Ritorno in Val di Fassa…e non solo
Stamattina alle ore 8.15 abbiamo lasciato Montefiascone per le tanto attese ferie. Quest’anno ritorniamo a Moena. Appena presa l’autostrada ad Orvieto abbiamo sorpassato un bus di Benevento con un nostro ex collega. Lo abbiamo chiamato e ci siamo fermati all’A.S. di Fabro per prendere un caffè. Abbiamo ripreso il nostro viaggio ed essendo martedì, abbiamo trovato parecchi camion e rallentamenti, in più nella zona di Mantova anche un incidente purtroppo mortale. Alle 14.00 siamo usciti ad Ala e ci siamo fermati a mangiare presso il Ristorante Al Ghiottone, abbiamo ordinato due antipasti e due pizze con lo speck spendendo 60,00 eur bevande comprese. Vale la pena di fermarsi, non solo per la qualità dei prodotti ma anche per il servizio. Da qui percorrendo la SS12 siamo arrivati a Trento. Abbiamo parcheggiato l’auto al parcheggio San Severino (2,00eur per 2ore) e da lì abbiamo fatto una passeggiata fino al Duomo. Attraversata la sopraelevata sulla ferrovia e scese le scale siamo giunti a Torre Vanga, una torre merlata oggi sede del Museo degli Alpini. Poco oltre si trova la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Percorrendo via Cavour siamo arrivati in Piazza Duomo dove si ergono i palazzi più importanti della città e costruiti intorno alla fontana del Nettuno in stile barocco con tritoni e cavalli marini. Qui si affacciano le case rinascimentali Cazuffi-Rella, le cui mura sono popolate di mostri mitologici, il Palazzo Pretorio dominato dalla Torre Civica e ornato da merlature ghibelline, il palazzo fu l’antica residenza dei Principi Vescovi, prima della costruzione del Castello del Buonconsiglio. Adiacente al Palazzo la Cattedrale di San Vigilio tra gotico e romanico con lo splendido rosone chiamato la “ruota della Fortuna”, si entra nell’edificio attraverso la Porta del Vescovo, l’ingresso trionfale da cui passarono le gerarchie ecclesiastiche ai tempi del Concilio di Trento. Essendo stanchi abbiamo deciso di non visitare il Castello del Buonconsiglio…lo lasciamo per il prossimo viaggio in Trentino. Ripresa l’autostrada siamo usciti a Egna/Ora e percorrendo la SS48 siamo arrivati Maena pernottando nell’hotel di 6 anni fa, l’Hotel Foresta per noi un paradiso. Ci hanno assegnato la stessa camera, la junior suite nr 208 pagata 1248,60eur per 6gg in mezza pensione, devo ribadire che la qualità del servizio e del cibo è sempre alta. Stasera siamo andati a ninna presto perché i kms percorsi incominciano a farsi sentire.
2° Giorno 19 Settembre 2018: Moena – Trenino del Renon – Bolzano – Moena.
Freud citava“… il Renon è divinamente bello e accogliente …” Sveglia alle ore 8.00, abbondante colazione e ci siamo messi in macchina alla volta di Collalbo per prendere il trenino del Renon (6,00eur per persona a/r) che ci porta a Soprabolzano attraverso uno splendido panorama. La nostra corsa è stata effettuata con un treno più moderno ma in uno dei depositi si trova ancora un vecchio trenino di montagna sul modello svizzero in voga ai tempi della Belle Époque, quando si volle aprire l’accesso alle montagne ai turisti benestanti. Nel corso dei decenni successivi la costruzione di questo trenino rappresentò un’occasione fortunata anche per la stessa popolazione del Renon. Con la corsa delle 12.10 siamo ripartiti per ritornare a Collalbo per prendere l’auto. Ci siamo fermati a mangiare alla Buergerstube di Collalbo e abbiamo ordinato due speck e formaggio e due goulash al costo di 56,00eur sempre con bevande comprese…e tutto ottimo. Da qui siamo scesi a Bolzano. Lasciata la macchina al parcheggio multi-piano BZ-Mitte (3,00eur per 2ore) abbiamo fatto una passeggiata nel centro storico. Dal parcheggio si percorre via Alto Adige e si arriva direttamente a Piazza Walther il “salotto buono” della città. Ero già stata a Bolzano anni prima con un gruppo in occasione dei Mercatini di Natale e avevo visitato il Museo Archeologico dove è custodito Otzi, la mummia del Similaun, per questo