Samanà da scoprire

Il mese scorso ho trascorso con due mie amiche una splendida vacanza a Samanà, in Repubblica Dominicana. Samanà si trova a est dell’isola, ed esce un po’ dai tradizionali circuiti turistici tipici di Santo Domingo. E’ una penisola tranquilla, di notevole bellezza grazie soprattutto alla vegetazione lussureggiante: solo pochi anni fa si è...
Scritto da: grace
samanà da scoprire
Partenza il: 19/04/2007
Ritorno il: 27/04/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Il mese scorso ho trascorso con due mie amiche una splendida vacanza a Samanà, in Repubblica Dominicana. Samanà si trova a est dell’isola, ed esce un po’ dai tradizionali circuiti turistici tipici di Santo Domingo. E’ una penisola tranquilla, di notevole bellezza grazie soprattutto alla vegetazione lussureggiante: solo pochi anni fa si è aperta al turismo, ancora non definibile “di massa”. Da poco tempo è attivo un aeroporto internazionale, che permette di arrivare direttamente a Samanà provenendo dall’Europa. Ancor prima di atterrare, ci siamo potute rendere conto di quanto verde fosse questa terra, ricca di palme da cocco, banani, piante di mango, papaia e ogni altro genere di vegetazione tipica della foresta tropicale. Una volta a terra si può ammirare da vicino questo trionfo della natura, nel contesto di un paesaggio completamente diverso da quello mediterraneo che siamo abituati a vedere. I pochi villaggi attraversati durante il tragitto dall’aeroporto al resort, fatti di piccole e umili casette, raccontano molto sulla povertà della popolazione, uomini, donne e bambini (l’età media è abbastanza bassa) vestiti con abiti semplici ma sgargianti, appollaiati sulla soglia di casa o sull’unica strada del paese, a chiacchierare e a far passare il tempo all’insegna della massima tranquillità! Addio per una settimana a traffico, frenesia e stress, sono finalmente in vacanza ai Caraibi! Abbiamo alloggiato al Viva Windham Samanà, stessa catena del più conosciuto Dominicus. Ci siamo trovate molto bene sotto tutti i punti di vista: il personale è gentile e qualificato, le stanze ampie e pulite sono immerse in un immenso e curato giardino, il cibo è di buona qualità (ci sono ben tre ristoranti tra cui scegliere e un paio di bar; in più la comodissima formula all inclusive esclude solo l’aragosta e il vino in bottiglia!). La chicca del Viva Samanà è la spiaggia, lunghissima, di sabbia dorata, tutta costellata da palme che sostituiscono gli ombrelloni. Il fatto che solo il nostro villaggio vi si affacci, la rende animata ma allo stesso tempo per nulla caotica. Purtroppo devo dire che il mare non è all’altezza del resto: si tratta di oceano Atlantico, non di mar dei Caraibi, e come tale l’acqua è sempre piuttosto mossa, anche se pulita. Insomma non è il posto ideale dove stare a mollo per ore, peccato! L’animazione del villaggio è di buon livello e, per fortuna, non invadente.

La spiaggia è attraversata ogni giorno da decine di venditori ambulanti che cercano, senza insistere, di piazzare i loro manufatti in legno o in larimar (la pietra azzurra tipica del posto), i tattoo o le treccine (me le sono fatte fare anch’io, sono simpaticissime e danno un’aria molto sbarazzina che dona un po’ a tutte!).

Ovviamente, per esplorare meglio Samanà, abbiamo prenotato presso il tour operator tre escursioni, che consiglio a chi visita quei posti: il parco naturale di Los Haitises e Cayo Levantado, la gita a cavallo alle cascate del Limon e Playa Rincon.

La prima escursione (che fino all’ultimo abbiamo rischiato di saltare per il maltempo), ci ha portate dapprima al porto di Samanà città, da dove ci siamo imbarcate alla volta di un parco naturale dove la solita vegetazione lussureggiante e il mare la fanno da padroni. Si costeggiano isolotti selvaggi sorvolati da uccelli di varie specie, la spiaggia dell’Isola dei famosi, si attraversa una foresta di mangrovie, si sosta in un villaggio tipico dove i locali offrono assaggi di crostacei appena pescati, per poi arrivare alle suggestive grotte in cui si possono ammirare primitive incisioni rupestri. Da lì si riprende la navigazione, alla volta di Cayo Levantado, un isolotto di sabbia bianca e palme, che mi sento di definire un vero angolo di paradiso. Peccato che il cielo grigio non facesse risaltare gli splendidi colori del mare, della vegetazione e del cielo. Se si ha la fortuna di trovare bel tempo, credo che ci si trovi davanti a una vera visione.

Il giorno seguente siamo partite alla volta delle cascate del Limon, dove siamo arrivate a cavallo. Si tratta di animali molto mansueti, che attraversano lentamente un percorso immerso nella rigogliosa vegetazione, in alcuni punti abbastanza impervio. La presenza rassicurante durante l’escursione del “padrone” del cavallo, che segue passo a passo l’animale, rende il tutto molto piacevole e sicuro. Finalmente eccoci alla cascata, alta circa 50 metri. Ai suoi piedi un laghetto d’acqua fredda, nella quale ci ritempriamo dopo la “fatica” a cavallo, mentre i ragazzi del posto si divertono ad arrampicarsi sulle scivolose pareti rocciose, da dove si buttano in acqua con grande agilità. Che coraggio! La terza e ultima escursione ci porta a Playa Rincon. Con un paio d’ore in pulmino, arriviamo a questa bellissima spiaggia, dove finalmente possiamo immergerci in un’acqua pulitissima, tiepida e tranquilla e sdraiarci al sole, di cui bisogna subito approfittare se si vuol tornare in Italia con un po’ d’abbronzatura. Infatti la fine di aprile non è il momento ideale per andare a Santo Domingo: inizia il periodo delle piogge, il tempo è sempre molto variabile, si rannuvola facilmente e piove abbondantemente. Ma attenzione: quando il sole c’è, picchia! Quindi consiglio di portarsi una bella crema protettiva, soprattutto se si ha la pelle molto chiara. Insomma, Samanà è un posto che mi ha davvero entusiasmata. I colori, la vegetazione, il mare, il paesaggio, la natura incontaminata sono dei buoni motivi per visitare questo angolo di mondo, dove potersi rilassare, divertire, esplorare e trascorrere giornate indimenticabili.



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