Riviera Maya & Yucatan
Arrivate all’aeroporto di Malpensa, ci attende subito una fila interminabile per il check in della Lauda Air con destinazione Montegobay – Cancun. “Faranno il check in per due destinazioni allo stesso banco dato che il nostro è un VOLO DIRETTO” ci siamo dette! Invece no! Dirottate su Montegobay (niente meno che in Giamaica!!!) per problemi tecnici (per fortuna non relativi al nostro aeromobile…), dopo 14 interminabili ore, eccoci giungete a Cancun, nel cuore della notte! Ci armiamo di santa pazienza, pronte a passare altre 2 ore in fila tra controllo passaporti e dogana, e con stupore in 10 minuti eravamo già sul taxi in direzione Playa del Carmen, la prima tappa del nostro viaggio! In poco più di 40 minuti giungiamo a destinazione: Posada Las Ondinas, prenotata via internet prima di partire (consiglio vivamente di prenotare prima di partire, magari le prime due notti, Playa è piena di posticini carini che si scoprono giorno dopo giorno). Stanza piccolina, spartana con aria condizionata e veranda esterna al costo di 50 $ a camera a notte! La mattina seguente siamo pronte per immergerci appieno nella vita mexicana…Colazione a base di uova, fagioli neri e tortillas, succhi di frutta tropicali, Playa con le sue viuzze colme di negozietti, di ristorantini e finalmente, il tanto desiderato mare dei caraibi!!! Sarò sincera. Il mare non è un gran che a Playa. L’ideale è girarsi un pò la costa (molto bella la spiaggia a ridosso del sito maya di Tulum) in macchina o con gli autobus. Ci siamo però “accontentate”, in fondo avevamo solo bisogno di sole e tanto, tanto riposo! Ci siamo fermate 5 giorni a Playa, che abbiamo girata in lungo e in largo, di giorno e di notte! L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato all’isola di Cozumel che si trova di fronte a Playa. I traghetti sono veloci e partono ogni ora, il che la rende facilmente raggiungibile anche se solo per una giornata. Cozumel è una tappa imperdibile, dicono gli appassionati di snorkeling ed immersioni, perchè le sue coste sono raggiunte dalla seconda barriera corallina più grande del mondo (la prima “Great Barrier” in Australia) che si estende dall’Honduras al Messico passando anche dal Belize. Noi siamo rimaste molto, molto deluse, pochi pesci e i coralli sono in profondità. Non aiuta l’acqua molto fredda che, per chi fa snorkeling, è decisamente gelida! Il divertimento non è però mancato, Alberto, la nostra guida (trovata sul posto allo sbarco del ferry) prima di iniziare il tour in barca ci ha fatto scoprire l’entroterra dell’isola su una splendida Chevrolet Suburban ribattezzata la Fantozzi Mobile perchè completamente scarcassata, senza freni, senza sedili e senza tetto, per non parlare delle maniglie inagibili!!! Al che, alla delusione si sono sostituite un sacco di risate. Quindi dopo un meritato relax spaparanzate al sole in sola compagnia della mitica Corona (birra messicana) e di un piatto di guacamole fresco, ecco che inizia…La scoperta dei siti Maya. Il nostro viaggio prosegue in macchina (noleggiata dall’Italia tramite la Europcar). Una piccola Chevrolet, sorella gemella della nostra Opel Corsa, rigorosamente automatica, con aria condizionata ma senza targhe!!! A volte può capitare quando le macchine sono nuove. Per poter vedere tutti i posti è quasi una lotta contro il tempo, ci rimangono solo 3 giorni…
Ci dirigiamo dunque verso Tulum, sito archeologico a ridosso del mar dei caraibi, assolutamente da non perdere! Nel primo pomeriggio ci mettiamo di nuovo in strada, stiamo andando a Cobà dove dicono c’è la piramide più alta di tutto lo Yucatan! Prima di continuare vorrei fare una piccola premessa: da sfatare il mito che le strade in Messico sono disastrate e che guidare è molto pericoloso, perchè vi assicuro che le strade di Roma sono un disastro in confronto! Noi non abbiamo mai avuto problemi quindi partite tranquilli (ovviamente siate prudenti e guidate rispettando i limiti di velocità!). L’unica raccomandazione è quella di avere il serbatoio pieno perchè a volte non si incontra nulla (distributori inclusi) per centinaia di kilometri. Ma torniamo a Cobà…Che davvero merita una visita! Il sito si trova in piena foresta. Ci sono varie piramidi ma quella bella, bella è a circa 2,5 km di distanza dall’ingresso (noi stavamo per perdercela perchè non ci sono indicazioni quindi si tende a credere che la prima piramide che si vede sia quella in questione!!!). Vi consiglio di noleggiare la bici per raggiungerla. E salite tutti i gradini! C’è un panorama fantastico dalla sommità della piramide! Il tempo ci è però nemico…Dobbiamo scappare per arrivare in tempo a Valladolid dove ci fermeremo per i prossimi giorni.
