Rodi: tra mediterraneo ed Egeo
Dopo aver individuato il pullman e dato uno sguardo veloce a quelli che sarebbero stati i nostri compagni di viaggio nel corso della settimana, ci siamo avviati verso l’hotel che dista dieci minuti, circa, dall’aeroporto.
L’Happy Days Village si trova a Tholos un piccolo centro vicino a Theologos dove fa bella mostra di sé l’unica centrale termica dell’isola. Per molti la presenza della centrale è stata oggetto di lamentele ed, in effetti, non è un bel vedere e la purezza dell’aria ne risente sicuramente. L’hotel ha poche stanze ma è carino, pulito, a conduzione familiare, Le formalità alle reception le ha sbrigate il direttore stesso, il Sig. Giorgio, che ha dato a tutti il benvenuto con un sorriso nonostante l’ora tarda. Un piccolo spuntino ed a letto perché sono già le 2.00 passate.
Tholos si trova sulla costa occidentale dell’Isola, bagnata dal Mar Egeo. E’ sempre battuta dal vento e questo rende il mare poco vivibile per gli amanti di bagni tranquilli e dello snorkling.
Le spiagge, per questo motivo, sono poco curate e non attrezzate così ci si deve munire di mezzi di trasporto e spostarsi sull’altra costa bagnata dal Mar Mediterraneo che è più mite. Muoversi a Rodi è molto semplice e rapido, uno scooter ti consente di spostarti per tutta l’isola senza grandi problemi ed ad un prezzo accessibile. Tre giorni di scooter, in alta stagione, sono costati 60 Euro e per i caschi, nessun problema, i “Rent a car” te li forniscono ed è bene usarli perché, anche se sembra impossibile visto che tutti vanno senza, sono obbligatori e le multe sono molto salate. Sono obbligatorie anche le cinture di sicurezza.
La città di Rodi è bellissima sia di giorno che di notte, da Tholos ci si arriva in pullman in circa 30 minuti al costo di 4 Euro (andata e ritorno). Occhio ai taxi, la stessa corsa, solo andata, viene a costare 15 Euro, e se chiami il taxi in hotel la tariffa è maggiorata di 5 Euro. La prima sera ci siamo andati in pullman, saltando l’escursione organizzata dall’hotel, e dopo una rapida occhiata alla fermata da dove saremmo dovuti ripartire, ci siamo incamminati verso una meta imprecisata, visto che avevamo dimenticato la cartina, e ci siamo stupiti molto quando, dopo aver attraversato una stradina con un mercatino, ci siamo trovati nella città vecchia che ci ha sorpresi ed affascinati. Oltrepassando una delle otto porte di accesso ti trovi in un castello con all’interno una città dove le vie illuminate sono piene di negozi e locali. La Torre dell’orologio fa bella mostra di sé nel centro di Rodi vecchia ed è il punto panoramico più alto. Il 26 Luglio ci siamo imbattuti in una festa religiosa greca. Il popolo greco festeggiava in piazza con balli tipici, spiedini di maiale e pannocchie arrostite e quindi si accodava fuori dal piccolo monastero per rendere omaggio ai santi.
Alle 23.40 c’è l’ultima corsa per Tholos, ci siamo avviati velocemente verso la fermata, che chiaramente, non siamo riusciti a trovare se non chiedendo indicazioni, ed abbiamo preso il pullman di ritorno al volo.
La prima meta del mattino successivo è stata “La valle delle farfalle” che si trova a Petaloudes. Da Tholos ci si arriva, con lo scooter, in meno di dieci minuti. Il costo del biglietto è di 5 Euro. La valle delle farfalle è una bella passeggiata nei boschi. Centinaia di farfalle si posano sui tronchi agli argini di ruscello che attraversa il bosco fresco ed umido. Sono di un solo tipo ma vederne così tante tutte insieme è veramente suggestivo. Nella parte bassa della valle i turisti sono pochi e si cammina bene, mentre nella parte alta del sentiero c’è veramente troppa gente. Se avete la voglia e la forza (passeggiata in salita al sole) arrivate fino alla cima della valle, troverete un piccolo monastero dove ci sono delle gentili signore greche che vi offriranno succo di arancia, dei tipici dolcini al miele e fichi. Il pomeriggio, invece, è stato dedicato alla costa orientale e la nostra scelta è caduta sulle baie di Ladiko, dove si trova la famosa Baia di Antony Quinn che, in realtà, non è dell’attore ma è conosciuta come tale perché il governo, come riconoscimento per aver reso famosa Rodi girando un film, gliela aveva donata. Il governo successivo ha avuto un ripensamento e se l’è ripresa. La baia è splendida, l’acqua verde verso riva ed azzurra man mano che si va a largo. Essendo una spiaggia di scogli è ricca di pesci che si possono vedere con la dotazione di una maschera. Tra gli ospiti della baia abbiamo anche visto una medusa che sarà anche indice di mare pulito ma, meglio starle alla larga per non avere il bagno ristoratore rovinato. La spiaggia è attrezzata ed il costo di due lettini ed ombrellone è di 7 Euro. Vicino alla Baia di Antony Quinn si trova un’altra baia, nuovamente attrezzata ed un po’ più tranquilla. Per scendere in acqua ci si serve di una scaletta arrugginita ma la bellezza dell’acqua ed il posto romantico fa dimenticare ogni inconveniente.
