Santorini: improvvisata
Detto fatto, alle otto di sera arriviamo ad Atene, alla Bus Station, e in mezz’oretta il bus 420 ci porta al Pireo, dove individuata una biglietteria, facciamo i ticket per salire sul primo traghetto e andare a Cantorini. Unica pecca, non ci vendono un diretto per Santorini, ma una nave che fa scalo a Paros, dalla quale avremmo dovuto prendere successivamente un traghetto diverso. Saliamo sulla prima nave proprio al pelo, mentre si stava alzando il ponte levatoio, e in 4/5 ore siamo a Paros. Qui brutta scoperta: sono finiti i biglietti per andare a Santorini, ne rimangono solo 4 in cuccetta, per un prezzo di qualche euro superiore al il posto ponte “deck”. Pensiamo che è il nostro giorno fortunato, fino a quando non vediamo le cuccette: nessuno di dà niente per niente! Le cuccette si trovavano ad un livello piu basso del garage delle auto, di fianco al motore della nave, senza un oblò che desse all’esterno…Un’angoscia, non avremmo dormito se non fosse per la stanchezza! Non avevamo prenotato nulla, ed un minimo di apprensione cresceva nelle nostre teste…Ma appena sbarcati, BUM, un sacco di imbonitori, con in mano cartelli “rooms to let” ci aspettavano dietro un cancello…Non esito, mi dirigo verso di loro, dove “scelgo” la prima signora sulla sinistra; eravamo talmente stanchi che appena ci dice che c’è una camera per tutti e quattro ad un buon prezzo, non sto neanche a tirare o a chiedere altre informazioni che ci troviamo già sul furgone che ci porterà alla nostra dimora. Veniamo accompagnati in un paesino, Karterados, comodissimo perché si trova a 10 minuti a piedi dal centro di Thira (la capitale del divertimento) e da cui passano tutti gli autobus per raggiungere le varie spiagge dell’isola. Ci accoglie un vecchio pescatore che ci offre uva e fichi appena colti e diventerà un tormentone la sua frase di accoglienza appena scopre che siamo italiani: “italiano, greco…Io mafioso tu mafioso, una faccia una razza”! La permanenza a cantorini è fantastica, l’isola può accogliere tutti: c’erano un sacco di coppie, le si riconoscevano sui motorini, e c’erano anche tanti ragazzi. Veniamo alla vita di tutti i giorni. Per una scelta economica, abbiamo scelto di non affittare i motorini, ma di utilizzare gli autobus. Fortunatamente Karterados è il crocevia di tutte le tratte degli autobus. I biglietti si facevano comodamente in vettura, anche se non tanto facile era prendere il bus nelle ore di punta della giornata, capitava spesso che per essere piu sicuri prendessimo il pullman dal capolinea di Thira! Il bello era che diversi bus facevano le ultime corse ad ore molto tarde: una paio di sere abbiamo preso il pullman da Kamari per Thira alle 3.10!! Il costo del biglietto variava tra 1 euro per raggiungere da Thira le località come Kamari e Oia, e 1,80 euro per raggiungere posti più lontani come Akrotiri (Red Beach) o Perissa.
Il pranzo si costituiva principalmente di Ghiros Pitta, una sorta del Kebab che si può trovare in Italia, ma molto più gustoso, in quanto accompagnato da una salsina speciale, lo Tsatsiki!! La sera invece era d’obbligo il ristorante: la camera senza cucina ci impediva di cucinare, e per nostra gioia si usciva a mangiare tutte le sere, per prezzi che si aggiravano tra gli 8 e 13 euro a pasto! Si, proprio cosi poco! Stavamo solitamente a mangiare nei localini a Karterados, molto più economici dei ristorantini di Thira, dove alternavamo un po’ i piatti, dal Souvlaki (uno spiedino di carne mista) al Jouvetsi (una sorta di arrosto con pasta, una bontà), dalla Moussaka al Pastisio… c’è da dire che tutti i piatti greci sono a base di carne, ma in ogni ristorante si può trovare comunque un buon piatto di pasta e un bel assortimento di insalate, a partire dalla famosa Greek Salad fino alla Chicken Salad.
