Santorini, un sogno tutto da vivere
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GIORNO 1
L’aereo partiva da Milano Malpensa alle 7 e durava circa 2 ore e mezza. Una volta atterrati, abbiamo fatto circa 10 minuti di coda per prendere un taxi, che ci ha portati fino a Kamari al costo complessivo di 20€. Qui abbiamo soggiornato all’Epavlis Hotel, che consiglio dal momento che si trova a 5 minuti a piedi dal lungomare, dove ci sono tutti i Ristoranti e le annesse spiagge, ma non essendo ubicato nella via principale la sera è molto tranquillo e non si fatica ad addormentarsi. Dal momento che la nostra stanza non era ancora pronta, ci siamo rilassati un po’ in piscina e solo verso le 14 ci siamo incamminati per il lungomare. Qui abbiamo pranzato in un locale chiamato “Eanos” in quanto, così facendo, avremmo avuto un ombrellone e due lettini gratis. Pertanto, finito di pranzare, abbiamo speso il pomeriggio alla Spiaggia Nera di Kamari. In generale le spiagge dell’isola non sono costituite da sabbia, ma da pietre più o meno grandi a seconda della posizione. Consiglio di comprare le scarpe di gomma per riuscire a entrare in acqua comodamente e senza rischiare di tagliarsi i piedi. Verso le 18 siamo rientrati in Hotel per darci una sistemata e siamo poi tornati sul lungomare per la cena. Più o meno tutti i locali offrono lo stesso menù, con pesce fresco e specialità del posto, quindi la nostra scelta è caduta su quelli che avevano un tavolo il più vicino possibile al mare, scegliendo infine “Skaramagas”. Da assaggiare assolutamente sono le “mussels saganaki”, davvero ottime!
GIORNO 2
Dopo una lauta colazione in modalità self-service in Hotel, ci siamo diretti con la Chevrolet Matiz appena noleggiata (da notare: al momento del noleggio, le compagnie si tengono la patente del guidatore come garanzia e rilasciano un foglio sostitutivo) alla Spiaggia Rossa, che si può raggiungere tramite una camminata di circa 10 minuti per una stradina rocciosa. Nonostante ci fossero parecchie persone con le infradito, consiglio di andare sempre in spiaggia con le scarpe da ginnastica, perché spesso bisogna passare da stradine piccole e piene di sassi, che possono quindi essere più confortevoli se oltrepassate con suole spesse. Una volta arrivati in spiaggia, non si fatica a trovare un ombrellone con due lettini, che sono però a pagamento: 8€ per 2 ore. Abbiamo quindi sostato lì, per poi prendere una delle tante barchette che conducono alla Spiaggia Bianca al costo di 5€ cadauno per andata e ritorno. Bisogna fare molta attenzione, in quanto a differenza della Spiaggia Rossa in cui le barche riescono ad arrivare praticamente a riva, nella Spiaggia Bianca scaricano le persone qualche metro più lontano, quindi bisogna tenere zaini, borse, fotocamere e quant’altro sopra la testa per evitare di bagnarle. In ogni caso, l’equipaggio della barca è molto gentile e fa prima scendere le persone, così che possano entrare in acqua, e poi passa loro la roba. Anche alla Spiaggia Bianca ci sono ombrelloni a pagamento (sempre 8€ per 2 ore), quindi abbiamo sostato un po’ lì per poi tornare alla Spiaggia Rossa e rimetterci in macchina alla volta del Faro. Da qui si può godere di una bellissima vista dell’isola, quasi integrale, quindi consiglio una breve tappa. Rientrando verso l’Hotel, abbiamo deciso di fermarci a visitare il sito della vecchia città di Akrotiri, che essendo al coperto permette anche di ripararsi un po’ dal sole. La visita non è guidata e non è nemmeno dotata di audioguide, però vi sono molti cartelli esplicativi. Inoltre, vi è una passerella che consente di vedere i resti sia dall’esterno, sia scendendo proprio tra quelle che una volta erano case e strade della città. Alla fine della visita, abbiamo deciso di tornare in Hotel per prepararci in vista della sera. Avevamo letto su Internet che tra i cinema open-air più belli del mondo c’era quello di Kamari, quindi abbiamo deciso di approfittarne (al prezzo di 8€ a persona). Dal momento che non accetta prenotazioni, abbiamo voluto essere lì per le 20:30 (ora di apertura), ma in realtà, una volta entrati, abbiamo notato che c’era posto a sufficienza per molte più persone rispetto a quante eravamo. Abbiamo quindi mangiato hot-dog e patatine accompagnate da birra per cena, in attesa di vedere TED 2 (in inglese con i sottotitoli in greco). Il cinema è molto carino, sembra di stare sulla spiaggia anche se non è così, ma vale la pena per trascorrere una serata diversa dal solito.
