Sao paulo-americana
Nel mio precedente viaggio fuori dall’Italia, in Slovenia, in occasione dell’incontro e gara tra i migliori barman del mondo ho avevo avuto modo di conoscere non solo colleghi mondiali, ma i miei futuri amici brasiliani, quasi tutti paulistani, ossia abitanti della terza citta’ piu’ grande del mondo, San Paolo.
Inizilmente, per ignoranza mia o semplice mancanza di informazione quotidiana, mi ero preoccupata al punto di domandare ai miei amici se avrei visto qualche grattacielo, non sapendo che il centro e anche alla fine i dintorni sono strapieni di grattacieli. Io da sola, raggiungevo questi miei amici, che infondo avevo conosciuto in un viaggio di 6 giorni, ma con cui mi ero trovata a mio agio sin dal primo giorno, in particolare con una, Gabriela, che parlava inglese, spagnolo ed un po’ di francese, con la quale parlavo in inglese, mentre con gli altri praticavo in mio spagnolo stentato, durante il mio soggiorno a SP ero ospitata in casa loro, e sin dal terzo giorno parlavo un portoghese, lingua nazionale, che studiavo da un mese da quando ero tornata dal viaggio in Slovenia, la cosa che piu’ mi ha stupito di questa immensa citta’ e’ che ci sono tutti i tipi di culture, usanze, popoli, c’e’ tutto, giapponesine dalla carnagione brasiliana, persone bianche di carnagione ma con il capello cresco e ricciolino tipico africano, di tutto insomma,… O anche i MC Donald’s che arrivano ad essere in 4 sulla stessa strada.
Non ho ancora visitato Rio, che mi dicevano sia piu’ pericolosa e ricca di favelas, ma a SP le favelas che ho visto le posso contare sulle dita della mano, aldila’ di un grattacielo adibito a case popolari e che prossimamente sara’ abbattuto, perche’ non piu’ sicuro.
la religione piu’ diffusa a parte quella cattolica e quella spiritualista, in Italia tanto mal vista, in molti sono sensitivi o altro, ed ho cercato e avuto anche modo di vedere qualcuno “all’opera”, essendo in questo credente, esperienza che raccontata al mio ritorno in Italia, ha avuto poco credito dai miei amici.
L’ospitalita’ che ho ricevuto e’ stata incredibile, ma anche dagli estranei se per la strada (di giorno) quando stavo da sola per un attimo sembravo persa, subito chi mi stava vicino mi chiedeva se avevo bisogno di un aiuto o indicazione.
Ho anche visitato Americana, una citta’ a 2 ore di pullman, piccolina e ben curata, con grandi ville, complete di piscina, grandi spazi verdi,… Ma un po’ piccola per me che adoro le metropoli.
La temperatura oscillava tra i 19 gradi serali e i 42 di 3 giorni sulle 3 settimane del mio soggiorno.
Unico difetto, che puo’ essere difficilmente sorvolato da un europeo, penso, sono i marciapiedi, tutti rotti o spaccati, forse dalle radici degli alberi, e in dislivello, in salita o discesa, che hanno messo a dura prova la mia pazienza durante le passeggiate.
I cibi erano vari, le tavole abbondanti dei frutti migliori, tra cui ho scoperto di amare il maracuja’ (immagino si scrivi cosi’) cibi da tutto il mondo, la carne immancabile, come il riso, i fagioli scuri e le patate.
I miei amici rimasero delusi quando gli raccontai che alla parola Brasile un europeo su 2 avrebbe associato prostituzione – spiagge – calcio – favelas – carnevale, loro mi ripetevano in continuazione che non e’ solo questo, e che la pericolosita’ e la prostituzione di cui il Brasile sembra essere etichettato in realta’ sono di casa in tutti i paesi del mondo, e che cio’ che ti puo’ succedere in SP (San Paolo) puo’ benissimo accaderti nella tua citta’, come non accaderti in entrambe, dipende s e sai ambientarti e quasi non distinguerti tra gli abitanti del posto! E poi e’ un qualcosa di soggettivo, chi cerca la prostituzione vedra’ solo quella, chi invece e’ come me, vedra’ varieta’ di culture, cibi,.. Ospitalita’, voglia di divertirsi, e poi tanta natura, dall Amazzonia alla Foz di Iguassu’, tra le cascate piu’ belle del mondo.
Le tre settimane sono decisamente volate, e consapevole di aver visto poco e niente, torno il 10 febbraio per rimanere 3 mesi e nei week-end fare visita a Rio, s. Caterina, florianopolis, magari fino al nord, con Bahia o Fortaleza, torno per gli amici, l’estate, il portoghese brasiliano una lingua cosi’ appassionante, e nn cosi’ differente dall’italiano ed anche perche’ come barman ho avuto delle offerte di lavoro, che mi copriranno le spese del viaggio.
un ultimo particolare essendo san Paolo colonizzata dai portoghesi, ma come “creata” dagli immigranti italiani, 8 paulistani su 10 ha un nonno italiano, e stavedono per tutto cio’ che e’ italiano, dalla pasta alla telenovela Esperança, che parla della storia degli immigranti italiani in Brasile.
Un saluto a tutti e un augurio di natale visto l’approssimarsi ma in particolare di trovare spazio nei vostri impegni per visitare un paese misterioso, gigantesco e variopinto come il BRASILE, che non sara’ perfettino come la Svizzera, ma ha un fascino inspiegabile.
Valeria (da Bari)