Rodi, buona la prima e anche le altre nove
Dopo 2 ore che “traffico” su internet cercando voli (lievitatissimi come costo), coincidenze e trasferimenti per raggiungere un paio di isole greche che vogliamo visitare, Claudia avverte il mio malumore e decide di interrompere la mia ricerca con il più classico degli interventi a gamba tesa: “Ma hai guardato i voli per Rodi?”. Un’occhiata sfuggente tra noi equivale al più solido degli sguardi d’intesa. Dopo 10 minuti ho già acquistato i biglietti ad un prezzo corretto (100 € a testa a/r) non mi rimane che inviare una mail a Maria per sentire se ha disponibilità di stanze nei suoi studios e un whatsapp a Dimitra per trasferimenti da e per aeroporto più affitto scooter. Nonostante fossimo in prossimità della partenza, dopo qualche ora Maria ci dà l’ok, tre notti nello studios top fronte mare e quattro in un altro al pian terreno, così pure Dimitra: siamo in pista. Certo, così è più facile, è la nostra decima volta in questa splendida isola dove abbiamo toccato più volte tutte le mete, sempre rigorosamente in scooter e abbiamo il controllo della situazione.
La base è rimasta la stessa del primo anno: Stegna, il lungomare anni 80 di Arcangelos, tutto spiaggia, mare, taverne e ristoranti, posto strategico per muoversi nell’isola. Gli itinerari per chi fosse interessato sono storici: Rodi città vecchia con il Castello dei Cavalieri poi il porto e l’acropoli; Lindos, villaggio, Castello e acropoli e sul versante opposto dell’isola, Kamiros bel sito archeologico e l’imponente fortezza di Monolithos. Altre tappe obbligate sono Epta Piges: le sette fonti con tanto di tunnel claustrofobico, Petaludes, la valle delle farfalle, il monastero della Tsampika con vista speciale e purtroppo personale ricordo di una testata memorabile contro un albero che pendeva sulla ripida scalinata di accesso e Prassonissi all’ estremo sud, regno degli amanti di wind e kite surf.
Per quanto riguarda le spiaggie, sono talmente tante che ognuno troverà sicuramente la sua preferita: tralasciando Faliraki, luogo simile alla nostra caotica Rimini, si va dalle iconiche Anthony Queen, Ladiko, Lindos alle commerciali e lunghissime come Tsampika, Kolimbia e Khiotari, alle più tranquille come appunto Stegna, Haraki, Glystra ma ripeto de gustibus. Noi dopo i primi anni frenetici, ora stiliamo un programmino semplice semplice, includendo almeno un luogo nuovo da vedere (sempre più difficile) più qualche giretto classico. Ecco il mini diario di questo anno.
17/6. Partiamo alle 2:30 di notte, il volo parte da Pisa alle 6. Per la strada non c’è nessuno, anzi ci sono le bestie! Le prime due faccio in tempo a frenare, la terza, la più grossa, non la vedo neppure ma l’urlo di Claudia che si trova l’enorme testone del cervo a 10 cm dal finestrino all’uscita del traforo della collina mi fa sobbalzare sul sedile. Per fortuna non è successo nulla. Alle 5, in attesa dell’imbarco, mi arriva un messaggio di Dimitra, ha qualche problema e mi chiede se me la sento di guidare il suo van da 9 posti parcheggiato in aeroporto a Rodi fino a Stegna, acconsento, scena già vista. Alle 11 sono già in acqua: aahh magnifico.
18/6. Oggi relax, ci polleggiamo in spiaggia fuori e dentro quel mare deliziosamente fresco. Facciamo un po’ di spesa per colazioni e spuntini; pranzo e cena nelle nostre taverne preferite: Da Maria e Pitropos. Notiamo che dopo 10 anni qualcosa è cambiato a Stegna. Alcuni ristoranti hanno chiuso, altri si sono trasformati, quasi tutti sono stati obbligati dalle nuove norme anti Covid a predisporre terrazze con tavolini direttamente sulla spiaggia. Sono comparsi enormi steak-house sulla falsariga di quelli che si trovano in località turistiche a spiccata intonazione commerciale. La cosa ci ha lasciato perplessi, “una contaminazione” che non ci aspettavamo in questo posto che ci era piaciuto fin dall’inizio per la sua disarmante semplicità.