GIORNO 3
Dopo tutto il mare goduto il giorno prima, abbiamo deciso di esplorare un po’ il territorio, quindi ci siamo diretti a vedere l’Antica Fira, che dista mezz’oretta in macchina da Kamari. Abbiamo incontrato molta gente che è salita a piedi, ma onestamente la trovo una fatica inutile se si pensa che una volta in cima bisogna poi continuare a camminare per visitare i resti. Per girare tutte le rovine con calma (non è prevista alcuna visita guidata, quindi si può fare riferimento solamente alla targhette apposte davanti ai singoli resti), riposandosi di tanto in tanto all’ombra, ci vogliono circa 2 ore ma trovo ne valga la pena per l’importanza storica e per la visuale che si gode dall’alto. Una volta terminata la visita, ci siamo diretti al “Museo del Vino Koutsoyannopoulos” a Vothonas, dove con 8€ a persona abbiamo fatto la visita con l’audioguida in italiano del Museo e abbiamo degustato 4 vini tipici. Il Museo è stato allestito nelle cantine sotterranee, con marionette che mostrano tutto il processo di raccolta dell’uva e poi di vinificazione, ma la cosa più bella è che durante la degustazione si può tenere l’audioguida in modo da capire le caratteristiche del vino che si sta bevendo.
Il pomeriggio lo abbiamo destinato alle spiagge di Perissa e Perivolos, per poi andare a cena in un locale ad Akrotiri che vantava una bellissima terrazza sul mare e si chiamava “Atlandida Restaurant”. Al di là del vento che era piuttosto forte, la cucina era buona anche se il servizio era un po’ frettoloso, se si pensa che abbiamo ordinato 2 antipasti e 2 primi, che ci sono stati portati tutti insieme. Per la prima volta abbiamo dovuto guidare la sera, ma al contrario di quanto avevo letto su molti siti non abbiamo avuto problemi. Vero che le strade non sono molto illuminate, ma lo sono abbastanza da viaggiare rilassati.
GIORNO 4
Ci siamo goduti un po’ di relax stando metà giornata in spiaggia a Kamari e l’altra metà nella piscina dell’Hotel. La sera siamo usciti per cena, sempre sul lungomare di Kamari, fermandoci questa volta in una taverna greca, “Meli & Thymari”, che non dava sul mare. Tra tutte le cene che abbiamo fatto a Kamari è stata la migliore, compreso il rapporto qualità/prezzo. Le portate erano enormi, cucinate molto bene e alla fine è stato il posto in cui abbiamo speso meno. A fine cena, abbiamo deciso di salutare Kamari andando a berci un cocktail sul lungomare.
GIORNO 5
La mattina ci siamo trasferiti nel secondo Hotel che avevamo prenotato, il “Meli Meli” a Imerovigli. Rispetto al primo Hotel questo sembrava molto di più una villetta, con una piscina più modesta, ma altrettanto confortevole. La receptionist, Tania, ci è stata molto d’aiuto dandoci cartine e consigli su cosa visitare a Fira e Imerovigli, nonché noleggiandoci una Smart per i 3 giorni seguenti e un Ristorante per la sera. Dopo esserci rinfrescati in camera, siamo partiti subito alla volta di Fira, la capitale di Santorini. Abbiamo raggiunto il porto vecchio tramite la funivia (le scelte sono: in funivia, a piedi o a dorso di mulo) al costo di 5€ per persona, solo andata. Qui abbiamo selezionato un po’ di offerte per i viaggi verso il Vulcano e le Hot Springs, dal momento che il giorno seguente volevamo fare una gita in barca. Col senno di poi avremmo potuto presentarci direttamente lì un’ora prima dell’orario previsto per la partenza (come ci è stato poi consigliato), però volevamo chiedere anche qualche indicazione a riguardo. La risalita verso la città l’abbiamo effettuata a dorso di un mulo (stesso costo della funivia), con non poca paura dal momento che in alcuni punti gli asini correvano ed essendo una stradina piena di tornanti bisogna tenersi ben aggrappati! Siamo, quindi, rientrati in Hotel per prepararci in vista della cena, per la quale avevamo il tavolo prenotato presso il Ristorante “Argo”. Questo è il vero e unico Ristorante nel quale abbiamo mangiato e devo ammettere che i piatti erano squisiti (consiglio in particolare, come dolce, il tortino fondente all’arancia con gelato al cioccolato) e il servizio fantastico. Dopo aver visto in una posizione perfetta il tramonto, ci siamo goduti una passeggiata per Fira illuminata e poi abbiamo fatto rientro in Hotel.