Capitava a volte di aver voglia di pesce, e di spostarci a mangiare a Kamari: qui è molto bello, una classica cittadina da mare, con una sacco di negozi sul lungomare che rimangono aperti fino a tardi e diversi ristoranti che ti permettono di mangiare delle buone grigliate di pesce a ridosso della spiaggia. Con 50 euro in quattro potevamo mangiarci una grigliata mista di pesce, con triglie, orate, polpi, calamari fritti, spada…E tutto annaffiato da un buon vino bianco della casa e dall’ouzo finale, un superalcolico tipico greco!! Dopocena…Imbarazzo della scelta!E’ vero, chi pensa di andare a Santorini e trovare posti come quelli che si trovano sulla riviera romagnola o ad Ibiza si sbaglia di grosso.
Ci sono svaghi per tutti, ma d’obbligo è andare a Thira la notte. La cittadina si riempie di tutti gli abitanti dell’isola, c’è un bel traffico, sia di automobili che di pedoni lungo le stradine che tagliano Thira. I negozi rimangono aperti fino all’alba, che siano negozi di souvenir, giornalai, baracchini di bibite e sigarette e fast-food. Se sentite nostalgia di un buon piatto di pasta o del gusto della pizza, vi consiglio di fare una cena nella “piazzetta” di Thira, a base di calzone e una bella lattina di birra Mithos da mezzo litro. E poi la serata viene di conseguenza: sugli spalti attorno alla piazzetta si addensano un sacco di persone, si fa amicizia, ci si consiglia sulle spiagge e sulle discoteche da frequentare. E poi ad ora inoltrata (consigliabile) ci si dirige verso le discoteche. Non fatevi convincere ad entrare nella prima discoteca che vedete, anche se i PR all’esterno sono simpatici e accattivanti: rischiereste solo, come è successo a noi, di entrare posti che inspiegabilmente rimangono vuoti tutta la notte, pagando una consumazione per nulla. Fatevi un giro, le discoteche sono molto piccole, e tutte disposte sulla stessa via: si parte dal Town Club, poi il Murphys, quella del “cappellaio matto”, il Koo-Club e cosi via. Entrate in quella più piena , che offre maggiori attrattive e possibilità di conoscenza, non fatevi ingannare dalla musica, che a rotazione è uguale in tutte le discoteche. Noi andavamo spesso al Murphy’s, in quanto costava 5 euro con una consumazione, c’era bella musica e bella gente, anche se ad una certa ora il locale diventava pieno di uomini allupati in cerca di donne, e per me e Teo era un po’ troppo, e per le nostre due povere amiche anche, in quanto avevano 15 ragazzi che le ballavano intorno… Bello anche rimanere fuori dalle discoteche aballare,“scroccando” la musica, e avendo cosi la possibilità di conoscere un po’ di persone. In una di queste occasioni ci è anche capitato di imbatterci in un black-out totale dell’isola…Siamo tornati a casa seguendo la strada illuminata dalle automobili, godendoci una stellata spettacolare ammirata dalle viette di Thira, e scoprendo che, una volta in camera, il condizionatore non funzionava… il giorno dopo avremmo scoperto anche che il freezer, mancando la corrente, si era scongelato e l’acqua dispersa sul pavimento della camera! La vacanza a Thira è stata magica, sia per aver dimostrato a noi stessi di essere in grado di affrontare una vacanza del genere, senza la minima pianificazione, sia per essere riusciti a creare nel gruppo un legame molto forte, senza creare mai momenti di tensione, e poi per il posto, da vedere assolutamente. Santorini è l’isola in cui uno vorrebbe passare le proprie vacanze dopo aver visto un famoso film con Cuccino, “Che ne sarà di noi”! Non è stato il nostro caso, siamo partiti senza averlo mai visto: organizzeremo una serata per guardarlo, e vedere cosa ci siamo persi, ma soprattutto per notare con nostro grande piacere, cosa si è perso Muccino!