ritrovarsi all’improvviso in oman
Certo non è il nostro sogno proibito ma si possono fare immersioni,il paesaggio è vario e in più c’è la MyAir che ci porta alla modica cifra di 200 euro a testa , poi lì ci muoveremo con auto a noleggio e mezzi pubblici…Per quest’anno va così.
Luglio, 2 settimane alla partenza, un’amica ci telefona “Ma hai visto il telegiornale? A Venezia la MyAir ha fatto un gran caos e adesso sembra che gli vogliano sospendere la licenza!” Cosaaaaaaa??? e adesso? Accertato che la compagnia ormai è andata e i soldi chissà quando li rivedremo ci diamo da fare per cercare una meta alternativa con un biglietto aereo non esagerato e con un ambiente stimolane per noi malati del fai-da-te…
Trovato! Oman… Oche? Ma esiste veramente? Ma è sicuro? E cosa c’è da vedere in questo Oman? In una serata raccogliamo le info (non tantissime a dire il vero) su questa enigmatica destinazione e prenotiamo il biglietto con la Swiss Air… Fatto, destinazione Oman! Facciamo girare un po’ la voce e così raccogliamo all’ultimo anche Alle , uno dei nostri storici compagni di viaggio e senza accorgercene, ci ritroviamo all’improvviso in Oman.
MARTEDI’ 11-08-2009 Sveglia ore 05:00 Volo da Milano Malpensa con la compagnia aerea Swiss, con scalo a Zurigo e via Dubai.
Siamo partiti alle 10:30 e abbiamo messo piede in terra omanita alle ore 23:10 circa.
Anche questa volta, il volo è stato ottimo,nessuna turbolenza,tutto molto tranquillo e la Swiss è veramente una grande compagnia, ottimo servizio e trattamento.
Appena ti affacci dalla porta dell’aereo per scendere dalla scaletta,il caldo omanita di colpisce in faccia in modo quasi soffocante; certo il tutto è enfatizzato dall’aria condizionata tenuta molto alta sull’aereo o in generale che viene tenuta a manetta in tutti i locali e ogni volta che ti ritrovi all’aperto hai almeno un minuto dove ti manca letteralmente l’aria.
In aeroporto sbrighiamo velocemente le varie formalità burocratiche: per una volto tanto la fila dei turisti è veramente breve,una decina di persone in tutto ,mentre quella delle persone omanite è sufficientemente lunga.
Non ci sono molte info,ma appena dentro all’aeroporto c’è un banco che in apparenza sembra solo un’ ufficio di cambio: invece svolge una duplice funzione: ti cambiano i soldi ma cosa più importante paghi il visto d’ingresso nel paese: 15 euro a testa. Alessandro, nostro amico e compagno di viaggio, che ci ha anticipati di un giorno ha pagato in rial e ha pagato 6 rial, con noi hanno di certo arrotondato.
Dopo con questa piccola ricevuta ti rechi al controllo passaporto dove senza dover compilare nessun foglio o carta d’immigrazione di mettono effettivamente il visto di un mese sul passaporto.
Abbiamo noleggiato dall’Italia tramite la TRIFTY una Toyota 4×4 4500 di cilindrata per una settimana ad un costo di 89$ al giorno. Fuori ci aspetta Alessandro,ha già la macchina a noleggio e ci aspetta come nostro “autista” per portarci in albergo.
Unica notte prenotata dall’Italia via internet al Delmon hotel apartament al prezzo di 20 rial a camera ( circa 37 € ).
L’albergo dista dall’aeroporto circa una trentina di km e si trova prima di Muscat.
L’abbiamo scelto oltre che per la tariffa abbastanza accettabile ( visto che gli hotel sono tutti piuttosto cari…) anche perchè si trova vicino all’ OMAN DIVE CENTER dove vorremmo andare poi a fare immersioni.
In albergo ci informano che la nostra piccola camera odora troppo di trielina usata per smacchiare il tappeto che non riusciremmo a dormire ,quindi allo stesso prezzo ci danno un’ appartamento con tre stanze: camera da letto,cucina e salotto … L’hotel è a mia impressione leggermente datato, ma pulito quindi consigliato per chi non ama troppo i fronzoli.
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ MERCOLEDI’ 12-08-2009 Sveglia ore 07:20 La colazione è compresa nel prezzo, la definisco buona ,dato la varia possibilità di scelta ,ma il primo giorno è sempre difficile abituarsi al pensiero di mangiare fagioli o pomodori alle otto di mattina…Dopo con il passar dei giorni…
Il nostro programma prevede un giro più o meno circolare arrivando per una strada costiera fino all’isola di Masirah e poi risalire dall’altro lato fermandosi ogni qualvolta ne abbiamo voglia.
Premetto che la Lonely Planet è l’ultima edizione 2008 ma si riferisce pur sempre al 2006-2007 e di conseguenza i dati o le info spesse volte sono risultate inesatte o sorpassate.
Nella nostra mente ,leggendo la guida ci immaginavamo un viaggio degno di pionieri del deserto,dove si correva il rischio di non incontrare nessuno per un giorno o di non riuscire a trovare niente da mangiare e allora in virtù di questo: via a comprare provviste…Cibo che non si deteriori velocemente e che dia energia in caso di fame,ecc…Ecc…
A Muscat e periferia ci sono tantissimi negozi o supermercati…Non c’è nessuna difficoltà a trovare quello di cui si ha bisogno.
Dal momento che la nostra idea è quella di dormire in tenda (sia per risparmiare ma anche per provare un pò di vera avventura e sentirsi liberi…) Alessandro ,che d’ora in poi chiamerò Alle, ha comprato una bella tenda igloo per due persone al costo di 14 rial ( 25€); è vero molto probabilmente non la porterà in Italia ma non ci ha nemmeno speso una follia e ha risparmiato dei kg sull’aereo.
Il mio consiglio: se volete fare campeggio prendete una tenda una volta che siete arrivati,non state a preoccuparvi dall’Italia, a Muscat trovate di tutto. Noi ci siamo portati una tenda di circa 2 kg nello zaino e qui abbiamo comprato solo il materassino ,pagato 6,5 rial…Che poi lasceremo o regaleremo…
Dopo tutti i nostri acquisti partiamo in direzione Sur con alcune tappe lungo la strada…
La strada è molto bella,è appena stata costruita ma manca di indicazioni…Ogni tanto ci perdiamo e poi ritroviamo la strada…Tutto fa parte del viaggio.
E’ già pomeriggio e prima di accamparci per la notte passiamo per Dibab e riusciamo a vedere la DOLINA DI BIMMAH.
La Lonley ne parla come un posto non segnalato e difficile da trovare..Ora è esattamente il contrario…Si trovano le indicazioni sia in arabo che inglese…
Si tratta di una grande pozza d’acqua salmastra di circa 40 metri per 20 metri ,l’acqua è veramente cristallina ,unico neo la cementificazione che gli è stata fatta intorno, per scendere nella riva della pozza ora ci sono i gradini in cemento che rendono certo più facile la discesa o la risalita…Ma credo perda notevolmente il suo fascino.
I colori dell’acqua sono veramente splendidi ,per scendere abbiano fatto una cinquantina di gradini sempre in cemento…
Il tutto si trova all’interno di un parco con anche la possibilità di fare pic-nic.
La visita in tutto non richiede più di trenta minuti.
Ora non ci resta che trovare un posto dove poter campeggiare … Cerchiamo quella che ci sembra una spiaggia adatta,anche perché fino a qualche km prima invece della sabbia c’erano solo sassi.
Vicino al piccolo villaggio di FINS iniziano delle piccole dune di sabbia: la zona ci sembra buona.
Con il nostro 4×4 ci avviciniamo alla zona prescelta..Buona,decidiamo che passeremo la notte fra due dune per essere anche un pò riparati dal vento.
Montiamo le due tende velocemente un giretto in riva alla spiaggia e poi mangiamo qualcosina dalle nostre provviste.
In uno sprazzo di energia ,raccogliamo anche la legna per accendere un piccolo falò.
Tutto molto nuovo per noi e l’idea di poter essere liberi di dormire dove vuoi, unita cosa ancor più importante all’idea di sicurezza che si respira ,ci rende felici.
