RODI: tra turismo e tradizione

La scelta di Rodi è capitata per caso. Avevamo l’opportunità di prendere un lastminute per un soggiorno mezza pensione a Kolimbia e abbiamo accettato. Una settimana scarsa prima di partire mi sono informata sulle cose interessanti da vedere e poi siamo partiti. KOLIMBIA dì per sé non è un granché; è praticamente un’unica strada di...
Scritto da: JEN
rodi: tra turismo e tradizione
Partenza il: 16/07/2007
Ritorno il: 23/07/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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La scelta di Rodi è capitata per caso.

Avevamo l’opportunità di prendere un lastminute per un soggiorno mezza pensione a Kolimbia e abbiamo accettato.

Una settimana scarsa prima di partire mi sono informata sulle cose interessanti da vedere e poi siamo partiti.

KOLIMBIA dì per sé non è un granché; è praticamente un’unica strada di negozietti per turisti. E’ opportuno, quindi,noleggiare un’auto. Quelle che vengono affittate dai tour operator o dagli alberghi sono decisamente meno convenienti di quelle che si possono trovare avendo la pazienza di girare un pochino. (verso la fine di luglio cmq i prezzi iniziano a salire) La prima giornata con l’auto abbiamo deciso di andare alla VALLE DELLE FARFALLE dove, secondo me, è stata fatta una gran pubblicità per attirare frotte di turisti a percorrere un misero sentiero di montagna in mezzo a fiumiciattoli e laghetti per spillare loro 5 euro del biglietto d’ingresso.

Delusi dalla prima meta abbiamo deciso di proseguire verso la parte occidentale dell’isola, meno battuta dal turismo di massa.

Da KALAMONAS fino alla punta più meridionale, PRASSONISI, è tutto un susseguirsi di paesini, uliveti, rocce spoglie e capre selvatiche lungo una bella strada (senza illuminazione, però) che collega da nord a sud l’isola.

Il clima che si respira nella parte occidentale è decisamente diverso dai ritmi frenetici delle zone turistiche e riporta alle atmosfere di paese tipicamente mediterranee.

Le piazzette assolate e semideserte accolgono i pochi turisti con le loro tavernette e locande dove è d’obbligo gustare i piatti locali e oziare all’ombra dei caffé.

La parte occidentale però è anche più battuta dal vento percui le spiagge sono praticamente deserte.

Da vedere: il CASTELLO DI KRITINIA, penso ancora per poco con ingresso gratuito, si trova a picco sul mare e domina una vallata di vigne ed ulivi e il CASTELLO DI MONOLITHOS, anche questo gratuito, al cui interno c’è una piccolissima chiesetta ortodossa ben conservata.

Arrivati a PRASSONISI il clima cambia nuovamente. Si arriva da un’unica strada che scende fino al punto più meridionale dell’isola.

Dalla strada si apre una magnifica vista su una larga spiaggia centrale battuta a destra e a sinistra da due mari, uno mosso e l’altro calmo, meta esclusiva per gli appassionati di windsurf e kitesurf.

Risalendo per la parte orientale il paesaggio si va via via facendo più popolato e più turistico fino ad arrivare a LINDOS, meta del turismo di massa.

Secondo giorno: LNDOS. Posta su un altopiano e dominata dall’acropoli, che merita una visita, è il tipico paesino greco. Incastonato tra due baie cristalline, ma super affollate, Lindos è un dedalo di viuzze con casette bianche e negozietti ovunque, all’interno dei quali si possono ancora ammirare le antiche dimore degli armatori e dei mercanti con i tipici pavimenti choklakia (tipo di mosaico fatto da sassolini levigati bianchi e neri che formano generalmente motivi geometrici).

Tra Lindos e Faliraki ci sono diverse spiagge dove poter andare a fare il bagno. Le più belle sono secondo me, partendo da sud : la GOLDEN BEACH, le spiagge dorate; TSAMBIKA BEACH, una lunghissima e larga spiaggia di sabbia circondata da rocce ; LADIKO e la BAIA DI ANTHONY QUINN, forse la più bella che abbia visto, queste ultime sono entrambe di sassi.

Naturalmente sono tutte molto affollate nel periodo estivo e il costo dell’ombrellone con 2 sdraio è di 7,00 euro.

Subito a nord di queste spiagge c’è FALIRAKI che, con i suoi negozietti, locali da cocktail e luna park, è meta di chi ama un po’ di vita notturna… soprattutto inglesi.

Ultima tappa obbligata: RODI CITTA’.

La parte vecchia è sicuramente quella di maggior fascino.

Dichiarata patrimonio dell’Unesco, si sviluppa in una serie di viuzze in cui è molto facile perdere l’orientamento.

Si divide in una zona dove anticamente vivevano i Cavalieri, dominata dal castello, restaurato dai fascisti nel secolo scorso, e una zona detta Bourg, centro della vita turista, dove vive gente dalle origini turche, greche ed ebree.

In questa zona, oltre agli innumerevoli negozi e mercatini, ci sono diverse chiese e moschee. La più bella è la MOSCHEA DI SOLIMANO proprio nella zona di “confine” tra la città dei Cavalieri e il Bourg. Noi non siamo riusciti a vedere l’interno perché l’abbiamo sempre trovata chiusa, comunque dovrebbe avere degli orari in cui è aperta al pubblico.

Davanti c’è, all’interno di un minuscolo ma stupendo cortile, la BIBLIOTECA TURCA che custodisce antichi manoscritti cornici.

Non tutte queste moschee sono agibili, è invece però possibile visitare l’HAMMAN e passare lì un pomeriggio rilassante.

Uscendo dalle mura della zona vecchia c’è il porto dominato dai resti di un antico forte e da tre mulini a vento dove ormeggiano imbarcazioni di tutti i tipi. A separare il porto dal mare aperto ci sono due colonne sormontate da due cervi dove si pensa poggiassero le basi della statua del mitico “colosso d Rodi”.

Oltre agli edifici di interesse storico che ho citato è comunque piacevole passeggiare per Rodi scoprendo angoli nascosti e più appartati.

Per quanto riguarda il clima nel periodo estivo, quando siamo andati noi (16-23 luglio) le temperature arrivavano attorno ai 45°, abbastanza sopportabili essendo una zona molto ventilata, comunque la stagione turistica prosegue fino a ottobre, quando chiude gran parte degli impianti balneari. Le temperature medie d’inverno si aggirano tra i 13° e i 15°.

Non è difficile quindi capire perché quest’ isola è chiamata “l’isola del sole”.



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