San Marino, Urbino, Gradara, Ravenna, Ferrara: un piacevole tour culturale.

Tra borghi e città.
Scritto da: minerva
san marino, urbino, gradara, ravenna, ferrara: un piacevole tour culturale.
Partenza il: 22/04/2011
Ritorno il: 26/04/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Per le vacanze di Pasqua abbiamo deciso di “espatriare” per due notti e rientrate in Italia per le due restanti.

Venerdì 22 aprile 2011

Partiamo alle 8.30 da Pavia e dopo una brevissima pausa per il pranzo in autogrill, arriviamo nella Repubblica di San Marino alle 13.00 circa.

Alloggiamo al Best Western Palace Hotel, un elegante quattro stelle nel Comune di Serravalle, abbiamo prenotato sul sito internet della catena Best Western (www.bestwestern.it) una camera doppia in b/b al costo di 80,00 euro a notte: ben spesi.

Lasciamo i bagagli in camera e partiamo subito per il centro storico arroccato sulle pendici del Monte Titano.

Parcheggiamo al P2, a pochi passi dall’ingresso di Porta San Francesco al costo di 4,00 euro, è una convenzione speciale per chi alloggia sul territorio della Repubblica e vale per 12 ore, decisamente conveniente.

Porta San Francesco o Porta del Loco è un antico posto di guardia ed è il principale ingresso alla città.

Il meteo ci è amico, il sole e un leggerissimo venticello permettono di girare in t-shirt.

Decidiamo di iniziare il nostro tour attraversando tutto il borgo (in salita) per raggiungere la Prima Torre, il biglietto cumulativo con la Seconda Torre costa 4,50 euro, mentre la Terza Torre non è visitabile.

La Prima Torre o Guaita, restaurata varie volte, fino a qualche decennio fa fungeva da carcere, ora è un ottimo punto panoramico grazie all’accesso al camminamento di ronda.

Percorrendo il caratteristico Passo delle Streghe si raggiunge la Seconda Torre o Cesta, oggi ospita il Museo delle Armi Antiche.

E’ possibile salire alle torrette, regno dei fotografi, per l’ottima veduta sulle altre torri ma sconsigliato a chi soffre di vertigini o si impressiona ad avere sotto i piedi solo una lastra e a fianco il vuoto!

Un sentiero tra gli alberi porta alla Terza Torre o Montale che svetta solitaria sul dirupo.

Da qui si può proseguire verso il parcheggio P3 o tornare indietro.

Noi scegliamo di ripercorrere lo stesso tragitto dell’andata e tornare al borgo.

Gironzoliamo alla ricerca del ristorante che tanto mi aveva ispirata vedendone il sito su internet e una volta localizzato ci dedichiamo allo shopping.

Il borgo è piccolo e lo si gira in breve tempo, Piazza della Libertà, su cui si affaccia il Palazzo del Governo che ricorda tanto quello di Gubbio, è una bellissima terrazza sulla vallata sottostante così come, a pochi passi di distanza, la terrazza accanto alla funicolare si affaccia su Borgo Maggiore.

L’aria verso sera si fa fresca e decidiamo di tornare all’auto per recuperare le giacche che si riveleranno molto utili nel dopo cena e con un ultimo sguardo ai negozi in chiusura ci dirigiamo al ristorante.

Abbiamo prenotato alla “Cantina di Bacco” (www.cantinadibacco.net) dove scegliamo il menù da 17,00 euro bevande escluse che comprende un assaggio di primi (lasagne, ravioli e pasta), un secondo di carne mista alla griglia e un dolce.

Il locale è accogliente così come il personale è gentile, ci siamo trovati bene ed è il caso di segnalare che, nel gironzolare per il borgo appena terminata la cena verso le ore 21.00 circa, ci accorgiamo essere l’unico ristorante al completo (a onor del vero va detto che ha pochi tavoli), la maggior parte sta addirittura chiudendo senza aver fatto più di una manciata di coperti, la cosa ci impressiona un po’ e ringraziamo la sorte che ci ha fatto propendere per la “Cantina di Bacco”, per lo meno abbiamo cenato in compagnia di altri avventori!

