Roma a piedi!
E’ la prima volta che viaggio da sola. Parto con l’Eurostar Freccia Argento da Rovigo (euro 61 il biglietto di andata) alle ore 8,45 e alle 11,45 circa sono a Roma. I timori con cui ero partita stanno pian piano lasciando il posto all’entusiasmo della mia anima avventurosa e nascosta. Mi dirigo verso il B&B che ho prenotato in via Palermo, ad 1 km circa dalla Stazione Termini. Via Palermo è una via parallela a Via Nazionale, che è una delle vie principali di Roma. Arrivo al n. 37 e mi trovo davanti ad un condominio. Il B&B si trova dentro il condominio. Bisogna salire una rampa di scale e poi c’è l’ascensore che mi porta al II piano. Vedo la targhetta col nome “Soggiorno Comfort”, suono, e mi viene assegnata una stanza singola minuscola, con un bagno ancora più piccolo e senza bidet. Il costo a notte con prima colazione è di euro 65.Non è poco ma credo che verso il centro di Roma da meno non si trovi. La stanza comunque è pulita e il bagno pure e questa per me è la cosa più importante. Sistemo un po’ la mia roba, faccio una doccia e verso le 13,30 decido di uscire per il mio primo itinerario. Percorro Via Nazionale. Roma è piena di turisti. Arrivo a Palazzo Chigi a Montecitorio. La piazza è un’isola pedonale controllata da vari agenti di polizia. Davanti alla Piazza, una tenda da campeggio e vari striscioni testimoniano che scuola e precariato non sono molto d’accordo con la politica dei nostri parlamentari. Mì incammino per le viuzze della zona pedonale ed arrivo a Palazzo Madama. Da lì percorro un altro piccolo pezzo di strada e mi appare davanti la bellissima Piazza Navona con le sue fontane ed i suoi artisti di strada che con i loro colori danno ancora più vita e allegria a tutta la piazza. Un ragazzo si traveste da albero e gioca con una sfera di vetro grande quanto una palla, facendosela roteare tra le braccia e le dita, senza mai farla cadere, nemmeno quando la fa girare sulla punta dell’indice o del pollice. Proseguo per il Pantheon dove vi sono le spoglie dei vari Re d’ Italia. La cupola è molto alta. Al centro vi si trova un foro molto grande che mette in contatto il cielo con l’interno del Pantheon. Il foro è aperto, così quando piove, l’acqua entra e viene incanalata attraverso 22 fori che si trovano sul pavimento del Pantheon. Proseguo per via dei Coronari, una via stretta e bellissima dove le vecchie case e i condomini fanno da parete alla stessa. Alla fine del tragitto Castel Sant’Angelo mi si presenta davanti con la statua dell’ angelo sulla cima, il quale rinfodera la spada dopo aver fatto cessare l’epidemia di peste che mperversava nel lontano anno 590. Mi siedo un po’ all’ombra dei giardini del castello e l’aria mi rinfresca e mi rilassa. Mi dirigo ora verso il Vaticano. La piazza mi appare davanti in tutta la sua imponenza. Percorro il colonnato del Bernini per entrare nella Basilica di San Pietro. All’interno, tra le spoglie dei vari papi, si trova quella di Giovanni XXIII a cui gruppi di persone e anche la sottoscritta rendono omaggio a questa straordinaria figura papale. Ma il motivo della mia visita in San Pietro è un altro.Esco dalla Basilica e mi dirigo verso altre tombe di papi che si trovano di fianco alla stessa. E ad un tratto nel suo marmo bianco la vedo. Papa Woytila è lì e ne percepisco la presenza. Essere lì davanti è un’emozione fortissima. Un ragazzo si commuove e piange come fanno altre persone e uno strano magnetismo mi impedisce quasi di proseguire.E’ una sensazione profonda di pace e di benessere e di serenità. Il mio itinerario continua poi con Piazza del Popolo, ampia isola pedonale dove si svolgono vari spettacoli e che può ospitare fino a 65.000 persone. C’è parecchia gente che seduta sui gradini dell’obelisco, prende il sole o si riposa. Mi dirigo infine verso Piazza di Spagna. Trinità dei Monti mi appare davanti nella bellezza dei suoi 135 gradini.C’è gente seduta dappertutto e bisogna salirla zigzagando. Da sopra scatto alcune foto di Roma verso il calar della sera. Scendo e percorro via dei Condotti, con i suoi negozi di capi firmati e i prezzi esorbitanti che si susseguono uno dopo l’altro. Decido poi di rientrare. Totale km percorsi a piedi circa km 9,00. 07/09/2010
