Santorini, sole, mare, bei ragazzi

Chiunque viva a Torino potrà capire quale fosse il mio stato d’animo quando quella mattina presi l’aereo alla Malpensa ed andai in Grecia. Undici mesi di rottura di balle, un anno intero di “pizza o cinese?”, sere su sere a guardarsi in faccia e ad andare sempre negli stessi posti, con le stesse facce, quando non si restava proprio in...
Scritto da: Reto Joppi
santorini, sole, mare, bei ragazzi
Viaggiatori: fino a 6
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Chiunque viva a Torino potrà capire quale fosse il mio stato d’animo quando quella mattina presi l’aereo alla Malpensa ed andai in Grecia.

Undici mesi di rottura di balle, un anno intero di “pizza o cinese?”, sere su sere a guardarsi in faccia e ad andare sempre negli stessi posti, con le stesse facce, quando non si restava proprio in casa a guardare una cassetta appena affittata.

All’inizio di maggio, in una di quella serata spacca-maroni, prendo da parte la Erica, la Gaia e la Maria Luisa. “Ragazze, quest’estate dove si va?” E da quel giorno, quasi ogni sabato a parlare di gite e mete turistiche. La Erika era del partito delle vacanze intelligenti, quelle che torni laureata dopo aver passato l’estate tra Van Gogh, Raffaello, Borromini e Giotto. Noi altre eravamo per il sole, il mare , perchè no, i ragazzi. La Erika fu dei nostri quando il da-quattro-anni-fidanzato non la mollò per telefono. Dopo i pianti e i “dove ho sbagliato?” disse “al diavolo Marco” (non disse proprio al diavolo) “quest’estate mi voglio divertire alla faccia sua.” Salutammo così i suoi Van Gogh e passammo a pianificare l’estate a Santorini: sesso, droga e rock & roll! Avevamo prenotato al Grotto Villa a Firostefani, un quarto d’ora di tragitto dal centro di Fira la capitale di Santorini: un bell’appartamentino per quattro torinesi stordite che avevano solo voglia di relax e svago.

Coi bagagli in mano ci dirigemmo verso la nostra casa. Nel pianerottolo c’era una porta aperta, quella della casa di fronte alla nostra e ne usciva della musica ad alto volume. O no, mica dovremo cominciare a litigare coi nostri rumorosi vicini già da subito? Buttammo un occhio e intravedemmo due bei ragazzi nella stanza che fa da salone d’ingresso. Ci fanno un cenno di saluto. Cavoli se son carini! Son venuti a presentarsi e ne spuntò un terzo. Erano di Napoli: Gaetano, Francesco e Ciro, mancava Luca, gli amici dicevano che era molto simpatico. La Erika si perse d’amore per Francesco, moro pizzetto muscoli da atleta. Maria Luisa e Ciro si lanciarono occhiate d’intesa. Gaetano faceva il galante con me, ma a me non piaceva troppo, mentre a Gaia parecchio e io le cedo il posto. Diedi un paio di risposte acide a Gaetano che capì che non era aria e si dedicò alla mia amica. Facile no? Bene bene, la figura di quella che se la tira l’avevo fatta, e ora ero sola circondata da tre coppie appena nate. Speravo nell’arrivo di Luca. Passammo tutta la giornata tutti insieme e la sera andammo a ballare. Alle quattro di mattina facemmo ritorno. Tutti tranne la Erica e Francesco che già da molto erano rincasati. Stavano a casa nostra e noi per non disturbarli andammo dai napoletani, finchè mi stancai ed andai a bussare. Francesco uscì e noi potemmo prendere possesso dei nostri letti. La sera successiva fu il turno di Maria Luisa. Verso l’alba aspettammo che finisse di divertirsi con Ciro e poi andammo a dormire anche noi. I ragazzi parlavano tanto del loro amico Luca, dicevano che era tanto carino, tanto simpatico, e che era andato 4 giorni a trovare un suo amico albergatore ad Akrotiri. Una mattina me lo trovai davanti, bello come il sole, capello lungo, pizzetto piccino. Girava sempre in bermuda e basta. Un dio greco! Altro che le statue della Erika: era la storia dell’arte fatta uomo! Più che farmi da spalla quando uscivamo insieme agli altri e le coppie eran lì che limonavano, non mi diede nessun’altra confidenza. Una sera in disco, ho provato a farlo ingelosire ballando con due ragazzi belgi molto belli. Il risultato fu che la mattina successiva un biondino uscì dalla nostra casetta mentre stavolta erano le mie amiche ad aspettare fuori, ma Luca non si ingelosì. Oramai non c’era più speranza per me, ma almeno m’ero divertita col Belga! Santorini ha delle bellissime spiagge. Noi andammo una volta alla spiaggia rossa e una a quella Bianca. Da lì abbiamo goduto del meraviglioso paesaggio. Un tramonto bellissimo ha incorniciato noi otto seduti sulla battigia. La sera prima che partissero i napoletani, abbiamo ammirato il tramonto abbracciati. Che romanticismo perfetto. Quella volta anche io avevo chi mi abbracciasse. Luca ed io ci baciammo inondati dal tramonto rosso fuoco e passammo un paio d’ore appartati lì sulla spiaggia finché non fu ora di cena e si tornò a Fira. Arrivammo alle 10.00 di sera e ci rinchiudemmo in un locale dove mangiammo e bevemmo come dei matti. Io non ricordo cosa successe quella notte tanto ero sbronza. Quando ci salutammo sembrava di stare in un film di guerra in cui le fidanzate salutano straziate i loro uomini che vanno al fronte.