19/6. Primo giorno di scooter, lo dedichiamo ad un itinerario gastronomico. Prendiamo la main street verso Rodi e al primo semaforo giriamo a sinistra direzione Epta Piges poi seguiamo indicazioni per Psyntos e Petaludes. 1 km prima di Psyntos siamo a destinazione: taverna Artemida, spettacolo dei sapori. Melitzanosalada, pitaroudia, zucchini balls, fritto misto di verdure ecc. Inizio vacanza scoppiettante, la sera, paghi, spizzichiamo qualcosa in terrazza e poi a nanna.
20/6. Claudia propone la Baia di Navarone. Partenza di buon ora e alle 8:30 siamo alla Glystra, dopo Pefkos, grandi nuotate nella lunga baia. Alle 11:45 ci avviamo convinti di arrivare a bersaglio dopo pochi minuti ma ci accorgiamo di avere sbagliato qualcosa (ma non eravamo noi che conoscevamo l’isola a menadito?). Mi fermo, imposto Google Maps, cavolo, dobbiamo tornare indietro, 22 minuti di strada, a quel punto interviene Claudia (santa donna) e propone Kattavia. Solo 8 minuti, cambio strategia, finiamo dritti alla taverna Efimia, altro posto doc con recensioni trip Advisor; sì ma così è troppo facile! Ma quanto si sta bene! Arriviamo per primi ma dopo poco il posto si riempie, anche gli altri turisti sanno dove andare. Al ritorno finalmente centriamo la strada per Navarone Bay. Scendiamo con lo scooter oltre il parcheggio poi continuiamo a piedi. Posto molto scenografico con acqua cristallina e resorts di alto livello in fila lì a due passi. La visita meritava, inoltre visto che per il 21 e il 22 é previsto vento forte oggi era la giornata giusta per essersi spinti così a sud.
21/6. È il giorno dedicato a Lindos. Di solito ci limitiamo a un po’ di shopping, oggi anche mare in un posto fighetto (ombrellone e due lettini 20€, il doppio che altrove). Ma il posto merita davvero e la baia sembra un’enorme piscina e ci sono pure tanti italiani. Alle 12,lasciati i teli sui lettini, ci inoltriamo nel labirinto dei vicoli del villaggio, c’è un casino infernale. Sostiamo per il pranzo a base di crepes e spremuta d’arancia al nostro classico ritrovo dove il gestore che oramai ci riconosce da lontano ci fa un sacco di feste. Soddisfatti ci attardiamo in alcuni negozi poi torniamo in spiaggia. Alle 17 rientriamo ,bella giornata.
22/6. Si va alla Baia di Haraki, una chicca non lontano da Stegna. Mi tornano in mente le parole di Piero, mio cognato che l’anno scorso è venuto al nostro posto (noi abbiamo rinunciato per problemi vari) con tutte le nostre indicazioni: “Ma come avete fatto a scoprire dei posti così?”. Girando, girando, provando, provando. A volte sento sparlare di Rodi ma indagando a fondo scopro sempre che si tratta di persone che sono rimaste ferme nello stesso luogo o non si sono fatte guidare da curiosità ed amore per la Grecia. Rodi ha tutto quello che un turista spera di trovare qui, basta cercare.
23/6. Ultima replica da Artemida: senza parole! La sera riportiamo lo scooter a Dimitra, domani mattina alle 7 ci deve accompagnare in aeroporto.
La settimana come al solito è volata, la durata giusta della vacanza, potendo, secondo noi per esperienza personale sarebbe di 12 giorni. Il tempo? In dieci anni di Rodi non abbiamo mai preso una goccia d’acqua. Le persone? Splendide. Consigli? Se volete girare l’isola in scooter non scendete sotto i 200 cc, sulla main street poter tenere gli 80 km/h evita di farsi superare da bus e camion, scansando pericolose turbolenze. Torneremo.