La giornata è iniziata con la visita al foro di Traiano vicino all’altare della Patria. Ho proseguito poi per il foro romano: l’insieme delle rovine, dei reperti archeologici fanno immaginare di entrare nella Roma mperiale. Tutto parla di Giulio Cesare, di Costantino, del ratto delle sabine, in un saliscendi di gradinate e salite. Si scende per vedere l’ara di Cesare, dove dietro il muro, sopra un cumulo di terra e di pietre vi sono molti fiori gettati dai turisti. Sono incantata dalla bellezza del foro. Non si finisce mai di immaginare come poteva essere la vita per i romani in quell’epoca. Tutto parla di storia, di passato e non sembra vero che questi pezzi di pietra siano ancora qui a parlarci della vita che si svolgeva appena 100 anni circa dopo la nascita di Cristo. Lascio il foro romano e mi dirigo al Colosseo. Non faccio la fila per entrare (che è molto lunga), perchè il biglietto del foro romano comprende anche l’entrata al Colosseo per la porta principale senza fare colonna. Entro in questa arena e i miei occhi rivedono le scene dei gladiatori, delle belve che uscivano dalle gabbie e della morte che doveva toccare all’uomo o all’animale. Rivedo le punizioni e i supplizi con la pena di morte pubblica per coloro che non stavano alla legge che vigeva. Tutto mi parla di crudeltà in quest’arena di sangue. Esco dal Colosseo e mi dirigo verso le Terme di Caracalla, altro luogo di resti di mura imponenti, destinate, bontà dell’imperatore Caracalla, anche alla gente dei quartieri popolari vicini. Il biglietto costa 6 euro. Sembrano tanti per vedere alcune mura antiche, ma finita la visita di queste, mi siedo su una panchina a scrivere; il canto delle cicale, degli uccellini e la leggera brezza fanno di questo luogo un incanto, un luogo dove il relax e il contatto con sé stessi regna sovrano e ti ripaga di tutto il resto. La mia visita quotidiana continua con la Bocca della Verità. Basta un’ offerta per fare una foto con la mano in bocca a questo mascherone che nei tempi antichi era considerato come un oracolo. Infine concludo la mia giornata con la visita al Vittoriano o Altare della Patria. Salgo i gradini di questo bianchissimo monumento per vedere Piazza Venezia dall’alto. Dopo le prime 2 rampe due militari fanno la guardia alla tomba del Milite Ignoto. Salgo ancora e vado a visitare il Museo con i reperti della prima Guerra Mondiale. C’è un cannone e varie altre reliquie ma quello che mi colpisce maggiormente sono le lettere di mariti o figli consapevoli che non rivedranno più i loro cari. Al di fuori del museo, un ascensore panoramico (biglietto euro7,50) porta sopra il punto più alto dell’altare per ammirare il panorama di Roma dall’alto. Scendo dall’Altare della Patria e imbocco la scalinata a fianco che mi porterà su al Campidoglio. Al centro della piazza la statua di Marco Aurelio che si trova coniata sulle monete da 0,50 centesimi. Anche qui vi sono i Musei Capitolini dove si trova anche la statua della Lupa che allattò Romolo e Remo, ma la giornata giunge al termine e decido di rimandare questa visita. Ultimi luoghi del mio secondo giorno di permanenza sono il Quirinale, il Palazzo di Giustizia e la Fontana di Trevi: la piazza della fontana è affollata di gente e riesco a malapena a fare qualche foto. Si dice, che se si voltano le spalle alla fontana e si riesce a gettare una monetina dentro l’acqua, si avrà la fortuna di tornare a Roma. Io non riesco a gettarla perchè c’è troppa gente. So solo che prima o poi, monetina o no, io ritornerò !!totale km percorsi a piedi c.a. 10. 08/09/2010
