Salmone a colazione

Mi sono laureata in giapponese 4 anni fa, studente fuori corso, lo confesso, ma felicemente arrivata al traguardo. 2 viaggi precedenti in giappone, l'ultimo 4 anni fa, subito dopo la laurea.Speravo nel "non c'è 2 senza 3" e anche se la canzone dice che "chi visse sperando mori non si può dire", questa volta la speranza è stata ripagata. Parto...
Scritto da: federica_i
salmone a colazione
Partenza il: 04/11/2005
Ritorno il: 04/12/2005
Viaggiatori: da solo
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Mi sono laureata in giapponese 4 anni fa, studente fuori corso, lo confesso, ma felicemente arrivata al traguardo.

2 viaggi precedenti in giappone, l’ultimo 4 anni fa, subito dopo la laurea.Speravo nel “non c’è 2 senza 3” e anche se la canzone dice che “chi visse sperando mori non si può dire”, questa volta la speranza è stata ripagata.

Parto da sola, per un mese.

Faccio quello che ho sempre fatto nei miei viaggi in giappone: scelgo una scuola di giapppnese per stranieri e vado a vivere in famiglia.Per VIVERE il giappone, in qualche modo, anche se per poco e non semplicemente guardarlo dalla finestra.

Arrivo il 5 di Novembre a Tokyo.Sole splendente, cielo azzuro, non sembra stia arrivando l’inverno.

Tokyo è come la ricordavo, con qualche grattacielo in più magari, ma sempre la stessa caotica,colorata,luminosa,indaffarata città di sempre.

Tokyo è una scuola che mi accoglie con l’allegria e la cordialità dei suoi insegnanti Tokyo è alzarsi alle 6 perchè stando in estrema periferia il treno ci mette più di un’ora per arrivare a destinazione.

E allora Tokyo diventa una colazione a base di riso, zuppa di miso,salmone alla griglia e una tazza di caffe, Tokyo è raggiungere con calma olimpica il binario del treno mentre tutti corrono impazziti, Tokyo è riconoscere, nell’ultimo vagone del treno, quello destinato alle sole donne, le solite facce: studentesse in divisa che mangiano lecca lecca e si pettinano senza sosta i capelli,madri che accompagnano i figli all’asilo, donne in carriera, che ascoltano musica con l’ I POD o che leggono un libro o un giornale. Sempre, tutte.

Tokyo è perdersi nella stazione di shinjuku Tokyo è la stazione di Shibuya e la sua perrenne folla di formiche che attraversa la strada in 4 direzioni contemporaneamente Tokyo è ascoltare gruppi musicali a yoyogi la domenica pomeriggio, Tokyo è vedere ragazze vestite gothic-punk davanti al tempio Meiji Tokyo è le pettinature a banana di un gruppo di non più giovanissi rockabilly, che ballano a tempo di musica rock anni 50.

Tokyo è approfittare di una bella giornata di sole per sdraiarsi sotto un albero di yoyogi koen e guardare il cambiamento delle foglie degli alberi.

Tokyo è andare con un gruppo di gitanti giapponesi a vedere i templi di Nikko e i favolosi colori gialli e rosso fuoco degli alberi che coprono i monti circostanti.

Tokyo è una famiglia che ti accoglie con simpatia e ti fa subito sentire a casa, è una stanza con shoji e tatami, è il divertimento di scoprire gusti, profumi, sapori nuovi, è l’abitudine all’ofuro tutte le sere, al piacere di una onsen.E’ il salmone a colazione.



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