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ GIOVEDÌ 13-08-2009 Sveglia ore 07:10 Il venticello fresco della sera prima si è fermata di colpo …Ci siamo svegliati che nella tenda mancava l’aria.
Sono uscita dalla tenda sperando che una passeggiata sulla spiaggia mi rigenerasse un pò , ma già alle sette la situazione era abbastanza pesante,non un filo e fa già caldo.
Qualche foto alle orme o meglio alle piste lasciate dai vari paguri sulla sabbia che tutta notte,deduco,non hanno fatto altro che andare avanti e indietro ,su e giù per le varie piccole dune di sabbia. Smontiamo il nostro mini accampamento e partiamo.
Siamo diretti a WADI SHAB e WADI TIWI.
La strada è comunque buona,non sempre riusciamo o vogliamo tenere la bellissima super strada di nuovissima costruzione e ci concediamo qualche stradina o del fuori pista,ma niente di speciale.
Troviamo le indicazioni e raggiungiamo l’inizio del wadi velocemente.
Il primo che raggiungiamo è quello di Wadi Shab: La fonte d’acqua che lo forma permette la trasformazione del paesaggio in maniera totale;da secco e arido a verde e vivo.
L’acqua quando scorre in superficie crea dei laghi con dei colori meravigliosi,ogni tanto scorre sotto terra e se ne vede solo il risultato grazie al verde delle palme e dell’altra vegetazione.
Dopo le prime foto ci addentriamo nella speranza di trovare qualcosa di speciale: un villaggio o le coltivazioni…Abbiamo camminato per più di un’ora su un sentiero non difficilissimo da percorrere e anche se la Lonely parla di villaggi seminascosti ,noi non siamo proprio riusciti a trovare l’ingresso…
Siamo stati appagati solo dai colori dell’acqua e delle rocce intorno a noi..
Dicono che in fondo si arrivi ad una grotta con una cascata dove poter fare il bagno,ma noi abbiamo rinunciato prima.
E’ vero ogni tanto cammini all’ombra delle rocce ma per chi non è abituato il tutto consiste in una bella prova.
Sono ormai le dieci e il sole picchia di brutto.
Proseguiamo per l’altro wadi il Wadi Tiwi.
Sono veramente vicini,leggiamo che questo wadi si può percorrere anche con la macchina: fuori c’è troppo caldo per camminare,ma non vogliamo nemmeno essere troppo turisti ed imporre a tutti i costi i nostri desideri a loro che sono i padroni di casa.
Ci avviciniamo il più possibile al wadi e al villaggio e iniziamo la nostra camminata a piedi.
MI sembra più grande e più bello…Alcuni ragazzini fanno il bagno…Ci chiedono se abbiamo la guida…No,siamo turisti fai da te e poi gli chiediamo se possiamo proseguire la visita al wadi in auto: no problem…
Seguiamo altre macchine che si inerpicano su per la montagna ,come a voler cercare la fonte del wadi…La strada peggiora e visto non sappiamo cosa troveremo alla fine,rinunciamo alla nostra perlustrazione montana.
Entriamo invece a Tiwi, il paese che porta il nome del fiume.
E’ arroccato in cima ad una collina e ci sembra molto piccolo,non troviamo niente da fotografare.
Tutti sono molto gentili,ci salutano tutti anche i muratori intenti a costruire un muro,ci salutano anche i ragazzini davanti alla moschea.
Passando davanti ad una casa,veniamo salutati e invitati ad entrare da una ragazzina che ci offre caffè e datteri e che ci spiega il suo sogno: ha appena finito la scuola come segretaria e vorrebbe venire in Italia ,ma suo padre non ha abbastanza soldi…Potrebbe lavorare i una banca di Dubai o di Muscat ma lei è una ragazza e non si può allontanare troppo da casa.
Comunque tutte le donne di casa anche se rimangono leggermente più nascoste sono gentilissime e ci offrono anche succo d’arancia.
E’ bello vedere come riescono a far coincidere la loro tradizione con il progresso: vivono vicino ad un wadi,ma hanno condizionatore, internet ecc…
Ci mostra le foto delle piogge torrenziali che ci sono state a giugno,foto fatte con il cellulare e scaricate poi sul computer con il bluetooth…
E’ una cosa incredibile,casa arroccata su una montagna e la tipa sedicenne è più tecnologica di me.
Ringraziamo tantissimo e proseguiamo il nostro viaggio in direzione di Sur.
Arriviamo a Sur con il sole a picco sulle nostre teste, girovaghiamo un pò per capire come orientarci in questa città.
Non troviamo molta gente in giro,ci sono almeno quaranta gradi.
Seguiamo le info delle lonely e ci fermiamo a mangiare al Zaki Restaurant situato tra la Roundabout 3 e la Roundabout 4 accanto alla stazione di servizio BP.
Entriamo e ci fanno accomodare nella stanza delle famiglie, le donne non mangiano insieme agli uomini se non con i loro mariti.
Ordiniamo cucina cinese, in Italia vi direi involtini primavera di pollo e riso alla cantonese con verdure e pollo…Diego più innovativo si mangia stufato di montone…
Mentre aspettiamo io ne approfitto per un pò di toeletta, il lato brutto del campeggio nomade è che non hai un bagno come punto di riferimento…Quindi come fai quando vuoi o devi (…) insomma avete capito, o più semplicemente hai voglia di rinfrescarti? Vivi alla zingara per qualche giorno ,sfruttando i bagni dei ristoranti o delle aree di servizio.
*** CONSIGLIO Prima di scegliere la soluzione campeggio pensate a quanto siete adattabili: sareste disposti a fare una buca nella sabbia e a deporre i vostri rifiuti organici come le tartarughe vi depongono le uova? Noi abbiamo rinunciato a farci una bella nuotata in mare perchè ci sarebbe rimasto il sale addosso fino al giorno dopo…E forse abbiamo rinunciato ad uno snorkeling da favola.
Credo che se tornassi in Oman opterei comunque per un albergo anche se il più economico.
Ok, dopo questa parentesi torno al mio racconto,eravamo rimasti da Zaki: se capitate in zona andateci : ottimo cibo,porzioni molto abbondanti tanto che noi ci siamo pentiti di aver ordinato due piatti…Comunque sei portate e tre succhi naturali di frutta e abbiamo speso 9,3 rial in tre ( 16 €) C’è un caldo esagerato e una volta fuori dal ristorante proviamo a girovagare con la macchina per fare qualche foto e decidiamo di visitare il forte chiamato SUNAYSILAH CASTLE paghiamo 0.5 rial a testa per la visita…Entriamo e dall’alto godiamo di una bellissima vista dall’alto della città,ma il forte è completamente ricostruito,di antico rimane in piedi solo un muro e tutto perde il suo fascino…
C’è molto caldo e torniamo velocemente in auto…Cambiamo leggermente programma e visto che domani entreremo nel deserto e non sappiamo quello che troveremo,meglio concedersi una notte in albergo per una doccia e per raccogliere info su come vedere le tartarughe…
La Lonely ci dice che a Sur ci sono solo tre alberghi : uno solo ad un prezzo abordabile, e noi ci dirigiamo subito al SUR HOTEL dove a detta lonely vengono anche organizzate le escursioni per le tartarughe. Speriamo, prendendo sia dormire che escursione di riuscire a tirare sul prezzo…
Il tipo alla reception parte un prezzo di 30 rial per una doppia per scendere poi fino a 20…
e ci organizza le escursione per vedere le tartarughe per 25 rial in tre con partenza alle 19:30 , calcolando due ore di auto tra andata e ritorno.
Siamo titubanti: chiediamo di vedere le camere: Sono un pò trascurate e la pulizia non regna sovrana,per 10 rial avremmo accettato,ma l’offerta non è degna di quel prezzo. Rifiutiamo! Prima lungo la strada avevo visto un cartello con le indicazioni di un’ hotel,proviamo a ritrovarle e poi a seguirle e troviamo un apparthotel che ci ispira parecchio,praticamente a 100mt dal Sur Hotel.
L’odore di detersivo appena entriamo ci fa provare subito a pelle una sensazione positiva, ci chiede 20 rial ma le stanze sono di due spanne sopra, pulite ordinate con i confort di base.
Accettiamo! Parlano un inglese di base come il nostro ma ugualmente chiediamo per le tartarughe: ci dicono che possiamo fare da soli,pagando solo la tasse d’entrata di 3 rial a testa.