Calato il buio, calate tutte le saracinesche comprese quelle dei bar e a parte pochi ristoranti è tutto chiuso.

Alla ricerca di un bar per bere un caffè arriviamo davanti alla Chiesa di S. Francesco accanto all’omonima porta e riusciamo anche a visitarla, è infatti aperta per le celebrazioni del Venerdì Santo.

Da qui raggiungiamo Piazza Sant’Agata e oltrepassato il bastione del Teatro ci troviamo sulla strada per la Chiesa di San Quirino dove, bloccati dalla processione, siamo costretti a fare dietro front.

Decidiamo allora di salire sui bastioni per riscendere a Piazza Antonio da Fabbri: dall’alto abbiamo visto un bar aperto e siccome siamo ancora in cerca del caffè non esitiamo ad imbucarci alla festa in corso nel locale.

Perché non tornare all’auto passando di nuovo per i vicoli del centro storico?

Geniale idea, pochi passi lungo Via Donna Felicissima ed ecco la processione che sale verso la Pieve e noi fermi ad attenderne il passaggio in compagnia di un intero pullman di russi.

Per Porta S. Francesco lasciamo il borgo antico e rientriamo in hotel non senza sbagliare strada causa una deviazione mal segnalata.

Sabato 23 aprile 2011

La giornata si apre con il buffet della colazione che ci lascia estasiati, una variante infinita di cornetti ci attende insieme a fette di crostata, plum-cake, succhi di frutta, yogurt e caffetteria varia, un vero banchetto.

La prima tappa di oggi è la città di Urbino dove arriviamo intorno alle 11.00, lasciamo l’auto nel parcheggio sotterraneo di Piazza del Mercatale, l‘antica ubicazione del mercato, e saliamo sulle Mura innalzate all’inizio del 1500 dai Montefeltro per dedicarci alle foto panoramiche.

Per le scalette del Teatro arriviamo a Corso Garibaldi, da qui attraversiamo i Giardini del Pincio sino a Piazza Rinascimento dove si affacciano il Palazzo Ducale e il Duomo.

Iniziamo la nostra visita dalla Cattedrale in stile neoclassico ma è in corso la funzione quindi il tour è breve e ci portiamo all’ufficio del turismo dove scopriamo che alle 11.30 era prevista una visita guidata della città che ci siamo persi per un soffio.

Proseguiamo quindi da soli il nostro tour e da Via Vittorio Veneto arriviamo nell’animata Piazza della Repubblica per raggiungere poco distante la Casa di Raffaello lungo la via omonima.

L’ingresso costa 3,00 euro e ci mostra oltre ai suoi dipinti e alla stanza in cui è nato, come erano impostate le antiche case del ‘400 che racchiudevano un piccolo cortile al loro interno.

Risalendo Via Raffaello si arriva alla Fortezza Albornoz, belvedere mozzafiato sul Duomo e sul Palazzo Ducale, è da qui che viene scattata proprio quell’immagine rappresentativa di Urbino che tutti conosciamo.

La discesa sino a Piazza della Repubblica è piuttosto ripida e richiede attenzione.

È l’ora di pranzo e scegliamo la pizzeria “La Balestra” ma non è stata una mossa azzeccata anzi, tempi di attesa assurdi per prendere l’ordinazione… ordiniamo due pizze e ce ne portano una sola… la seconda pizza arriva quando io ho già terminato la mia… insomma, un piccolo disastro.

La qualità è senza lode e senza infamia, possiamo dire di aver pranzato in locali decisamente migliori e con un costo per il servizio (ma quale servizio?) decisamente inferiore.

Ritorniamo a Piazza Rinascimento per visitare la chiesa di S. Domenico e come seguito vorremmo visitare il Palazzo Ducale ma ci accorgiamo che è già tardi e in più inizia a piovere.

Lasciamo così la rossa Urbino percorrendo Via Mazzini e uscendo da Porta Valbona.

