Rodi in sette giorni

Partiamo dall’aeroporto di Milano Malpensa alle ore 18.30 di lunedì 2 giugno con un volo diretto della Neos, compagnia gestita dall’Alpitour. Arriviamo all’ aeroporto di Rodi alle 22.30 ora greca e recuperiamo l’auto (Hunday Getz color arancio) noleggiata attraverso il tour operator (Karambola). Ci dirigiamo verso Kolymbia, il punto base...
Scritto da: Claudio&Sere
rodi in sette giorni
Partenza il: 02/06/2008
Ritorno il: 09/06/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Partiamo dall’aeroporto di Milano Malpensa alle ore 18.30 di lunedì 2 giugno con un volo diretto della Neos, compagnia gestita dall’Alpitour. Arriviamo all’ aeroporto di Rodi alle 22.30 ora greca e recuperiamo l’auto (Hunday Getz color arancio) noleggiata attraverso il tour operator (Karambola). Ci dirigiamo verso Kolymbia, il punto base del nostro viaggio, a circa 25 km da Rodi. Le strade sono praticamente deserte, le indicazioni sono chiare e facili da seguire. Raggiungiamo dopo circa mezz’ora il viale alberato che costituisce l’ingresso di Kolymbia e, con un po’ di fatica, il nostro albergo, il Kolymbia Star Hotel. La prima impressione è molto positiva. L’albergo è costituito da un nucleo centrale in cui si trovano le aree comuni, la reception, la sala da pranzo (o meglio, da cena, visto che è prevista solo la formula di mezza pensione con cena inclusa), il bar e una bellissima terrazza sul mare (anche se tra un anno il mare non si vedrà più, causa costruzione di nuovi alberghi più vicini al mare). Accanto al nucleo centrale dell’albergo si trovano le due piscine, un bar esterno, l’area riservata all’animazione e i giochi per i bambini. Le camere, pulite e ben arredate, si trovano in vari edifici che si snodano attorno al nucleo centrale dell’albergo, in mezzo ai prati e agli ulivi. Il personale è molto gentile e disponibile. Data l’ora tarda, non possiamo usufruire della cena dell’albergo (ci forniscono però un buono per consumare una cena ‘sostitutiva’ l’ultima sera) e ci rechiamo alla ricerca di un ristorante per uno spuntino. Raggiungiamo la taverna ‘Michel’ gestita da un vecchio greco che parla un po’ di italiano e che ci prepara una semplice insalata greca. Il locale non è un gran che, soprattutto per l’igiene, il vecchio è simpatico, un po’ brillo, beve mythos e ouzo tutto il giorno e si lascia andare in lunghi discorsi sull’italia in cui a suo dire ha trascorso alcuni anni della sua vita. 3 giugno Giornata di mare e spiaggia a Kolimbya. Kolimbya è dotata di due spiagge: una piccola spiaggia sabbiosa e parzialmente riservata a porto, una spiaggia molto grande, prevalentemente di ciottoli, con aree sabbiose alle due estremità della baia. Fortunatamente il nostro albergo è a pochi metri di distanza dalla parte sabbiosa della spiaggia, forse la parte migliore della baia di kolymbia per la tranquillità (lontano dalla musica a tutto volume dei grandi resort), il paesaggio (vicino al promontorio che separa kolymbia da Tzampika, da cui spesso arrivano caprette allo stato brado che si dissetano in prossimità delle docce riservate ai bagnanti), l’acqua cristallina. Proviamo a colazione e a cena la cucina dell’albergo. La colazione non incontra molto i gusti italiani: uova, wurstel, prosciutto, formaggio, fagioli. Sono di nostro gradimento solo le torte (o meglio, la torta, visto che ogni giorno hanno riproposto sempre lo stesso plum-cake), i panini con la marmellata e lo yogurt, oltre a the, cioccolata e succhi di frutta. La cena è a self-service, abbastanza varia, con piatti internazionali e greci, ma di certo non di ottima qualità, come d’latra parte accade nella maggior parte degli alberghi. La sera raggiungiamo il piccolo centro di Kolymbia: un susseguirsi di negozi che vendono solo paccottiglia, bar e ristorantini. Durante il giorno il centro è completamente deserto, la maggior parte dei negozi sono chiusi.