E cosa ancora più bella ci consiglia di non prendere quella della notte dove inizi alle nove e finisci verso l’una o le due di notte ( tutto dipende dalle tartarughe : il tempo di capire che sulla spiaggia non ci sono pericoli,scegliere il posto giusto dove fare la buca,scavare e poi iniziare a deporre le uova…) ma per lui è meglio quella delle quattro dove poi vedere ancora qualche tartaruga e vedere anche l’alba sul mare e con una luce più favorevole avere anche la speranza di fare qualche foto.
Accettiamo ,calcolando che riusciamo a dormire decisamente di più e che tutto ci è in strada secondo il nostro programma quindi avanziamo di andare e tornare ma è solo andata.
Ok, saltiamo la cena,smangiucchiando qualcosa dalle nostre provviste e ci chiudiamo in camera.
Appuntamento con Alle alle due e trenta alla macchina.
VENERDI’ 14-08-2009 Sveglia ore 02:10 Questo viaggio è iniziato all’insegna dello svegliarci presto ,per un motivo o per l’altro,ma questa sveglia le batte tutte.
Siamo tutti e tre puntuali e alle due e trenta siamo già in macchina pronti per raggiungere la nostra destinazione.
Ringraziamo mentalmente il tipo dell’albergo che con pazienza ci ha disegnato la cartina per poter raggiungere il centro di ricerca delle tartarughe,infatti costatiamo che una volta raggiunto il bivio RAS AL HADDe RAS AL JINZ non c’è nessun tipo di indicazione che minimamente faccia anche solo pensare a che strada prendere o dove voltare…
*** CONSIGLIO: Informatevi bene e non pensate che è una meta famosissima del paese e quindi sarà piena d’ indicazioni.
In tutte le strade che abbiamo percorso le indicazioni sono state veramente scarse o a mala pena sufficienti…È tutto in costruzione e molto probabilmente fra un ‘anno tutto sarà molto meglio…
Credo che l’Oman sia un paese in continuo mutamento ed evoluzione e fatto da gente che ha veramente voglia di lavorare per il suo paese.
Torniamo a noi: impieghiamo un’ora circa per arrivare al centro,non siamo gli unici,siamo circa una trentina di persone.
Paghiamo 3 rial a testa e aspettiamo…
Alle quattro in punto partiamo: la guida ci fa tutte le raccomandazioni possibili: silenzio,stare uniti e attenti a dove si mettono i piedi.
Camminiamo per una ventina di minuti e siamo all’inizio della spiaggia: le due guide ci dicono di aspettare: loro girano in cerca delle tartarughe con una piccola pila.
Ci chiamano e vediamo la prima tartaruga intenta a coprire la buca dove ha deposto le sue uova.
E’ veramente grande,peccato la poca luce…Tutti cercano di fare foto ma i flash giustamente sono vietati. Le guide sono abbastanza severe e dopo due o tre flash che scappano iniziano a requisire macchine fotografiche o cellulari.
Ci dividono poi in piccoli gruppi e ci fanno spostare lentamente verso un’altra tartaruga ,forse è un pò ritardataria e la troviamo ancora intenta a deporre le uova.
E’ veramente una bellissima emozione, dispiace un pò disturbarla,le guide ci fanno stare tutti dietro di lei e gli puntano la pila sul suo di dietro,cercando di darle meno fastidio possibile.
Il tutto dura ancora una ventina di minuti circa…Nel frattempo il sole inizia a sorgere e tutte le ombre iniziano a trasformarsi in forme più definite.
La spiaggia sorge circondata da rocce che arrivano fino al mare,un paesaggio splendido e per un momento l’alba ruba la scena alle tartarughe.
Il sole sorge velocemente e verso le cinque e trenta ci vediamo benissimo…Ovunque ci sono buche coperte e anche se non possiamo girare sulla spiaggia liberamente ci si guarda intorno, vediamo all’ora altra sabbia in lontananza alzarsi:significa che in giro ci sono ancora altre tartarughe che stanno coprendo le sue uova, un’altra ha finito e si dirige velocemente verso il mare.
Magnifico,sembra di essere dentro ad un documentario.
Fortuna delle fortune riusciamo anche a vedere 3 tartarughini che stanno uscendo dalla loro buca.
Solo questa emozione vale il viaggio!!!!!!!! Quanto sono piccoli 🙂 leggo poi in seguito che da quando si schiudono ,esattamente sessanta giorni da quando sono state deposte le uova,impiegano da tre a cinque giorni per salire in superficie.
Pesano circa su quindici grammi e quanta fatica che fanno per uscire dalla buca scavata dalla loro mamma.
Poi noi complichiamo tutto: camminiamo avanti e in dietro per trovare la posizione migliore per la foto della vita ,lasciando però sulla sabbia impronte e buche che per loro sono gigantesche.
Due dopo tanta fatica e alcune capriole riescono a raggiungere la spiaggia e a farsi poi trasportare dal mare,il terzo si capovolge e non riesce più a girarsi…Ormai sfinito la guida interviene e lo prende portandolo in riva al mare…Anche lui sparisce tra le onde.
E’ un peccato sapere che su cento uova deposte al massimo una o due raggiungono l’età adulta.
La tartaruga che appena arrivati stava ancora deponendo le uova adesso dopo circa due ore di sforzo impiegato a coprire accuratamente la buca ( per proteggere le uova da vari animali e perchè le uova devono avere la giusta temperatura,ora sfinita ed esausta si dirige verso al mare e pochissimo tempo viene rinfrescata e pulita da tutta la sabbia dalla prima onda che incontra e subito sparisce alla nostra vista. *** CONSIGLIO : Credo che il consiglio che ci ha dato il tipo dell’hotel sia stato validissimo ,quindi anche io vi consiglio la visita delle quattro più che quella delle nove. Avrete a vostro favore il sorgere del sole e tutto sembrerà più bello.E’ vero per poter avere questo incredibile contatto con la natura si deve fare un piccolo sacrificio: ma credo si venga ampiamente ripagati dalle emozioni che si provano. Consigliatissimo.++++ Verso le sei e trenta rientriamo al centro e continuiamo il nostro viaggio.
Meno male che abbiamo le nostre provviste di cibo perchè trovare un bar dove fare colazione è piuttosto complicato.
Non passiamo dalle gran città e noi ci accontentiamo,felici di vivere la realtà del paese in cui siamo ospiti.
La nostra meta è l’isola di Masirah e decidiamo di arrivarci rimanendo sulla costa pur dovendo attraversare una parte di deserto. In base alle poche info che abbiamo raccolto si doveva trattare di un viaggio leggermente complicato ,dove erano indispensabili riserve di acqua e di cibo…
Anche questa volta l’edizione della Lonely risulta sorpassata dalla velocità di trasformazione dell’Oman.
A tratti percorriamo la nuova super strada che taglia il deserto e in altri momenti passiamo sulla pista battuta che l’affianca.
E’ un bel deserto anche se con dune non molto alte, ovunque ci sono operai al lavoro,che con le loro tute blu spiccano sul giallo del deserto.
Lavorano con devozione anche sotto il sole cocente di mezzogiorno, prendono la sabbia da una duna per portarla sulla strada per farne il fondo stradale, altri innaffiano la sabbia per renderla più compatta ecc…Sono incredibili…
Noi abbiamo l’aria condizionata dell’auto quasi al massimo e loro sono nel mezzo del deserto con il sole a picco a costruire una strada.
In circa tre ore compiamo un tragitto che credevamo di dover fare in molte più ore,l’anno venturo se non prima sarà tutto ancora più facile.
Cerchiamo un posto dove mangiare, siamo a MOUTH (sinceramente non ho trovato traccia sulla lonely dell’esistenza di questo paese,quindi spero di aver scritto bene il nome…
e troviamo più o meno sempre le solite cose : riso con pollo o pesce, noodles con pollo o pesce… Petto di pollo in padella o un pesce in padella.
Mangiamo comunque e spendiamo 7,4 rial tutti e tre. Sono circa le tre di pomeriggio e caldo a parte non c’è molto da visitare, decidiamo di concederci un pomeriggio di mare cercando una bella spiaggia con relativo posto dove poter piantare le tende.
