Samos: una piacevole scoperta
Ma non potrei tralasciare nemmeno il grigioverde delle sue distese di ulivi o il verde più intenso della sua ricca vegetazione spesso inframmezzata da alti cipressi. O le grandi macchie gialle di ginestra nella zona ovest, selvaggia e ancora segnata dalle cicatrici lasciate da un incendio di qualche hanno fa.
E come non restare incantati davanti alla trasparenza cristallina delle sue acque meravigliose? Ecco, Samos è tutto questo, ma non solo … E’ la patria del grande matematico Pitagora, il quale ti accoglie al porto con una statua dedicata al suo teorema e una simpaticissima tazza da lui ideata, che non può mancare nel bottino di qualsiasi turista.
E’ la terra che diede i natali alla dea Hera, ma è anche l’isola dove si può vedere uno dei più antichi acquedotti della Grecia.
Tuttavia non è la meta adatta a chi cerca le caratteristiche case bianche e blu che hanno reso famose altre isole come Santorini. Non ne è completamente sprovvista, ma insomma …Se cercate quel tipo di paesaggio non andate a Samos dove le costruzioni sono meno tipiche, senza nulla togliere al fascino complessivo dell’isola.
La nostra base sarà il Maritza Bay di Pythagorio. Semplice albergo a circa 3 chilometri dal centro, dotato di una bellissima piscina vista mare ma, aimè, con due piccolissime spiagge non attrezzate e raggiungibili solo tramite una ripida stradina sotto il sole cocente.
La cosa non ci disturba particolarmente perché affitteremo subito un’auto per spostarci alla scoperta dell’isola. Tuttavia è un particolare da tenere in considerazione se si pensa ad una vacanza di tutto relax nell’hotel.
Il primo impatto con il porto di Pythagorio è già più che positivo. Raccolto intorno alla baia è circondato da una miriade di localini e ristoranti affacciati sul mare. Prendiamo la nostra prima insalata greca scegliendo il locale in base ad un criterio “prettamente” gastronomico: il colore delle sedie! Molti ristoranti conservano un arredamento molto semplice con le tipiche sedie di paglia dipinte di blu intenso o azzurro …E siccome mi piacciono tantissimo … sceglieremo sempre il ristorante in base alla posizione ed al colore delle sedie! L’idea è un po’ strampalata … Ma non ce ne siamo mai pentiti!! La via centrale di Pythagorio è disseminata di autonoleggi che fanno a gara per accaparrarsi il cliente. Fatevi un giro perlustrativo prima di scegliere quello più conveniente.
La giornata è tranquilla e torrida, facciamo una breve visita al Monastero che si trova sopra Pythagorio e dal quale si gode di un’ottima vista sulla cittadina e tanto per prendere un poco confidenza con questa bella isoletta andiamo a farci un giro fino a Samos città che non mi entusiasma particolarmente. La scelta di soggiornare a Pythagorio in effetti si rivelerà assolutamente azzeccata.
La sera il porto di Pythagorio si anima e si riempie di barche da pesca e da diporto ed assume un’aria festosa e tranquilla al medesimo tempo.
Sarà qui che godremo la vista di un tramonto indimenticabile: i colori rosa e azzurro pastello si fondono insieme prima di lasciare il posto al blu intenso che preannuncia la notte.
Le ridotte dimensioni dell’isola permettono di poter distribuire al meglio, nell’arco della giornata, il girovagare alla sua scoperta ed il relax in spiaggia.
Iniziamo con una tappa a Myli, famosa per i suoi mulini … dei quali, però non è rimasta alcuna traccia. In un negozio di ceramiche mi imbatto subito nella tazza di Pitagora, “Dikìa Koupa” o tazza giusta che mi ha così incuriosito quando ne ho letto l’esistenza. In realtà, un semplice gioco “idraulico” permette a questa tazza forata di trattenere l’acqua .. Ma solo fino ad un certo livello, oltre il quale la tazza si svuota completamente. Al di là della spiegazione idraulica è un souvenir simpatico che non mi faccio mancare e che non faccio mancare a molti amici.
