Routa Maya

Routa Maya, non proprio tutta ma quasi :) Presento il mio viaggio realizzato ad inizio settembre 2008 attraverso il sud del Messico, con una deviazione per Tikal (Guatemala) e Caye Caulker (Belize), effettuato con la mia ragazza utilizzando quasi esclusivamente i mezzi pubblici. Non amo scrivere ma i racconti di viaggio che ho letto su internet...
Scritto da: Ale1978
routa maya
Partenza il: 30/08/2008
Ritorno il: 15/09/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Routa Maya, non proprio tutta ma quasi 🙂 Presento il mio viaggio realizzato ad inizio settembre 2008 attraverso il sud del Messico, con una deviazione per Tikal (Guatemala) e Caye Caulker (Belize), effettuato con la mia ragazza utilizzando quasi esclusivamente i mezzi pubblici. Non amo scrivere ma i racconti di viaggio che ho letto su internet mi sono serviti tantissimo per organizzare il tragitto e anch’io voglio dare il mio contributo a tutti quanti hanno intenzione di girare in questi paesi con lo zaino in spalla.

Dato che queste sono le mie intenzioni, mi soffermerò poco sulle emozioni provate e sulla descrizione dei monumenti, e cercherò di dare una mano sulle informazioni pratiche, soprattutto quelle che nella pur ottima e indispensabile Lonely Planet sono lacunose.

Il viaggio è durato 17 giorni (dei quali 14 effettivi per visitare) e tutto compreso è costato 1700 euro a testa. Con tutto compreso intendo volo, pernottamento in alberghi economici ma neanche troppo, pasti decenti ma non di lusso, ingressi ai siti archeologici, cartoline, souvenir. Tutto quanto. Ad agosto diversi alberghi però ci sarebbero costati di più.

L’obiettivo principale della vacanza era quello di visitare i 4 più importanti siti maya (Palenque, Uxmal, Chichen Itza e Tikal). Ad eccezione di Uxmal, che è poco frequentato, cercate di essere i primi ad entrare nei siti archeologici per ammirare i monumenti quando ancora sono deserti. Chichen Itza e Palenque aprono alle 8, non dovete nemmeno fare una levataccia. Tikal apre presto, ma merita un discorso a parte, dopo ne parlerò.

Abbiamo volato da e per Cancun facendo scalo ad Atlanta (USA) con Delta Airlines, spendendo 880 euro a persona. Noi ci siamo mossi tardi per l’acquisto, si può facilmente trovare il diretto anche a meno (provare a controllare il sito della Lauda Air, dove noi abbiamo perso un’offerta strepitosa). La Delta Airlines è un’ottima compagnia e aveva degli orari molto buoni, ma Atlanta (visitata in un’altra occasione) è la città più brutta del mondo, non vale nemmeno la pena di uscire dall’aeroporto. Se scegliete la Delta (che ha voli tutti i giorni, cosa ottima per chi come me non ha moltissimi giorni di ferie e vuole sfruttarli tutti) informatevi in anticipo se il vs. Passaporto va bene per entrare negli USA. Questo l’itinerario.

30-ago-08 SABATO Milano-Atlanta-Cancun Ciudad Partenza di mattina dall’Italia, arrivo verso sera a Cancun. Trasferimento all’Hotel Margaritas Cancun.

La Lonely planet dà dei consigli per evitare di farsi fregare dai taxista, ma arrivati davanti all’aeroporto non è molto semplice orientarsi, e siamo tornati a farci spennare.

L’Hotel Margaritas, consigliato anche dalla Lonely, si trova lontano dal mare, ma a noi serviva solo come tappa per il riposo notturno, dato la sua (relativa) vicinanza alla stazione degli autobus. Prenotando su internet è costato poco (36 euro la camera, di cui solo 6 di caparra – sul posto sarebbe costato molto di più) e la camera era molto pulita e gradevole. Peccato che sia vicino ad una discoteca. Se scegliete quest’albergo, oltre a farvi mettere in una stanza che non dà sulla rumorosa strada, ricordatevi di stampare la ricevuta perché non avevano visto la prenotazione (non saprei spiegarmi il motivo, forse perché abbiamo prenotato solo pochi giorni prima). Se fosse stato pieno saremmo stati fuori, ma per fortuna abbiamo viaggiato in bassa stagione.