Arriviamo a Valladolid non dall’autopista (autostrada) ma dalla strada secondaria (che in verità è la principale) perché è più suggestivo passare dai vari paesini, malgrado i topes (dossi). Ci dirigiamo verso l’Hotel Mesòn del Marques, una vecchia struttura di tipo coloniale, con patio interno in stile tipicamente messicano. E’ l’hotel più vecchio e più grande della città. Ottima scelta. Cena in camera a base di guacamole e totopos e tutti a letto, il giorno seguente ci aspetta Chichèn Itza! Mi permetto di dare un altro suggerimento. Dal 19 al 22 marzo a Chichèn Itza si può osservare (tempo permettendo) il famoso equinozio di primavera. In quei giorni molti messicani vi si recano con tutta la famiglia per osservare il famoso serpente che lentamente scende sinuoso dalla sommità della piramide principale. Non fidatevi di chi scrive (anche su questo sito) che i tutti i siti maya sono chiusi in quel periodo. Sono aperti, sono solo più affollati. Molto organizzati i messicani che allestiscono parcheggi con navette gratuite che portano all’ingresso del sito archeologico.
Noi siamo state l’intera giornata del 20 marzo a Chichèn Itza e abbiamo avuto la fortuna di vedere l’equinozio (si vede già dalle 15). Molto suggestivo. Da non dimenticare a qualche km di distanza il cenote Ik ill (visitatelo prima di raggiungere Chichèn Itza).
La giornata è stata lunga, ci rimettiamo in macchina stanche ma soddisfatte alla volta di Valladolid. Dopo alcune peripezie per cercare di prendere un po’di soldi dal Bancomat Banamex (nelle piccole cittadine i collegamenti con le banche estere vengono interrotti dal tardo pomeriggio, è impossibile prelevare – consiglio di non rimanere mai come noi senza contanti!), ceniamo nel famoso ristorante dell’Hotel e poi a nanna. Ultimo giorno, ultime escursioni. Il programma della giornata è fitto di appuntamenti. Il primo è il sito archeologico di Ek Balaam, scoperto recentemente e ancora in fase di restaurazione. Semplicemente bellissimo. Immerso nella foresta, poco turistico. Nuovamente, da non perdere! Ci dirigiamo in fretta e furia verso Rio Lagartos per andare a vedere i fenicotteri rosa. Ci aspetta Ismael, una guida della riserva contattata dall’Italia. Abbiamo un po’ il timore che l’escursione si riveli come quella fatta giorni prima a Cozumel, ma il nostro viaggio non poteva che concludersi in bellezza! Un posto indimenticabile! Pellicani, coccodrilli, aquile! E finalmente i fenicotteri! Ed Ismael, una guida eccezionale! Ci ha portato in giro sulla sua barchetta per 4 ore, spiegandoci la storia e mostrandoci posti incantanti. In 2 settimane trascorse nella foresta amazzonica in Brasile, in un viaggio precedente, non eravamo riuscite a vedere neanche un tucano ma a Rio Lagartos siamo state ricompensate…Se decidete di andare non perdete la spiaggia rosa e fatevi portare nella laguna a fare il bagno…L’effetto è quello del mar morto a causa dell’alta concentrazione di sale nell’acqua! Una volta rientrate ci fermiamo a mangiare una cosa nel ristorantino Isla Contoy (dove incontrerete Ismael). Ottimo pesce, freschissimo, a prezzi imbattibili. NON PERDETEVI RIO LAGARTOS!!! (Per contattare Ismael: riolaga@hotmail.Com / www.Riolagartos.Com).
Siamo giunti alla fine del nostro viaggio. Ultima colazione a base di uova, fagioli, guacamole e tortillas, una rapida visita alla piccola cittadina di Vallodolid e acquisto degli ultimi souvenir prima di metterci in macchina e raggiungere Cancun.
Ps. State attenti alla maledizione di Montezuma!!!