San Vito Lo Capo con bimba al seguito
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SAN VITO LO CAPO
Il mio giudizio sulla località va diviso in due. Mi è piaciuto tantissimo il paesino, con una bella via centrale (frequentatissima) ricca di ristorantini, pasticcerie che sfornavano dolci deliziosi, gelaterie, negozietti, mercatini… Il lungomare per fare una passeggiata o affittare un risciò… Mancano sicuramente dei pub o locali come in altre località di mare, per bere qualcosa abbiamo visto solo il Jacaranda, ma un cocktail costa 10€ – sicuramente si paga la bellissima location in riva al mare. Prima di partire avevo letto molte opinioni sulla spiaggia di San Vito, che era la cosa che mi interessava maggiormente, e devo ammettere che partivo un po’ titubante, avendo letto di pessimi servizi (anzi, diciamo pure inesistenti) e affollamento vario. Tutto vero.
Il primo giorno passato a San Vito (16 luglio) ho avuto uno shock vedendo il mare e la spiaggia. Ci siamo posizionati con il nostro ombrellone e spiaggine all’altezza degli ombrelloni “Cardinale”. L’acqua aveva un colore verdastro, una melma bianca indefinita galleggiava in superficie, non si vedeva assolutamente il fondo… Sono stata ai Caraibi e sicuramente il mare non è quello. Diciamo che però dal giorno dopo le correnti sono state favorevoli, l’acqua si è ripulita e ha regalato bellissimi colori. Poi il monte Monaco che si staglia imponente a est della spiaggia lascia veramente senza fiato. È tutto il resto che a mio avviso non funziona nella spiaggia di San Vito. Non critico la folla e la ressa di gente (3/4 delle persone sono del posto, si capiva), d’altronde il posto è così rinomato, la spiaggia è in paese e si raggiunge senza sbattimenti, siamo in alta stagione… Non si può pretendere silenzio e un ombrellone qua e là. Per me è sbagliato tutto il sistema. Paghi la bellezza di 1.50€ di tassa di soggiorno a testa (se ti va male anche 2.25€) e il Comune cosa fa con questi soldi? Boh! Perché in primis non è in grado di mettere qualche doccino per lavarsi i piedi all’uscita dalla spiaggia. Servizi: inesistenti. È insensato fare il paragone con la Riviera Romagnola, ma anche stare allo stato brado come qui mi sembra eccessivo. Docce (fredde) a pagamento a 1€, con gli ombrelloni che vengono piantati praticamente a ridosso, rendendo quindi impossibile l’utilizzo. Wc: non pervenuti. Quindi chiediamoci dove le migliaia di persone presenti in spiaggia vadano a sfogare i loro bisogni… Indiani, massaggiatrici thailandesi, venditori di cocco e ananas, vucumprà che urlano e sbraitano e sono anche abbastanza insistenti… Se cercate un po’ di silenzio, rassegnatevi. E poi… La delizia: i punti di noleggio di ombrelloni e lettini. Il cartello esposto all’ingresso della spiaggia dice chiaro e tondo che la spiaggia di San Vito è LIBERA, a casa mia libera significa che (nel rispetto delle altre persone) io mi possa mettere dove voglio. E invece no! Una mattina siamo stati invitati da uno di questi simpatici tizi a spostarci con il nostro ombrellone per “allinearci” a quelli che loro stavano piantando. Certo, poverino, stavamo sicuramente disturbando l’estetica della spiaggia, mica gli stavamo rubando spazio prezioso per i suoi affari! La domenica è stato il delirio, abbiamo visto scene pietose. Persone che affittavano i lettini in quarta-quinta fila e