Arriviamo alla spiaggia che ha come sabbia il deserto…Vediamo in lontananza delle capanne in legno e paglia costruite crediamo dai vari pescatori anche se al momento la zona è completamente desertica…Non c’è anima viva.
Ottimo posto non daremo fastidio a nessuno e nessuno lo darà a noi.
Una di quelle capanne abbandonate ci fornirà la giusta ombra in questo pomeriggio infuocato.
Raggiunta la riva facciamo la più brutta delle scoperte, immagini che ogni tanto sfrecciano ancora oggi come flash nei miei occhi…Primo il mare non è niente di che e secondo la spiaggia che è lunga km è piena di tartarughe morte.
Alla prima e alla seconda pensiamo che siano vecchie ritornate al loro posto di nascita per morire…Ma camminando (giusto per cercare di capire o per farci ulteriore male) nei troviamo di ogni dimensione delle piccole di trenta cm e delle veramente grandi di oltre un metro…Alcune sono quasi completamente decomposte e altre sono quasi intatte…Anche il carapace si decompone…Troviamo anche tantissime osse e scheletri ad indicare che è una cosa che va avanti da tempo…Troviamo anche dei pesci di varie razze e lunghezze in fase di decomposizione…Siamo arrivati sulla spiaggia della morte!!! Che contrasto arriviamo dalla spiaggia della vita; questa mattina abbiamo visto la nascita di tre tartarughe e questa sera ne vedo morte almeno una quarantina. E’ orribile!!! Vorremmo capire la causa ma non sappiamo a chi fare le nostre domande. Mentre siamo all’ombra nella capanna presa in affitto vediamo una macchina venire nella nostra direzione…Passano appena oltre e poi tornano indietro…Scendono due uomini che molto chiaramente sono venuti a controllare chi siamo e oltre a scambiare due chiacchiere ci dicono che la capanna è di alcuni tizi…Ok noi domani ce ne andiamo …Sembrano persone tranquille ma mi piaceva molto di più sapere che nessuno sapeva della nostra esistenza …La mia notte in tenda sarà un continuo dormiveglia, intimorita dal pensiero del ritorno di quegli uomini per farci chissà quali cose…
Ma come potete ben capire nessuno è ritornato…
Tutto il pomeriggio e la notte e tirato un vento fortissimo ,meno male che un po’ la capanna e la macchina hanno dato un po’ di protezione.
SABATO 15- 08-2009
Sveglia ore 6:30 Ripieghiamo le nostre tende e ci dirigiamo al porto dove partono ovviamente i traghetti…Non abbiamo idea dell’ora in cui partano…Con un inglese molto base e molti gesti capiamo che il traghetto che è gia attraccato e con sei auto a bordo partirà solo una volta pieno…
aspettiamo circa due ore e poi salpiamo. Il costo del traghetto è di 10 rial a macchina.
Vediamo per la prima volta le donne beduine che girano con il volto coperto dalla loro tipica maschera a punta…(vedi foto).
Il viaggio dura poco più di un’ora e ognuno rimane seduto nella propria auto.
Io lo chiamo traghetto ma non aspettatevi il traghetto italiano e più che altro quella che noi chiameremmo una vecchia barca adibita al trasporto merci o ferro vecchio, ma galleggia e ci porta a riva quindi è ottima.
Siamo arrivati fino a quest’isola che viene descritta dalle nostre due guide come il paradiso…
La lonely la descrive con l’interno disseminato di palme e orlato di magnifiche spiagge sabbiose, la costa è pattugliato da innumerevoli fenicotteri,aironi e beccacce di mare.
Le conchiglie di Masirah non hanno eguali in quanto a varietà…
Solo queste poche righe fanno venire la voglia di raggiungere ques’isola, se poi ci aggiungiamo che la guida continua dicendo che l’isola è conosciuta a livello internazionale per le sue tartarughe,ogni anno 30 milioni di esemplari raggiungono la spiaggia per deporre le uova.
Pranziamo al porto si Masirah pagando 8,3 rial in totale per il solito riso e il solito pesce…
Ci dirigiamo subito alla spiaggia nella parte nord occidentale segnalata dalla guida…Ma scusate dove sono finite tutte le palme? Gli uccelli? E le magnifiche spiagge sabbiose? Tutto intorno a noi è roccia e deserto…Chiediamo a qualche pescatore che parla letteralmente due parole d’inglese…Ma non capiamo nessuna destinazione in particolare…
Siamo delusi al 100% giriamo con la macchina ma non troviamo niente di tutto quello che ci è stato descritto.
Troviamo anche qui le capanne abbandonate e ci rifugiamo all’ombra di una di queste …Relax…Leggiamo e passeggiamo sulle spiaggi kilometriche…Non sono brutte ma niente di speciale.
Cerco le conchiglie straordinarie…Ce ne sono pochissime e niente di specialissimo.
Il sole picchia ma è ventilato quindi stiamo bene,vorremmo anche fare il bagno ma poi dove lavarci? Il pensiero di rimanere con il sale addosso fino alla sera successiva ci frena…Ecco di nuovo il lato negativo del campeggio libero.
Verso il tramonto torniamo in paese per fare un po’ di foto…Tutti al calar del sole escono dalle loro case e il paese che alle due di pomeriggio sembra desertico si anima di uomini seduti in gruppi davanti alle loro case o nei luoghi di ritrovo,di donne con le loro maschere e di bambini pieni di più energia che si sfogano giocando…
Prima del buio totale cerchiamo il posto dove piantare le tende… E da veri inesperti ne scegliamo uno vicino alla spiaggia nello spiazzo più aperto e più libero possibile.
Il vento ci renderà poi impossibile dormire tanto che alle due di notte Diego mi costringe a smontare la tenda che senza di noi dentro sarebbe volata via e a dormire in macchina.
Abbiamo imparato la prossima volta cercare almeno un luogo riparato e chiuso da almeno un lato.
Richiesta: se qualcuno di voi è stato a masirah o andrà su quest’isola e si trova concorde con le guide o ha trovato le tartarughe può avvisarci? Vorrei rodermi il fegato per essere stata così vicina al paradiso e non aver trovato la porta d’entrata. Grazie a chi mi scriverà per darmi un’altra visione di Masirah!!!!!!!!!!!
DOMENICA 16 – 08-2009
Sveglia ore 06:15 Alle sei e trenta siamo gia smontando il campo e alle sette e trenta siamo al porto Ci sono almeno tre traghetti e uno è quasi pieno,riusciamo ad imbarcarci e dopo quindici minuti partiamo. Paghiamo sempre i soliti 10 rial.
Ore 9:15 siamo a terra.
Ripercorriamo all’indietro la strada nel deserto, nel nostro viaggio di ritorno ci fermiamo per qualche fotografia e all’ ora di pranzo fatichiamo molto a trovare un ristorante decente e i nostri canoni di decenza non sono molto alti, troviamo comunque lungo la strada un ristorante indiano dove non riusciamo minimamente a comunicare…Ci portano in cucina e ci alzano i coperchi delle quattro pentole e noi scegliamo…Provo a mimare per chiedere se è molto piccante oppure no ma senza un risultato positivo…Speriamo il bene…
Diego è molto soddisfatto della sua scelta, io un po meno…Vorrei andare anche in bagno visto che è quasi un giorno che non ne vedo uno,Diego fa da cavia e mi precede, il suo responso è: bagno orribile, tentare in un’altra zona! Per fortuna alla stazione di servizio dove facciamo benzina hanno un bagno passabile e ne approfitto. Seguendo ormai sfiduciati i consigli della guida ci dirigiamo in direzione AL-MINITRIB dovrebbe essere un piccolo villaggio situato ai margini delle dune usato come punto di partenza per le varie escursioni nel deserto il SHARQIYA SANDS Noi ci fermiamo a circa 10 km da AL MINITRIB preferendo passare la notte non nel deserto ma in una stanza d’albergo:dormiamo e ceniamo nella AL QUABIL REST HOUSE Siamo in bassa stagione e contrattando scegliamo una camera doppia con la vasca da bagno per 25 rial a notte.
Bagno liberatorio che non finisce più.
