Royal Island: Maldive da sogno
Quaranta minuti di emozionante viaggio in idrovolante, ci consentono di osservare i meravigliosi colori che caratterizzano le acque intorno agli atolli, dal blu profondo del mare aperto, si spazia attraverso tutta la gamma cromatica del verde e dell’azzurro…Una favola. Consiglio a chiunque di non perdersi questo spettacolo.
Giunti alla nostra isoletta (piuttosto grande per lo standard maldiviano – 700mt x 300mt), siamo stati accolti con una noce di cocco dissetante e, sbrigate le formalità di rito in tre minuti, ci hanno accompagnato al nostro bungalow. Spazioso, elegantemente arredato, pieno di ogni confort immaginabile e perfettamente pulito due volte al giorno, bagno king size con vasca ed ovviamente doccia maldiviana con splendida vista sulla rigogliosa vegetazione dell’interno isola…Un piacere fare la doccia così! Finito il sopralluogo nella nostra casetta, usciamo dalla porta che da su una spaziosa veranda e intravediamo, oltre la lussureggiante vegetazione che ombreggia il bungalow, qualcosa di abbagliante…Che sarà mai??? Ma è la spiaggia! Candida, immacolata e circondata dalla laguna di un azzurro incredibile. A 30 metri il movimento della risacca ci indica che il reef corallino è comodamente a portata di braccio…Bene, bene.
La spiaggia è quasi più pulita della camera, non un’alga, né un bastoncino di legno…Solo splendida sabbia e talvolta qualche pezzo di corallo sbiancato. Pranziamo divorando il cesto di frutta di benvenuto (tra cui due mangos incredibilmente buoni) e non stando più nella pelle dal momento in cui ho messo piede sull’isola, mi butto in acqua con la fidata maschera e le pinne. I dubbi su un’ipotetica congestione passano subito, essendo l’acqua alla temperatura ideale per lo snorkeling, non è un brodo ma ci si può sguazzare per ore perché è meravigliosamente tiepida.
Era la mia prima volta alle Maldive e non mi aspettavo i colori del Mar Rosso, però devo dire che comincia a vedersi una ripresa ed alcune zone sembrano quasi risparmiate dallo sbiancamento. Ma la cosa più inebriante è la quantità mostruosa di pesciame…Incredibile. In alcuni punti ci si imbatte in muraglie di pinnuti e, appena più avanti, eserciti di rosicchiatori di corallo che, in effetti, fanno in casino tremendo con il loro mastichìo incessante! Comunque i colori dei vari pappagalli, chirurghi, balestra ripagavano abbondantemente delle carenze del substrato…A parte i simpaticissimi balestra titano, dei quali avrei quasi quasi fatto a meno.
Ricapitolando cosa ci ha offerto l’house reef: incontro quasi quotidiano con due mante di un paio di metri (spettacolo), incontro pluriquotidiano con le tre tartarughe, assolutamente gioviali e socievoli, residenti davanti alla nostra spiaggia, visto una sola volta il napoleone ed era pure scontroso. Naturalmente una quantità industriale di pesci di barriera, di cui non so assolutamente i nomi, due polpi proprio davanti al nostro bungalow (il numero 181), due razze a 20 metri dai nostri lettini, le ho fotografate in tutte le pose immaginabili ed i bellissimi black tip shark che fotografati da vicino, danno l’impressione di enormi e famelici predatori del mare.
Tempo di rosolarci un paio d’ore al sole e andiamo alla scoperta dell’isola. Tutto molto curato, viottoli in pietra pulitissimi, vegetazione ipertrofica di un verde splendente, pochi insetti (due o tre zanzare che hanno preso di mira Simona, risparmiandomi). Un negozietto di souvenir mediamente caro (nell’isola TUTTO è caro, 1,5 lt. Di acqua costa $ 4,25, due cocktail $ 25), una SPA che mia moglie ha definito fantastica ($ 90/ora…Da paura), una palestra ben attrezzata, ma chi va in palestra alle Maldive?? Inoltre, c’è una gioelleria (stessa domanda di prima), un internet point surgelato, due bei tavoli da ping pong, un centro nautico che non ho mai visitato, un paio di bar, il ristorante “a la carte” (circa $ 75 per l’aragosta…Non provato). Finalmente giunge l’ora di cena e andiamo al ristorante a buffet. Scelta praticamente infinita e qualità decisamente sopra la norma. Anche i piatti più strani e non comuni per i nostri palati sono comunque apprezzabili. La cucina è molto curata e gli abbinamenti di sapori mai banali o dissonanti. Pesce e carne favolosi, ma i dolci non sono da meno, ecco perché non siamo mai andati al ristorante “a la carte”!! Insomma, mediamente abbiamo assaggiato circa 15/20 portate diverse a pasto…Fortuna che poi si bruciava! Fatti passare un paio di giorni di acclimatamento e di scoperta dell’house reef (che circonda integralmente l’isola), mi avvicino al diving, dove programmo per il giorno successivo il check dive. Dal pontile sud si tiene la sinistra e facciamo il percorso che abitualmente seguo snorkellando…Ma un po’ più giù! Come spesso accade negli house reef, è molto meglio sopra! Però ho l’opportunità di conoscere la guida giapponese, che è veramente fuori di testa! Però ha un entusiasmo contagioso.
La mattina successiva programmo la prima delle tre immersioni che farò alle Maldive. Tutti i siti sono piuttosto vicini (20/40 minuti), l’organizzazione del diving buona, le guide simpatiche e sempre sorridenti. In immersione ritornano finalmente i colori, coralli duri, molli, spugne incrostanti e la solita quantità industriale di pesci. Purtroppo niente incontri emozionanti con squali, squali balena, mante, solo un grosso napoleone un po’ timido. I miei compari di immersione hanno visto le aquile di mare da molto vicino. Durante l’uscita per l’ultima immersione, appena prima di entrare in acqua, siamo stati visitati dai delfini che hanno fatto un giretto intorno alla barca per poi inabissarsi velocemente…Che bello.
Alla faccia di chi dice che alle Maldive una settimana è sufficiente, dopo i nostri sette giorni il pensiero di partire è stato tristissimo! In questo mare ci sono tali e tante cose da esplorare che credo non basti un mese. Qualche considerazione e consiglio per chi vuole trascorre qualche giorno paradisiaco su quest’isola: scordatevi animazione e comitive casiniste…Qui vige la pace e spesso l’unico rumore è quello del vento che muove le palme. Il resort è internazionale…Leggasi, non c’era neanche un italiano, quindi un minimo di padronanza dell’inglese è consigliabile. Gli altri ospiti sono prevalentemente canadesi, europei (Regno Unito, Austria, Germania), russi e giapponesi (ma stranamente senza la macchina fotografica!). L’ambiente è soft e fortunatamente non senti nessuno urlare da un tavolo all’altro.
Infine consiglio fortemente di richiedere un bungalow sul lato sud dell’isola, dove c’è la porzione di spiaggia più bella e si può godere del sole fino al tramonto (camere fino alla 200).
Per chiunque volesse informazioni aggiuntive, sono a disposizione.