San Pietroburgo, per gli amici “Peter”
Qualche info pratica…
Per entrare in Russia sono necessari il visto (molto costoso!) e ovviamente il passaporto. Viaggiare in questo Paese non è economico, ma le città come “Peter” (così la chiamano in amicizia i Russi) offrono molte opportunità sia per dormire che per mangiare ed è quindi possibile soggiornare senza spendere cifre astronomiche. La cucina è semplice ma di buon livello e San Pietroburgo vanta una vastissima gamma di locali molto belli. Dai più tradizionali a quelli trendy, il turista ha davvero un’ampia scelta di ristoranti e può gustare tanti tipi di cucine diverse. Per quanto riguarda l’alloggio, noi abbiamo prenotato un buon albergo, molto centrale (a due passi dall’Hermitage), su booking.com, spendendo una cifra ragionevole (Petro Palace Hotel, 3 notti a 215 € senza colazione). Soggiornare in centro è molto importante poiché si possono raggiungere a piedi tutte le attrazioni principali della città senza dover ricorrere ai non agevolissimi mezzi pubblici!
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La lingua può essere un problema poiché i russi, salvo rare eccezioni, non parlano granché inglese e l’idioma locale è per uno straniero totalmente incomprensibile e illeggibile. Le città turistiche come San Pietroburgo utilizzano però cartelli scritti anche in caratteri occidentali per cui tutto sommato è possibile viaggiare in autonomia senza grosse difficoltà. La valuta locale è il rublo, l’euro non è accettato da nessuna parte. Le carte di credito sono invece accettate ovunque e i bancomat funzionano in qualsiasi sportello. I servizi della città sono buoni anche se la nostra fida Lonely Planet ci ha messo in guardia su alcuni accorgimenti importanti da adottare (ad esempio come prendere i taxi o fare attenzione in alcune zone).
Il clima non è dei migliori nel senso che essendo San Pietroburgo stata costruita su una palude è caratterizzata da un elevatissimo tasso di umidità e durante l’inverno le temperature sono molto rigide. A fine agosto noi abbiamo trovato però un clima abbastanza mite, per lo più soleggiato e non particolarmente afoso… ma occhio alle zanzare!!
23 agosto
In arrivo da una cittadina del nord della Russia (Arkhangelsk) siamo atterrati all’Aeroporto Pulkovo di San Pietroburgo intorno alle due del pomeriggio e appena scesi seguiamo il primo consiglio della Lonely Planet prenotando in tempo reale il taxi per il centro città presso la compagnia pubblica che ha il desk prima dell’uscita dal gate. In circa una mezzora di tragitto raggiungiamo l’albergo situato in pieno centro, esattamente di fronte alla Cattedrale di Sant’Isacco che svetta, con la sua cupola d’oro, su Piazza Isaakievsky. La cupola dorata della Cattedrale domina lo skyline di San Pietroburgo ed è riconoscibile in tutte le foto della città. Sant’Isacco è uno degli edifici con il tetto a cupola più grandi del mondo, impossibile non notarla! Vicino all’albergo c’è un locale molto carino, lo “Schastye” (che decidiamo essere quello giusto per la colazione della mattina seguente) e dopo aver mangiato un panino veloce iniziamo la visita alla città considerata la “Venezia del nord”.
