Santander y Bilbao: mucho gusto!

Eravamo già stati in Spagna, ma queste due città del nord ci hanno stupito con le particolari bellezze e qualità di vita, evidenza della ricchezza economica della zona e della cultura cantabrica e basca
Scritto da: Pumapensante
santander y bilbao: mucho gusto!
Partenza il: 19/07/2013
Ritorno il: 21/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Non è la prima volta che Ryanair ci spinge verso strane mete e non di rado queste ci stupiscono: Santander e Bilbao rientrano decisamente in questa categoria. Eravamo già stati in Spagna, ma queste 2 città del nord ci hanno stupito con le particolari bellezze e qualità di vita, evidenza della ricchezza economica della zona e della cultura cantabrica e basca

1° GIORNO

Arriviamo a Santander dopo circa 2h20m di volo: l’aeroporto è a 15min dalla città (trasferimento in bus ogni 30min, per 2,2€, con arrivo al centro città) e ospita un ufficio turistico dal quale fornirsi di cartine e consigli. Lì abbiamo scoperto che quel giorno sarebbe iniziata la Semana Grande, ovvero la festa più importante dell’anno dedicata al patrono Santiago. Consiglierei vivamente di approfittare di questa ricorrenza (ultima decade di luglio) per visitare la città che si è fatta trovare addobbata a festa: tutte le piazze decorate e con bancarelle, spettacoli vari nelle piazze e per le strade.

Santander si potrebbe idealmente dividere in 2 parti: il centro con il porto (a cui abbiamo dedicato un pomeriggio) e le spiagge (una giornata intera). Si potrebbe alloggiare indifferentemente in una delle 2 parti, vista la fitta ed efficiente rete di bus urbani (1,2€ ogni corsa), ma io consiglierei il centro. Noi abbiamo alloggiato tramite AirBnb in un appartamento presso Plaza Ayuntamento: da lì passano le strade principali della città e la stazione dei bus è a soli 5min (questo ci è tornato comodo anche per andare a Bilbao).

Tralasciando un pezzo del porto che era un cantiere aperto, la città è un gioiellino nonostante il suo quartiere industriale: zone pedonali, parchi e giardini, piazze, il porto, spiagge, lungomari, un faro, un casinò, poca calca, un caldo mite, buon pesce.

Dopo un pranzo al volo, abbiamo fatto un tour del centro partendo da Mercado de la Esperanza (mercato coperto di pesce locale), Plaza Ayuntamento, i negozi sulle vie pedonali, passando dalla Cattedrale di Nostra Signora (2 chiese su 2 livelli) e il suo chiostro, Plaza Porticada e fino a Puerto Chico, per poi completare il giro e ritornare percorrendo il lungomare (con foto al palazzo storico del Banco di Santander) fino ai Jardines de Pereda. Vicino questo parchetto consiglierei una tappa da 100montaditos, che è una catena che vende 100 tipi di paninetti a soli 1€ (+1€ per la birra): bisogna ovviamente provarne 4/5 per saziarsi ma sono sfiziosi e poi quando vi ricapita di poter scegliere tra 100 farciture?

La sera abbiamo assistito al chupinazo, ovvero l’inaugurazione della Semana Grande: uno spettacolo di circo, uno di flamenco, fuochi d’artificio e tanta euforia nelle strade per questa festa molto sentita dai santanderinos.

Per la cena: da provare la paella cantabrica o una parrillada de marisco (piatto grande di crostacei e cozze), oppure sfiziarsi con in pinchos (che significa stecchino, in quanto sono tapas più elaborate il cui condimento è retto con uno stecchino) tipici della zona.

2° GIORNO

Il 2° giorno è stato dedicato a Bilbao, la capitale dei paesi Baschi. E’ possibile raggiungerla tramite bus (1h30min con WiFi a bordo) della ALSA (partenze circa ogni ora). I biglietti li abbiamo acquistati il giorno prima (è possibile acquistarli online con 1€ in più), poiché la tratta è molto richiesta: conviene fare andata e ritorno, sia per prenotare il posto sia perché si risparmiano un paio di euro (costo A/R=12€) .