poi, tranquillamente, li prendevano e li spostavano a riva, per non pagare il prezzo dell’affitto in prima fila. Gli abusivi che, non appena si liberava un posto di un ombrellone “privato”, accorrevano a piazzare le loro cose, usando i loro asciugamani, così da riservarsi il posto. Non si fa così, c’è tanto di cartello che dice che lettini e ombrelloni devono essere messi SOLO quando si presenta un cliente… Poi da che mondo è mondo i pedalò e le canoe dovrebbero avere il loro corridoio di uscita in mare, onde evitare pericolosi incidenti con chi sta facendo il bagno. Ovviamente qui è il Far West e ognuno esce in mare come vuole. Detto ciò, abbiamo chiuso gli occhi e alla fine quasi sorriso di fronte a certe cose ridicole che ci è toccato vedere. Consiglio spassionato: per fare la spesa a San Vito, optate per il Sisa di Via Savoia. Non sarà il posto più a buon mercato del mondo, ma almeno è ben fornito. Evitate assolutamente il supermercatino LM su via Mattarella. La frutta vi viene pesata con il sacchetto (!), dovete pagarla a parte e non vi rilasciano lo scontrino. Una bottiglia d’acqua da 1.5lt costa 70cents, al Sisa 6 bottiglie da 2lt 1.86€. Fate voi… Per il pesce, consiglio la pescheria di fronte al Sisa, anche per la cordialità del personale. Quella in via del Faro è leggermente più economica ma il personale è veramente scostante e ops si sono dimenticati lo scontrino…
– PASTICCERIE, RISTORANTI & co
Peralta (si spacciano come il migliore di San Vito, sicuramente il gelato è squisito ma il fatto che non rilasciano lo scontrino non ci ha fatto tornare una seconda volta); La Sirenetta (gelateria proprio di fronte al mare, per gustare un ottimo caldo-freddo, specialità della zona); Il vero cannolo di Piana degli Albanesi (il cannolo migliore della città!); Pizza Marghe.Rita (ottima rosticceria con prezzi onestissimi); Syrah (ristorante sulla principale Via Savoia, si distingue dagli altri per i prezzi più alti ma soprattutto per l’ambiente raffinato, la bontà del cibo e le porzioni abbondanti); Morsi e Sorsi (ottima pizzeria), Cusenza (tappa obbligata per le squisite granite); Belli Freschi (coni gelato stratosferici), Capriccio (la migliore pasticceria per qualità-prezzo e vicinissima al nostro residence).
MACARI
Non avendo la macchina per tutti i giorni di vacanza, decidiamo di provare a raggiungere Macari e le sue spiagge utilizzando il bus di linea da San Vito (compagnia AST). La fermata è in via Mattarella, a due passi dal nostro residence, il bus passa puntuale alle 8.30, biglietto a bordo (3.80€ a/r). Peccato che il pullman ti lascia in una via del paese di Macari, e non nel parcheggio delle spiagge, o comunque nei pressi… Così ci tocca fare la discesa per arrivare sulla Statale, e altri bei 15 minuti a piedi per arrivare al posteggio… Non il massimo della vita! Basterebbe così poco, fare una fermata nel parcheggio… Non aspettiamo il trenino, tanto per arrivare a Baia Santa Margherita (la prima spiaggia, di sabbia, dove affittano lettini e ombrelloni) sono proprio 5 minuti a piedi. I colori del mare sono stupendi, l’acqua è un po’ freddina ma limpidissima, ne è valsa la pena scarpinare per arrivare fin lì! Passeggiando lungo la strada percorsa dal trenino, si può arrivare alle altre calette, dove però c’è solo roccia. La spiaggia di Macari è una buona alternativa alla confusione di San Vito.
