modena, dei suoi innumerevoli borghi, dei suoi paesaggi e prodotti tipici locali inseriti, un po’ per scelta ed un po’ per necessità (viaggiamo con una bimba di 15 mesi) nell’ambito di uno “slow tour”.

Spilamberto è la capitale dell’aceto balsamico tradizionale di Modena, uno dei prodotti di eccellenza del territorio, a cui è dedicato il Museo del Balsamico situato lungo la strada principale del paese che dall’ingresso attraverso il Torrione medievale conduce fino alla Rocca Rangoni, un quadrilatero fortificato costruito dal Comune di Modena nel XIII secolo a difesa del territorio e divenuto dal 1353 proprietà della famiglia di cui ancora oggi porta il nome. Attraverso la Rocca si accede al bellissimo parco pubblico, vero e proprio polmone verde che si apre inaspettatamente al di là dell’edificio.

Ad una decina di km più a sud sorge Savignano sul Panaro che ci ha riservato una doppia sorpresa. La prima è il favoloso borgo medievale che si erge su una collina da cui si gode di un’ampia vista sulla valle del Panaro; un intreccio di edifici in pietra, ottimamente conservati, affacciati su ripidi e stretti vicoli. La seconda è il Museo dell’elefante e della Venere, ad ingresso gratuito, allestito nella parte bassa del paese. Questo piccolo museo conserva lo scheletro di un esemplare femminile di elephas meridionalis, una specie di mammut vissuta nel Pleistocene inferiore, i cui resti furono casualmente ritrovati nel 1980 nel fiume Panaro da un pescatore che vide spuntare dalle acque parte di una zanna. Temporaneamente prestata dal Museo Pigorini di Roma, fa bella mostra di sé nella parte iniziale del museo la cosiddetta Venere di Savignano, statuetta di figura femminile scolpita nel serpentino circa 30000 anni fa, considerata la più antica espressione dell’arte italiana. Benché rappresentazioni simili risalenti al Paleolitico non siano una rarità, la particolarità dell’oggetto risiede nell’assenza di una testa ben definita, presente invece in altre sculture affini coeve, e nelle sembianze che la avvicinano ad una figura incappucciata.

Uno dei gioielli del territorio modenese è la Rocca di Vignola, le cui imprecisate origini risalgono al Basso Medioevo quando fu edificata per contrastare le invasioni degli Ungari. Le funzioni militari dell’edificio rimasero predominanti fino al 1400 quando la rocca divenne proprietà della nobile famiglia dei Contrari che vi stabilì la propria dimora, trasformandola in una sontuosa residenza.

Grazie all’attento e accurato lavoro di restauro e conservazione avvenuto negli ultimi decenni, la rocca è ottimamente conservata sia da un punto di vista architettonico che decorativo ed è visitabile nella sua interezza. Particolarmente significativo è il ciclo pittorico, risalente al XV secolo, che decora le pareti delle sale del piano terra e primo piano con raffigurazione celebrativa delle imprese della famiglia Contrari e della Cappella, con le storie di Cristo del cosiddetto “Maestro di Vignola”.

Con una ripida successione di scale e camminamenti si raggiungono le tre torri del fortilizio, da cui si sovrasta l’intero paese.

Oltre alle attrattive architettoniche, Vignola offre l’occasione per deliziare il palato e fare una doppia sosta golosa: la Pasticceria Gollini, che produce la rinomata torta Barozzi e la squisita torta Muratori, e la gelateria artigianale Emozione entrambe affacciate sulla centralissima via Garibaldi.

La prima giornata non si può che concludere con una visita a Castelvetro, antico insediamento etrusco poi divenuto castrum romano, oggi definita “città del vino” per sottolineare la forte vocazione vinicola del territorio. Una passeggiata al tramonto per le vie del suggestivo borgo fino alla panoramica piazza Roma, delimitata dal Palazzo Comunale dalla Torre delle Prigioni e dalla Torre dell’Orologio, sono il preludio ad un tripudio di gnocchi, tortelli, tigelle e lambrusco presso l’Agriturismo “Le casette”.

La colazione del B&B è un momento di grande piacere. La proprietaria, con il solito sorriso e savoir faire, ci accoglie offrendoci biscotti dolci e torte salate, tutti fatti in casa, e delle squisite ciliegie appena colte nei loro terreni. Prima di accomiatarsi, riceviamo come graditi doni una piccola boccetta di vino balsamico di loro produzione ed una bottiglia di vino bianco di un’azienda vinicola locale. E’ con una grande dose di buonumore che ci mettiamo quindi in viaggio verso il castello di Levizzano Rangone, un piccolo fortilizio arroccato in posizione soprelevata rispetto al paese il cui tratto distintivo è la massiccia Torre Matildica.

Cuore pulsante della vita cittadina di Sassuolo è Piazza Garibaldi, chiamata Piazza Piccola dai suoi abitanti. Racchiusa tra portici e dominata dalla Torre Civica, conserva una lapide su cui è inciso il ricordo del passaggio in città, poco prima della spedizione dei Mille, dell’eroe dei due mondi (da cui la piazza prende nome). È però il Palazzo Ducale la vera attrattiva di Sassuolo. Residenza estiva e luogo di rappresentanza della corte di Francesco I d’Este, costituisce uno delle massime espressioni dell’arte barocca del nord Italia ed un fulgido esempio dell’illuminato mecenatismo del duca tanto da far soprannominare il palazzo “Delizia”. Dallo scalone d’onore si accede al piano nobile dove si visitano gli appartamenti ducali, 27 ambienti splendidamente decorati con temi allegorici ed episodi legati alla famiglia estense che ne celebrano la nobiltà e magnificenza. Il tutto sapientemente inserito dalle abili mani degli artisti di corte in sensazionali scorci architettonici che danno l’illusione di ampliare gli spazi e creano vivaci effetti prospettici.

È ora di pranzo e seguendo i suggerimenti presenti sul web ci fermiamo all’Osteria di via Giardini a Formigine: ambiente informale, servizio accogliente ed ottima cucina tipica modenese. Così rifocillati, raggiungiamo il castello, che svetta con i suoi 800 anni di storia nel centro del paese. Osserviamo le mura e le torri merlate dall’interno del castello, comodamente seduti nel piccolo parco che si apre una volta attraversato il ponte levatoio che conduce in questo angolo raccolto di Medioevo.

Ultima tappa del tour è Castelnuovo Rangone. Un breve giro per le strada del borgo, agghindate a festa con stand gastronomici e di artigianato, prima di imboccare la strada verso casa.

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Torre

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Punti di vista

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Torre dell'Orologio, Castelvetro

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Piazza Roma, Castelvetro

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Levizzano Rangone

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Formigine

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Rocca Rangoni

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Rocca Rangoni

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Spilamberto

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Panaroma da Savignano sul Panaro

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Borgo medievale di Savignano

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Parco Rocca Rangoni

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Rocca di Vignola

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Scorcio

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Rocca di Vignola



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