A pochi passi dal nostro albergo attraversiamo la Prospettiva Nevskij, via commerciale della città, per arrivare alla Piazza del Palazzo o Dvorcovaja Ploščad. Ci troviamo di fronte ad uno spettacolo straordinario che lascia senza fiato. Sulla enorme Piazza si affacciano edifici meravigliosi tra i quali spicca per bellezza e grandiosità il Palazzo d’Inverno, progettato dall’architetto italiano Bartolomeo Rastrelli come residenza invernale degli zar ed oggi sede di uno dei musei più famosi del mondo: l’Ermitage. Il verde menta, gli stucchi dorati e la maestosità del Palazzo conferiscono alla Piazza una fisionomia decisa, particolare, unica. Al centro della stessa svetta la Colonna di Alessandro, dedicata allo zar Alessandro I in onore della sua vittoria contro Napoleone, mentre ai lati sorgono il Palazzo dello Stato Maggiore ed il complesso dell’Ammiragliato. La Piazza è immensa, colorata, brulicante di turisti e ospita, come spesso accade durante l’anno, una celebrazione della Prima Guerra Mondiale cosicché di fronte al palazzo d’Inverno sono disposti una lunga serie di carri armati presidiati da militari in divisa e “presi d’assalto” da moltissimi bambini. Dopo aver ammirato la maestosità della Piazza e scattato migliaia di foto da ogni angolatura, proseguiamo nel nostro giro alla scoperta della città e compendiamo subito la ragione dell’accostamento con Venezia. San Pietroburgo è infatti caratterizzata da una moltitudine di canali e ponti affacciati sul fiume Neva che attraversa quasi tutto il centro della città. Passiamo davanti all’ingresso del “nuovo Ermitage”, sorretto da dodici giganteschi Atlanti di granito, e proseguiamo il nostro giro tra canali e pittoresche viuzze fino a che, voltato l’angolo, ci troviamo di fronte a uno spettacolo senza eguali. Sulle acque del canale Gribaedova si riflette pacifica l’immagine sontuosa della Cattedrale del Salvatore sul Sangue Versato, edificata a partire dal 1883 nel punto in cui Alessandro II fu ucciso il 13 marzo 1881. La facciata della chiesa, in classico stile Russo, richiama chiaramente quella di San Basilio a Mosca ed è un turbinio di colori che lascia veramente di… stucco! Ci mettiamo immediatamente in coda per visitare anche l’interno che non è da meno! Migliaia e migliaia di piccoli tasselli colorati, di materiali preziosi, raccontano con colori sfavillanti le scene bibliche. Ovviamente l’interno è affollatissimo ma la confusione non rovina comunque la meraviglia che si prova nell’alzare lo sguardo e osservare i 7000 metri quadri di mosaici, frutto del lavoro dei più grandi artisti russi del XIX secolo.
Terminata la vista all’interno, usciamo dal retro dell’edificio, il cui nome ufficiale è Chiesa della Resurrezione di Cristo, e ci soffermiamo a godere ancora della splendida vista delle cupole variopinte che si riflettono sul canale. Riprendiamo infine il nostro percorso lungo il canale brulicante di locali, negozietti e ristoranti per imbatterci nuovamente nella Prospettiva Nevskij che attraversiamo per raggiungere la piazza Kazan, dominata dal maestoso colonnato della Cattedrale di Nostra Signora di Kazan. La Chiesa è indubbiamente imponente ma francamente non ci colpisce in modo particolare. Leggiamo sulla guida che è stata progettata e costruita seguendo il modello di San Pietro in Vaticano ma che dire… preferiamo nettamente l’originale! Benché le 144 colonne del porticato non ci entusiasmino, anche questa chiesa, tra le poche in città a svolgere ancora regolarmente funzioni religiose, ci regala una bella emozione. Una volta entrati all’interno infatti abbiamo la fortuna di assistere ad una messa ortodossa, caratterizzata dalla particolarità che i fedeli stanno in piedi praticamente per tutta la funzione per cui nella chiesa non ci sono neppure le panche. Ormai si è fatta sera e dobbiamo scegliere dove consumare la nostra prima cena a San Pietroburgo che offre, come dicevo, una vasta gamma di ristoranti adatti a tutti i palati. Vista la stanchezza optiamo per un locale non lontano dal nostro albergo, il King Pong, ristorantino alla moda che offre un menù molto ampio di specialità orientali con prezzi medio alti. L’atmosfera è molto tranquilla e il cibo abbondante. Buona scelta! Rientrati in albergo prenotiamo alla reception i biglietti per visitare l’indomani l’Ermitage e il giorno successivo il Palazzo di Caterina con guida in italiano.