– NOLEGGIO AUTO: dopo aver confrontato i prezzi di varie agenzie del paese, ci siamo affidati alla Sale e Mulini (su via Savoia proprio di fronte al Santuario) e ci siamo trovati bene. Abbiamo noleggiato una Citroen C3 5 porte per 2 giorni al prezzo di 53€ al giorno, assicurazione Kasko inclusa, e compreso seggiolino per la bimba – che però, al momento della consegna dell’auto, non era montato, ci hanno accompagnato a prenderlo e ci siamo dovuti arrangiare noi a montarlo. Il giorno del ritiro della macchina ci hanno detto di presentarci in agenzia alle 9, hanno aperto alle 9.15 ed è passata un’altra mezz’ora prima di firmare il contratto e avere l’auto… Nessun problema alla consegna, sono venuti a prendere l’auto al Residence dove alloggiavamo. Abbiamo prenotato con loro anche l’escursione in barca alla Riserva dello Zingaro
ERICE
Non utilizziamo la funivia ma saliamo a Erice passando dalla strada piena di tornanti che regala un panorama stupendo a ogni curva. Si arriva nel parcheggio dove c’è il capolinea della funivia, il costa della sosta è di 2€ la prima ora e 1€ le ore successive. Secondo me, se si vuole girare il borgo con calma, assaporandone la pace e ammirando le chiese (e pranzando anche), sono necessarie 3 orette. Entriamo da Porta Trapani e subito sulla sinistra si trova la Chiesa Matrice e la Torre Federico II, dove poter comprare un biglietto passe-partout a 5€ che permette di visitare 5 chiese e la Torre. Consigliatissimo questo biglietto, altrimenti ogni visita è 2€. A Erice in origine si trovavano 66 chiese, ora ce ne sono una ventina, molte ex chiese sono state trasformate in abitazioni (lo si vede dalla struttura); i soldi del biglietto servono appunto a finanziare i restauri e la sopravvivenza delle chiese. Molto belli a mio avviso i ruderi del monastero Ss Salvatore. Dal giardino del Balio si gode una vista impagabile sulla costa sottostante, meravigliosa! Per pranzare scegliamo di fermarci alla trattoria-pizzeria La Vetta: la pizza era buona e digeribile, i tavoli bene all’ombra, i camerieri forse un po’ insistenti nel voler fare i simpatici a tutti i costi. Ad Erice è d’obbligo una tappa anche nella pasticceria Maria Grammatico, sulla via principale Vittorio Emanuele: le genovesi sono qualcosa di sublime!
TRAPANI
Posteggiamo di fronte al porto, il costo della sosta è di 80 centesimi l’ora. Trapani è una cittadina portuale con un bel centro, la via Torrearsa è piena di negozi, bar e gelaterie, su via Vittorio Emanuele si alternano ristoranti e attività commerciali… Qua e là qualche chiesa, a mio avviso più meritevoli dall’esterno che non dall’interno, cattedrale compresa. Se decideste di entrare nella Chiesa del Purgatorio, sappiate che verrete invitati a lasciare un’offerta (quindi LIBERA), ma poi verrete inseguiti da una signora che vi piazzerà in mano un foglietto con scritto che BISOGNA lasciare 1€… Ora, non è per l’euro in sè, mica si diventa poveri, ma o mi fai un biglietto a quel prezzo, o mi permetti di lasciarti quanto voglio di offerta… La Torre Ligny, quando siamo stati noi, era teatro di una manifestazione per i 150 anni della Guardia Costiera. Abbiamo po’ fatto un giretto al porto per fotografare il Lazzaretto da lontano. Non dico che sia una brutta città, ma non mi ha nemmeno entusiasmato troppo… Abbiamo cenato da Antichi Sapori, soddisfatti a metà: la mia busiata era ottima e abbondante, il fritto misto che ha ordinato mio marito era immangiabile.
