SANTORINI, Ios, Atene
Eccoci quindi all’aeroporto di Atene, 10 Km a est della città; ci dirigiamo senza perder tempo alla vicinissima stazione della metro, prendiamo la M3, cambiamo a Monastiraki, e con la M1 siamo al porto del Pireo (1 ora e 5€ a testa). Orientarsi nel grande porto di Atene non è facile, tuttavia sotto 35 gradi afosi, stanchi e affamati riusciamo a prendere l’unico traghetto veloce in partenza di domenica per Santorini. Con il traghetto lento si spende molto meno di 51€ ma si sta in mare più di 12 ore… SANTORINI. Entrare con la nave nella caldera è un’esperienza che non si dimentica, siamo ancora lì che ci chiediamo come facciano a star su quelle case che ci imbattiamo nella folta schiera degli affittacamere. Stanno dietro apposite transenne quindi non assaltano nessuno però cercano come meglio possono di conquistare qualche turista pubblicizzando i comfort delle loro pensioni. Sapevamo della loro presenza ma quella scelta così ampia e diversificata ci stupisce; ci affidiamo all’istinto e scegliamo una sistemazione vicino Fira, il capoluogo dell’isola. Sarà stata la fortuna, sarà stato il periodo di bassa stagione, fatto sta che alloggiare a Karterados (2 Km da Fira) in una bellissima e pulitissima pensione familiare a due piani con piscina, bagno in camera doppia, con condizionatore, balcone, frigo, TV (mi sarei visto anche un po’ di mondiali…) tutto per 30€ a camera, ripeto 30 € a camera, ci sembrava proprio un sogno! (pension Anna Vazeou, trovate anche il sito internet). Dimenticavo poi di dirvi che il trasporto porto-pensione A/R è offerto dalla gentilissima titolare; comunicare poi è facile, dove non arrivi con l’italiano arrivi con l’inglese.
Il vento fresco e la splendida luce mattutina che penetra dalle persiane blu ci confermano, il mattino seguente, che è tutto vero, fantastico! Nel centro di Karterados, così come negli altri paesi principali, è possibile noleggiare di tutto, uno scooter per due, a 10€ al giorno, fa al caso nostro. Ci accorgiamo subito che il vento è una piacevole costante dell’isola, ma in scooter c’è da stare attenti visto che Santorini è tutta un saliscendi. Modifichiamo in corsa in programmi e restiamo a Santorini 8 giorni, il doppio del previsto, perché ci stiamo troppo bene e non manca niente. Non vi elencherò per filo e per segno tutti i nostri spostamenti, primo perché non interessi a nessuno e poi perché su Turisti Per Caso è bello trovare consigli utili per un’eventuale vacanza; ecco quindi quali sono secondo noi le cose che dovete vedere/fare in ordine di importanza.
Se dici Santorini dici caldera e già dalla prima sera vogliamo vedere con i nostri occhi Fira e uno dei paesaggi più belli e suggestivi al mondo, non credo di esagerare, se ci siete già stati capite, altrimenti andateci e capirete! Di foto su internet ce ne sono tante, potete farvi un’idea ma dominare la caldera dall’alto di Fira, immersi in quella moltitudine di bellissime case bianche che si arrampicano sulle pendici più alte di quel che resta dell’antico vulcano, e magari verso sera quando la luce del tramonto si mescola a quella di negozi e locali, è un’esperienza, come dire, unica e indimenticabile! Potete quindi spendere un po’ di tempo a passeggiare per Fira e il suo centro pedonale, pieno di locali e negozietti di ogni genere. Un altro must a Santorini è sicuramente Oia, sull’estremità nord-ovest dell’isola: statevene un po’ seduti sulle rovine del castello di Agyri e capirete perché Oia e il suo tramonto sono uno dei posti più fotografati della Grecia…
A sud, sotto Akrotiri, si trova la magnifica e unica Red “Kokkini” Beach, con la caratteristica sabbia rossa e la parete rocciosa, rossa, di 40 metri che sovrasta la piccola caletta. La Red Beach si raggiunge a piedi per un percorso tanto breve quanto impervio che parte dalla bella chiesa di Agios Nicolaos oppure con piccole barche per turisti dalla vicina Akrotiri beach e credo anche dalle più lontane Perissa e Kamari. Alla Red Beach c’è sempre parecchia gente quindi andateci di primo mattino, c’è solo un piccolo bar e qualche venditore di frutta nel parcheggio antistante la chiesa. Visto che siete nei pressi di Akritiri potete spendere un’altra ora e raggiungere il faro, situato all’estremità sud-occidentale dell’isola. La strada scorre alta quasi a strapiombo sul mare e il vento forte la rende piuttosto pericolosa se siete in scooter (noi ci siamo fermati più volte per foto e riprendere coraggio) tuttavia la veduta d’insieme dell’isola dal faro è notevole.