Chiediamo per organizzare un giro sul cammello nel deserto al tramonto o all’alba…Sappiamo che questa guest house è collegata ad un campo nel deserto il :AL-ARESH DESERT CAMP ( www.Desert-discovery.Com tours@omantel.Net.Om ) Capitiamo male essendo bassa stagione è tutto chiuso e non hanno molta voglia nemmeno di trovarti qualcosa di straforo…
Proviamo a fare da soli, ci dirigiamo verso il deserto, troveremo ben qualcuno con dei cammelli che ha voglia di prendere due soldi…
Il primo vicino al campo tendato chiuso ci dice un’ora di cammellata 20 rial a testa, ci rifiutiamo mentalmente di spendere una cifra del genere. Va bene grazie per l’informazione ci pensiamo…
Incontriamo tantissimi recinti per cammelli con gente che ci lavora,andiamo direttamente alla fonte,forse il prezzo è più basso…
Troviamo un gruppetto di ragazzi con anche il loro capo ,non parlano inglese e con il dizionario e una marea di gesti raggiungiamo un’accordo:quello che noi e loro pensiamo di aver capito.
Domani dobbiamo presentarci alle sei e pagheremo un’ora 4 rial. Troppo bello! Ceniamo al ristorante dell’hotel, tutto nella norma.
LUNEDI 17-08-2009 Sveglia ore 05:25 Alle sei siamo nel posto di ieri ma non troviamo nessuno ,solo i cammelli ma non c’e anima viva..Vediamo un’altro gruppo poco distante con gente gia al lavoro e ricominciamo la trafila di ieri…Ci offrono una passeggiata di cinque-dieci minuti in tondo come si fa con i bambini sul pony…E di nuovo con il dizionario e a gesti contrattiamo per il deserto…Non raggiungiamo un giusto prezzo e rinunciamo.
Dal momento che la temperatura è ottima decidiamo di addentrarci per un pezzettino da soli nel deserto per salire sulle dune…Sono bellissime di un’arancione fuoco e alte anche trenta,cinquanta metri…Salgo su una duna e poi su un’altra sperando di riuscire ad avere una visuale migliore del deserto ma dopo aver scalato quella che mi sembra la duna più alta vedo subito altre dune…È la storia infinita e io ci rinuncio…Abbiamo fatto qualche bella foto ricordo e quindi siamo soddisfatti.
Ora ci aspetta la colazione.
Partiamo in direzione Muscat perchè domani scade la nostra settimana di noleggio auto e quindi dobbiamo riconsegnare l’auto.
Arriviamo all’ora di pranzo a Muscat e andiamo nella zona chiamata Ruwi.
Scegliamo un ristorante indiano dove io e Alle mangiamo il solito riso mentre Diego ,lo sperimantatore della minuscola compagnia,sceglie quello che doveva essere carne arrosto e invece è arrivata nel suo piatto come spezzatino dove la cipolla la faceva da padrone e dovevi cercare la carne nel sugo di pomodoro .Non è riuscito a mangiarlo.
Visitiamo poi esternamente la moschea della zona e poi ci dirigiamo verso la città vecchia di Muscat e la Corniche.
Visitiamo il SULTAN PALACE ( il palazzo del sultano) molto bello anche se lo vedi solo da fuori perchè la sua residenza effettiva.
Poi fotografiamo i forti che ci sono in zona gironzoliamo per la città,concedendoci anche un riparo dal caldo in un locale il FASTFOOD’ N’ JUICE CENTRE che ci serve ottimi succhi di frutta fresca.
Prima che il sole tramonti dobbiamo cercare un posto decente dove poter piantare per l’ultima volta la tenda.
La giuda ci dice che volendo anche nel diving dove vogliamo prenotare le immersioni possono farti piantare la tenda.
Ok pensiamo di prendere due piccioni con una fava: prenotiamo le immersioni e poi la tenda.
Nel diving c’è uno che parla italiano abbastanza bene e quando noi gli chiediamo un consiglio su dove piantare la tenda: ovunque tranne che qui! Ok ancora una volta la lonely si dimostra un peso morto nello zaino.
Ci dice di andare nella spiaggia libera dietro di loro a BANDAR JISSAH ( la spiaggia a detta lonely viene anche chiamata Qantab beach) E’ la spiaggia più bella che abbiamo visto dall’inizio del nostro viaggio,ci colpisce subito: è una spiaggia circondata dalle rocce dove si vede il famoso arco marino della zona.
I ragazzi della zona sono pronti con le loro barchette a portarti per pochi soldi in altre spiagge o a fare snorkeling in posti più al largo o alla mattina presto a vedere i delfini.
Essendo circondata dalle rocce è un ottimo posto per piantare le tende.
Mentre aspettiamo che la maggioranza della gente ritorni a casa facciamo anche i nostri primi incontri con altri italiani in vacanza in Oman.
Sono una coppia Jacopo e Elena con i quali poi divideremo in primis lo stesso albergo e di conseguenza un pomeriggio in barca o scroccheremo un passaggio in auto, pranzeremo e ceneremo insieme quando i nostri e i loro programmi si incroceranno. Ciao ciao ragazzi tutto ok? Diego e Alle fanno anche il bagno e poi si tolgono il sale con il bombolone d’acqua di riserva che da domani non serve più.
Ci accampiamo e alla luce della torcia mangiamo tutti gli avanzi della nostra scorta di cibo: tonno e ceci e patatine per l’ultima volta.
Si sta veramente bene,anche il clima è ideale.
MARTEDI’ 18-08-2009 Sveglia ore 05:40 Ci svegliamo giusto in tempo per vedere il sole sorgere…Portiamo i nostri zaini all’hotel Delmon e alle otto siamo pronti per visitare il mercato del pesce.
E’ pieno di gente che vende e che compra…Di gente che ha come unico lavoro quello di pulirti il pesce che hai appena comprato…Non vogliamo essere sfacciati da fotografare qualsiasi persona, vogliamo rispettare il loro lavoro ma ogni volta che chiediamo di poter fare una foto ci viene sempre accordato il permesso.
Il suq di Mutrah inizia ad animarsi dalle dieci di mattina in poi…
Prima di consegnare la macchina decidiamo di visitare la GRANDE MOSCHEA.
Sono molto severi sull’abbigliamento e alla fine sono io (donna) l’unica che ottiene il lascia passare: i due polli si sono dimenticati che in bermuda non si entra…Io in maniche lunghe e pantaloni lunghi con scialle sulla testa entro ( sinceramente non avevo uno scialle enorme e avendo i capelli sulle spalle s’intravedeva qualche ciocca qua e l’ha…La guardia ha chiamato una donna a sistemarmi il velo nella stessa maniera che lo portano loro…Ok rispettiamo il loro credo.
La Moschea dentro è molto bella ,soprattutto per i lampadari, e famosa anche per il tappeto più grande del mondo , ma in certi spazi è ricoperto da un telo blu per permettere a noi turisti di poterlo calpestare (anche se scalzi) il telo blu svalorizza molto tappeto.
Poi consegniamo l’auto in aeroporto e ne approfittiamo data l’ora per mangiare nei vari ristorantini : io mangio una pizza margherita ,direi buona! Ora siamo a piedi e prendiamo un taxi per l’hotel Delmon lo paghiamo dalla tariffa ufficiale 8 rial in tre.
C’incrociamo all’entrata dell’hotel con Jacopo ed Elena, e decidiamo alle quattro di andare alla spiaggia per fare un giro con i ragazzi locali.
Per 10 rial ci portano in una spiaggia vicina deserta e molto bella,sabbia bianca e acqua di un bel colore…Ma la visibilità sott’acqua e molto scarsa e non vediamo ,molti pesci.
Insieme andiamo alla sera in centro e cerchiamo il più locale dei ristoranti ,sfuggendo a quelli di massa,ci fermiamo in un piccolo locale gestito da egiziani e mangiamo pesce e verdure alla griglia,paghiamo 6 rial a testa.
Crollo dal sonno domani abbiamo il bus con partenza alle 6:15 per DUBAI
VENERDI’ 21-08-2009 Sveglia ore 06:00 IL bus per Muscat parte in perfetto orario e in poco più di un’ora arriviamo alla dogana degli emirati, scendiamo e facciamo il timbro d’uscita sul passaporto.
Poco dopo soldati sempre degli emirati ci fanno scendere con tutti i bagagli per il controllo con il cane antidroga. Tutto liscio per tutti, possiamo proseguire.