La giornata si apre con l’intenzione di andare ai Musei Vaticani. M’incammino e mi porto verso corso Vittorio Emanuele. Percorsa un po’ di strada a sinistra trovo Campo de’ Fiori, piazza dove avevano luogo le esecuzioni capitali e dove fu arso vivo Giovanni Bruno, accusato di eresia. Oggi, con le sue bancarelle di frutta, verdura e altre chincaglierie, è sede di un vivace mercato. Scatto alcune foto a questa pittoresca piazza variopinta. Le cose sulle bancarelle sono così ordinate che ci si chiede come sia possibile che alla fine del mercato la strada della piazza sia coperta da pezzi di verdura, di frutta, di cassette e di sacchetti di carta che gli operatori ecologici provvederanno a ripulire per la mattina seguente. Dopo circa 30 minuti arrivo ai Musei Vaticani. C’è molta gente, una lunga fila, ma le casse sono molte ed entro velocemente (il biglietto d’ingresso costa 15 euro). Tutti i saloni sono sfarzosi. Arrivo alla Cappella Sistina. Gli agenti ci intimano di fare silenzio perchè questa è un luogo sacro, e ci dicono inoltre di non fotografare o filmre, ma nessuno ascolta e considerato il prezzo un po’ salato del biglietto, mi pare giusto portarmi a casa almeno una foto del Giudizio Universale. La visita si conclude. Mi siedo su un muretto della Piazza sotto i musei a mangiare un panino e a bere. Sono circa le 13,30. La giornata è ancora lunga e non mi va di rientrare, nonostante le mie gambe e i miei piedi chiedano pietà. Decido così di andare a Trastevere e all’isola Tiberina ma non prima di aver dato un’occhiata a Porta Portese. Più avanzo sul lungotevere e più la zona diventa isolata e squallida. Arrivo a Porta Portese. Non c’è nessuno in giro oltre a poche facce che non m’ispirano molta fiducia. Decido che forse è meglio tornare indietro. Attraverso Ponte Suplicio per tornar dalla parte opposta da cui sono arrivata. Anche da questa parte incontro pochissima gente, tra cui un barbone ubriaco che dice qualcosa di incomprensibile, ma io proseguo senza guardarlo. Finalmente intravedo l’Isola Tiberina col Ponte Fabricio. Il Tevere in quel punto fa un breve salto e la sua lentezza lascia il posto ad una cascatella larga quanto il ponte e la corrente disegna gorghi, onde e schiuma. E’ bellissima l’isola da questa visuale. Attraverso Ponte Fabricio costruito nell’ anno 72 a.C., e mi trovo davanti alla trattoria della Sora Lella, conosciutissima sorella di Aldo Fabrizi. Guardo il listino prezzi ma per le miei tasche sono proibitivi. Prendo un gelato e un caffè nel bar accanto. Costano meno in questa zona alquanto famosa che in altre zone più lontane dal centro. Sono ormai le 17,00. La strada per arrivare al B&B è lunga e m’incammino. Passo davanti alla Sinagoga ebraica e al ghetto di Roma, che è tra i più antichi del mondo. Fu il Papa Paolo IV che ordinò la sua istituzione e gli ebrei erano obbligati a risiedere nel ghetto oltre a portare un segno di riconoscimento; non potevano inoltre esercitare alcun commercio all’infuori di quello dei vestiti usati. Erano previste 2 porte che si chiudevano al tramonto e si riaprivano all’alba. Fortunatamente per loro nel 1849 con la proclamazione della Repubblica Romana la segregazione fu abolita. Arrivo in Piazza Venezia dove mi siedo a scrivere tra l’Altare della Patria e il Foro di Traiano, sotto gli alberi su di una panchina in marmo che è tutta per me e dove posso stendere le mie gambe stanche. Il cielo è plumbeo, non mancherà molto che piova, ma questi colori con le sfumature grigie del cielo, gli alberi verdi e il bianco dell’Altare della Patria, mi incollano ala panchina per ammirare tutto il paesaggio. Inizia a tuonare e a piovere:la chiesa che ho davanti mi ospiterà. La chiesa è piccola e raccolta. Una musica dolce si espande tra queste mura e viene accompagnata a tratti dal tuono del temporale che sta bagnando il foro e tutta Roma. La mia mente si rilassa e il mi cuore si apre e ringrazia Dio per questa bellissima esperienza, lo ringrazia perchè in questi pochi giorni sono riuscita ad amare anche questa città, sento di amarla, perchè aldilà del traffico, della velocità, della cafonaggine di qualche persona, mi ha arricchita spiritualmente con i suoi luoghi magici e per quanto sola sento di non essere mai stata sola. Totale km percorsi a piedi 13 c.a.