31-ago-08 DOMENICA Cancun Ciudad-Valladolid-Pistè (Chichen Itza) Di mattina avevamo programmato una sveglia abbastanza tarda, ma vuoi per la stanchezza del giorno prima che ci ha fatto andare a dormire con le galline, vuoi per il fuso orario, all’alba siamo già in piedi.

5 minuti a piedi e siamo alla stazione degli autobus, pulita ed efficiente. Prendiamo subito un mezzo di prima classe per Valladolid. Gli autobus sono molto frequenti.

Lasciamo lo zaino presso il deposito della stazione degli autobus (non ero sicuro che ci fosse, meno male) e giriamo la cittadina. Valladolid non è bella come la descrivono, ma almeno il mercato merita una visita, perchè non è frequentato da turisti. Qui con 2 euro ciascuno mangiamo ottimo pollo alla griglia con salse locali. Si rivelerà il miglior pasto della vacanza. Il cenote cittadino non è nulla di speciale. L’ingresso però è abbastanza economico e potete portarvi qui il pranzo acquistato nel vicinissimo mercato.

Prendete dei collectivos per andare a visitare i cenote più importanti (Dzitnup e Samulà) a 7 km dal centro, a poche decine di metri l’uno dall’altro) Meritano entrambi almeno una breve visita, perché sono differenti l’uno dall’altro; fra i due il più bello è il Samulà, che è anche il meno frequentato. Mi raccomando portatevi il costume da bagno, è impossibile in un giorno caldo trattenersi a fare un tuffo in quelle acque (limpide e tiepide). Al ritorno i taxi/collectivos ti spennano e una contrattazione è impossibile, sono tutti d’accordo fra loro. Provate a mettervi d’accordo con altri turisti per dividere la corsa.

Da Valladolid prendiamo il primo autobus per Chichen Itza (seconda classe, ma comunque decente) e ci fermiamo alla vicina Pistè. Dormiamo al Piramide Inn, un albergo con piscina consigliato dalla LP (è il primo entrando in paese sulla sinistra, vicino alla fermata degli autobus): è più caro di quanto dice la Lonely, ma è pulito e ha persino la piscina.

Muoversi da e per Chichen Itza con i taxi è facile ed economico. Tutti i taxisti sostengono di non poter far sconti, ma tutti lo fanno.

La sera siamo andati allo spettacolo “luci e suoni”, ma è stata una perdita di tempo, davvero noioso. Se state in camera a leggere avete guadagnato il vs. Tempo.

01-set-08 LUNEDÌ Chichen Itza-Merida Sveglia presto, lasciamo l’albergo con gli zaini e visitiamo Chichen Itza. Il sito è a 3 km da dove siamo alloggiati. I bagagli li depositiamo vicino al sito archeologico, c’è il deposito gratuito. Cercate come abbiamo fatto noi di essere i primi ad entrare a Chichen Itza. Fino alle 10 non c’è nessuno e si vedono i monumenti in tutta tranquillità, alle 11 c’è la ressa. Chichen Itza è il sito maya più famoso ma non certo il più affascinante, anche se una visita è indispensabile.

A mezzogiorno abbiamo peso un autobus (direttamente davanti al sito archeologico) e siamo andati a Merida. Siamo arrivati in una stazione secondaria, così ci siamo fatti portare in taxi alla stazione ADO per acquistare i biglietti per Palenque. All’interno di questa stazione (in un posto fra l’altro difficile da trovare) secondo la LP si dovrebbero trovare le offerte degli alberghi, ma non abbiamo fatto un affare. Abbiamo pernottato all’Hotel Flamingos, abbastanza economico e pulito ma sinceramente lo sconsiglio, è di uno squallore esagerato (dalle foto in stazione sembrava una reggia, complimenti al fotografo dell’albergo!).