Arriviamo dopo un quarto d’ora alla frontiera omanita e scopriamo che dobbiamo rifare il visto d’ingresso per entrare in Oman e ripagare altri sei rial a testa. Che stress…
Il viaggio prosegue benissimo e all’orario previsto arriviamo in città.
Il tutto è durato meno di sei ore.
Oggi è venerdì e quindi è festa per i paesi mussulmani,in più domani inizia il ramadam quindi oggi quasi tutto chiuso e doppia festa per tutti gli omaniti mussulmani.
Con un taxi arriviamo in hotel ,dove avevamo lasciato gli zaini pesanti prima di partire per Dubai.
Tutto perfetto ci danno lo stesso appartamento con due camere e una zona cucina più un bel salotto grande con tv satellitare,al costo di due stanze piccole siamo riusciti a stare veramente comodi e bene. L’appartamento costa 40 rial.
Chiediamo all’albergo di aiutarci a noleggiare un’auto per tutti i piccoli spostamenti che dovremo fare in questi giorni.
Noleggiamo una berlina per 10 rial al giorno. Non è male come cosa,la portano in albergo e la vengono a ritirare loro.
Sbrigate tutte le formalità,ci cacciamo una bella dormita,ci costringiamo a svegliarsi verso sera per poter andare a fare un giro per il suq di Muscat.
Arriviamo e sono tutti in pieno fermento, in piena attività e dal momento che è festa è pieno di locali ancor più che altri giorni.
Diego e Alessandro vogliono comprare il simbolo dell’Oman: il pugnale! Come suq noi abbiamo gia visto quelli in Egitto e in Marocco…Questo è un souk particolare…
in certi casi non riesci a capire se si tratta di roba usata ,di oggetti d’antiquariato o cose nuove ma tenute malissimo…Bisogna guardare bene…Chiedere e contrattare.
Mi è comunque piaciuto perchè si respira più un’aria da negozio che da souk, non sono invadenti o stressanti fino all’osso, poi decidere di contrattare e poi mollare la contrattazione che non si arrabbiano.
Attenti però che se voi fate un’offerta e questa viene accettata ma voi rifiutate : siete voi dalla parte del torto! Diego e Alessandro girano sei o sette “negozi” chiedono ,cercano di capire la differenza fra il manico in plastica e quello in osso di cammello ,fra la lavorazione in argento fatta a macchina e quella fatta a mano…Credono di aver capito …Scegliono e fanno la loro offerta…Viene accettata: 40 rial a testa…Alla fine sei sempre a chiederti chi è che ha fatto un affare? Poi sei sicura loro sanno sempre il fatto loro.
Oltre al classico pugnale omanita si trovano pashimine,il copricapo tipo omanita e quello arabo con il turbante, tantissime collone o braccialetti o pendagli in argento,in più ti vendono ogni tipo d’incenso e di profumo…Più i loro vestiti e borse…
Pensavamo fosse più grande ma merita comunque passarci un pò di tempo a seconda di quanto la cosa v’inspira.
Per cena ritorniamo nello stesso posto dove abbiamo preso i succhi lunedì pomeriggio scorso: è proprio alla sinistra del suq e ha dei tavolini fuori dove poi anche osservare il passaggio,ma dal momento che fa molto caldo noi preferiamo cenare dentro con l’aria condizionata.
Prendiamo quello che da noi i chiama Kebab mentre da loro si chiama shawarna o un nome molto simile e un succo a testa…È piccolino come panino ma abbastanza buono, volendo ci posso anche tornare…
Poi subito a letto,domani come al solito c’è la sveglia presto.
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SABATO 22-08-2009 Sveglia ore 07:10 Oggi è iniziato il Ramadan: ci chiediamo quanto questo influirà sulle nostre abitudini: Pur rispettando la libertà di religione e di pensiero, capiamo subito che ci limiterà moltissimo…Vi spiegherò man mano il perchè.
Certo che l’anno prossimo forse nel programmare le nostre ferie terremo anche conto se andare in un paese mussulmano o no…Perchè ci sarà ancora il ramadan ad agosto.
Per prima cosa non si può più fare colazione al ristorante ma solo in camera, quindi devi telefonare prima e chiedere la colazione: ma adesso non possiamo più scegliere cosa mangiare : decidono tutto loro e quindi ci troviamo davanti a fagioli e una salsa mista,un piatto fatto di anguria,arancio e pomodoro e cetriolo…Ci portano solo il caffè: e io che sono abituata a bere il thè.
Non ci facciamo dei grossi problemi partiamo per le otto per le nostre immersioni.
Abbiamo scelto un diving utilizzato da Nosy tuors e che si trova a dieci minuti di macchina dal nostro hotel : OMAN DIVE CENTER. ( www.Omandivecenter.Com info@omandivecenter.Com ) Sono molto onesti e avvisano subito Alle che non c’è buona visibilità per fare snorkeling evitandogli di buttare via 15 rial; noi decidiamo comunque d’immergerci : il mare è sempre pronto a riservare sorprese.
Usano una barca che definirei yacht, molto bella,grande con possibilità di doccia e due bagni.
Al piano rialzato due tavolini e relativi divanetti permettono di tenere le borse asciutte e lontano dall’attrezzatura d’immersione.
Cosa più importante : più è grande e meno si sente il mal di mare.
Siamo in otto sub più le due guide, ci dividono in due gruppi…
Facciamo la prima immersione : bella ma con molta sospensione e una visibilità di massimo cinque metri. L’acqua non è calda come l’avremmo immaginata è circa sui 24 gradi. Pausa in una baia tranquilla di circa un’ora dove nonostante il ramadan ci danno mele e biscotti.
Seconda immersione con leggermente meno visibilità, entrambe sono belle vediamo tantissimo pesce e qualche tartaruga…—————————— Alle due rientriamo al diving e dopo aver lavato tutta l’attrezzatura siamo fuori dal resort.
Problema dove mangiare: tutti i ristoranti normali sono chiusi.
Precedentemente avevamo visto la pubblicità ad una succursale di pizza Hut dove ti portano la pizza a domicilio: cerchiamo il numero e per una serie di coincidenze vediamo che è sulla stessa via del nostro hotel: che fortuna… Doppia fortuna sono aperti : prendiamo tre pizze large ( che ingordi) e qualcosa da bere e via in camera.
Ne riusciamo a mangiare metà circa ( alla fine salteremo la cena perchè pieni e stanchi e ci faremo anche il pasto del mezzogiorno seguente) .Abbiamo ammortizzato i soldi spesi dal momento che la pizza è una delle portate più care. Il riposino è d’obbligo dopo le immersioni.
Alle sette siamo di nuovo pronti per uscire: ci dirigiamo verso quello che risulta essere il centro commerciale più grande di Muscat il Carrefuor.
Certo che dopo quelli di Dubai questo sembra proprio una miniatura.
I ragazzi provano ancora a confrontare i prezzi delle cose tecnologiche : televisori,lettori dvd, telefoni e obbiettivi per le macchine fotografiche : nessuna convenienza o costano come da noi o forse qualcosa in più. Ci sono un sacco di negozi di vestiti e di vestiti tipici es: un’intero negozio solo di copriabiti neri e come unica differenza il ricamo sulle maniche o sul velo…Fa un certo effetto vedere un solo colore in tutto il negozio e per di più nero.
Non sono riuscita a chiedere e di conseguenza a capire perchè le donne si vestono tutte di nero e gli uomini tutti di bianco…È una sorta di dilemma.
Non abbiamo fame e quindi rientriamo relativamente presto in hotel per dormire.
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DOMENICA 23-08-2009 Sveglia ore 07:30 Oggi giornata senza impegni: Alessandro ha l’aereo questa sera..Avevamo tantissime idee su cosa fare: escursione alle isole Daimaynt… Visitare la città di Nizwa ecc…Ma con un’ aereo da prendere decidiamo di stare in zona per scongiurare qualsiasi imprevisto.
