Sal e boavista ancora nel cuore
Il tutto e’ iniziato il 17 aprile del 2004 con partenza da Roma io e la mia amica Eleonora.
In aereo conosciamo Luca che era gia’ al suo quarto viaggio a Sal e ci descrive subito l’isola come un posto da odiare o da amare… Noi l’abbiamo amata!! All’arrivo l’impatto e’ forte si tratta di una landa deserta lunga circa 30 kilometri che non lascia intravedere nientaltro che questo deserto di terriccio rosso, senza una pianta ne altra vegetazione.
Noi alloggiavamo al Hotel Belorizonte a Santa Maria, il posto ormai e’divenuto turistico e purtroppo tutto e’ costruito e fatto per il turista soprattutto italiano.
Li gli italiani non sono visti molto di buon occhio e anche se sono la loro fonte di guadagno e’ come se avessero paura di essere derubati della loro terra…E forse non hanno tutti i torti!! I posti da vedere sono Pedra de Lume, le saline,Burracone e poi un posto forse meno visitato e’ Caheta Fune dove vive un pescatore in una baracca e ha con se una tartaruga..Il posto e’ molto suggestivo.Vi consiglio di visitare l’isola con un fuoristrada, anche solo con una giornata si riescono a vedere i posti piu’ suggestivi dell’isola.
Se avete tempo organizzate due settimane e visitate le altre isole.
Noi durante la nostra settimana di permanenza abbiamo visitato solo Boavista, l’abbiamo raggiunta con il trimarano del Sig.James, lui e’ una persona squisita ma il viaggio in mare lascia a desiderare soprattutto se siete deboli di stomaco!!!Consiglio vivamente spostamenti con aerei interni.
L’isola di Boavista non e’ ancora investita dal turismo di massa, l’abbiamo trovata molto piu’ suggestiva, regna una serenita’ indescrivibile e colori e odori ne fanno di quest’isola un piccolo paradiso! Visitate il suo deserto di sabbia bianca , la spiaggia di Santa Monica e il piccolo centro di Sal Rei. A capoverde il consiglio e’ di vivervi la gente del posto, sono persone carine e se gli siete simpatici vi danno l’anima,gustatene la loro semplicita’ e i sorrisi dei bambini.
Li non c’e’ criminalita’ potete tranquillamente girare per il centro abitato, al massimo vi fermano continuamente i senegalesi(a volte anche in modo insistente) per vendervi collanine e oggetti di legno.
La bellezza di questo posto, dove non c’e’ davvero nulla, e’ poter riscoprire il tempo e la sua natura…Proprio li noi abbiamo lasciato un pezzetto di cuore e mentre scrivo e ricordo quelle emozioni spero di poterci tornare presto.