Appena arrivati ci siamo diretti verso il Parco di Doña Casilda Iturrizar (il più bello dei 18 parchi della città) e attraversatolo si arriva al fiume (che divide la città nella parte vecchia e la nuova) fino a raggiungere il Guggenheim, il pezzo forte della giornata. Questo museo è già spettacolare dall’esterno, grazie alla sua struttura particolare e alle originali sculture giganti che stanno al suo ingresso (un cane di fiori e un ragno di metallo) che sono diventati i simboli del museo. La visita del Guggenheim è un must (13€, audio guida inclusa) visto che è tra i musei migliori al mondo; entrando non se ne rimane delusi soprattutto nel cercare di assecondare le sue strane forme e nel provare ad interpretare le strane opere d’arte che contiene: si tratta di arte moderna e contemporanea (artisti italiani inclusi) che riesce a meravigliare e a disorientare qualunque spettatore.

Dopo circa 3 ore di museo (difficile fare più velocemente) abbiamo fatto una lunga e piacevole passeggiata (circa 1 ora) sul lungofiume, ammirando alcuni dei particolari ponti e la modernità di questo versante della città. Subito colpisce la pulizia e la poca presenza di auto: Bilbao è stata premiata per l’efficienza dei mezzi di trasporto pubblico (metro inclusa)… ad esempio sul lungofiume vi può capitare di incontrare EuskoTran, un tram con design futuristico che passa attraverso un prato (le rotaie sono mimetizzate tra l’erbetta).

Allungando il passo, visto che era gia ora di pranzo, abbiamo attraversato il ponte Arenal per entrare in Casco Viejo, ovvero il quartiere storico. Subito sosta a Plaza Nueva: un’affascinante piazza sotto i cui portici è possibile trovare una miriade di Pinchos-bar (consigliati: Café Bar Bilbao e Victor Montes), ognuno con un suo tipo di pinchos orginale. Ne abbiamo provati alcuni visto che Bilbao è la patria dei Pinchos (o Pintxos in basco): con seppia ripiena di riso, con jamon e funghi, con formaggio di capra e crema di cipolla… ce ne è per tutti i gusti. Poiché costano 1.5/2€ l’uno e bisogna mangiarne almeno 4/5 per saziarsi, i pinchos non risultano un pranzo economicissimo ma certamente sfizioso, divertente (nello scegliere tra tutti i tipi) e imperdibile.

In 2/3 ore abbiamo visitato Casco Viejo: la cattedrale di Santiago, Mercado de la Ribera e la vicina chiesa di Sant’Antonio, le siete calles (sette stradine parallele), la chiesa di San Nicola. Per i più coraggiosi, è interessante visitare la Basilica de Begoña che però è posta in una parte alta e leggermente fuori mano. Nelle varie stradine del centro (deserte tra le 14 e le 16) ci siamo fermati in un bar per sorseggiare una cedrata: il sapore è un po’ strano ma lì è molto usata come bibita rinfrescante.

Al costo di 1,5€ è possibile prendere la metro o l’Euskotran all’altezza di ponte arenal e scendere alla fermata San Mames (la più vicina alla stazione dei bus). Per coloro che volessero trascorrere altro tempo in città, consiglierei un passeggiata sulla Gran Via, ovvero la strada principale e dello shopping, su cui si affacciano palazzi signorili di architettura nobiliare ottocentesca.

3° GIORNO

Questo giorno, forse il più bello, l’abbiamo interamente trascorso nella zona delle spiagge. Scarpe comode e zainetto con sandali e telo e via su un bus (per 15 minuti) sino alla fermata Penisula de la Magdalena. Andando in questa zona, Santander è sembrata mostrare il suo secondo volto: quello di meta balneare.

Siamo entrati nella penisola Magdalena percorrendo l’unica strada che ne disegna il perimetro: è possibile sostare in una spiaggia, vedere il palazzo reale (usato dai regnanti di spagna come residenza estiva), vedere alcune caravelle originali e un mini-zoo con foche, pinguini e leoni marini. Il tutto sempre ben tenuto e con prati all’inglese a non finire.