Concedetevi poi un paio d’ore per visitare Messaria, al centro dell’isola; sicuramente da non perdere la chiesa di San Demetrio, unica nel suo genere per le facciate con blocchi di lava nera e scorie vulcaniche lasciate volutamente a vista. A mio parere vale veramente la pena girovagare un po’ per il centro di Messaria, percorrere i borghetti bianchi come la neve e colorati solo da fiori, porte e finestrelle blu e scoprire qui l’autenticità delle Cicladi.
Un’altra esperienza davvero singolare è l’escursione semiguidata sul vulcano vero, ossia l’isolotto di Nea Kameni che sorge al centro della caldera. Scegliamo, in una delle tante agenzie turistiche di Fira, la combinazione “vulcano+hot springs” (15€). I barcaroli lasciano i turisti liberi di camminare per 1 ora sui sentieri di rocce laviche del vulcano, poi tappa alle hot springs. Qui il caicco si ferma per mezz’ora al centro di una piccola baia, chi vuole si tuffa e raggiunge a nuoto un’altrettanto piccola insenatura dove l’acqua è torbida, arancione e calda per via di ferro, zolfo e sorgenti calde sottostanti. Durante il viaggio di ritorno verso il piccolo porto neanche la favolosa veduta di Fira dal mare riusciva a distrarci dall’odore ferroso della nostra pelle…Ci sono 3 modi per risalire dal porticciolo fino al centro abitato di Fira, il più comodo è la teleferica (3,50 €) e in 2 minuti sei su. Il più caratteristico è quello di cavalcare uno dei tanti e simpatici donkey (3,50 € e non meno di 20 minuti) che popolano la temibile scalinata a tornanti, oppure farsi a piedi tutti i 587 gradini stando attenti ai ciuchi che scendono, a quelli che salgono e alle numerose tracce del loro passaggio…Se non siete allenati vi sconsiglio vivamente la 3° ipotesi, alla fine ero leggerissimamente accaldato e stanco (tipo Fantozzi), la mia Franci invece sembrava impaurita ma contenta durante l’improbabile risalita con l’asino, un po’ meno quest’ultimo per le nervate (troppe) offerte dai “gestori” durante la faticosa risalita, poverino… Vi sconsiglio di farvi “pelare” da uno dei tanti ristoranti di Fira, se volete godervi la caldera al tramonto sorseggiando un cocktail allora ok, ma se volete mangiare bene spendendo poco provate Skaramagas, umile taverna nel centro di Karterados dove con una decina di euro o poco più vi saziate di insalata greca, moussaka, pesce, yogurt greco e pure anguria offerta alla fine, super! Altre belle spiagge, sassolini neri, questa volta attrezzate, sono a Kamari e Perissa, quest’ultima più giovane per l’interminabile scia di locali sul lungomare. Vicino a Kamari si trova l’aeroporto dell’isola, non spaventatevi nel vedere aerei molto bassi in fase di atterraggio, secondo me si spaventano molto di più i passeggeri che credono di atterrare in acqua! Perissa e Kamari sorgono ai piedi del Profitis Ilias, imponente promontorio e punto più alto dell’isola. Siamo stati molto coraggiosi quel giorno quando ci siamo fatti a piedi tutta la strada che sale fino all’antica Thira, o meglio a ciò che rimane dell’antichissimo insediamento. Di abitazioni, teatri ed edifici vari che un tempo costituivano la cittadella fortificata non rimane granchè ma l’incredibile collocazione del sito a più di 500 metri sul mare consente di godere di un panorama favoloso. La zona è accessibile gratuitamente ma solo in certi orari quindi informatevi prima di cominciare la salita (alcuni vanno su in motorino ma sinceramente è un po’ pericoloso scendere, specialmente se in due).