09/09/2010
La mattinata si apre con destinazione Porta Pia. Mi dirigo verso Piazza della Repubblica, formata da due edifici di forma semicircolare e al centro della piazza si trova la Fontana delle Naiadi. Di sera gli edifici, sorretti da colonne che creano due grandi portici, diventano rifugio per qualche barbone, che trova riparo dalla notte e da eventuali intemperie. Percorro la lunghissima via XX settembre e arrivo a Porta Pia, tenuta in perfetto stato. Al centro della piazza una statua dedicata ai bersaglieri che erano riusciti in tempo remoto a praticare uno squarcio nella porta per entrare in Roma e spodestare il Papa. Da qui viene il nome “breccia di Porta Pia”. Mi dirigo quindi verso Via Veneto, la via più snob di Roma, la via della Dolce Vita, che Fellini e altri registi famosi hanno reso celebre in molti dei loro film. Come in tutte le grandi città si trova anche qui l’Hard Rock Cafè, luogo di culto della musica e di ricordi dei più grandi artisti di tutte le epoche. Penso che verrò qui a prendere un regalo per mio figlio e mio marito. Via Veneto è piena di alberghi a 5 stelle, gli chauffeurs aprono le porte delle auto lussuose ai vari clienti e i portieri nelle loro livree portano in testa un cilindro che sembrano prestigiatori e sono un po’ ridicoli. Ma qui è l’apparenza a regnare. Continuo a camminare per questa via:i bar e i ristoranti fanno bella mostra di foto di attori famosi di cui vanno orgogliosi, ma i prezzi per mangiare qui sono proibitivi. Arrivo in Piazza Barberini dove al centro si trova la Fontana del Tritone. E’ in questa piazza che nel pomeriggio ho appuntamento con Rossella, una ragazza con cui sono diventata amica chattando in Facebook. E’ ancora presto per l’appuntamento così decido di andare a pranzo. Oggi non il solito panino. Mi incammino verso una via laterale di Via Veneto e trovo un ristorantino dove i prezzi sono più accessibili. Ordino un piatto di insalata di pollo, mezza minerale, coperto e un caffè: 11 euro. Ci si può stare. Da meno qui non si trova, a meno che non ci si sieda in qualche monumento a mangiare il solito pezzo di pizza o il solito panino. Finito il pranzo me ne ritorno alla Fontana del Tritone ad aspettare Rossella che alle 15,00 puntualissima arriva. Nessuna delle due ha un attimo di esitazione, sorridenti e contente ci veniamo incontro ed è come se ci conoscessimo da sempre. E’ molto più bella di persona che in fotografia ed ha una simpatia fuori dal comune. Chiacchieriamo piacevolmente dirigendoci verso Villa Borghese. Entriamo in questi stupendi giardini e andiamo verso la terrazza del Pincio da cui si vede tutta Piazza del Popolo nella sua forma circolare e Via del Corso. Senza di lei mi sarei persa questa bella visuale. Continuando a chiacchierare allegramente ci dirigiamo verso l’Hard Rock Cafè per prendere i regali. Compero 2 magliette (totale 47,00 euro) e decidiamo di darci “na botta de vita” bevendo qualcosa in questo insolito caffè. Io prendo un’acqua tonica, lei un cappuccino (euro 5 in tutto)…beh che dire? Pensavo peggio!!! La nostra giornata insieme si conclude con la visita alla chiesa dei Cappuccini, veramente unica nel suo genere. Si entra e si percorre un lungo corridoio in cui si affacciano “stanze” una dopo l’altra, delimitate da un alto cancello in ferro e dentro ognuna di esse, disposte a disegni che formano lampadari oppure