Immersa tra le verdi campagne della Toscana, c’è un’abbazia senza tetto dov’è conservata la vera spada nella roccia

Una bella e soleggiata domenica tra le verdi colline del senese alla scoperta di miti e leggende
Stefano Maria Meconi, 11 Mag 2024
immersa tra le verdi campagne della toscana, c'è un'abbazia senza tetto dov'è conservata la vera spada nella roccia
Partenza il: 19/02/2017
Ritorno il: 19/02/2017
Viaggiatori: 4

Le prime domeniche di primavera ci portano alle prime gite fuori porta dell’anno, e quale regione come la Toscana è un vero crogiolo di meraviglie? Soprattutto se la meta scelta è una bellezza… triplice: Chiusdino, l’abbazia di San Galgano e l’eremo di Montesiepi. Una domenica tra un’abbazia senza tetto e il luogo dove si trova la spada nella roccia.

A Chiusdino, per visitare l’abbazia senza tetto

abbazia di san galgano

Siamo nelle splendide terre senesi, e più precisamente nel comune di Chiusdino, dove i colori del cielo e della terra si mischiano in un’armonia unica tra le case in pietra del medioevo. Uno dei tanti borghi d’Italia dove il tempo sembra essersi fermato. Ed è proprio da questo borgo che parte la visita a uno dei luoghi più misteriosi e suggestivi del Bel Paese. Più precisamente, parte il percorso che, in appena 9 chilometri, conduce all’antica e maestosa Abbazia di San Galgano. Ci troviamo nella Val di Merse dove, tra le attrazioni principali, ci sono appunto l’abbazia e l’eremo di Monte Siepi. Uno vicino l’altro, come una sorta di interdipendenza che rende questo complesso irrinunciabile da visitare insieme, per carpirne segreti e bellezze. E misteri, ovviamente, perché sono proprio loro la cifra media del viaggio.

Parcheggiata la macchina (di spazio ce n’è a sufficienza anche nelle giornate più affollate, e la Toscana ne conosce sicuramente molte), camminerete in un bel viale costeggiato dai cipressi che vi porterà dritto fino alla biglietteria. Il biglietto d’ingresso, che costa 5 euro (gratuito per gli under 6, diversamente abili e guide turistiche), permette anche di visitare  il Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra di San Galgano, che si trova a Chiusdino (dunque vale la pena visitarlo prima, o meglio ancora dopo essere arrivati qui). Una volta fatto il biglietto, sarete catapultati nel Medioevo, epoca di grande splendore per le costruzioni abbaziali, di leggende e cavalieri, crociate e misteri.

L’Abbazia di San Galgano fu costruita tra il 1220 e il 1280 dai monaci Cistercensi, ed è la prima chiesa gotica costruita in Toscana. Il luogo fu scelto per motivi logistici; infatti, nelle vicinanze scorre il fiume Merse, ci sono boschi e pianure (oltre alle splendide colline!) ed è vicino alla Via Maremmana, all’epoca grande via di comunicazione. Originariamente l’abbazia aveva anche un campanile, che sembra sia stato colpito da un fulmine e crollò sul tetto. Altre leggende narrano che il tetto fosse di metallo prezioso e che fu venduto durante gli anni, lasciando così il complesso senza tetto, come lo possiamo ammirare ancora oggi. La struttura è la classica croce latina con tre navate. La centrale più grande con il grande rosone e la piccola rosa sopra le due laterali simmetriche più piccole. Si respira aria misteriosa e magica in questo luogo unico nel suo genere che vive di migliaia di leggende.

La storia della Spada nella Roccia, l’antico mistero della Toscana

eremo di monte siepi, spada nella roccia

Ma il vero luogo del mistero non è l’Abbazia di San Galgano. Finita la visita, infatti, un sentiero sterrato (ma con indicazioni), vi porterà su fino all’Eremo di Monte Siepi, dove si trova la famigerata Spada nella Roccia. La spada nella roccia rimanda subito con la mente a Re Artù, ma non ha niente a che fare con la leggenda bretone. O forse si?

Una prima versione di questa leggenda, che si mescola a un mondo fiabesco e religioso allo stesso tempo, narra che la spada fu conficcata in una roccia dal cavaliere Galgano Guidotti come addio alle armi e primo passo di conversione alla pace e al vivere da eremita. Il militare, fiancato da una vita di battaglie e di perdizione, sognò (egli come la madre) San Michele che gli avrebbe indicato un luogo su cui una croce avrebbe segnato il punto giusto in cui fermarla. Ma la croce che Galgano cercava era in realtà la sua spada che, una volta conficcata nella terra, non sarebbe mai stata più rimossa. L’altra leggenda, invece, ipotizza che la leggenda sia nata proprio in Toscana e, solo in seguito, esportata in Francia ed inclusa nel ciclo di Re Artù. Ma la verità è un mistero ed è bello che sia così. Dopo la morte di Galgano Guidotti fu costruita intorno alla spada la cappella a base circolare come se la spada fosse il centro dell’universo intorno alla quale tutto ruota. Più tardi fu costruita la “cappellina” rettangolare. Finita la visita all’Eremo potrete scendere attraverso lo stesso sentiero oppure prendere la strada asfaltata che vi ricondurrà al parcheggio.



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