Safari e mare, le due facce del Kenya

Dai safari con i leoni al mare di Watamu, il Kenya è davvero una terra dalle tante sfaccettature
Scritto da: Banditelle22
safari e mare, le due facce del kenya

Il primo viaggio post pandemia lo abbiamo riservato al Kenya, tre giorni di safari e 5 giorni di mare a Watamu. Partiamo il 30 novembre in tarda serata da Roma Fiumicino con volo Neos destinazione Mombasa, arriviamo il mattino seguente intorno alle ore 10:00 ora locale (+2 ore rispetto all’Italia). Facciamo una lunga coda per il visto, poi via partenza per il Safari con la nostra bravissima guida parlante italiano a bordo di una Jeep Land Cruise 8 posti, oltre alla guida, che era anche l’autista, c’erano altre due coppie.

Parco dello Tsavo Est – Safari in Kenya

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La prima destinazione è il Parco dello Tsavo Est, dopo due ore di viaggio sosta presso un punto di ritrovo per guide e turisti dove si può mangiare, bere, usufruire dei bagni e anche fare qualche acquisto di souvenir. Si riparte e dopo pochi minuti entriamo nel Parco e le emozioni sono proprio a portata di mano: dopo pochi chilometri incontriamo giraffe e gazzelle, poi le antilopi. Arriviamo al primo lodge dove pranzeremo e passeremo la prima notte nella Savana, l’Ashnil Aruba Lodge, molto bello e mimetizzato in un giardino meraviglioso pieno di scimmie e lucertole colorate. Il pranzo lo abbiamo consumato in compagnia delle scimmie che scorrazzavano intorno al ristorante, e dopo un breve riposo siamo partiti per il Safari pomeridiano. Qui le sorprese non sono mancate, abbiamo incontrato quasi subito i leoni: prima una femmina bellissima, poi a poca distanza il maschio, maestoso sdraiato all’ombra che sembrava non curarsi della nostra presenza.

Proseguendo lungo le strade di terra rossa abbiamo incontrato un elefante, presso un piccolo corso d’acqua, è stato difficile individuarlo ma poi ci siamo fermati a distanza ad ammirare la sua bellezza. Qualche chilometri dopo abbiamo incontrato una famiglia di babbuini, con alcuni piccoli. Al tramonto la guida ha deciso di riportarci al Lodge, ma la fortuna è stata dalla nostra parte, quasi a bordo strada due leoni stavamo per accoppiarsi e l’emozione di assistere ad un tale evento è stata veramente grande. Cena al Lodge, poi a letto presto perché la mattina dobbiamo partire all’alba, colazione veloce e via verso il fiume per incontrare ippopotami e coccodrilli.

Lo spostamento è piuttosto veloce, appena giunti al fiume il paesaggio è da mozzafiato, l’acqua scorre impetuosa in alcuni tratti, rossa come la terra che circonda il fiume; gli ippopotami sono quasi subito visibili anche se abbastanza lontani, ma i coccodrilli non si vedono. Quando stavamo per ritornare alla jeep ne abbiamo visto uno sdraiato al sole su una roccia, unico esemplare avvistato. Nel percorso che ci porta verso l’uscita del Parco abbiamo incontrato: zebre, giraffe, struzzi e un’aquila vanitosa che dava bella mostra di sé impettita sopra il ramo di un albero.

Taita Hills Wildlife Sanctuary

kenya, safari, leoni

Arriviamo al secondo Lodge, il Salt Lick nel Parco privato del Taita Hills, realizzato su palafitte. Non è il massimo per l’impatto ambientale ma è suggestivo e permette da tutta la struttura, camere comprese, di ammirare gli animali che pascolano intorno alle pozze d’acqua. Nel pomeriggio uscita per il Safari pomeridiano durante il quale ci attende una sorpresa, incontriamo una leonessa con i suoi 4 cuccioli, veramente una grande emozione, poi è un susseguirsi di incontri con giraffe, elefanti, bufali e babbuini. Nella tarda serata decidiamo di partecipare anche al Safari notturno, in questo caso la nostra guida è affiancata da un Ranger del Parco, gli incontri non sono molti ma emozionanti e iniziamo con una leonessa che ha appena cacciato un’antilope, poi un leone assonnato che ci ha appena degnati di uno sguardo, poi un branco di bufali ed infine alcuni sciacalli in caccia.

Watamu e 7 Islands

watamu

L’indomani, solita partenza all’alba, perché ci aspetta un viaggio di circa 6 ore per raggiungere Watamu; viaggio interessante e pieno di incontri che ci riempiono l’anima, facciamo una breve sosta nel paese di Voi per acquistare, in un mercato non turistico, dei biscotti da distribuire ai bambini che incontriamo durante il viaggio. Ci fermiamo per prima in una scuola musulmana, poi in un villaggio Masai e infine in un villaggio che, secondo la nostra guida, è fuori dagli itinerari turistici e devo dire che abbiamo avuto anche noi questa sensazione considerando il comportamento schivo degli abitanti. Siamo giunti a Watamu, al Resort Seven Islands di Francorossso, per l’ora di pranzo; resort datato ma bello, ben tenuto e molto pulito.

Nel pomeriggio ci riposiamo e diamo solo una veloce occhiata al Resort ed alla spiaggia, rimandando l’incontro con il mare al giorno successivo. Inizia così la vacanza di mare con ancora nel cuore quanto di bello abbiamo visto nei giorni del Safari; inizia la “simpatica battaglia” con i Beach Boys che non ti mollano un momento, ma che ti aiutano anche a scoprire cose che da soli non avremmo visto. Al mattino il mare si ritira di diverse centinaia di metri e questo ci permette, in loro compagnia, di visitare gli isolotti che sono davanti al Resort, 7 Islands non a caso. Nelle pozze di acqua che sono rimaste vediamo stelle marine, pesci palla, anemoni con piccoli pesci pagliaccio e conchiglie stupende. Nel pomeriggio l’acqua risale, devo dire molto limpida, e possiamo farci diversi bagni, l’acqua è molto calda ed il sole è molto forte, consiglio a tutti protezioni molto efficaci da 50 in su.

hell's kitchen, marafa

Il giorno dopo decidiamo di fare un escursione organizzata dal Villaggio presso le rovine di Gede che si trovano a pochi chilometri da Watamu; è stata una bellissima esperienza, cammini in mezzo a queste rovine accompagnati da scimmiette simpatiche e ansiose di avere la loro razione di banane che la guida si era procurata strada facendo. L’indomani abbiamo fatto un’altra bellissima escursione a Marafa per visitare il Canyon chiamato la Cucina del Diavolo (Hell’s Kitchen). La caratteristica principale del Canyon consiste nella continua trasformazione delle rocce che essendo di sabbia indurita vengono erose dalle piogge e dal vento. In fondo al Canyon ci sono delle temperature molto elevate e non circolano animali, ma al tramonto una colonia di babbuini arriva per trascorrere la notte. Ultimo giorno dedicato ancora al mare passeggiate al mattino e bagni al pomeriggio.

La vacanza termina l’8 dicembre con un lungo viaggio di ritorno, sveglia alle 02:30, partenza per Mombasa 03:30, viaggio in autobus di 3 ore, poi aeroporto, volo e rientro a Roma e da lì altre 2 ore e mezza di auto per tornare a casa. In alcuni momenti abbiamo sentito un po’ di stanchezza essendo ormai diversamente giovani, ma ne è valsa la pena. Porteremo il Kenya nel cuore per tutta la vita e forse un giorno ci ritorneremo anche per rivedere le albe e i tramonti infuocati.

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