24 agosto
Dopo una buona colazione a base di uova, croissant e succo d’arancia, ci incamminiamo verso l’Ermitage a cui dedichiamo tutta la mattinata benché non sia assolutamente sufficiente per visitarlo tutto! È fondamentale prenotare in anticipo il biglietto, o tramite l’albergo come abbiamo fatto noi o su internet, per evitare la fila chilometrica alla cassa! La vastità delle opere all’interno dell’Ermitage è accompagnata dalla sontuosità dei 5 edifici lo ospitano (il Palazzo d’Inverno, il Piccolo Ermitage, il Grande Ermitage, il Nuovo Ermitage, e il Teatro dell’Ermitage). Raccontare questo straordinario museo è impossibile e per visitarlo in ogni sua parte ci vorrebbe almeno una settimana, ma visto il poco tempo a disposizione noi ci limitiamo a cercare le opere principali e più famose tra le quali spiccano la Vergine col Bambino di Beato Angelico, Il Ragazzo accovacciato di Michelangelo, il Suonatore di liuto del Caravaggio, le opere di Raffaello e Tiziano, La Madonna Benois di Leonardo da Vinci, le opere di Monet, Matisse, Degas, Cezanne, Renoir, Picasso, Van Gogh, Velazquez… solo per citarne alcune! Una menzione particolare va alla stupenda Sala del Padiglione in cui è custodito il famosissimo orologio del pavone d’oro (straordinario!), alla loggia di Raffaello e allo scalone Giordano.
Stanchi e affamati dopo la visita all’Ermitage che, ripeto, meriterebbe molto più tempo e meno superficialità di quella che abbiamo utilizzato noi, decidiamo di pranzare allo Zoom Caffè, un locale veramente carino che vi consigliamo per la buona qualità dei piatti, i prezzi ragionevoli, l’ambiente rilassato e la gentilezza dei camerieri che parlano anche inglese! Si trova in pieno centro a pochi passi dalla Nevski Prospekt ed è l’ideale per proseguire nel pomeriggio la visita nel centro della città. Dopo il pranzo ci aggiriamo nelle viuzze che circondano la strada principale di San Pietroburgo, che con la loro aria un po’ decadente e trasandata conferiscono alla città una forte identità. Ci decidiamo poi a percorrere fino in fondo la Nevski Prospekt, strada trafficatissima e brulicante di negozi di ogni tipo che offre scorci molto caratteristici su piccoli viali alberati o sui canali solcati dai battelli turistici. Arrivati a circa metà della Prospect ci addentriamo nel più antico Centro Commerciale della città, un luogo non privo di fascino e dall’aspetto retrò in cui riusciamo anche nella complicata impresa di fare un po’ di shopping tradizionale. Compriamo qualche matrioska, il caviale (meglio informarsi prima su quali marche acquistare per evitare fregature!) e piccoli oggetti artigianali di legno. Continuiamo poi il nostro percorso sulla Nevski, osservando incuriositi le abitudini dei Russi che oltre che essere grandissimi consumatori di gelato, si aggirano spessissimo per le strade con in mano enormi mazzi di fiori. Strano a dirsi ma noterete che è un abitudine molto frequente! Lungo la Prospettiva Nevsky si trovano i palazzi, teatri, musei di pregio come la Biblioteca Nazionale Russa, il Palazzo Stroganov, la Cattedrale Kazan e il Caffè letterario. Il percorso, soprattutto se fatto con andata e ritorno, è molto lungo! Arrivata l’ora di cena, dopo un piccolo aperitivo a base di birra locale, optiamo per una cena nel locale sotto l’albergo, il Tonyc Bar. Prezzi modici, cibo buono, birra ottima, bella musica di sottofondo e wireless free: trascorriamo una piacevole serata!
