SALENTO: e due!!!

Estate 2008…si ripropone il solito interrogativo: dove andiamo in vacanza? Secondo abitudine, decidiamo di restare in Italia e di cercare un bel posto dove ci sia il mare. Ci guardiamo un po’ intorno e una buona meta, con un bel mare e dove non siamo ancora stati sembra essere il Monte Argentario. Inizio le ricerche in rete per cercare un...
Scritto da: colaci77
salento: e due!!!
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Estate 2008…Si ripropone il solito interrogativo: dove andiamo in vacanza? Secondo abitudine, decidiamo di restare in Italia e di cercare un bel posto dove ci sia il mare.

Ci guardiamo un po’ intorno e una buona meta, con un bel mare e dove non siamo ancora stati sembra essere il Monte Argentario.

Inizio le ricerche in rete per cercare un posto che sia a metà strada tra il mare e la Maremma, piena di bei posti da visitare nel caso dovessimo stufarci del mare o in caso di brutto tempo. Le prime ricerche non mi convincono affatto; le strutture sono poche, non sembrano essere granchè e i prezzi sono piuttosto alti. Continuo a cercare per i giorni successivi, ma nulla…Le strutture presenti in rete sono quelle e i prezzi anche. Inizio ad avere il dubbio che forse sarebbe meglio cambiare meta e alla fine mi decido…Meglio andare sul sicuro e completare il percorso della scorsa estate: si torna in SALENTO !!! sul versante jonico però.

Contatto moltissimi b&b in zona Porto Cesareo e Gallipoli e alla fine faccio bingo: B&B VILLA PARISI a Santa Maria al Bagno! La posizione è più che strategica. Se non si vuole prendere la macchina, in 5 minuti a piedi si arriva al mare (scogli); con l’auto in 10 minuti si raggiunge Porto Selvaggio, in 20 Gallipoli e in 30 Porto Cesareo.

Partiamo di buon mattino domenica 17 Agosto, per arrivare a destinazione intorno all’ora di pranzo e fare subito un bagno nella fantastica acqua che abbiamo imparato a conoscere l’anno scorso. E infatti, il viaggio fila liscio e arriviamo alla villa intorno alle 14.30. Valentina ci accoglie e ci fa lasciare i bagagli in camera, che non è ancora pronta. A prima vista (ma solo a prima vista), la camera non ci impressiona più di tanto (la villa è una tipica dimora salentina e non una costruzione recente quindi), ma si rivelerà perfettamente funzionale al nostro soggiorno; c’è il bagno privato, la tv (presente solo nella nostra, abbiamo poi appurato…) e una ventola attaccata al soffitto per rinfrescarla (strumento che si rivelerà più che utile viste le alte temperature della notte…).

Ci precipitiamo subito in spiaggia (di scogli) dove rimaniamo fino a prima di cena; giusto il tempo di cambiarci e siamo subito di nuovo fuori alla ricerca di un posto dove mangiare. Insolitamente (l’anno scorso a Castro era del tutto diverso) c’è tantissima gente in giro e ce ne accorgiamo anche dal fatto che i ristoranti dove cerchiamo di fermarci sono già tutti pieni. Arriviamo sotto le Quattro Colonne (è il simbolo di Santa Maria, antichi resti di una vecchia fortezza) e troviamo posto al “KALAMARO”; siamo superaffamati e consumiamo la prima di tante (ottime) cene a base di pesce.

Ci ritiriamo presto, pronti per la prima giornata ufficiale di mare salentino.

Decidiamo di andare a Porto Selvaggio; si tratta di una riserva naturale a cui si accede a piedi (a proposito, importante!!! Non lasciate le macchine lungo la strada perché fanno le multe! Noi l’abbiamo scampata per un pelo…C’è un’area adibita a parcheggio poco oltre l’ingresso alla riserva) non senza fatica (la pendenza è notevole..). Ma una volta arrivati, credetemi, non vorrete più andare via. Una florida pineta circonda la spiaggia tutta fatta di roccia e che a sua volta si affaccia su un mare verde-azzurro super trasparente. Restiamo a Porto Selvaggio tutta la giornata, mentre per cena andiamo da “GIGETTO”, consigliato dalla signora Franca e devo dire che la scelta si rivela azzeccatissima; si mangia molto meglio che al Kalamaro.