Ci svegliamo presto per prendere la barchetta dei pescatori e poter andare a vedere i delfini…
Arriviamo alla spiaggia di Quantb e non c’è letteralmente anima viva..Sono scomparsi tutti! Mi ricordavo di aver letto sulla Lonely di una spiaggia in zona dove facendo snorkeling puoi vedere i cavallucci marini ( il mio sogno!!!) ma non mi ricordo più il nome e non abbiamo la guida con noi…
Abbiamo un lampo di genio : chiediamo al diving visto che si trova nella spiaggia dopo: Ermes un ragazzo che parla italiano ( originario di Salerno ma nato in Svizzera…) ci spiega che adesso per il Ramadan non ci sono più le barche perchè è vietato stare in costume sulla spiaggia o bere qualcosa in pubblico. Ecco un’altra cosa che sufficientemente pesa del ramadan : non c’è più la spiaggia libera ed è proibito mangiare o bere in pubblico.
L’unica cosa saggia è pagare 1,5 rial a testa e fermarci all’interno del resort potendo usare i loro servizi. Accettiamo.
Sono circa le dieci e provo a mettermi sul lettino a riposare o leggere un pò ,c’è molto caldo e non resisto molto, in acqua è tutta un’altra cosa: riesci a rigenerarti un pochino.
Ci sono tanti piccoli pesciolini e riesco anche a vedere una razza di medie dimensioni che si nasconde nella sabbia.
Passiamo la giornata al mare ,mangiando di nascosto i pezzi di pizza che sono rimasti da ieri e nel pomeriggio ci dedichiamo allo snorkeling fatto bene.
C’è la bassa marea e il pontile dove questa mattina c’erano almeno tre metri d’acqua adesso è adagiato sulla sabbia. E i due platax ( pesci bellissimi ) che c’erano sotto dove sono andati? Camminiamo un po e poi nuotiamo per un’oretta in mezzo a del corallo che sta ricominciando a vivere e vediamo tanti ogni tanto dei bei pesci…E riusciamo anche a vedere una piccola tartaruga che si riposa in mezzo al corallo. Vediamo una seppia e comunque in questo tratto di mare c’è molta vita anche se la maggioranza dei pesci non ha dei colori che risaltino subito all’occhio come in altri mari.
Alle sei siamo in albergo pronti noi a lasciare l’appartamento per trasferirci in una singol rooms con il letto matrimoniale e Alessandro pronto per la destinazione finale :l’aeroporto.
Ceniamo in aeroporto facendoci l’ultima compagnia…Ci rivediamo in Italia.
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LUNEDI’ 24-08-2009 Sveglia ore 07:20 Ci portano la colazione in camera e prima di uscire mettiamo come loro abitudine :tutto gli avanzi fuori dalla porta, su un tavolo in una sorta di salotto publico.
Abbiamo in programma due immersioni: domenica ho richiesto di poter vedere il cavalluccio di mare: presto scoprirò se sono stata accontentata.
Oggi siamo in dieci sub con una guida sola,parla esclusivamente inglese americanizzato e tedesco.
Qualche anima buona mi tradurrà! Non usiamo la barca grande ma quella veloce : molto più piccola e scomoda perchè in periodo di Ramadan loro lavorano solo cinque ore e quindi dobbiamo arrangiarci come possiamo.
Continuiamo ad amare sempre più il ramadan.
Oggi il mare è calmo e caldo ,ci sono circa 30-32 gradi: che bello.
Il termoclimo è molto alto,già a dodici,tredici metri si sente l’acqua gelata.
La visibilità è buona e riesco anche a vedere il secondo cavalluccio marino della mia vita.( il primo l’ho visto facendo snorkeling una decina di anni fa a Corfù in Grecia.) E’ nella sua posizione classica, ancorato per la coda ad una corda e vicino a lui un lion fish.
Ci viene una foto bellissima anche perchè noi siamo fra i primi a vederlo,dopo arriva sempre qualcuno che involontariamente muove una marea di sabbia,rendendo impossibile ogni foto.
Ma ci rendiamo conto che la nostra macchia ha dei problemi: si è formata una sorta di appannamento davanti all’obbiettivo e quindi ciao ciao…Maledetta!!! Facciamo la pausa in un’altra baia con la spiaggia bianca e acqua trasparente bellissima e poi siamo pronti per la seconda immersione : destinata alla ricerca degli squali.
I fondali sono meravigliosi, pieni di ogni tipo di corallo,da quelli duri a quelli molli.
Vediamo i pesci pagliaccio difendere la loro casa, tantissimi lion fish e murene leopardo di ogni dimensione.
In certe tane se ne vedono anche due: una testa verso destra e l’altra a sinistra per difendere il territorio.
Vediamo qualche nudibranco piccolissimo e dei gamberetti ancora più piccoli.
E alla fine quando siamo ormai in sosta di sicurezza vediamo due squali limone di circa due metri che nuotano in mezzo ad un branco di pesci.
Belle immersioni. Di nuovo verso le due siamo a terra e dopo il solito lavaggio attrezzatura andiamo in hotel.
Troviamo ancora il mangiare esattamente dove l’avevo lasciato: ok per il ramadan non ti fanno le camere,ma almeno raccogliere gli avanzi prima che inizino a puzzare mi sembra il minino.
Problemi loro tanto è fuori dalla nostra camera.
Mangiamo un po di quello che mi ero tenuta in frigo dalla colazione della mattina: frutta fresca e del pane con due formaggini. Doccia e riposo.
Ci alziamo che il sole è già tramontato per la gioia di tutti i mussulmani.
Usciamo come destinazione un centro commerciale descritto nella Lonley come ottimo per comprare artigianato tipico e souvenir: il SABCO CENTRE di Qurm.
Triboliamo a trovarlo e quando ormai ci siamo arresi ce lo troviamo davanti.
Non è grandissimo e si trova roba di buona qualità,sistemata meglio che nel suq, per i prezzi dipende quello che volete comprare.
In meno di un’ora lo girate tutto.
Nel nostro cercare abbiamo visto un ristorante segnalato nella Lonley : l’Automatic Restaurant con cucina tipica e libanese. Accettiamo la sfida. Proviamo qualche antipasto tipico: una salsa fatta di fagioli e yogurt e un’altra che doveva contenere melanzane ,ma non ne riconosciamo il gusto.
Poi prendiamo io una zuppa con crema di pollo e del pollo alla griglia senza ossa, Diego invece mangia un mix di carne alla griglia. Fanno anche i succhi con frutta fresca.
Tutto buono e spendiamo 9 rial in due.
Cotti rientriamo subito e per le dieci e trenta dormiamo di brutto.
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MARTEDI’ 25-08-2009 Sveglia ore 6:00 Ci arrangiamo per la colazione con qualche biscotto e un po di succo di frutta. Gli avanzi della colazione del giorno precedente sono ancora sul tavolo.
Alla faccia di lavoro poco per via del ramadan : posso capire la gente normale ma chi gestisce un’hotel dovrebbe trovare una sorta di compromesso.
Non dico rinnegare la fede ma assumere personale cinese o indiano che professando altri credi può lavorare un pelino di più.
Intanto noi ci facciamo il letto da soli,economizziamo sugli asciugamani (devono durare tre giorni) e mi prendo da sola la carta igienica da degli scatolini che trovi in giro.
Ma i soldi li vogliono tutti o il ramadan gli impedisce di prenderli? A parte le battute umoristiche abbiamo l’appuntamento al diving per le sei e quarantacinque:destinazione Dayniamat Siamo e sono tutti puntuali, partiamo alle sette con la barca veloce.
Impieghiamo circa un’ora e venti per arrivare al primo sito d’immersione : l’acquario.
Siamo in mare aperto,c’immergiamo nel blu anche se possiamo sempre vedere il fondo ad una profondità massima di ventisei metri.
La settimana scorsa hanno visto lo squalo balena ma oggi il mare è discretamente mosso e quindi fatichiamo un po’ tutti nella vestizione specie chi come me soffre il mal di mare.
E’ bello sapere che sotto è tutto più tranquillo.
C’immergiamo e il sito mantiene a tutti gli effetti il suo nome : ti trovi letteralmente circondato da migliaia di pesci, di ogni tipo e varietà per non parlare delle dimensioni.
Vediamo delle aquile di mare nuotare elegantemente e poi dei barracuda, un pesce enorme in lontananza e la frase migliaia di pesci è sufficiente per descrivere il tutto.