Da lì inzia il tour delle spiagge con la Playa del Camello (per via della forma di una roccia in acqua) dove abbiamo fatto il primo bagno. Vi avviso che l’acqua dell’oceano è freddina ma pulita e poi il fondale sabbioso sembra invitarti; attenti solo all’alta marea che, in certi orari, arriva a rosicchiare diversi metri di spiaggia in pochi minuti.

Il giro continua sulla spiaggia di El Sardinero (lunghissima, larghissima e in parte attrezzata), con sosta in Piazza Italia: lì si può vedere il Casinò (ingresso a pagamento per gli amanti del gioco), La Bodega (Calle de Joaquin Costa 41, per degli ottimi Pinchos), il fantastico giardino de Piquio (da cui potersi affacciare sul mare). Questa zona esprime la pulizia, l’organizzazione e l’ordine della città: nonostante molta gente, non si viveva la confusione che ci sarebbe stata in Italia.

Percorrendo il passeggio che si trova a metà tra il lungomare all’altezza di Piazza Italia e quello a livello spiaggia (ebbe si, ci sono 3 livelli di lungomare), si arriva al Parco de la Matalena; piccola capatina e si continua, sempre costeggiando il mare, fino a circumnavigare il campo di golf. Qui il paesaggio inizia cambiare con coste frastagliate e alte stile Irlanda, le vedute diventano meravigliose, fino ad arrivare alla Playa de Matalanas: una caletta dove facciamo un’altra sosta bagno, anche per spezzare la camminata.

Risaliti, sempre costeggiando il mare (anche dove non sembra esserci un sentiero) si arriva a Cabo Mayor, la punta più estrema; da lì la panoramica include: il faro, la caletta, la costa con le spiagge e la penisola de la magdalena… vedere per credere la bellezza di questa fotografia che mi rimarrà per sempre impressa. Ci avviamo dunque verso il faro, altra piccola sosta e poi ci dirigiamo verso il vicino camping per rientrare col bus 15. Purtroppo scopriamo che la frequenza festiva di questa linea è ogni ora, ma fortunatamente troviamo un passaggio che ci riporta subito in centro dove facciamo merenda con Churros dolci e cioccolata.

In questa giornata abbiamo passeggiato per 10-15Km, ma vi giuro che non se ne potrebbe fare a meno senza rischiare di perdere magnifici paesaggi.

Info utili SANTANDER:

  • Presso Jardines de Pereda c’è un ufficio turistico che offre passeggiate guidate (non credo in italiano): 2 itinerari, 5€ per 1h30m di tour con partenze alle ore 10-12 -17.
  • E’ disponibile un sistema di noleggio bici (con diversi punti di ritiro/consegna sparsi per la città) che permette con meno di 5€/giorno di girare la città
  • Dal porto (Paseo Maritimo) è possibile prendere un battello per un tour (circa 10€ per un’ora) che permette di ammirare la baia. Partenze: 11.15 –12 – 12.45 –13.15 – 13.45 – 16.15 –17 –17.30 –18.15 (in grassetto tour con barche con vetrata per la visione subacquea del fondale marino)
  • Le chiese aprono dopo le 17 (anche a Bilbao)
  • E’ possibile trovare diverse fontanelle di acqua potabile
  • La domenica, negozi e supermarket sono raramente aperti.

La nostra personale conclusione di questo viaggio è, non solo di consigliare turisticamente queste 2 città (un w-e è sufficiente o magari inserendole in un tour in macchina della zona), ma di considerarle un posto con tutte le qualità per poterci vivere!

Per chi volesse mappe/guide, ho caricato i miei file su questa cartella: http://tinyurl.com/nt4v25a

Per chi fosse dotato di smarthphone, consiglierei di scaricare alcune app utili: “Speak Spanish”, “Northern Spain Travel Guide”, “Bilbao Guia I like”



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