Siamo diretti a Gradara, lasciamo l’auto in uno dei parcheggi periferici e a piedi raggiungiamo il caratteristico borgo dove entriamo dalla Porta dell’Orologio, da sempre l’unico accesso.

Ci imbattiamo subito nell’Ufficio del Turismo dove si possono acquistare i biglietti per la visita guidata al Castello oltre agli ingressi al Museo e alle Mura, il tutto per 10,00 euro a persona: conveniente.

Iniziamo dalla Rocca, tutto ruota intorno alla famosa storia di Paolo e Francesca cantata da Dante nella Divina Commedia: il canto V dell’Inferno che tutti bene o male abbiamo studiato a scuola.

Superata la cinta intermedia si arriva al ponte sul fossato e all’ingresso del Castello.

Tutte le sale sono arredate e aiutano ad immaginare la vita di corte, nella camera di Francesca è ancora visibile la botola da dove Paolo tentò invano la fuga prima di essere trafitto dal fratello Giangiotto.

La visita dura circa un’ora compresa una breve passeggiata per il borgo sino a raggiungere le mura.

Come seconda tappa decidiamo per il Museo Storico che raccoglie una discreta mostra di armi d’assedio e una serie di ricostruzioni di vita quotidiana dell’epoca.

Nei sotterranei si accede ad una delle grotte che costituiscono parte del misterioso sottosuolo di Gradara.

Il camminamento di ronda è un tratto di cinta muraria del XIV secolo che circonda il borgo e permette un’ottima veduta panoramica.

L’ultima mezz’ora è dedicata allo shopping artigianale, alle 19.00 i negozi sono tutti in chiusura così decidiamo di ritornare a San Marino per la cena e telefonicamente prenotiamo allo stesso ristorante di ieri.

Anche questa sera il borgo antico è pressoché deserto, incrociamo qualche sporadico turista che alloggia negli hotel del centro storico ma nulla di più.

San Marino non è decisamente il posto adatto per un dopocena!

Domenica 24 aprile 2011

È la mattina di Pasqua, se possibile il buffet della colazione supera addirittura quello di ieri, possiamo riservare solo complimenti alla preparazione del breakfast.

Con i bagagli al seguito abbandoniamo la Repubblica di San Marino in direzione Ferrara dove alloggeremo per altre due notti.

Prima facciamo tappa a Ravenna, la città dei mosaici.

Troviamo un parcheggio gratuito a pochi passi dal Duomo, che si affaccia su di una piazza a dir poco insignificante.

La nostra visita parte da Piazza del Popolo, racchiusa tra una serie di palazzi, è sicuramente la più carina della città.

Sempre accompagnati dalla pioggia che ci segue sin dall’arrivo, ci dirigiamo alla Basilica di San Vitale, ci incolonniamo per circa un’ora e giunti alla biglietteria acquistiamo il ticket che al costo di 11,00 euro a persona consente l’ingresso oltre che alla Basilica anche al Mausoleo di Galla Placidia, alla Chiesa di Sant’Apollinare Nuovo, al Battistero Neoniano e al Museo Arcivescovile.

La Basilica di San Vitale così come l’adiacente Mausoleo di Galla Placidia sono imperdibili e da soli valgono la visita di Ravenna.

I mosaici sono una vera opera d’arte tanto da essere stati riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Altra tappa interessante è alla Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, nella parte della città identificata come “zona teodoriciana”, la chiesa è stata fondata da Teodorico per professare il culto ariano e poi convertita per il culto cattolico. Le pareti della navata sono rivestite di mosaici, i superiori sono dell’epoca teodoriciana e gli inferiori di epoca giustinianea, alcuni rappresentano scene della vita di Gesù.

Anche questa Basilica è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dall’UNESCO.

A pochi passi sorge il Palazzo di Teodorico, nella realtà un edificio poco interessante e quasi lasciato al degrado.

Non siamo lontanissimi dalla tomba di Dante così raggiungiamo nella “zona dantesca” la Basilica di San Francesco al cui fianco sinistro, accanto all’edicola di Braccioforte, si trova il Sepolcro del sommo poeta.