Proseguiamo per il monastero Megali Panaghia. Arriviamo giusto prima dell’apertura, non si scorge nessuno e siamo circondati da un silenzio immobile. Ci accoglie una splendida buganvillea fucsia in piena fioritura ed all’interno del cortiletto un’altra pianta che non so – purtroppo – identificare, ma che regala fiori a ciuffo rosati. Scale, tettoie e quant’altro sono in legno … non fosse per il clima e le piante decisamente mediterranee potrebbe essere un monastero montano.
Presto ci rendiamo conto che Samos è un’isola molto militarizzata; notiamo, infatti, un grosso deposito di mezzi da guerra che in rapporto alle dimensioni dell’isola è davvero enorme. Non sarà l’unico che incontreremo, ma di certo il più grande. Ovviamente la vicinanza con la Turchia ne è la causa.
La nostra prima giornata si conclude a Psili Ammos, una bella spiaggia di sabbia ideale per famiglie con bambini perché l’acqua cristallina si mantiene bassa per parecchi metri. Psili Ammos si trova esattamente di fronte alla Turchia dalla quale, si dice, dista solo un chilometro …
La scoperta dell’isola non può tralasciare una sosta al villaggio di Platanos. Questo piccolissimo villaggio si trova in cima ad una collina ricoperta di ulivi e vi si accede tramite una stradina molto stretta che … Sbuca nella piccolissima piazzetta circondata da platani. Temendo di aver sbagliato strada tentiamo di fare retromarcia, ma un abitante ci invita ad attraversare la piazza in mezzo ai tavolini per raggiungere il parcheggio. Sembra strano … Ma è così!! Se avete una macchina anche solo di medie dimensioni parcheggiate un poco prima della strettoia … impossibile districarsi altrimenti! Platanos è un borgo tranquillo che si sviluppa in questa piazzetta ombreggiata da platani, all’ombra dei quali gli anziani sorseggiano il caffé della mattina e si rilassano giocando con il koboloi, tipico scacciapensieri/antistress greco.
Karlovassi, è l’altro grosso centro dell’isola. Ha una bella piazza ed una chiesa ortodossa molto bella ed imponente la quale, al contrario di altre già viste, è fresca e luminosa e non trasmette quel senso pesante di oppressione delle chiese buie e anguste.
Prima di goderci un po’ di riposo in spiaggia, raggiungiamo Manolates, un piccolo paesino a 500 mt slm che ci regala un po’ delle stradine imbiancate a calce ed i serramenti azzurri che rendo la Grecia tanto caratteristica. Passeggiamo tra balconi fioriti e piccoli negozi di souvenir e poi ci dirigiamo all’estiatorio “Lucas” per il pranzo, dove di può mangiare sotto un pergolato con vista mare.
A Manolates noto una curiosa abitudine che inizialmente scambio per dimenticanza, ma o Samos è un isola di smemorati … o, effettivamente, la delinquenza è proprio minima. Cos’è questo particolare che cattura la mia attenzione? Semplice, il fatto di lasciare le chiavi di casa infilate nella serratura all’esterno. Ormai da noi è impensabile una cosa simile … Noto che qui invece è un’abitudine piuttosto diffusa. Al contrario delle nostre città e paesi qui si può ancora vivere tranquilli; d’altra parte l’isola è molto piccola e con una così alta concentrazione di militari un qualunque ladro non avrebbe certo vita facile.
