Sanur: il piccolo villaggio costiero di Bali tutto da scoprire
Isola degli Dei è questo l’appellativo che Bali si è guadagnata nel tempo per la presenza di un numero elevato di templi, grandi o molto piccoli, spesso allestiti anche all’interno delle abitazioni private che comunque, anche negli spazi più angusti, hanno sempre il loro posticino riservato per la Puja di fiori, riso o frutta, da offrire come omaggio alle divinità che si crede vivano sull’isola. Si sia credenti o meno è impossibile non farsi travolgere dall’atmosfera unica al mondo di Bali fin quando si atterra all’aeroporto, situato a pochi chilometri dalla capitale Denpasar. Devo ammettere di essere tra quelle fan sfegatate dell’isola di Bali,ci sono stata già due volte nella mia vita e spero di tornarci ancora tante e tante volte e di rimanerci magari anche per lunghissimi periodi.
Il mio amore per Bali ha una radice profonda che affonda le sue origini nella religione, quella Induista, che è arrivata qui moltissimo tempo fa da un altro dei mie amori nel mondo, l’India.
Bali si è sviluppata turisticamente molto in fretta e alcune delle località più famose come Kuta Beach o Legian, le più note dell’isola, hanno completamente perso il loro aspetto di antichi villaggi, trasformandosi in un eldorado per turisti che qui cercano comodità, attività di ogni genere e vita notturna. Ma nonostante la macchina del turismo a Bali ha fatto e continui a fare notevoli danni ci sono ancora posti che hanno conservato il loro aspetto più autentico pur lavorando molto con i turisti, un esempio di questo giusto equilibrio è il paese di Sanur, situato ad una mezz’ora di taxi dall’aeroporto, se il traffico lo permette. Sanur è molto conosciuta come località perché di qui partono giornalmente molti traghetti verso la vicina Nusa Lembongan, Nusa Penida e le isole Gili, quest’ultime collegate anche con la vicina isola di Lombok, tutte con un comune denominatore, ovvero quello di rappresentare il sogno esotico di molte persone che le raggiungono per godere del meraviglioso mare cristallino, perché, come è noto, Bali non vanta certamente paesaggi balneari da cartolina. La conseguenza di ciò è che la piccola Sanur è frequentata prevalentemente da gente di passaggio che si ferma da queste parti al massimo un paio di giorni.
Sanur è idealmente suddivisa in due parti, una zona costiera dove sorgono gli alberghi più grandi e i ristoranti ed una sopra la trafficatissima JI. By Pass Ngurah Rai dove vivono i locali che spesso hanno allestito all’interno delle loro abitazioni piccole guest house e warung, quest’ultimi paragonabili forse a piccole locande all’aperto dove si prepara cibo al momento in un ambiente molto spartano ma nei quali, assicuro, si possono trovare padrone di casa in grado di preparare Nasi Goreng, piatto a base di riso, che nulla ha da invidiare a quello cucinato nei ristoranti più prestigiosi dell’isola. Mangiare e dormire a Sanur oltre ad essere molto economico offre la possibilità di vivere lontani dal trambusto e a contatto con le tradizioni locali della gente che, nelle giornate di festa al tempio, si veste con abiti tradizionali e vive lo spirito della religiosità.Non sarà poi raro a Sanur, come in altri luoghi di Bali, unirsi a loro per le cerimonie sempre nel massimo rispetto. L’unico inconveniente, vivendo in questa parte di Sanur è che durante le feste religiose, i warung sono chiusi e ci si deve spostare per mangiare necessariamente verso la zona costiera, distante al massimo una quindicina di minuti a piedi. Anche la zona di mare ha molto da offrire, ci sono bar dove bere spremute di frutta letteralmente con i piedi nella sabbia e qui le onde del mare sono decisamente più mansuete rispetto a Kuta diventando così il posto ideale per la balneazione dei piccoli.
Il momento che generalmente le famiglie locali preferiscono per vivere il mare a Bali è il tramonto ed anche Sanur si anima di gente che si siede in riva al mare con i bimbi che si divertono con l’acqua, mangiando tofu fritto, caramelle e dolciumi. Per chi invece è alla ricerca di pace fisica e spirituale Sanur è il posto giusto per praticare yoga o Tai chi direttamente sulla sabbia, discipline particolarmente amate dai tanti viaggiatori che giungono a Bali per dedicarsi proprio a questo(inclusa la sottoscritta).
Uno dei ricordi che mi è particolarmente caro di Sanur è stata la pratica del mantra del sabato sera, una tradizione millenaria dalla religione induista che prevede la ripetizione per 108 volte del Mahamrityunjaya Mantra,le cui parole in sanscrito, ripetute ad alta voce, esercitano un’azione purificante sulla psiche e conferiscono benessere fisico.
Io ed il mio compagno che già da un po’ di tempo siamo avvezzi a questa tradizione del sabato, siamo stati accolti da un numeroso gruppo di abitanti, che praticavano proprio sulla spiaggia, abbiamo cantato e consumato il cibo benedetto al termine di questo rituale come se ci conoscessimo da sempre, mossi solo dalla grande fratellanza che dovrebbe unire ogni creatura sulla faccia della terra.