Decidiamo di saltare il pranzo vista l’abbondantissima colazione e prima di lasciare la città sfruttiamo al massimo i nostri biglietti visitando il Battistero Neoniano e il Museo Arcivescovile, adiacenti al Duomo, che è la nostra ultimissima tappa.

Il meteo non ci aiuta e così decidiamo di rinunciare al Mausoleo di Teodorico e ci avviamo in direzione Ferrara.

L’ingresso in città è trionfale, un bel sole caldo ci accoglie, troviamo senza difficoltà il nostro alloggio ai margini del quartiere ebraico, in pieno centro, siamo al Bed & Breakfast Antica Via (www.anticavia.it) dove per 70,00 euro a notte ci assegnano un appartamento piuttosto grande e decisamente ben tenuto, nel cortile è possibile parcheggiare l’auto pur con qualche difficoltà di ingresso, praticamente impossibile per i suv.

Iniziamo il nostro tour con una perlustrazione generale del centro storico: la città ci piace da subito, tutti ci avevano detto essere bella, ma non credevamo sino a questo punto.

Dal B&B ci portiamo su Via Saraceno per proseguire su Via Mazzini, asse principale del quartiere ebraico su cui si affaccia la Sinagoga e arriviamo al Duomo e al Castello, circa 10 minuti scarsi di cammino.

Giusto il tempo di entrare in Duomo, sta finendo la funzione di Pasqua, riceviamo gli auguri personali del Vescovo perché gli stiamo praticamente intralciando il passo, e ci avviamo verso casa.

Abbiamo prenotato per la cena alla “Trattoria Il Cucco” (www.trattoriailcucco.it) adiacente il B&B, ottimo cibo e ottimo rapporto qualità prezzo: due primi, due grigliate di carne, acqua e caffè per 40,50 euro totali; ci ripromettiamo di tornare.

Il dopo cena è quasi affascinante, il Castello illuminato sembra un luogo da favola e la famosa e impedibile Via delle Volte tutta ad archi è un salto nel passato, nella Ferrara dei Finzi-Contini descritta da Giorgio Bassani, manca solo la tipica coltre di nebbia… per fortuna!

Lunedì 25 aprile 2011

Si parte di prima mattina con la visita del Castello Estense al costo di 10,00 euro a persona, da fuori non sembra ma una volta all’interno ci si rende conto che è davvero grande, si può salire anche sulla torre da cui si ha una veduta di Ferrara veramente globale.

Per accedere al Castello si passa dal ponte levatoio sul fossato dove, tra i pochi in Italia, scorre ancora l’acqua e un cartello indica il divieto di gettare cibo ai pesci.

All’interno è allestito un mini museo sulla storia degli Estensi, al piano nobile si accede al Giardino degli Aranci e interessante è anche la discesa alle prigioni.

La visita completa richiede più di due ore ma veramente meritate.

Proseguiamo ora per Via Cavour e svoltiamo a destra in Via Ariosto per visitare la casa del poeta.

L’ingresso è gratuito, il custode per nulla simpatico e ricordatevi di firmare il registro degli ospiti all’entrata.

E’ proprio in questa casa che Ludovico Arioso ha composto l’ultima stesura dell’Orlando Furioso.

La visita è carina ma non certo indispensabile.

Ritorniamo in centro e per pranzo ci fermiamo alla pizzeria “Woodpecker” in Via Saraceno, senza lode e senza infamia, non degna di nota.

Il pomeriggio ha inizio in Via Voltapaletto dalla Basilica di San Francesco per proseguire lungo Via Savonarola dove visitiamo al costo di 3,00 euro a testa Casa Romei, tipico esempio delle abitazioni signorili del quattrocento.

Simpatici sono gli indovinelli per i più piccoli, le cui soluzioni si celano nelle varie stanze.

