Rodi: appena tornati o quasi

Fra Atene e Bisanzio
Scritto da: Tiburzio
rodi: appena tornati o quasi
Partenza il: 25/07/2011
Ritorno il: 01/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Mi ero ripromesso di scrivere il diario “a caldo”, in modo da fissare meglio le impressioni dell’incantevole viaggio, ma per tanti motivi non ci sono riuscito e quindi cerco adesso di fissare le immagini e impressioni che in maggior modo mi hanno coinvolto e che rimarranno come un bel ricordo.

Ci siamo rivolti ad una agenzia, che ci ha proposto un pacchetto semicompleto (viaggio e mezza pensione in hotel) estratto dal catalogo Karambola e da attuarsi per fine luglio 2011.

Il viaggio aereo è stato nella norma (la compagnia era la NEOS S.p.A), salvo che al ritorno a Pisa ho trovato il troller, che ha viaggiato in stiva, con la cerniera spaccata. Ovviamente in esso avevo riposto solo panni sporchi e altre cose di poco valore. Ho pensato che l’avessero aperto appositamente per ispezionarlo, ma alla Guardia di Finanza dell’aeroporto hanno escluso questa possibilità, dicendo che è stato sicuramente un incidente (operatori molto maldestri, direi!!!!). Mi hanno detto di rivolgermi all’ufficio competente dell’aeroporto, ma è risultata una farsa: prima mi hanno semplicemente detto di controllare se il contenuto fosse integro e poi l’addetta allo sportello voleva minimizzare l’accaduto, improvvisandosi riparatrice di cerniere e cercando di convincermi che in fondo non era successo niente. Ho lasciato perdere.

Siamo arrivati a Rodi intorno alle 17:00, dove erano ad attenderci gli operatori turistici che ci hanno portato all’hotel col pulman. Abbiamo dovuto fare il giro di mezza Rodi prima di arrivare al nostro Hotel (Lindos Star nella baia di Vlicha), dopo aver accompagnato tutti gli altri nostri compagni di viaggio ai rispettivi alberghi sparsi sulla costa. Molto stressante, visto che eravamo in piedi dalle sei del mattino, ma se non altro ci è servito per orientarci. Alle 19:30 siamo arrivati cotti con un’altra coppia. Una bella doccia, subito la cena (a bouffet ) dopo di ché ci siamo immantinente calati nel ruolo dei turisti. La struttura del Lindos Star è moderna, il servizio di ristorazione è buono e abbondante con una grande varietà di cibo con tipologia internazionale. Le bevande sono a pago e purtroppo piuttosto care (un litro d’acqua minerale 2,8 Euro). Niente da dire sul personale addetto alla ristorazione, sempre presente e disponibile. Un po’ meno quello della reception. Dopo cena siamo usciti per esplorare il posto.

La baia di Vlicha è una meraviglia, la spiaggia è ampia e vicina all’hotel, ma è sassosa ed è fastidioso camminarci a piedi nudi. Il paese più vicino, Lindos, è a 4 Km perciò non è piacevole farsela a piedi, magari sotto il sole (noi lo abbiamo fatto al ritorno). Il fatto che il pulman di linea passi accanto all’hotel solo una volta al giorno e solo per l’andata, rende il posto un po’ isolato e se non si ha un mezzo, presto ci si spalla. Fortunatamente proprio vicino all’hotel ci sono un paio di servizi per il noleggio delle auto ed uno per quello degli scooters. Noi ci siamo rivolti a quest’ultimo (Gimmy’s), col quale ci siamo trovati molto bene. Abbiamo preso per tre giorni un 125 di una marca improbabile col quale ci siamo fatti 500 Km, il tutto per 50 Euro e senza cauzione (ovviamente escluso il carburante).