Il giorno dopo abbiamo progettato un viaggetto più lungo. Abbiamo chiesto alla barista, una simpatica ragazza greca non più alta di un metro e quarantacinque, di indicarci i posti più caratteristici di Rodi. Mano alla cartina fornitaci dal “Rent a Car” ha cominciato ad indicarci una serie delle spiagge più belle di Rodi sulla costa orientale e poi si è soffermata su Tsampika. Nel paesino si trova un monastero, per raggiungerlo è necessario salire trecento gradini ma dalla cima si vede un panorama “beeellllooo”, come ci ha ripetuto più volte lei.
Mano ai caschi e via verso Tsampika. Con quarantacinque minuti di viaggio siamo arrivati, chiesto informazioni per trovare la stradina che porta al monastero, ed eccoci al primo gradino. In modo sadico i gradini sono stati numerati così sai esattamente quanti te ne mancano per arrivare alla cima. Attenzione a non percorrere la salita in tarda mattinata, il caldo è veramente opprimente e vi rovinerebbe sicuramente la bellezza del posto.
Saliti i trecento gradini si arriva ad un piccolo monastero dove i greci salgono a chiedere la grazia ai santi. Abbiamo notato che sono molto religiosi. Appena fuori si gode di un panorama splendido. Gli occhi corrono su un mare azzurro, sulla spiaggia bianca e sulle baie sottostanti. E’ effettivamente uno spettacolo irripetibile. La salita è valsa la pena. Mentre siamo così in alto decidiamo di andare nella spiaggia che vediamo subito sotto di noi. La spiaggia di Tzampika è di sabbia, molto organizzata con ombrelloni, lettini e doccia ed un paio di bar – ristoranti. Ci fermiamo per tutto il giorno. Al ritorno facciamo una scappata alla spiaggia di Afandou ma non ci impressiona particolarmente, è fatta di ciottoli e non è nulla a confronto di quella in cui abbiamo passato la giornata. Per il ritorno scegliamo una strada alternativa, invece di tornare indietro sino a Falikari e quindi prendere la strada per l’aeroporto, scegliamo di seguire l’indicazione per Petaloudes da Afandou ed incontriamo una strada in campagna, fresca e ricca di vegetazione molto divertente da fare in scooter, anche se un po’ ventosa, e che ci risparmia circa quindici minuti di viaggio.
In Hotel hanno organizzato una serata greca, hanno preparato il ristorante vicino alla piscina ed offerto tutti piatti tipici della Grecia, dalla moussaka al giros, salse al cetriolo, olive, pesce alla griglia, sformati deliziosi e pesciolini fritti. Inoltre, un gruppo di ballo popolare ci ha allietati con il Sirtaki e ci ha coinvolti nel ballo. La serata è stata molto divertente e si è conclusa con un bel bicchiere di Ouzo, un liquore all’anice molto simile alla grappa.
Sempre accompagnati dal continuo gracchiare delle cicale ci siamo messi a letto già con l’idea delle nostre mete del giorno dopo.
Al mattino, dopo aver ritirato il consueto cestino, stranamente molto ricco, (all’Holiday non ti danno il solito cestino triste con due panini fatti con il pane della colazione ed il prosciutto di plastica che ti offrono negli hotel con cucina internazionale, ma ti fanno scegliere tra cinque tipi di panini e te ne danno tre belli grossi, tre frutti ed acqua) saliamo sul nostro scooter alla volta delle terme di Kallitea sempre sulla costa orientale dell’isola. Trenta minuti di viaggio e ci siamo. La struttura termale non è più attiva ma è conservato l’ingresso, una fontana centrale ed il giardino. L’ingresso delle terme si apre su una splendida baia attrezzata che dà l’idea di essere un posto d’elité anche se il costo dei lettini è sempre lo stesso. Le terme sono molto suggestive e si può scegliere tra la baia che si trova all’ingresso, una baia poco più avanti o la spaziosa spiaggia libera di ciottoli che si trova dopo la pineta verso Falikari. Falikari è uno dei centri di divertimento più conosciuti dell’isola, ci sono locali, spiagge che organizzano giochi e concorsi, possibilità di fare diversi sport acquatici. La maggior parte dei turisti sono nordici.
