Santorini, Paros e Atene
Quest'estate vacanze in Grecia. Io e il mio ragazzo partiamo il 5 agosto da Malpensa, destinazione Atene. In realtà avremmo voluto acquistare voli diretti alle isole, ma la soluzione aereo per Atene+traghetto ci permette di risparmiare un po' di soldini. Volo Aegean, puntuale e tranquillo. Dall'aeroporto prendiamo un bus che, attraversando la...
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Quest’estate vacanze in Grecia. Io e il mio ragazzo partiamo il 5 agosto da Malpensa, destinazione Atene. In realtà avremmo voluto acquistare voli diretti alle isole, ma la soluzione aereo per Atene+traghetto ci permette di risparmiare un po’ di soldini. Volo Aegean, puntuale e tranquillo. Dall’aeroporto prendiamo un bus che, attraversando la città, in un’ora ci scodella direttamente al Pireo, il porto di Atene. Da qui ci imbarchiamo sul Rhodanti, un vecchio traghetto pieno zeppo di turisti diretti alle isole Cicladi. La nostra prima meta è Santorini, dove sbarchiamo dopo una notte di navigazione. Al porto regna il caos totale: dappertutto turisti accaldati coi loro bagagli, automobili in discesa e salita sul traghetto e isolani pronti ad accogliere i nuovi arrivati. Alcuni di questi propongono stanze in affitto, altri attendono quanti, come noi, hanno già prenotato il loro alloggio prima di partire. E anche noi, un po’ a fatica, troviamo Stathis, il nostro albergatore, che ci carica insieme ad altri neo sbarcati sul suo pulmino. Fa molto caldo, il sole splende incontrastato nel cielo (e così farà per i prossimi 15 giorni di vacanza!). Il tragitto verso l’hotel Cyclades di Kartherados dura poco, ma ci permette di farci una prima idea di Santorini: un’isola a forma di C rovesciata, che è ciò che rimane di un vulcano parzialmente sprofondato in seguito a un terremoto preistorico e successivamente inondato dal mare. La parte interna della C è la caldera, al centro della quale emergono dall’acqua la cima e alcuni grandi frammenti del vecchio vulcano. Subito ci rendiamo conto che si tratta di un’isola molto particolare per questa sua conformazione. L’hotel Cyclades è piccolo, pulito e accogliente e il proprietario, Stathis, si fa in quattro per condurlo al meglio. Si trova in buona posizione rispetto a Fira, il capoluogo dell’isola, raggiungibile anche a piedi in circa un quarto d’ora. Noi però decidiamo di affittare una Smart, per poter girare meglio e comodamente. Ma in realtà i padroni delle strade a Santorini sono i motorini (alcuni anche in cattivo stato), e i quad, che sembrano dei piccoli e lenti trattori. Il traffico, soprattutto a Fira, è molto caotico e bisogna fare grande attenzione. Nei cinque giorni a nostra disposizione abbiamo tempo per girare l’isola in lungo e in largo. Secondo noi Santorini non merita più di due-tre giorni di permanenza, sufficienti per visitare e godere dei panorami e dei tramonti di Fira e Oia, le due cittadine principali, veramente degne di una visita. Entrambe affacciate sulla caldera, sono ricchissime di scorci tipicamente greci: le casette bianche con le finestre e le porticine azzurre abbarbicate sulla collina a picco sulla caldera, il saliscendi di viuzze strette, i negozietti di souvenir, le mille taverne in cui si pranza e cena a qualunque ora, le scale di pietra che sinuose sembrano finire direttamente in mare, le cupole azzurre e i campanili delle chiesette ortodosse offrono spunti per scenografiche e suggestive fotografie. Oia, a nord, è da vedere al tramonto: il sole che lentamente si va a coricare dietro il profilo del paese, illumina la scena con una rossa luce languida e calda, che esalta il paesaggio e lo rende veramente spettacolare. Fira, il capoluogo, è emozionante soprattutto la sera. Affollatissima di turisti provenienti da ogni parte del mondo, è molto suggestiva: come Oia è arroccata sulla collina