Al ritorno in albergo, dopo la prima, sera abbiamo scoperto la “maledizione di Tuthankamon” dell’hotel: il rumore continuo proveniente dalla bocchetta dell’aria condizionata (uuuuuuuuuuuh….) che ci ha tediato per sette notti. Sempre riguardo al condizionatore c’è da dire che è a pagamento settimanale (oltre 50 Euro) quindi o si chiede l’attivazione al momento dell’arrivo o niente. Noi non ne abbiamo usufruito, in quanto la notte il caldo era sopportabile ma ci siamo sorbiti il rumore di quello delle stanze adiacenti. Siamo stati obbligati a dormire con i tappi nelle orecchie, cosa che detesto. Pur avendo fatto presente il problema al personale non è stata data né spiegazione né risoluzione, tanto meno considerazione. Ad aggravare il problema acustico ci si è messo anche il frigo, il cui rumore si è aggiunto a quello del condizionatore. Anche il servizio del frigo è a pagamento e tra l’altro questo non è specificato nel documento che ci ha rilasciato preventivamente l’agenzia. Non abbiamo usato nemmeno il frigo, ma il rumore e il calore del motore che partiva ogni quarto d’ora ci hanno fatto comunque tanta compagnia notturna. Per chiarire: ho avuto l’impressione che un po’ tutta l’offerta sia tirata all’osso: anche internet era tra le spese extra non dichiarate.

I primi due giorni ci siamo goduti la spiaggia locale: un ombrellone e due lettini 8 Euro giornalieri. Abbiamo fatto anche una puntatina nella piscina dell’hotel, che francamente non è poi tanto male: lì ombra e lettini sono gratuiti (menomale). Con il motorino noleggiato abbiamo visitato numerosi posti incantevoli. Partirei proprio dal paese di Lindos, abbarbicato fra due picchi sul mare in cima ad uno dei quali c’è una bellissima Acropoli. Noi ci siamo saliti a piedi, ma è pittoresco l’utilizzo del ciuchino, che può essere noleggiato all’ingresso del paese. Fa tanta tenerezza e anche compassione vedere questi asinelli stipati in un locale aperto in attesa dell’avventore che dovrà portare sulla schiena fino in cima. Il paese è tipicamente “Greco” nei colori e nell’urbanistica ed è veramente un gioiello di architettura. Nel pomeriggio siamo calati al mare (sempre a piedi) nella incantevole baia di S. Paul, chiusa da tutti i lati da una barriera naturale che la fa sembrare più una piscina che mare. Lì abbiamo fatto il bagno di rito, ma non ci siamo trattenuti più di tanto per il caldo. La sera il paese si riempie ancora di più, dato che fa più fresco e i negozi sono più accoglienti e il tutto si colora di un’atmosfera particolarmente coinvolgente dal punto di vista turistico; si pensi soltanto al fatto che ogni locale ha all’esterno una persona addetta all’invito, in modo più o meno discreto, dei clienti. Infatti, numerosi sono i pub e ho notato anche alcune discoteche, dalle quali usciva musica moderna ad alto volume.

Uno dei posti che ci ha stupito per la particolarità è Prassonissi, il paradiso dei surfisti. E’ la punta più a sud e lì si incontrano i due mari dando luogo ad uno spettacolo naturale di vento e mare in una cornice quasi surreale. In alcuni punti della spiaggia c’era talmente tanto vento da spararci addosso la sabbia, cosicché ci ha reso difficoltosa la consumazione della frutta che avevamo comprato. Al ritorno siamo passati da alcuni paesini nell’interno come Messanagros. E’ stato piacevole visitarlo e prenderci un caffè: purtroppo, come succede fuori dall’Italia, il caffè non e un granché ma non ne sappiamo fare a meno. Passando da Apolakkia, subito fuori del paese, siamo stati adescati da un anziano e simpatico venditore di cocomeri. Visto che a pranzo campavamo di frutta, ne abbiamo comprato uno da 5 Kg per 2 Euro (ci siamo sentiti in colpa) e non era niente male.

Nei giorni successivi abbiamo visitato Rodi per ben due volte, una di giorno e l’altra di sera. In entrambi i casi lo stress del viaggio è stato ampiamente ripagato. In una delle due occasioni abbiamo rinunciato al bouffet in albergo per gustare almeno una volta la cucina locale. Ci siamo fermati a Ixia sulla costa ovest, dove abbiano cenato in una deliziosa taverna (“Derliki”) sulla strada per Rodi. Sia il servizio che cibo è stato ottimo e anche il conto si è rivelato onesto: per 22 Euro ci siamo strafogati un tipico mix di griglia per due, gustoso ed abbondante, innaffiato con una bottiglia di birra e gottino di ottimo ouzu finale. Prima di uscire dal locale abbiamo chiesto al gestore il bigliettino da visita. Lui si è allarmato pensando che volessimo usarlo per protestare, ma quando gli abbiamo detto che era tutto a posto e che gli avremmo fatto pubblicità è andato a prenderci due gelati e ce li ha offerti. A proposito di ouzu, quello che abbiamo comprato al market (bottiglietta di plastica da 200 ml, 3 Euro) è risultato eccellente ….. come disinfettante. A berlo non sapeva di niente.