Facciamo ancora in tempo a fare una sosta in spiaggia e oggi scegliamo Lemonakia, sconsigliata quando c’è troppo vento ma ideale in una giornata calda. Lemonakia è una delle più belle spiagge di Samos, ciottoli e mare cristallino che incantano e … un bellissimo ulivo sotto il quale si sta davvero freschi, quando i raggi del sole non danno tregua!! Visiteremo anche altre spiagge quali Kerveli, molto ombreggiata e tranquilla e Glicorisa, piccola e splendida, ma Lemonakia resterà la nostra preferita, Quest’ultima si trova a pochi metri da quella del nostro hotel ed è segnalata per la particolare purezza delle acque della sua baia. Unica nota stonata a mio parere, è il grosso bar/ristorante che sovrasta tutta la spiaggia. La struttura è bella, ben curato .. Insomma nulla da dire a riguardo, ma preferisco le spiagge un poco più selvagge, meno attrezzate ma anche meno “contaminate” dal turismo comodo.
Kokkari, altro centro turistico di rilievo di questa bella isoletta e cittadina deliziosa, sia durante il giorno che la sera. E’ molto vicina alla spiaggia di Lemonakia e merita una visita sia diurna quando è possibile gustarsi una bibita nelle comode poltrone dalle quali ammirare un mare sempre cristallino, sia notturna quando si anima di negozi di souvenir e ristorantini che colorano l’ambiente con le loro sedie azzurre o rosa o verdi. A Kokkari mi “butto” sull’Optapo (polipo) alla griglia e quando mi chiedono se va bene cucinato con l’aglio accetto di buona lena… Ma non so cosa mi aspetta … sebbene l’aglio sia un ingrediente che utilizzo spesso in cucina, non sono preparata al sapore intenso e piccante dell’aglio greco ne … della sua quantità! Perciò tenetene conto se non volete avere sorprese poco gradite.
Chi va a Samos non può perdersi il tramonto visto dalla punta di Aghios Nicholaos. Si trova tra Kokkari e Karlovassi e vi si accede tramite una stradina ripida e stretta, ma ne vale veramente la pena. Una volta parcheggiata al porto di questo piccolissimo paese si prosegue a piedi fino ad arrivare ad un ristorante che da direttamente sul mare. E’ il posto migliore per godersi lo spettacolo in tutta tranquillità!! Il disco di oro fuso del sole si immerge a poco a poco nel mare davanti a voi e le sfumature ed i colori del cielo cambiano in pochi istanti passando dal giallo all’arancio per cedere subito il posto ad un più dolce rosa che si sfuma nell’azzurro che diventa sempre più cupo. E’ davvero un spettacolo incantevole che vale la pena di vedere.
In ultima battuta non ci possiamo far mancare una serata in barca. E possibile prenotare queste uscite direttamente al porto di Pythagorio e tra le tante offerte proposte, scegliamo di fare questa nostra serata con il Capitano Yannis, del quale avevo letto un’ottima opinione su un racconto di viaggio.
E’ prevista una breve navigazione di circa una mezz’ora fino al porticciolo di Possidonio e poi una cena con canti e balli.
Il Capitano Yannis si rivela un personaggio davvero particolare: è il tipico marinaio un po’ in stile braccio di ferro, maglietta a righe, barba e pipa, un po’ cuoco, un po’ buffone, un po’ saltimbanco, un po’ ballerino di sirtaki e ci regalerà una serata davvero molto piacevole.
Il rientro nel silenzio e nell’oscurità del mare ci permette di godere di un fantastico cielo stellato che si interrompe non appena ci avviciniamo al porto. Il Capitano prepara, infatti, un ingresso trionfale, sparando qualche razzetto colorato dalla sua postazione sull’albero più alto della barca e suonando una grossa conchiglia… con l’immancabile “danza di Zorba” che completa la scena.
Arriva presto il momento di lasciare questa bella isola forse meno conosciuta rispetto alle più gettonate Rodi o Mikonos, ma alle quali nulla ha da invidiare e con un po’ di nostalgia per il ritmo di vita rilassato che avevamo fatto nostro, ci ributtiamo nel marasma brianzolo della nostra vita quotidiana.