orologi o pareti, ci sono le ossa di 400 frati cappuccini morti nei secoli precedenti. Si trova quindi la stanza dei teschi, quella dei bacini, quella delle altre ossa…una cosa macabra ma allo stesso tempo spirituale. L’ultima stanza è provvista di questa scritta: VOI DIVENTERETE COME NOI E NOI ERAVAMO COME VOI. Niente di eccezionale perchè lo sappiamo tutti che vita e morte sono le facce di una stessa medaglia, però loro ce lo ricordano, perchè tante volte noi ancora esseri viventi possiamo dimenticare che non siamo su questa terra per sempre e non dobbiamo esser presi soltanto dalle cose materiali perchè un giorno noi diventeremo come loro e dovremo lasciare tutto il resto.Non dobbiamo sacrificare agli oggetti materiali le cose che hanno più importanza come i valori spirituali. Invece quante persone si fanno comprare da un dio più moderno come il denaro, per sacrificare a questo rispetto, dignità, famiglia, amicizie o amori. Ecco questi 400 frati ce lo ricordano con la loro frase, cerchiamo di non dimenticarlo mai.E senza Rossella mi sarei persa anche questo luogo. La nostra giornata insieme si conclude. Siamo state davvero benissimo e sicuramente ci rivedremo in futuro. Certo che questa vacanza è stata ricchissima di esperienze e di nuovi stimoli. Totale km percorsi a piedi c.a. 8,5.
10/09/2010
La giornata inizia alla Stazione Termini per acquistare il biglietto del treno che mi porterà a casa l’indomani. Dopo aver acquistato il biglietto mi dirigo verso il cimitero monumentale del Verano, dove sono sepolti artisti tra cui Alberto Sordi, Mike Bongiorno, Aldo e Lella Fabrizi, Rino Gaetano e molti altri, ma riesco a trovare solo la tomba di Alberto Sordi dopo km di camminata fatta tutta all’interno del cimitero, che sembra una città nella città e lo si può percorrere anche in macchina. Ne esco dopo circa 3 ore e mi siedo su una panchina davanti all’entrata. La giornata non è bellissima. Ci sono nuvole che vanno e vengono, fa caldo ma è mitigato sempre da una brezza primaverile. Ora riprendo il cammino e vado a ristorarmi da qualche parte. Ho trovato un ristorante chiamato Nuova Stella in Via Manin, dove finalmente non mi sono fatta mancare un bel piatto di bucatini all’amatriciana pagati 8 euro, anziché 10, come dalle altre parti. Poi mi è venuta voglia di un gelato così mi sono diretta verso Via Nazionale per trovare una gelateria, ma senza successo. Piazza Venezia e il Foro di Traiano sono a poche centinaia di metri e decido di vedere se lì c’è qualche gelateria. Mi si presenta uno spettacolo a dir poco suggestivo e la voglia di gelato passa in secondo piano rispetto a quella di voler portare a casa dentro la mia Canon, tutta quella bellezza. Comincio a scattare:il foro di Traiano illuminato insieme a tutte le rovine archeologiche e in mezzo a questo uno spettacolo musicale che dà ancora più risalto alla bellezza del luogo. Magica Roma !!!!! totale km percorsi a piedi c.a. 8.
11/09/2010
Stamattina sveglia alle 7. Il mio treno parte alle 8,45. Dopo colazione ho chiuso le valigie. Porto a casa un po’ di malinconia insieme ai miei vestiti, perchè non avrei voglia di partire. Cammino verso la stazione in una Roma ancora addormentata, per ritornare alla mia vita normale, alle persone a me care. Ma ora so con certezza che ogni volta che ne avrò voglia potrò tornare in questa fantastica e magica città anche da sola.