Il giorno seguente decidiamo di risalire un po’ e passare dalle spiagge rocciose a quelle sabbiose e ci dirigiamo verso Porto Cesareo. Ci posizioniamo vicino Torre Lapillo e sembra di essere arrivati ai Caraibi!! L’acqua è di una trasparenza imbarazzante (più che a Porto Selvaggio, anche perchè è più bassa) , la sabbia bianca e il mare di un celeste che non avevo mai visto prima. Mi raccomando, se ci andate, portate assolutamente un ombrellone altrimenti non resisterete nemmeno mezza giornata. Noi non ce l’avevamo e subito dopo pranzo siamo tornati alla base…

Trascorriamo la serata nel secondo centro più grande della provincia di Lecce, NARDO’…Che delusione!!! Il paese è fantasma, non c’è nessuno in giro!! Ceniamo a “LA LANTERNA”, ma stavolta la segnalazione di Franca e Valentina non si rivela azzeccata…E non vado oltre…

Ci addentriamo nel centro storico (deserto…) e almeno la Piazza principale merita di essere visitata con tanti palazzi, chiese e fontane di epoca barocca. Il terzo giorno il mare è bandito; la mia dolce metà ha preso troppo sole e deve combattere con un fastidioso eritema; decidiamo allora di fare un giro un po’ più culturale… visitiamo nell’ordine l’Abbazia si Squinzano, Lecce, Acaya.

L’Abbazia è molto antica e ci si impiega poco a visitarla; accoglie al suo interno alcuni antichissimi affreschi e un museo che ricostruisce la vita delle popolazioni salentine, con l’esposizione degli ambienti in cui vivevano e di come lavoravano.

Proseguiamo per Lecce dove vorremmo visitare la basilica di Santa Croce o il Castello di Carvlo V, ma, spiacevole sorpresa, sono entrambi chiusi dalle 13 alle 17…Facciamo allora un giro per il corso principale e rivediamo piacevolmente quanto già ammirato 12 mesi fa.

Sotto un sole che dire cocente è un eufemismo, proseguiamo per Acaya, dove è possibile ammirare un bellissimo castello, fatto costruire dai duchi di Acaya nel XV secolo, in seguito all’ invasione turca di Otranto. Per la cena, ancora una volta consigliati dalle padrone di casa, andiamo al ristorante “LI CORSARI”, in località Villaggio Resta (verso Sant’Isidoro); qui si magia davvero bene e si spende poco in relazione alla qualità dei piatti che vengono serviti; il pesce è freschissimo e le porzioni abbondanti…Insomma andateci! L’unica cosa negativa è che, siccome i piatti vengono cucinati al momento, si deve aspettare un po’ prima di poterli gustare.

Arriva il giovedì ed essendo l’ultimo giorno (per venerdì e sabato ci sposteremo a Matera) decidiamo di tornare al mare e andiamo sul sicuro, tornando a Porto Selvaggio.

La sera la passiamo a Gallipoli, che si rivela una mezza delusione. Il paese in sé non offre moltissimo: il Castello con il Porto addossato allo stesso, il centro storico con i suoi vicoletti e il Corso principale. Ma è il caos a farla da padrone, a tutte le ore. Noi arriviamo alle 17.30 e andiamo via poco dopo mezzanotte, ma il fiume di gente è sempre bello pieno. Anche la cena non è eccelsa, visto il gran numero di locali, la qualità viene un po’ meno. Tantissime sono le bancarelle, ma vendono tutte le stesse cose: bracciali e orecchini in corallo, spugne, portagioie fatti con le conchiglie ecc. Insomma, quando torneremo in Salento, sapremo dove non andare…

I 5 giorni sono volati, ma il Salento si e’ rivelato ancora una volta un bel posto dove passare le vacanze…Credo ci torneremo ancora molte volte! Un caro saluto a Franca e Valentina!



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