che si tuffa nel mare immobile e blu scuro della caldera, nella quale stazionano varie imbarcazioni, tra cui alcune lussuose navi da crociera. La bellezza di Santorini però finisce qui. Il mare e le spiagge non sono certo il meglio che le Cicladi possano offrire: la sabbia scura non contribuisce a esaltare i colori dell’acqua, sicuramente pulita ma ben lontana dalle emozionanti sfumature dell’Egeo. Le spiagge che abbiamo visitato sono quelle di Perissa (ventosissima), Kamari (forse la migliore, anche se nulla di che), Vlichada (dominata da una ciminiera che non le dona molto!) e Monolitos (non vale neanche la pena di fermarsi per un bagno). A nord, verso Oia, ci sono spiagge molto selvagge e deserte, dove il forte vento rende quasi impossibile fare il bagno. Trascorsi cinque giorni a Santorini, ci imbarchiamo alla volta di Paros, la nostra seconda meta. Con l’ottimo traghetto Blue Star raggiungiamo il porto di Parikia, il capoluogo. Allo sbarco, scena analoga a quella già vista a Santorini, anche se questa volta troviamo più velocemente la proprietaria del nostro studio, che gentilmente è venuta a prenderci. Lo studio 9 Muses, dove siamo alloggiati, fa parte di un piccolo complesso di nove monolocali abbastanza vicini al centro di Parikia. Si tratta di costruzioni nuove, ospitali, funzionali e pratiche, dove il soggiorno è reso ancora più gradevole dalla proprietaria, la gentilissima signora Maria e dalla sua famiglia. Parikia non è male, ci sono molti posti dove cenare e negozi per turisti affacciati sulle solite viuzze. Anche a Paros noleggiamo l’auto, con la quale iniziamo subito a girare alla ricerca di una spiaggia tranquilla. Non sia mai: troviamo finalmente il mare colorato e trasparente che non c’è a Santorini, ma le spiagge sono praticamente invivibili. Gente, gente e ancora gente. Addio al nostro desiderio di pace, ma ahimè, dopotutto è la settimana di Ferragosto. Così il giorno seguente proviamo ad andare ad Antiparos, piccola isola raggiungibile in cinque minuti di traghetto da Pounda e subito capiamo di aver trovato ciò che cerchiamo: lo stesso magnifico mare di Paros, con un decimo dei turisti. Imbocchiamo con la nostra Panda a noleggio la strada principale e ci rendiamo conto di essere finiti nel distaccamento di lusso di Paros. Sparse per la piccola isola ammiriamo residenze eleganti e gruppi di case abbellite da bouganville e fiori di ibisco, molte delle quali “for sale”. Finiamo casualmente in una piccola spiaggia bagnata da un’acqua azzurrissima, con alle spalle una scogliera “a balze” che crea delle minuscole calette dove si può stare veramente tranquilli. Forse è la più bella spiaggia di Antiparos, ma anche le altre dove più tardi e nei giorni seguenti torniamo, permettono di godersi in pace il bellissimo mare. La vita notturna di Paros ruota soprattutto intorno a Naoussa, piccolo centro a nord dell’isola, affollatissima di turisti, localini, taverne e ristoranti che sembrano lavorare a ritmi forsennati: se chiedi un tavolo anche dopo le 23, sei sempre il benvenuto. Rispetto a Santorini, Paros è più grande e tranquilla, meno caratteristica ma sicuramente da privilegiare per una vacanza di solo mare (meglio se lontano dai periodi di altissima stagione). L’isola è collinare e all’interno è molto verde e piena di cicale canterine. La nostra vacanza purtroppo sta per terminare. Sempre in traghetto raggiungiamo Atene, ultima appendice del nostro viaggio. Il giorno e mezzo a disposizione prima della partenza dell’aereo che ci riporterà in Italia, ci permette di visitare il Partenone e l’Acropoli e di passeggiare per le strade più centrali della città. Atene è stata una gradita sorpresa: organizzata, pulita e suntuosa, calda ma ventilata, vale sicuramente una visita, anche solo se, come nel nostro caso, a conclusione di una piacevolissima vacanza greca.