motivo ho preferito concentrarmi sul centro storico, senza l’opposizione di Fabrizio. Al centro di piazza Walther si erge il monumento a Walther, un poeta cantastorie tedesco del medioevo. Percorrendo il lato destro della Cassa di Risparmio si arriva alla Piazza del Grano dove in passato si teneva il mercato del grano e dove si trova la casa della Pesa attiva fino al 1780. Alle spalle invece si apre via dei Portici con i suoi numerosi negozi…e sono stata anche brava, non ho comprato nulla. Percorsa tutta la via si arriva in piazza delle Erbe dove all’angolo destro si trova la fontana del Nettuno con statua e coppe a conchiglia classificata tra le cento fontane più belle d’Italia. Da qui percorrendo via degli Argentieri si scorge la costruzione barocca del Palazzo Mercantile, sede dell’omonimo museo. Ritornati a Piazza Walther abbiamo visitato il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta in stile gotico, da vedere il rosone romano-gotico e la porticina del vino, da dove si vendeva il vino grazie ad un privilegio accordato dal duca Alberto d’Austria. Ritornando verso il parcheggio ci siamo fermati in un chiosco a dissetarci e poi in macchina per rientrare in hotel. Dopo una doccia rinfrescante e un po’ di relax, alle 20.00 siamo scesi per cena e…aiuto!!!! non siamo risaliti in camera ma bensì rotolato fino in camera. Avevamo ordinato un piatto unico, spetzle con ossobuco ed invece ci hanno portato un antipasto abbondantissimo. Al termine siamo partiti alla chetichella per evitare il dolce e in un attimo ci hanno rincorso per farcelo prendere…è la prima volta che ci capita!!!
3° Giorno 20 Settembre 2018: Moena – Eremo di San Romedio – Castel Thun – Moena.
Anche stamattina dopo una lauta colazione siamo partiti per andare a visitare l’Eremo di San Romedio, l’eremo più caratteristico d’Europa. Essendo in Val di Non siamo usciti a Mezzocorona e la particolarità di questa valle sono le immense distese dei vigneti e man mano che salivamo verso l’eremo venivano sostituite da piantagioni di mele della Melinda. Arrivati al parcheggio sterrato delle auto a 150mt dal santuario abbiamo raggiunto l’eremo attraverso una ripida scalinata. Qui si trova anche un orso bruno che purtroppo non siamo riusciti a vedere perché è rimasto nella tana. La presenza dell’orso è legata alla leggenda che narra di San Romedio che aveva ammansito un orso dopo che aveva attaccato il cavallo di un suo amico, infatti l’effige lo raffigura con un orso al guinzaglio. Entrati nell’eremo, sulla destra c’è un piccolo museo. Il santuario è formato da cinque piccole chiesette sovrapposte, tutte costruite su uno sperone di roccia e unite tra loro da una lunga scalinata di 131 gradini alle cui pareti sono affissi ex-voto. Percorrendo la SS43 ci siamo fermati al ristorante al Maso e abbiamo ordinato un tagliere di salumi e formaggi e pappardelle al sugo di cervo spendendo 46,00eur sempre con bevande incluse. Dopo pranzo siamo risaliti a Castel Thun emblema degli antichi fasti di una delle più potenti e ricche casate trentine, quella dei Tono. Lasciata la macchina al parcheggio P1 (1,50eur all’ora) a 250mt di distanza siamo saliti al castello attraverso un ripido sentiero. Varcato il portale d’ingresso e oltrepassato il giardino siamo arrivati al loggiato dei cannoni dove si trova la biglietteria (8,00eur per persona + 2,00eur per l’audioguida da ritirare all’ingresso lasciando un documento). Il castello è un tipico esempio di dimora signorile, al pian terreno è visibile l’impronta medievale per poi salire al piano nobile con uno stile tipico degli anni 20. Un’altra particolarità è che ogni stanza ha la propria stufa di stile viennese. Terminata la visita e ripresa la stradina che ci riportava sulla statale ci siamo fermati a cogliere 2 mele…che dire, veramente gustose!!! Rientrati in hotel ci siamo rilassati un po’ prima di cena, ricaricandoci per la lunga giornata…vallo a dire al mio ginocchio, con tutte le scale fatte è un po’ dolorante!!!