Certo tutti speriamo nel grande incontro : per me e Diego sarebbe il terzo incontro con lo squalo balena ma come ci ha detto il nostro dive master : DOVE ANDIAMO E DOVE VORREMMO ANDARE SONO DUE COSE DIVERSE.
Oggi il mare mosso ci ha penalizzato.
Anche la risalita in barca è stata un pò difficile e alcune volte sono stata sommersa dalle onde mentre aspettavo in acqua gli altri per soffrire di meno il mal di mare che sulla barca.
Facciamo poi la nostra sosta in una baia vicino all’isola che appare spoglia con rocce aride ma con delle piccole spiagge di sabbia che in contrasto con il verde dell’acqua sembra di un bianco accecante.
Due persone che a prima vista sembrano dei banditi ci avvicinano per controllare se il diving ha il permesso per fare immersioni.
Incredibile, anche in mezzo al niente ci vengono a controllare.
Per la seconda immersione ci buttiamo in mare aperto per poi nuotare verso la baia e riemergere dove il mare è calmo.
Il mare continua ad agitarsi,bisogna essere veloci a tuffarsi e scendere velocemente sotto i quattro cinque metri per trovare la pace, in superficie qualcuno corre un piccolissimo rischio di essere buttato dalle onde verso le rocce…Ma va tutto bene e sotto facciamo un’altra bella immersione.
Molto tranquilla, la guida ci conta tre o quattro volte per essere sicuro di non averne perso nessuno.
Troviamo subito in una grotta un’aragosta enorme e anche in seguito ne vedremo delle altre ma solo parzialmente perchè il resto del corpo è in una buca o grotta.
Vediamo qua e l’ha tante tartarughe di cui una veramente big…Vediamo razze di ogni dimensione ferme nascoste fra la sabbia e poi nuotare con la loro calma al nostro arrivo in cerca di un luogo più tranquillo. Una razza sarà stata anche due metri.
In più vediamo in entrambe le immersioni ogni tipo di corallo da quelli duri a quelli molli,con vari colori e forme.
Unico rimpianto la macchina che ci ha continuato a dare questi problemi di appannamento e non siamo riusciti a immortalare il tutto in modo decente.
Ma i nostri occhi lo ricorderanno!!! Il rientro al diving si dimostra veramente duro, impieghiamo quasi tre ore per tornare ,siamo lavati completamente dalle onde più e più volte… Prendiamo delle botte alla schiena non indifferenti per via dei salti della barca ma tutto si svolge con molta rassegnazione da parte di tutti noi e un contare lentamente il passaggio dei minuti nella speranza di vedere il più velocemente possibile uno spiraglio di costa.
*** CONSIGLIO: se siete viaggiatori liberi invece di stare a Muscat come pernottamento e farvi poi più di un’ora per le isole il ostro consiglio è di avvicinarvi il più possibile via terra alle isole e poi fare immersioni da lì.
Noi su una guida in inglese abbiamo visto che difronte alle isole c’è un resort con il diving…Certo si soffre meno per arrivarci… E sicuramente si spende anche meno.
Se mai torneremo in Oman faremo di sicuro così. Saltiamo il pranzo e subito in hotel per doccia rigenerante e letto per recuperare le energie perdute.
La nostra colazione del giorno prima è ancora sul tavolo e dal momento che inizia ad avere un certo odore decido di osare e la sposto fuori dal nostro spazio , nel piano tra le scale e l’ascensore.
Spero che qualche anima buona con un minimo di voglia di lavorare la porti via.
Siamo svegliati dal muezzin che chiama tutti alla preghiera,il sole è già tramontato e tutti possono uscire allo scoperto. Inizia la vita e tutti sono felici.
Ci dirigiamo di nuovo verso il souq dopo aver visto la zona di AL BUSTAN dove c’è quello che la lonely definisce l’albergo più lussuoso del medio oriente.
Sarà ma noi ci limitiamo a guardarlo da lontano, non siamo attratti dal cemento gratuito…Certo al bustan non è certo gratuito ma è per sempre una costruzione di cemento che rovina il paesaggio circostante, almeno per noi.
Troviamo il souq praticamente vuoto,venerdì scorso che era la loro domenica ,quindi giorno di vesta, non riuscivi a camminare e a respirare tanta gente c’era. Oggi siamo quasi gli unici turisti.
Sono tutti molto gentili ,c’invitano ad entrare e al nostro dolce rifiuto non insistono una seconda volta.
Sappiamo cosa vogliamo e quindi siamo molto diretti: Alessandro mi ha incaricato di comprargli sei tartarughe delle meno pacchiane ( compito impossibile ) sono tutte colorate con dei finti brillantini sul carapace e la schiena si apre per contenere le medicine.
Voglio vedere chi invece della scatolina va in giro con una tartaruga come porta pillole…
ma dal momento che io ho comprato a Dubai i cammelli porta pillola non sono molto libera di parola.
Le più piccole le vendono per due rial, trattiamo visto che ne compriamo otto, loro fanno l’ultima offerta a 12 rial tutte noi spariamo dieci e poi ce ne andiamo.
Ci lasciano andare…Questo si ripete per ben due volte…
dal momento che la spesa non è per me preferiamo chiedere conferma ad Alle via sms.
Comunque per una volta la lonley ha ragione : nel suq la contrattazione è d’obbligo ma non riuscirete mai ad avere dei grandi sconti. Trattiamo in un’ altro bazar per dei ciondoli in argento , per regalare qualcosa di diverso.
Fatichiamo un pò per trovare un prezzo giusto per noi e per loro.
Colpa del rial che non è certo favorevole … Tutto si raddoppia.
Ceniamo di nuovo nel fast food dei succhi alla sinistra del suq A letto stanchi morti e tristi perchè è la nostra ultima notte in Oman. ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ MERCOLEDI’ 26-08-2009 Ironia della sorte ,oggi che è il giorno veramente libero da impegni, il giorno del fai quel che ti pare e dormi quanto vuoi…Oggi tutti e due sentiamo la sveglia del muezing alle cinque e trenta circa..
Diego ritorna poi a dormire e in dormiveglia tira avanti fin verso le nove, io non prendo più sonno…Mi alzerei ma per fare poi cosa? Non voglio disturbare Diego nell’unica mattina che può dormire…Alle sei inizio a leggere, alle sette prendo il computer e inizio a scrivere il diario…
Alle nove telefoniamo per la colazione: chiediamo una tazza di tè e una di caffè, uova strapazzate e piccoli wuster…Abbiamo la solita cameriera un po svampita di cui non vi ho mai raccontato e che vi risparmio ma che noi ricorderemo…Ci porta il mio tè con latte in polvere e stessa fine per il caffè di Diego; alla mia richiesta di solo tè senza latte parte a parlare a raffica e poi mi saluta e se ne va…
Anche se non parlo inglese ho capito che non vedrò il mio semplice tè. Pazienza.
Prepariamo gli zaini, cercando di sistemare il tutto in una logica sparsa.
Sappiamo che fuori fa molto caldo e non abbiamo nessuna fretta di uscire…
Abbiamo solo due mete : tornare al souq per comprare le tartarughe per Alessandro e tornare al diving per comprare le magliette del diving come ricordo e regalo… E sfruttare l’occasione per pranzare nel ristorante al chiuso.
Ancora una volta il souq è vuoto e molto tranquillo,andiamo diretti al negozietto della sera prima,il tipo prova a chiedermi 15 rial, io lo guardo un pò storto e lui mi fa lo stesso prezzo della sera prima: vada per 12 rial per otto tartarughe,non proviamo nemmeno a ribattere…
Fuori non c’è un gran sole ma c’è ugualmente un’afa e un’umidità che ti fanno passare ogni voglia.
Andiamo diretti al diving: che bella l’aria condizionata.
Si può tranquillamente mangiare al ristorante e non devi nemmeno pagare il permesso se mangi da loro o se fai diving.
Non è economicissimo ma le porzioni sono abbondanti…Diego ha preso i gamberoni alla griglia: veramente grandi e ottimi.
Un buon pranzo per chiudere in bellezza il nostro viaggio.
Passiamo il pomeriggio in camera a fare quello che ci pare, per lo meno siamo al fresco…Alle otto viene a prenderci il tipo del noleggio auto e ci porta in aeroporto.
Volo delle 23:40 via Dubai con cambio a Zurigo.
Arrivo previsto a Milano per le 08:40.