L’intenzione era di noleggiare un auto per il giorno seguente, ma alla fine scegliamo di acquistare l’escursione presso la Turitransmerida, un’agenzia locale consigliata dalla LP. 02-set-08 MARTEDÌ Merida-Uxmal-Kabah–Merida Con l’escursione (un po’ cara) visitiamo Uxmal e Merida. A Uxmal c’è poca gente, a Kabah nessuno. Entrambi i siti hanno meritato ampiamente la visita. Purtroppo l’escursione risulta un po’ frettolosa. Davvero ottimo invece il pranzo maya incluso nella quota.

Al ritorno facciamo un giretto per Merida, che ha qualche scorcio grazioso ma nulla di entusiasmante.

03-set-08 MERCOLEDÌ MeridaPalenque Giornata dedicata al trasferimento a Palenque con autobus (costo: 342 pesos, 22,90 euro). La partenza è verso le 8.30 con arrivo alle 17.00 (in alternativa potete partire la sera prima alle 22.00, con arrivo previsto per le 6 di mattina; noi abbiamo evitato per non essere costretti a visitare Palenque stanchi, volevamo essere in forze per una delle mete più importanti). Ci trasferiamo in un albergo all’interno della cittadina di Palenque, il Kashlan (non consigliato dalla LP), dove prendiamo una buona camera ad un prezzo veramente ottimo. Tramite un agenzia prenotiamo l’escursione da fare il 5 settembre.

04-set-08 GIOVEDÌ Palenque Visita alle straordinarie rovine di Palenque. Anche qui cercate di essere i primi ad entrare.

Abbiamo preso una guida. Ci è costata cara ma ne è valsa la pena.

Non perdetevi il museo.

05-set-08 VENERDÌ Palenque-Flores Questa parte del viaggio era quella che mi dava più preoccupazioni in fase di realizzazione. Dai siti internet consultati e dalla Lonely Planet sembrava un itinerario molto incerto. Invece le locali agenzie di Palenque organizzano tutti i giorni il trasferimento in Guatemala a costi non eccessivi. Il prezzo è uguale in tutte le agenzie.

Il viaggio è pesante (mezz’ora su lance a motore sull’Urubamba, un paio d’ore d’attesa in mezzo al nulla e quindi 2 ore di strada sterrata), ma con motivi di interesse. Partenza alle 6 e arrivo a metà pomeriggio. Ad un’ora da Flores sale sul pulmino un agente di viaggi (dell’agenzia San Juan, la più nota e affidabile di Flores) che propone varie opzioni. Avevamo già intenzione di rivolgerci a loro, e quindi è stato facile prenotare quanto ci interessava direttamente sull’autobus (trasferimento a Tikal e trasferimento a Belize City il giorno seguente).

Il pulmino della San Juan ti porta direttamente a vedere un paio di alberghi economici. Dopo aver controllato le camere abbiamo scelto il secondo, ottenendo il miglior rapporto qualità prezzo di tutta la vacanza.

Passeggiata per Flores, che merita una visita. Il paese è economico. Portatevi dollari dall’Italia, cambiare gli euro o i pesos con valuta guatemalteca o del Belize è svantaggiosissimo.

06-set-08 SABATO Flores-Tikal-Flores Alle 3 si va a Tikal; con l’agenzia abbiamo prenotato l’escursione che consente di accedere al sito archeologico prima dell’alba. E’ una faticaccia alzarsi alle 2.30, ma vi assicuro che ne vale la pena. Anche se noi non siamo stati fortunati (la nebbia ci ha impedito di scorgere persino il sorgere del sole) l’esperienza è unica. Verso le 5 si è sopra una delle piramidi più alte e da lì si assiste al risveglio della giungla. Sentire i ruggiti delle scimmie urlatrici è uno spettacolo unico.

Il pacchetto acquistato comprendeva una guida (in inglese o spagnolo). Pur sapendo un minimo d’inglese sinceramente non ho capito una parola, parlava troppo velocemente e i termini archeologici non sono alla mia portata. Uno dei fattori positivi di alzarsi presto è cominciare la visita prima dell’arrivo della massa dei turisti. Di primo mattino girando per Tikal abbiamo anche visto le scimmie negli alberi sopra di noi.

Indubbiamente Tikal è stato il sito Maya più notevole, superiore anche a Palenque.