SEGESTA
Per arrivare al sito di Segesta, percorriamo non l’autostrada ma una sterrata in mezzo alla campagna, che regala un panorama mozzafiato sui campi e le pale eoliche. I cartelli per il sito sono molto scoloriti, alcuni quasi illeggibili, ci si chiede da quanto tempo siano lì… Il posteggio è gratuito, l’ingresso al sito costa 6€, con 1.50€ si può prendere il pullmino (parte ogni quarto d’ora) che porta in cima all’agorà e al Teatro. Consiglio vivamente di prendere questo pullmino, e anche di visitare il sito la mattina presto (apre alle 9), il sole picchia veramente forte… Davanti alle varie aree archeologiche ci sono dei cartelli con le spiegazioni, ma la maggior parte sono scoloriti e illeggibili… Basterebbe così poco per sostituirli… La zona del tempio può essere visitata anche con un passeggino in quanto c’è la passerella per i disabili. Quando siamo saliti, abbiamo avuto modo di assistere alle prove di uno spettacolo teatrale. Veramente suggestivo. Dove c’è la biglietteria, si trovano un bar (che vende souvenir e qualcosa da mangiare), tavolini e panchine (alcuni all’ombra), e servizi igienici “con sorpresa”. Infatti in quelli delle donne hanno trovato rifugio e refrigerio alcuni cani… Per salire al Tempio la salita è un po’ ripida ma ci sono alcune piante che offrono un po’ di ombra; comunque lo spettacolo è impagabile. All’uscita dal parcheggio verrete circondati da varie persone che vi proporranno volantini per pubblicizzare i loro ristoranti. Noi abbiamo scelto di pranzare al Baglio Segesta: non vi fate scoraggiare dalla strada sterrata in mezzo al nulla, l’ottimo e abbondante cibo ripagherà il tutto!
TONNARA DI SCOPELLO
Volendo fare delle foto alla Tonnara e ai Faraglioni, ci avventuriamo per prima cosa a Scopello paese. Chiuso al traffico, sulla sinistra c’è un parcheggio (3€), quindi chiediamo informazioni al posteggiatore: molto gentilmente, ci dice che non c’è un belvedere, al massimo un ristorante con terrazza ma dove non fanno fare le foto. Consiglia di scendere verso la Tonnara e da lì fare le foto. Allora, volendo c’è un piccolo spiazzo sulla destra da cui si intravedono i Faraglioni, ma decidiamo di lasciare la macchina al posteggio (1€ all’ora, 5€ tutto il giorno) e andare verso la Tonnara. Attenzione! Un cartello annuncia che è proprietà privata, non si possono fare foto, divieto di balneazione, piantare ombrelloni… Da qui a venire rispettato, vabbè ce ne passa, comunque appena varchiamo la sbarra un cassiere, in malo modo, ci dice “Signori, c’è un biglietto da pagare”. Notare che sul cartello in questione c’era scritto 3.50€, mentre a noi viene comunicato 3€. Forse perché erano già le 16.30 e alle 19 fuori tutti che il posto chiude? E anche una bimba di 9 mesi avrebbe dovuto pagare il biglietto? Uso il condizionale perché ovviamente abbiamo girato i tacchi e ce ne siamo andati, per me non esiste pagare 9€ (più il posteggio) per fare due foto.
CASTELLAMARE DEL GOLFO
Come attrazioni vengono indicati la Chiesa Matrice e il Castello Normanno, ma a mio avviso non sono un granché. Toglie davvero il fiato, invece, la vista dal Belvedere sul golfo sottostant
GITA IN BARCA: prenotiamo, sempre tramite l’agenzia Sale e Mulini, la gita in barca alla Riserva dello Zingaro e Faraglioni di Scopello. In paese ci sono decine di agenzie che vi proporranno questo tipo di uscite, i prezzi si equivalgono, quello che cambia è la dimensione della barca (dalle piccoline da 12 posti a quelle grosse da più di 200 persone) e quindi la possibilità di avvicinarsi o meno a riva. Noi abbiamo optato per la nave Primero, 135 posti ma durante l’escursione saremo stati al massimo in una quarantina, partenza dal porto grande alle 9.30 puntualissimi e rientro alle 13.40, prezzo 25€ a testa pranzo incluso (insalata di riso, melone, vino, acqua e bibita). Il capitano è stato molto disponibile, ci sono state 3 soste bagno, una nella Riserva a Cala dell’Uzzo, una ai Faraglioni di Scopello e l’ultima alla Tonnara del Secco.
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