GIORNO 6
In questo Hotel ci veniva servita la colazione in camera, o meglio, nel giardinetto antistante la camera. Quindi, dopo esserci abbuffati, ci siamo diretti subito al porto vecchio, dove ci siamo imbarcati sul Veliero “Princess” alla volta del Vulcano, sito sull’isola di Nea Kameni. Qui, assieme alla guida, abbiamo scalato il Vulcano facendo due soste prima di arrivare alla cima, dove la vista è spettacolare: da un lato si vede l’immenso cratere (in alcuni siti avevo letto che si sconsigliava di andarci dal momento che in cima vi era solamente una pianura, ma posso smentirvi tutto!), mentre dall’altro lato tutto il promontorio dell’isola di Santorini. La camminata dura circa mezz’ora, dopodiché la guida lascia circa un quarto d’ora di tempo per camminare attorno al cratere e poi mezz’ora di tempo per tornare indietro. Consiglio bottiglietta d’acqua, cappello e scarpe da ginnastica, in quanto la strada è ricca di sassi e interamente sotto il sole. Una volta tornati al Veliero, siamo ripartiti alla volta delle Hot Springs, dove la barca si è fermata parecchio distante dalla caletta, che va raggiunta a nuoto. Merita di essere visitata perché di punto in bianco le acque limpide e fresche diventano di un marroncino tendente all’arancione e assumono una temperatura di circa 35 gradi. Si ha giusto il tempo di arrivare alla caletta e sostare 5 minuti, prima di dover tornare indietro. Rientrati al porto vecchio, ci siamo concessi un drink presso il “Palia Kameni Bar”, che aveva molte recensioni positive su Internet, tutte confermate, soprattutto per la vista che si gode dal locale e per la gentilezza dei camerieri, anche se i prezzi sono un po’ alti: abbiamo preso un “Treasure Island”, che si configura come un melone (a noi hanno dato un’anguria) per due persone ripieno di un cocktail, con attorno frutta di ogni tipo, al prezzo di 25€. Dopo essere rientrati in Hotel, abbiamo deciso di cenare a Imerovigli, presso il Ristorante “Avocado”. Decisamente è una cittadina più tranquilla rispetto a Fira, dove abbiamo mangiato ugualmente bene.
GIORNO 7
Su consiglio della receptionist, siamo tornati verso sud per andare a vedere il Monastero del Profitis Ilias, che si configura come due cappellette, attorniate da stradine tutte fiorite e da una bancarella di degustazione di prodotti locali. La vista che si gode dal monte è molto bella, quindi consiglio una tappa veloce, tanto più che si può raggiungere tranquillamente in macchina. Spostandoci nuovamente verso nord, ci siamo fermati a Pyrgos, dove abbiamo fatto un veloce giro della cittadina e ci siamo rifocillati in un bar. Abbiamo quindi raggiunto Imerovigli, dove abbiamo scalato il promontorio di Skaros per godere della veduta della caldera. Noi abbiamo seguito la stradina percorribile, senza arrampicarci oltre il promontorio, ma posso garantire che la visuale è bella ugualmente e, così facendo, si evita di farsi male. Dopo essere risaliti in città, siamo tornati in Hotel e la sera siamo andati a cena nuovamente da “Argo”, dal momento che ci avevano incuriosito molti piatti. Il dopocena l’abbiamo passato in un locale, “Tango”, che aveva i divanetti che davano direttamente sulla caldera, il tutto contornato da luci soffuse: molto romantico!
GIORNO 8
Da Imerovigli ci siamo spostai a Oia, tramite un’auto che ci aveva chiamato la receptionist, al costo di 25€. Qui ci aspettava il terzo e ultimo Hotel, che avevamo preso come chicca della vacanza, dal momento che avevamo prenotato una suite con jacuzzi privata presso l’Elea Resort. La posizione è un po’ defilata rispetto a Oia e ci vanno 5 minuti con un mezzo per arrivare in centro. Qui abbiamo noleggiato un quad, dal momento che volevamo provare l’ebbrezza di percorrere le stradine dell’isola con qualcosa di diverso dalla solita auto. Pertanto, nel pomeriggio ci siamo fatti un giro per la cittadina, scoprendone vicoli e scorci bellissimi, andando poi a cena nella baia di Ammoudì, dove ci era stato consigliato un Ristorante gestito direttamente dai pescatori locali: “Red Shark Tavern”. Inutile dire che il pesce era buonissimo e il prezzo contenuto, oltre al fatto che praticamente abbiamo mangiato sul mare. La risalita alla città è stata un po’ più difficile perché dovevamo fare attenzione agli escrementi dei muli, salendo i gradini, quindi ci siamo fatti aiutare dalla torcia del cellulare. Il mio consiglio è di andarci in macchina, visto che abbiamo poi scoperto che si può arrivare fin lì da una stradina che lascia all’inizio della Baia.