4° Giorno 21 Settembre 2018: Moena – Castello di Fiemme – Agribirrificio Maso Alto – Lago Santo – Moena.
Stamattina ci siamo svegliati più tardi e dopo colazione Fabrizio è andato a fare una passeggiata nei boschi vicino l’hotel mentre io sono andata a visitare la Chiesa di San Giorgio a Castello di Fiemme, tipico villaggio di antica costruzione raccolto in un’ampia e soleggiata conca prativa. Il nome Castello deriva dall’antico maniero posto sul colle roccioso dell’abitato che fu saccheggiato e dato alle fiamme dagli abitanti della valle perchè simbolo di oppressione ed ora al suo posto sorge la chiesa parrocchiale di S. Giorgio. Verso le ore 12.00 sono ritornata in hotel a prendere Fabrizio e siamo andati a Lavis per effettuare una degustazione presso l’Agribirrificio Maso Alto che avevo visto su Mela Verde. Purtroppo era chiuso, non ero a conoscenza che prima era meglio telefonare. Da lì abbiamo percorso la val di Cembra e giunti al borgo di Cembra abbiamo seguito le indicazioni per il lago Santo e oltrepassata una cava di porfido attraverso una strada tortuosa e stretta, siamo arrivati all’Albergo Lago Santo alle ore 14.00 dove abbiamo mangiato un tagliere di salumi, una trippa e un orzotto alla trentina, spendendo 55,00eur, il tutto innaffiato con la birra del Maso Alto “Avec Amour” realizzata con la neve e aghi di pino, che delizia!!! Lascia in bocca un retrogusto di resina. Dopo pranzo abbiamo fatto una passeggiata al vicino lago Santo notando l’abbondanza di funghi, li ho visti anch’io!!! Attraverso la val di Cembra abbiamo seguito le indicazioni per Cavalese poi Moena. Ritornati in hotel ci siamo rilassati un po’ in camera e poi a cena. Stasera la cena è a tema, “Sapori d’Autunno” con antipasto, due primi, due secondi e dolci accompagnati da vini scelti dal sommelier: bollicine Pedrotti (Trento doc) per l’antipasto, un bianco secco per i primi, un rosso rubino per i secondi. Abbiamo saltato il dolce ma ci siamo fatti portare la grappa.
5° Giorno 22 Settembre 2018: Moena – Predazzo – Moena.
Prima colazione in hotel e intera giornata dedicata allo shopping. Prima fermata a Trodera da MartinSpeck per comprare salumi locali e soprattutto lo speck. Seconda fermata alla COOP di Predazzo per comprare la pasta Felicetti, dato che il sabato il pastificio è chiuso, e la birra della Val di Fiemme. Messa la borsa in macchina abbiamo fatto una breve passeggiata visitando la chiesa di San Giacomo. Per pranzo ci siamo spostati presso il Maso Lena, sempre a Predazzo che avevo visto su Mela Verde e abbiamo assaggiato i salumi e i formaggi di produzione propria, i wurstel con il Puzzone…e stavolta non poteva mancare il dolce, un gelato al latte di mucca con lamponi caldi, che delizia!!! Il tutto al costo di 60,00eur. Il posto merita veramente, non solo per la cortesia ma anche per il bel panorama su Predazzo. Dopo pranzo abbiamo fatto una capatina nella stalla dove le mucche stavano ruminando. A questo punto sazi siamo rientrati in hotel per una piccola siesta e poi altro shopping…stavolta a Moena. Lasciata l’auto al parcheggio Navalge all’ingresso del paese (3,00eur per 1ora 30min) mi sono diretta alla Bottega Eder per comprare le saponette e nei vari negozietti turistici della piazza (non proprio a basso costo) per comprare dei pensierini. Ed eccoci di nuovo in hotel per la cena, stasera strozzapreti con speck e filetto di trota (c’è un bio allevamento proprio vicino all’hotel). Dimenticavo i ragazzi di sala stasera ci hanno fatto trovare all’interno dei tovaglioli una piccola sorpresa: un bacio Perugina.