Non potrete non notare le viti lasciate crescere a terra, sperse un po’ ovunque in tutta Santorini (pare che vi si produca dell’ottimo vino) che disegnano scenari insoliti e bellissimi. Noi non abbiamo mai preso né taxi né autobus, però posso dire che le corse per Fira dai principali centri abitati sono piuttosto frequenti, ho poi letto che da qualunque punto dell’isola è possibile raggiungere Fira (in scooter e a maggior ragione in macchina) in meno di 1 ora. Per curiosità abbiamo noleggiato per un giorno un quad, o come si chiama quel mini 4WD, ve lo sconsiglio se dovete fare lunghi spostamenti perché è lentissimo, difficile da guidare in curva, consuma molto e costa il doppio dello scooter; sono però più sicuri contro il vento e anche divertenti sulle sterrate.
Come promesso i gestori della pensione ci riportano gratis al porto dove loro aspettano altri turisti e noi prendiamo il traghetto veloce per la vicina Ios (15€).
IOS. Anche qui riviviamo la stessa scena del primo giorno, molti affittacamere animano la banchina del piccolo porto di Gialos. Se vogliamo stavolta ci va ancora meglio, 25€ per la pulitissima e attrezzatissima doppia sul lungomare di Mylopotas Beach (Aegeon hotel) a 15 minuti di macchina dal porto. L’età media a Ios è molto più bassa e c’è meno gente rispetto a Santorini; meglio così, per un paio di giorni decidiamo di goderci in tutto relax la ventosa spiaggia dorata e il tanto splendido quanto freddo mare di Mylopotas. Sicuramente ci sono meno cose da vedere a Ios che però batte Santorini per la bellezza del mare e delle spiagge. Ci dispiace di aver concesso a questa piccola isola meno tempo del previsto ma questa volta è andata così e dopo 2 giorni ripartiamo alla volta di Atene col solito traghetto veloce (48€).
ATENE. Accolti da un afa soffocante ci rendiamo subito conto che le isole appena lasciate sono proprio un altro mondo. Stanchi per il viaggio scegliamo un posto tattico dove dormire, vicino a metropolitana e in centro (dire centro ad Atene è molto relativo). L’Hotel Le Mirage in piazza Omonia non sarà il massimo per bellezza e prezzo ma è pulito e per un breve soggiorno va più che bene. Noi abbiamo girato a piedi cartina alla mano e direi che in due giorni si possono tranquillamente vedere le principali “attrazioni” di Atene, come l’acropoli, il mitico Partendone, le famose cariatidi del tempietto di Erechteion, il cambio della guardia in piazza Sintagma, il quartiere di Plaka, lo stadio Panatinaiko (grande Baldini!) ma anche cose di minore importanza che comunque si ricordano piacevolmente, penso al mercato centrale e ai suoi personaggi strani, i negozi mono-oggetto come andavano una volta, i giardini nazionali e il museo delle Arti Cicladiche. Atene è, storicamente e culturalmente, una delle città più importanti al mondo, e su questo non si discute. Quello che può lasciare perplessi è l’altra faccia di Atene, la città sovraffollata, caotica e inquinata, immensa ma stretta, che secoli di urbanistica scellerata (vedi abusivismo dentro l’acropoli) hanno forse segnato per sempre. Tuttavia superato lo shock è difficile non rimanere incantati alla magnifica vista della città dal Partendone e viceversa, magari seduti in un ristorantino della Plaka con moussaka e ouzo (le stradine della Plaka sono piene di locali e pullulano di vita fino a tarda ora). Un paio di note sull’acropoli: l’ingresso all’intera area costa 12€ ma se siete studenti entrate gratis (a me è bastato mostrare la carta di identità), avete libero accesso anche ad altre zone di interesse archeologico, come il foro Romano, dove si trova l’originale Torre dei Venti. Consiglio di arrivare all’acropoli scendendo lungo corso Ermou fino a piazza Monastiraki, vi imbatterete così nella piccola e nella grande Mitropoli, due piccole e belle chiese bizantine letteralmente circondate da palazzoni e negozi. Mah… Partiamo dopo 12 giorni stupendi, stanchi ma consapevoli di aver visto luoghi meravigliosi e vissuto esperienze uniche e irripetibili! Vi risparmio ulteriori lodi in favore di Santorini, se potete fateci un pensiero e non ve ne pentirete. Kalispera.
Andrea & Francesca.
Ps. Vi segnalerei anche la guida su Santorini, quella piccola arancione, è stata la nostra Guida con la G maiuscola!