GIORNO 9
Avendo prenotato per il pomeriggio un giro in catamarano presso il Santorini Yatching Club, abbiamo deciso al mattino di andare a vedere la Spiaggia di Ammoudì, così da rimanere in zona ma senza stare con le mani in mano. Non si capisce nell’immediato dove sia la spiaggia, perché si arriva in uno spiazzo sterrato che mostra su un cartello di legno la scritta “Beach” per un sentierino che scende da una collinetta, ma seguendo quel percorso si giunge a questa spiaggia piccolina e poco battuta, tanto che non si vedono né ombrelloni né lettini. Abbiamo passato l’intera mattinata lì e, dopo una breve sosta in Hotel, abbiamo atteso che il transfer del Santorini Yatching Club venisse a prenderci. Una volta saliti sul catamarano, abbiamo navigato attorno al Vulcano, per poi andare alle Hot Springs a nuotare per mezz’oretta, ma questa volta con attrezzature utili per evitarsi un bel po’ di fatica. Infatti, avevano sia giubbottini per stare a galla, sia galleggianti fatti a salamino così da potersi aggrappare per nuotare. Dopodiché ci siamo spostati alla Spiaggia Rossa e a quella Bianca, dove abbiamo potuto nuotare in mare aperto per un’ora complessiva. Ci siamo quindi spostati sulla Spiaggia di Mesa Pigadia per fare snorkeling (con attrezzature date da loro) e per mangiare la grigliata di carne con tutta una serie di contorni preparati da loro. Dopo circa un’ora e mezza abbiamo ripreso la navigazione verso Oia per poi aspettare in mare aperto il tramonto e, infine, rientrare al porto. E’ stata l’esperienza più bella che ho fatto in questa vacanza!
GIORNO 10
L’ultimo giorno l’abbiamo passato visitando dapprima il “Museum of Prehistoric Thira”, al costo di 3€ cadauno. All’interno sono visibili i resti dei dipinti murali della città antica di Akrotiri, quindi una volta visitata la città vale la pena visitare anche questo Museo, che mostra anche le epoche storiche dei sedimenti di lava che hanno reso così particolare quest’isola. Dal momento che il tempo non era bello, abbiamo fatto tappa in un bar del centro di Fira per dissetarci e ripararci dalla pioggia, per poi ripartire in quad alla volta di tutta la costa a nord-est che non avevamo ancora visto. Come immaginavamo, non c’è molto da vedere in quella zona e le poche spiagge presenti non sono all’altezza di quelle più a sud. Però abbiamo scovato un posticino carino, la Taverna “Limanaki” di Vourvoulos, dove abbiamo mangiato del pesce ottimo a un prezzo contenuto, se si calcola che è l’unica taverna davanti a una spiaggetta con soli ombrelloni e con i cigni che accompagnano i bagnanti. Si vedeva che era un posto frequentato da gente locale e questo lo ha reso ancora più interessante. Visto il tempo, siamo rientrati in Hotel, dove abbiamo trascorso l’interno pomeriggio, per poi concederci un’ultima cena a Oia, presso il Ristorante “Pelekanos”, che offre non solo una bella vista della caldera, ma anche della punta più a nord di Oia.
GIORNO 11
L’aereo partiva alle 11:20, quindi abbiamo chiesto all’hotel un transfer che ci portasse in aeroporto per le 9:30 (16€ per il trasporto). Per fortuna che siamo arrivati con largo anticipo, perché c’era una coda che partiva dall’entrata dell’aeroporto, in considerazione del fatto che è molto piccolo. Una volta pesato il bagaglio da imbarcare, bisognava fare un’altra coda per farlo passare al metal detector e infine imbarcarlo. Notevole era anche la coda per la security, quindi abbiamo deciso di dividerci in modo da velocizzare i tempi: il mio fidanzato è andato a imbarcare il bagaglio, mentre io ho iniziato la coda per la security. Alla fine tutto è finito per il meglio e siamo riusciti a prendere l’aereo, anche se questo viaggio rimarrà per sempre un sogno che è diventato realtà!