6° Giorno 23 Settembre 2018: Moena – Fiera di Primiero – San Martino di Castrozza – Passo Rolle – Paneveggio – Moena.
Prima colazione in hotel e… FINALMENTE LA DESMONTEGADA…l’evento centrale del nostro viaggio. La Festa del Desmontegar è una grande festa in occasione del rientro degli animali dopo l’alpeggio estivo nelle malghe, con i primi freddi le mandrie ritornano in paese nelle stalle dei rispettivi proprietari. Ci siamo svegliati alle 6.00 e siamo partiti per Fiera di Primiero. Breve sosta a Predazzo per fare colazione poi attraverso il Parco di Paneveggio e oltrepassato Passo Rolle siamo arrivati a Siror alle 9.30. siamo partiti molto presto perché alle 10.00 chiudono le strade. Lasciata l’auto al parcheggio di Transacqua a piedi abbiamo raggiunto il centro di Fiera. Piccola passeggiata nel centro dove abbiamo visitato la Chiesa della Madonna dell’Aiuto, pausa cappuccino e poi ci siamo fermati su una panchina sul lungofiume per attendere il passaggio delle mandrie, nell’attesa abbiamo fatto amicizia con una coppia di Conegliano venuta in camper. Delle ragazzine passavano per lasciare il programma con l’ordine di sfilata. Man mano che si avvicinava l’orario del passaggio della sfilata aumentava anche la gente (a dirla tutta non mi aspettavo così tanta) così mi sono avvicinata alla strada per poter fotografare il passaggio. Alle ore 11.00 è iniziato il passaggio e che emozione vedere le persone con gli abiti tradizionali, le mandrie di mucche, pecore, capre e asini delle varie malghe addobati con ghirlande di fiori. Questa manifestazione merita veramente una visita e complimenti per l’organizzazione, mi sono divertita come una bambina. Passata la sfilata ci siamo diretti alla macchina e a saperlo ci saremmo fermati lì perché per proseguire verso Tonadico la sfilata passava proprio accanto al parcheggio. Lasciata Fiera siamo ripassati per San Martino di Castrozza senza fermarci e percorrendo la SS50 ci siamo fermati a Passo Rolle per fare una foto alle Pale di San Martino e per mangiare qualcosa, ma ahimé era talmente pieno che dovevamo attendere 40min, di conseguenza siamo scesi a Paneveggio, ma abbiamo dovuto prendere un panino al bar. Dopo il veloce pasto siamo ritornati al centro visitatori del Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino di cui fa parte la Foresta dei Violini nota ai più famosi musicisti per i suoi abeti rossi di risonanza usati dai liutai di un tempo. Si racconta che fosse Stradivari in persona ad aggirarsi nella foresta di Paneveggio alla ricerca degli alberi più idonei alla costruzione dei suoi violini: abeti rossi plurisecolari il cui legno, grazie alla sua particolare capacità di “risonanza”, forniva la materia prima ideale per la costruzione delle casse armoniche. Mentre Fabrizio ritornava al bar, io ho fatto una visita al centro (ingresso 2,00eur) e poi attraverso un sentiero ben segnalato ho raggiunto il recinto dei cervi, che era accanto al bar della pausa pranzo, che spettacolo!!! C’era un cervo con delle corna meravigliose, doveva essere il capobranco, che esemplare!!! Mi sono fermata 10min ad ammirarli. Ripresa l’auto siamo ritornati in hotel per la siesta, doccia e cena…l’ultima cena, domani si rientra.
7° Giorno 24 Settembre 2018: Moena – Rovereto – Montefiascone.
Dopo la prima colazione abbiamo salutato i titolari dell’hotel e caricato la macchina. Prima di prendere l’autostrada ad Ora ci siamo fermati a comprare le mele in uno dei numerosi punto vendita lungo la SS48. Poi direzione Rovereto dove ci siamo fermati alla Distilleria Marzadro per fare scorta di grappa. Prima di rientrare a casa ci siamo fermati all’ospedale di Orvieto per salutare mia zia Vittoria che in settimana si era operata al ginocchio. Alle 16.00 eravamo a casa con 1925km percorsi. Sicuramente per l’itinerario effettuato era meglio un altro hotel, si sarebbero percorsi meno kms ma noi volevamo ritornare all’Hotel Foresta.