Per completare il giro, abbiamo deciso di tornare indietro verso Kallitea, raggiungere Rodi passando per una zona non particolarmente bella perché quasi interamente occupata da cantieri navali, una capatina al porto dove l’acqua è comunque verde e quindi via passando per Ixia, che è uno dei più grossi centri della costa occidentale ed ha spiagge attrezzate, Ialyssos, Kremasti e quindi di nuovo a Tholos appena superato Paradissi dove si trova l’aeroporto.
Il quarto giorno l’Hotel ci ha offerto la macchina, una fiat seicento blu che ci ha permesso, in poco tempo di arrivare a Lindos, la “perla di Rodi”. Lindos è, effettivamente, bellissima, un gruppo di case bianche in mezzo alle rocce sovrastate dall’Acropoli. Arrivando dalla baia di Stegna si apre uno scorcio sul mare molto suggestivo. Il calore di Lindos si avverte subito, probabilmente è il luogo più caldo dell’isola di Rodi. Fortunatamente le strette mulattiere piene di negozietti creano zone d’ombra che rendono più vivibile la visita alla città. Al centro della città una chiesetta con un alto campanile, per visitarla vi fanno coprire, una solerte signorina ti urla “no short” e ti fa infilare un pareo bianco e nero che tiene un caldo mostruoso.
Finita la visita alla chiesetta si va alla ricerca dell’acropoli di Lindos che si raggiunge tramite una scalinata al sole costellata di signore che vendono pizzi fatti a mano. Per entrare ci vogliono 6 Euro. L’Acropoli ha una sola zona d’ombra, un albero con sotto quasi tutti i visitatori che trovate in quel momento. Per arrivare al punto più alto armatevi di coraggio e camminate, acqua alla mano ( e bustina del Thé perché dopo un paio di minuti di cammino potete già farvi la bevanda) e via tra le rovine e le colonne dell’Acropoli per affacciarvi sulla suggestiva baia di San Paolo. Dall’alto sembra chiusa dalle roccia mentre, vedendola dal basso e da vicino, si scopre che è aperta sul mare.
Un altro giretto nella cittadina dove i muli corrono tra le viette trasportando i turisti e poi si prosegue per Prasonissi. Il punto estremo dell’isola dove il Mar Egeo si bacia con il Mar Mediterraneo.
Attenzione alle indicazioni, noi abbiamo allungato la strada di quindici minuti perché arrivando da Lindos non abbiamo visto l’indicazione che troverete alla vostra sinistra.
La spiaggia di Prassonissi non è particolarmente attrezzata per i bagnanti, non c’è nemmeno la doccia. Questo perché, dato che è molto ventosa, è il posto ideali per i surfisti che si accampano con le loro roulottes. Al fondo della spiaggia si assiste allo spettacolo dei due mari che si sfiorano. Da un lato l’Egeo rumoroso, con le onde alte che si infrangono sulla spiaggia e dall’altro lato il Mediterraneo, calmo, silenzioso, limpido. Veramente uno spettacolo particolare perché i due mari sono veramente diversi tra loro e le loro differenze di vedono in questo luogo.
Prassonissi durante l’inverno è coperta dall’acqua mentre in estate si apre una lunga spiaggia di sabbia.
Al ritorno abbiamo percorso la strada dal lato occidentale così da poter fare, in una giornata, il giro completo dell’isola. Siamo passati per Apolakia, un piccolo paesino dove ci siamo presi un caffè, Monolithos, conosciuta per il suo castello che non abbiamo avuto la forza di visitare, Kritinia, dove le rovine della fortezza si vedono dalla strada e quindi, Soroni e nuovamente Tholos.
Da questo lato le spiagge non sono attrezzate e sono tutte di ciottoli ma se si vuole stare tranquilli e senza nessuno intorno sono i posti ideali.
L’ultimo giorno è stato dedicato a Rodi che è suggestiva di notte quanto è bella di giorno, con le sue porte di ingresso, i merli del vecchio castello, le stradine strette tipicamente medievali e le piazzette. La Piazza centrale è arricchita con una fontana e circondata da locali che offrono da bere e da mangiare anche a pranzo, poco più avanti c’è un’altra piazzetta con un pozzo molto carino arricchito con due cavallucci marini. La Torre dell’orologio, il museo archeologico e la chiesa sono i luoghi da visitare nella città vecchia. Con 10 Euro li visiti tutti e tre. A Rodi ci siamo viziati, finalmente, con un pita giros, una golosità greca che consiste in carne di maiale o pollo all’interno di una piadina con patatine fritte ed una tipica salsa fatta di formaggio e cetrioli. E’ veramente buono e costa poco, con due Euro e cinquanta puoi arrangiarti per il pranzo.
Questa è stata la nostra settimana a Rodi, un ultimo bagno in piscina, la cena finale e di nuovo in aeroporto per il rientro a Malpensa.