Si ritorna a Flores nel pomeriggio, per un po’ di riposo e una piacevole passeggiata in riva al lago.

07-set-08 DOMENICA Flores-Belize City-Caye Caulker Alle 5 di mattina trasferimento a Belize City con l’autobus della San Juan, già pagato in precedenza. Sono 5 ore di pullman, non sono tante ma sono davvero massacranti: non sono mai stato in un autobus dai sedili più piccoli e scomodi. Tutta un’altra cosa rispetto alla qualità del Messico, dove gli autobus sono più belli dei nostri.

All’arrivo prendiamo un water taxi (è facile da organizzare, l’autobus ti lascia direttamente alla stazione) e andiamo a Caye Caulker (un’ora di barca). Evitate Ambergris Caye se viaggiate con budget limitato: degli spagnoli che hanno viaggiato con noi hanno cambiato isola perché era troppo cara e sono tornati con noi a Caulker.

A Caulker abbiamo scelto un ottimo albergo, il Seaside Cabanas, ma solo perché ci hanno fregato sul prezzo. Dopo che in Messico avevo riscontrato la relativa onestà degli abitanti il primo americano che incontro mi dà la fregatura e mi fa pagare il doppio di quello concordato, con la scusa plateale di un’incomprensione sulle parole “tonight” e “two nights”. A nulla è servito litigare una mezz’ora col direttore.

Se non altro l’albergo, vicino al porto, è davvero grazioso.

Caye Caulker invece è una mezza delusione. Il mare è bello, ma sinceramente è meglio in Sardegna. I prezzi non sono economici come pensavo, il turismo di massa è presente (tutti ventenni americani) e non c’è un posto in tutta l’isola per posizionare il salviettone e prendere il sole e fare il bagno in santa pace. Non sono un fissato per le spiagge, ma almeno poter sdraiarsi e fare il bagno mi sembra il minimo. Anche il famoso split (che anche se è stato osannato da Licia Colò, il cui mestiere è evidentemente quello di far sognare e non quello di raccontare la verità) è davvero poca cosa e utilizzato anche dalle barche. Il salviettone siamo costretti a posizionarlo sui resti di un molo. Val la pena andare a Caulker se si fanno le escursioni di mare, ma costano parecchio e soprattutto mi sono trovato piegato in due per la febbre (forse per un colpo di sole), quindi non le abbiamo fatte. D’altro canto il viaggio Flores-Chetumal sarebbe troppo pesante da fare in un giorno soltanto (e neanche troppo economico visto il costo, aumentato di recente, della tassa di uscita dal Belize); a questo punto forse converrebbe fare un trasferimento aereo da Flores a Cancun.

In Belize le spiagge belle le trovate a Placencia, che noi abbiamo evitato per questioni di tempo (è lontana) e perché in settembre la zona è più piovosa.

08-set-08 LUNEDÌ Caye Caulker Giornata a far niente per riposarsi dale fatiche dei giorni precedenti e per riprendermi dalla febbre.

09-set-08 MARTEDÌ Caye Caulker-Playa del Carmen.

Ennesimo trasferimento massacrante (che ovviamente ho fatto con la febbre). Con il water taxi siamo tornati a Belize City, e da lì verso le 10.00 abbiamo preso l’autobus per Chetumal. E’ la stessa organizzazione che ci aveva portato a Belize City, infatti da questo scendono tutti i viaggiatori americani. Il biglietto, usciti dalla stazione degli water taxi, lo potete comprare o ad un baracchino davanti a voi o sulla destra; scegliete quello sulla destra, ha lo stesso prezzo ma potete attendere in una sala d’aspetto.

Per fortuna stavolta non è un autobus ma un pulmino, leggermente più comodo. Il viaggio è lentissimo, e come in tutte le frontiere viste fino adesso perdiamo tempo. Lo zaino per questo viaggio si è rivelato indispensabile soprattutto per l’attraversamento dei posti di confine, dove si perde molto tempo (e anche soldi, visto che c’è la tangente obbligatoria quasi ovunque).