Per Via Madama e Via Borgo Vado passiamo nei pressi di Palazzo Schifanoia (Museo Civico) e davanti al Palazzo di Ludovico il Moro (Museo Archeologico) senza però entrare mentre visitiamo l’appartato Monastero di Sant’Antonio in Polesine che conserva ancora un’atmosfera conventuale.

Rientriamo al B&B che offre l’utilizzo gratuito delle bici per pedalare lungo le mura, Ferrara non è forse la città delle biciclette?

Partiamo da Porta Romana ed arriviamo sino a Porta Po, il percorso è agevole e panoramico, è il giorno di Pasquetta e c’è una gran quantità di persone ad animare tutto il percorso.

Da Porta Po prendiamo Viale Cavour sino al Castello e ritorniamo poi nella zona di Via Savonarola per visitare la Chiesa di Santa Maria in Vado che avevamo trovato chiusa nel primo pomeriggio.

E’ ora di cena e visto che siamo tornati al B&B per riportare le bici decidiamo di scendere le scale ed accomodarci di nuovo da “Il Cucco” e anche questa sera non restiamo delusi dalla qualità, un primo, un secondo con contorno, acqua e caffè a 31,00 euro.

Dopo cena gironzoliamo per il ghetto e poi per la caratteristica Via San Romano arriviamo sino a Porta Paola e al fiume.

Ferrara è una città entusiasmante, ogni angolo ci ha svelato qualcosa di nuovo e interessante, anche il semplice passeggio è un pieno di cultura.

Martedì 26 aprile 2011

Il programma iniziale prevedeva la partenza quasi immediata, in realtà la città ci piace a dismisura e decidiamo di restare sino al primo pomeriggio.

Si riparte ancora a piedi, raggiungiamo il Castello e per Corso Ercole I d’Este, strada ducale che conduce a Porta degli Angeli, ci dirigiamo alla Certosa.

Passiamo davanti a Palazzo Diamanti con il suo rivestimento a bugne, sede della Pinacoteca Nazionale e cammin facendo ci troviamo catapultati nel libro di Bassani, è qui infatti che l’autore fa sorgere il parco e la villa della facoltosa famiglia dei Finzi-Contini.

Arriviamo alla Certosa, oggi cimitero monumentale, al centro del semicerchio che delimita il Campo Santo merita una visita il Tempio di San Cristoforo.

Percorrendo Via Borso arriviamo a Piazza Ariostea, percorriamo un tratto di Porta Mare sino ad imboccare Via delle Vigne che conduce sino al Cimitero Ebraico.

Sappiamo che nel periodo di Pasqua le visite non sono ammesse ma decidiamo di arrivare comunque dinnanzi al cancello di ingresso che reca al centro la stella di Davide, sono sepolti qui Giorgio Bassani e uno dei protagonisti del suo libro, Alberto Finzi-Contini.

Torniamo sui nostri passi ed arriviamo di nuovo a Piazza Ariostea, moderna piazza con al centro la statua di Ludovico Ariosto circondata dal verde.

Via Palestro ci porta in Corso Giovecca e poi al Duomo, nella laterale Via Adelardi ci fermiamo a pranzo.

Siamo “Al Brindisi” (www.albrindisi.net) la più antica enoteca di Ferrara dove con 18,00 euro a testa proviamo il menù turistico di piatti tipici, composto da pasticcio di maccheroni, salamina da sugo, panpepato come dolce, sono compresi il coperto, l’acqua e tre calici di vino a persona.

Le porzioni non sono abbondanti ma per noi erano giuste, adatto se si vuol provare i sapori tipici.

Ci resta solo il tempo per un ultimo caffè ed eccoci pronti alla partenza: la vacanza è finita.

Tutte le località che abbiamo visitato ci sono piaciute, ognuna particolare nel proprio genere.

A Ferrara abbiamo lasciato il cuore, è una città che offre molto anche senza far nulla, il solo passeggiare per le strade, lungo le mura e intorno al Castello riempie la giornata, è assolutamente da visitare.

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Urbino

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Gradara

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San Marino

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Ferrara

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Ferrara

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Ferrara



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