Degna di nota è stata anche la visita alla valle delle farfalle (valle di Petaloudes). E’ nel centro nord dell’isola e ci si arriva o da Afantou o da Paradisi. L’ingresso (5 Euro) mi ha deluso, ma procedendo nel percorso lo spettacolo naturale si è rivelato particolarmente suggestivo. In alcuni punti le farfalle coprivano l’itera corteccia di alcuni alberi e quando si levavano in volo per un colpo di vento formavano uno nugolo denso e variegato che lascia una forte emozione. Abbiamo notato che c’era anche qualche idiota che per farle sciamare tirava loro sassi o ramoscelli tra l’ovvia indignazione dei presenti. Peccato che in quel momento il personale di sorveglianza era altrove. Il percorso, tutto in salita all’andare, termina in cima al monte sul quale c’è un monastero (Kolopetra) bello esteticamente, ma vale la pena di visitarlo anche per il panorama e il fresco. Il posto è molto accogliente perché ci sono dei tavoli sui quali si può consumare un drink del posto di ristoro locale o portato autonomamente. Abbiamo poi proseguito per Psintos scavalcando un insolito valico sul quale è disposto un chiosco di ristoro. L’immancabile caffè e il fresco ci hanno rinfrancato del viaggio. Grazioso anche il paese.

Un altro sito che ci ha colpito particolarmente è stato quello di Filerimos nella periferia di Rodi. Si trova a circa 300 m di altezza e da lì si ammira un panorama mozzafiato. C’è una chiesa bizantina molto caratteristica. Quando l’abbiamo visitata era in corso un matrimonio greco. Incuriositi ci siamo avvicinati alla cerimonia cogliendo alcuni gesti caratteristici del rito ortodosso. All’uscita dalla chiesa alcuni invitati ci hanno gentilmente offerto uno strano dolcetto delizioso al gusto, molto simile al nostro croccante ma morbido e intriso di semi (di miglio?). Lo abbiamo ritrovato in vendita al market, ma non era buono come quello che ci è stato offerto.

Nella descrizione abbiamo trascurato le spiagge che non sono da meno dei luoghi che ho già descritto. Particolare è la spiaggia di Tsampika (Golden Beach?) molto ampia e sabbiosa con il mare limpido e che decresce lentamente man mano che ci sia lontana dal bagnasciuga. Nota di menzione è anche la spiaggia di Arcangelos, paesino sul mare che ospita strutture balneari e commerciali. Arroccata nella parte più interna c’è l’acropoli che però non abbiamo visitato.

Il sole ha martellato per tutta la settimana: e pensare che in Italia pioveva. Non so quante bottiglie di acqua abbiamo consumato. La stessa marca di minerale da un litro e mezzo l’abbiamo trovata nei vari market dell’isola ai prezzi più disparati (da 0.50 a 1.50 Euro). C’è da dire però che tutta l’isola è molto ventilata (spesso anche troppo), specialmente la spiaggia, rendendo sopportabile il caldo.

Eccetto che in albergo, molti abitanti di Rodi capiscono l’italiano e qualcuno lo parla anche correttamente proprio per il fatto che è stata occupata dall’Italia durante il Fascismo. Anzi, per l’esperienza che ho avuto, gli italiani sono molto benvoluti nell’isola e quando capivano da dove venivamo ci facevano un sacco di feste e ci raccontavano alcuni aneddoti.

Una raccomandazione: attenzione alle onnipresenti capre che popolano tutta l’isola. Molto carine, ma non sono recintate e attraversano di frequente la strada. Incocciarne una, soprattutto su due ruote, non credo sia tanto piacevole, sia per la capra ma soprattutto per i passeggeri del veicolo, specialmente quando si è a 2000 km da casa. Una cosa curiosa: i turisti si riconoscono perché sono gli unici che hanno il casco (in Grecia è obbligatorio).

Antipatica è stata la levataccia che il tour operator ci ha imposto per il ritorno (06:00). Colazione “continentale”, ovvero non a bouffet con la quale ci eravamo viziati e un’ora e mezza di pulman per essere alle 8:30 all’aeroporto per il check_in.

Con questo concludo, salutando cordialmente tutti quelli che leggeranno questo diario nella speranza che possa esser loro utile.

Marco



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