Arriviamo alla stazione ADO di Chetumal e l’autobus per Tulum, nostra destinazione, è partito da poco. Non me la sento di stare ad aspettare per alcune ore l’autobus successivo perchè sto davvero male, e inoltre avrei dovuto cercare a Tulum (dove le spiagge sono isolate dalla città) l’albergo col buio. Così visto il mio precario stato di salute ci adattiamo e prendiamo il primo autobus per Playa del Carmen.

Con un taxi arriviamo a Casa Tucan, un albergo indicato come economico dalla lonely planet, che si rivela anche grazioso. Non è sulla spiaggia, l’idea è quella di dormire qui solo una notte e di cercare un alberghetto il giorno seguente alla luce del giorno, ma ci troviamo bene e ci passeremo anche le notti successive. 10-set-08 -13 set-08 Playa del Carmen La febbre mi passa il giorno 11. Playa del Carmen è molto turistica. Solitamente non sopporto questi posti, ma a dire il vero non è male. In un posto lontano dalla ressa troviamo anche un ristorantino di un romano e dopo diversi giorni di cibo maya (che non è male, anche se la carne ha la consistenza del metallo) riusciamo anche a ritrovare l’appetito mangiando dei buoni spaghetti all’amatriciana (cosa che ritenevo impossibile all’estero).

Siamo venuti in messico durante la stagione delle piogge; durante le visite abbiamo trovato un tempo da favola. Sul mare invece abbiamo scoperto che se un uragano passa anche a parecchia distanza dalla costa il clima rimane pessimo per alcuni giorni. Pioggia poca a dire il vero, ma il vento era impossibile e il mare più che mosso. Cambiare meta sarebbe stato inutile e complesso in questo punto del Messico. Dopo aver visitato i siti maya più importanti la mia ragazza si è giustamente rifiutata di visitare siti minori come Cobà o Tulum (dopo esser stati a Tikal avrebbero sfigurato) e così abbiamo optato per del riposo. L’unica escursione che ci siamo concessi è stata la laguna Yal-Ku, a pagamento, raggiunta con i collectivos e un bel pezzo a piedi sotto il sole cocente. E’ stato l’unico snorkeling decente del Messico, perché era protetta dal vento.

14-set-08-15 set-08 DOMENICA Cancun-Atlanta-Milano Abbiamo il volo la mattina presto. Impossibile usare a quell’ora i mezzi pubblici, siamo costretti ad usare un privato contattato tramite l’albergo. Considerato che eravamo solo in due sul pulmino pensavo di dover spendere di più.

Arrivo in Italia il mattino presto.

Considerazioni finali.

Il viaggio è molto bello, ed è molto facile da organizzare. Noleggiare un auto non vale la pena, gli autobus messicani sono davvero eccezionali.

Molto pesante la parte centrale del viaggio, ma Tikal merita davvero tutta questa fatica.

Chi non conosce le lingue non deve preoccuparsi, i messicani parlano abbastanza lentamente e il loro spagnolo è più comprensibile di quello parlato da un castigliano. Tanto che pur non conoscendo lo spagnolo in un’occasione alla frontiera ho fatto da interprete per due ragazzi olandesi.

Chi ha più giorni a disposizione, o chi vuol rinunciare al mare, può far partire l’itinerario da Città del Messico, magari utilizzando un volo interno per il Chiapas dopo aver visitato il dintorni, e ritornare da Cancun.

Clima: la stagione delle piogge non compromette certamente una vacanza: al massimo piove 2 ore al giorno e poi il tempo è perfetto. Purtroppo se un uragano passa in zona diventa un disastro. Tuttavia sono riuscito a vedere tutti i 4 più importanti siti maya con il sole, persino a Tikal dove piove sempre. Al mare siamo stati sfortunati, ma complessivamente il bicchiere è mezzo pieno. Col senno di poi era meglio visitare San Cristobal de las Casas e dintorni saltando il soggiorno mare.

Sicurezza: il Messico mi è sembrato il posto più sicuro del mondo. Di Belize City si dice che sia pericolosa, ma non posso dare conferme perché non sono praticamente uscito dalle stazioni. Il Guatemala richiede certamente più prudenza, ma Flores era tranquillissimo.



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