25 agosto
Dedichiamo la mattina ad un altro giro del centro città che non finisce mai di stupirci poiché colmo di scorci interessanti, ponti storici, canali pittoreschi, angoli di storia locale. Per pranzo decidiamo di fermarci allo storico Caffè Singer, ospitato all’interno dell’omonimo storico Palazzo. A piano terra dell’edificio, ex sede della società di macchine da cucire Singer costruita nei primi anni del XX sec, si trova anche la più grande libreria di San Pietroburgo. Sul tetto troneggia invece una grande cupola sormontata da un globo di vetro pensata dall’architetto Suzor per conferire maestosità e importanza all’edificio come richiesto dall’azienda americana. Il Caffè è delizioso e per fortuna riusciamo a sedere in uno dei tavoli che offre una bella vista sulla via principale di San Pietroburgo, proprio di fronte alla cattedrale di Kazan. Dopo pranzo torniamo nella hall dell’albergo per incontrarci con la guida parlante in italiano che ci accompagnerà alla visita del Palazzo di Caterina, nella città di Puškin a circa 25 km da San Pietroburgo. Il palazzo fa parte del complesso di Carskoe Selo ed è la ex residenza estiva degli zar di Russia. Fu eretto a partire dal 1752 su indicazione di Caterina I, per poi essere ingrandito per volontà degli zar successivi. Purtroppo la nostra gita è stata rovinata dal brutto tempo e dalla pioggia ma la visita di questo edificio straordinario è assolutamente imperdibile, per noi la cosa più bella insieme all’Ermitage ed alla Chiesa del Sangue versato. Anche qui la fila per entrare è lunghissima ma è comunque piacevole attendere all’interno del cortile di fronte alla magnificenza del Palazzo, tinto di un azzurro brillante accompagnato da stucchi color oro e bianchi. Che meraviglia! Purtroppo durante la Seconda Guerra Mondiale, il Palazzo di Caterina subì gravissimi danni e fu distrutto quasi completamente dai nazisti. Allo stesso periodo risale il cosiddetto mistero della Camera d’Ambra, scomparsa e mai più ritrovata. Proprio questa sala, ricostruita fedelmente e riaperta la pubblico nel 2003, rappresenta l’attrattiva più famosa del complesso. E’ effettivamente uno spettacolo meraviglioso: le pareti sono totalmente ricoperte da pannelli di ambra di varie sfumature, intervallati da specchi e tasselli di legno intagliato. Un peccato non poterla fotografare e nemmeno soffermarsi più di tanto ad osservarla a causa della quantità impressionante di turisti che la affollano! L’interno del Palazzo di Caterina, in pieno stile rococò, è uno spettacolo di luci, stucchi, vetri e dipinti che lo rendono di una sfarzosità quasi esagerata, capace di trasmettere la maestosità e la grandiosità dell’era degli zar. Questo palazzo è noto soprattutto per la sua caratteristica enfilade, l’Infilata Dorata, ovvero la serie di stanze comunicanti tra loro che inizia con la sala da ballo e termina con la camera d’ambra. La sala da ballo, progettata da Rastrelli e utilizzata in caso di ricevimenti, pranzi o balli in maschera, copre un’area di 1000 metri quadrati. La stanza successiva, molto più piccola, è ispirata al mito greco degli dei dell’alba e del sole. Altra stanza notevole è quella detta “dei ritratti”, le cui pareti sono ricoperte dai ritratti di Caterina I e II ed Elisabetta. La sala da pranzo è invece totalmente dipinta di color pistacchio ed ospita esempi di storiche tavole imbandite, che danno esattamente l’idea di quanto sfarzose dovevano essere le feste degli zar.
I parchi all’esterno sono immensi, circa 600 ettari, ed altrettanto maestosi ma, come dicevo, la pioggia battente ci ha impedito una visita approfondita. Siamo riusciti a fare una passeggiata e visitare il Chiosco cinese e il Gran capriccio, chioschetto in stile cinese simile a una pagoda.
Terminata la visita frettolosa del Parco, ci accingiamo a tornare a “Peter”. Si è fatta sera e il ristorante scelto per la nostra ultima cena a San Pietroburgo si chiama “Jerome”, in Bolshaya Morskaya. Il menù propone cucina europea e noi mangiamo ottima carne, cucinata semplicemente ma con classe. Prima di andare a dormire, non rinunciamo a bere un’ultima birra in questa città straordinaria, retrò ed orgogliosa, di cui non siamo riusciti a vedere tutto ma che non dimenticheremo mai!
Il 26 agosto si riparte per l’Italia con volo Russian Airlines!