La più triste era la Erika, aveva dovuto lasciare un altro ragazzo, dopo la batosta subita dal suo ex. Ma una cosa bella della Erika è la grande ripresa che ha dopo le disavventure amorose. Dagli amici della nostra compagnia è chiamata la vedova allegra, perchè dopo pochi giorni di disperazione riesce a tirarsi su e le pene d’amore svaniscono. Una bella mattina, decidemmo di andare a goderci la spiaggia del Paradiso, la Erika era andata a fare una passeggiata e non tornava. Così uscimmo verso l’auto per andare alla spiaggia e intanto volevamo rintracciarla. Lei era nella reception a chiacchierare con Michalis il ragazzetto belloccio del residence. Ci disse che non sarebbe venuta con noi e che preferiva parlare con Michalis, tanto per ripassare il suo inglese. La sera, quando tornammo, temevamo che la casa fosse chiusa e che lei stesse in dolce compagnia del bel Michalis a casa nostra, invece non c’era. Tornò verso le tre del mattino. Era andata a casa di lui a divertirsi, meno male! Il giorno successivo decidemmo di dare un’occhiata alla cultura di Santorini. Luca ci aveva parlato della cittadina in cui era stato dall’amico albergatore e aveva detto che lì c’era un sito archeologico preistorico di grande interesse. A me era venuta la curiosità di visitarlo. Oltre tutto vicino ad Akrotiri c’erano la spiaggia bianca e quella rossa, così avremmo potuto anche farci un bel bagno, dopo la visita. Chi ha detto che la cultura è noiosa? All’inizio io credevo che lo fosse, ma quel giorno mi ricredetti. A parte la bellezza del sito, conoscemmo Stefano, Gigi e Manuel, tre ragazzi di Lodi. La Gaia aveva adocchiato Manuel, carnagione scura, occhialini da intellettuale, sorriso furbastro. Facemmo amicizia. Loro alloggiavano a Fira, ma come mai non li avevamo visti prima? La lacuna fu colmata. Dopo aver trascorso la mattina alla città preistorica e il pomeriggio sulla spiaggia rossa, tornammo insieme a Fira, ci facemmo una bella doccia e fuori incontro ad una nottata scatenata di balli, coktails e tanto divertimento. Maria Luisa bevve talmente che dovemmo sorreggerla fino in spiaggia dove alle due del mattino facemmo un bel bagno notturno nudi tutti e sei. Mancava solo la Erika che ormai faceva coppia fissa con Michalis.

Quella notte e le due successive i ragazzi ci ospitarono nel loro loft, dove passammo delle notti meravigliose.

Degna di nota stata, poi, una bellissima gita in barca affittata da un pescatore di Fira amico di Michalis, che ci ha permesso di goderci ancora di più la bellezza della natura di Santorini.

Cosa posso aggiungere ancora? Che una volta tornate a Torino abbiamo riiniziato la nostra routine, ma stavolta avevamo un obiettivo sicuro in mente: la vacanza dell’estate a venire. Si va di nuovo a Santorini. Non vedo l’ora di tornarci. Mi sento inebriata come una bambina, ma la scorsa estate ho passato una vacanza così bella che mi mette felicità al solo pensarci. E’ stata una vacanza fatta solo di sole, mare e bei ragazzi, forse può sembrare poco, ma per me e le mie amiche è stata il massimo. Che vuoi di più da una vacanza? Ciao a tutti.

Sandra.



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