4 giugno Raggiungiamo la baia di Tzampika, forse la spiaggia sabbiosa più bella di Rodi. Pranziamo alla taverna Edem, una graziosa taverna ad un km dalla spiaggia, lungo la strada che porta alla baia, dove pranziamo sotto gli ulivi in un’atmosfera molto rilassanta. Non è un ristorante con molte pretese, la cucina è casalinga (grigliate di carne, moussaka, pesce), ma economica e buona. Nel pomeriggio andiamo a Lindos, fiduciosi nella possibilità di visitare l’ acropoli che secondo la nostra lonely planet dovrebbe essere aperta fino alle 18.00. Scopriamo che, sebbene sia la prima settimana di giugno, i greci continuano a seguire l’orario primaverile valido fino a giugno e l’acropoli è chiusa dalle ore 14.30. Visitiamo i violetti bianchi lindos e raggiungiamo la baia sottostante. Al ritorno ci fermiamo a vedere i resti del castello che dominano la baia di golden sand.

5 giugno Ci rechiamo nuovamente a Lindos. Raggiungiamo l’acropoli, aperta gratuitamente al pubblico perché sono in corso alcuni lavori di restauro. Avendo visto l’anno precedente Crosso, Festos, Gortys, l’acropoli non ci sembra un gran che. Certamente è suggestiva la vista di Lindos e della baia di san paolo dall’alto. Conveniamo che la parte migliore di Lindos è proprio il susseguirsi dei violetti e delle case bianche. Ripartiamo con la nostra hunday getz verso la parte meridionale dell’isola. L’estremità meridionale di rodi è praticamente disabitata: nella campagna spazzata da forti venti vediamo qualche rara casa abbandonata e lungo il mare chilometri e chilometri di spiagge deserte. Entriamo in una zona riservata ad esercitazioni militari, un soldato in divisa ci ferma per far passa due carri armati, e finalmente raggiungiamo capo Prassonissi. La vista è fantastica: a destra e a sinistra vediamo i due mari, uno calmo, l’altro più agitato, che si incontrano e a l centro il promontorio di prassonissi. Mangiamo alla taverna Lighthouse (pharos) consigliata dalla lonely planet: un branzino e un’orata alla griglia al prezzo di circa 20 euro. Nel pomeriggio ripartiamo alla volta di Kolymbia e ci fermiamo per una nuotata nella tranquilla baia di Glystra.

6 giugno Raggiungiamo nella mattinata la città di Rodi. Troviamo con un po’ di difficoltà un parcheggio (gratuito) a poca distanza dalle mura della città vecchia. Visitiamo le mura, la via dei cavalieri, e i vicoli della città vecchia. Globalmente l’impressione è ottima: la descrizione della nostra lonely planet non ci procura delusioni, la parte medievale della città è veramente fantastica. Mangiamo alla taverna Laganis: polpo alla griglia, souvlaki di pesce e cozze ripiene alla Laganis(queste un po’ difficili da digerire). Dopo una breve visita al porto e all’area del mercato, ripartiamo con la nostra hunday getz e raggiungiamo kallithea, e pochi km pù a sud la baia di Anthony Quinn. Procuratevi un paio di scarpette da roccia e fate una nuotata nelle sue acque cristalline: è forse la baia rocciosa più bella di tutta rodi.

7 giugno Spiaggia e mare a Tzampika. Pranzo alla taverna Edem.

8 giugno Spiaggia e mare a Tzampika. Pranzo alla taverna Edem. Visita a Epta Piges: sconsigliata, si tratta di una regione un po’ all’interno in cui si trovano sette sorgenti (dalla portata insignificante, tant’è che per distinguerle hanno dovuto inserire dei cartelli numerati) che danno vita ad un piccolo corso d’ acqua. Cena a rodi, al ristorante To Meltemi, vicino al porto: ottimo ristorante, ottimo pesce.

9 giugno Ultimo giorno. Spiaggia a Kolimbya, pranzo alla taverna ‘Michel’. Partenza alle ore 23.00. Conclusione: Rodi è da visitare!! Le spiagge sono tranquille ed estremamente belle, il mare è cristallino, la città di Rodi merita certamente una visita. L’ideale è trascorrere una settimana, non di più perché a differenza di Creta (dove siamo stati l’anno precedente, vedi “Creta in 15 giorni, stupenda”), Rodi non offre lo stesso patrimonio artistico-culturale. Leggendo altre recensioni, ci siamo resi conto che il periodo migliore per visitare rodi è proprio giugno, quando il clima è più favorevole (caldo non eccessivo, assenza di vento), le spiagge sono deserte e pulite, il servizio offerto dagli alberghi è migliore. Sere & Cla



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