Ritorno alle Seychelles
Volo Air France da Venezia via Parigi EUR 2.200 in TOTALE (800 c.A per gli adulti e 600 c.A per la bambina di 5 anni) un po’ caro.
La prima novità è… l’Euro, la moneta unica è arrivata prorompente nell’Oceano Indiano soppiantando il dollaro come valuta di riferimento il che ha facilitato il governo locale nell’imporre che tutti i servizi turistici vengano pagati in Euro ad un tasso di cambio tenuto artificiosamente basso (per loro). Infatti, il cambio ufficiale di 6,5 – 7 Rupie per Euro serve agli operatori locali per pagare le importazioni un po’ meno, peccato però che le quantità siano fortemente contingentate e, siccome devono importare tutto e sempre, c’è una gran fame di Euro e tutti te li pagano almeno 10 Rupie. Quindi come primo consiglio portatevi la carta di credito per i pagamenti in euro (pernottamenti, autonoleggio, visite guidate, accesso ai parchi ecc.) e per TUTTO il resto portatevi la mazzetta di banconote da 50 (max 100) da stipare dove più vi aggrada e da cambiare un po’ alla volta dove capita.
Di fatto pare che debbano svalutare la rupia e liberalizzare il mercato ma è periodo elettorale quindi aspettano di vedere chi vince.
L’alloggio non l’abbiamo pagato, eravamo ospitati da parenti (altrimenti come ci andavo per 4 volte alle Seychelles?) quindi non abbiamo consigli da darvi, l’unica cosa riguarda la mezza pensione: la cena, ben che vada, ve la tariffano almeno 25 € a testa ma con 250 rupie mangiate à la carte anche nei ristoranti medio alti (quelli con tovaglioli di stoffa!) Quindi ve la sconsiglio a meno che non siate nella pensioncina isolata e quindi non abbiate alternative. I ristoranti degli alberghi sono in genere aperti anche ai non clienti quindi, se siete in un albergo un po’ strutturato, potete addirittura pagare il b/b e a pranzo o a cena usufruire del ristorante (magari a bordo piscina) pagando cash in rupie! Noi abbiamo trovato ottimo quello del Plantation Club (Baie Lazare – south Mahè) tra l’altro per certe cose era addirittura più economico di posti che non offrono la stessa qualità come ad es. Il Pirate Arms di Victoria o l’Anchor Cafè di Anse à la Mouche (peraltro simpatici punti di aggregazione). Voglio citare anche la pizzeria Baobab a Beau Vallon, la prima e forse la più buona: forno a legna, 4 tipi di pizza e qualche pasta, praticamente tutt’uno con la spiaggia! Ottimo e suggestivo il ristorantino della spiaggetta di Anse Soleil: veranda vista spiaggia piedi nella sabbia e ottimo pesce, il titolare parla un discreto Italiano e cercherà di proporvi anche una visita al parco marino di S. Anne con la sua barca; peccato solo che il mese di giugno abbia chiuso per lavori e così anche l’adiacente hotel Beachcomber e altri posti tipo il ristorante Chez Plume – pare che sia bassa stagione, infatti molti posti erano quasi vuoti.
La vicina spiaggia di petite anse, già set di Laguna Blu, è al momento vittima dell’ennesima speculazione edilizio-turistica: la multinazionale di turno ha comprato mezzo promontorio ed ha aperto rumorosi cantieri per lo “sviluppo turistico” della zona, per tutelare gli avventori dai rischi connessi all’attraversamento del cantiere (!) ha chiuso la comoda strada di accesso alla spiaggia dirottando i più determinati su un affascinante ma faticoso sentiero in mezzo alla foresta (la spiaggia non se la possono comprare ed esiste una sorta di “servitù di passaggio”), peccato perché era la “spiaggia perfetta” sufficientemente ampia, bel mare, no alghe, no onde e abbastanza isolata, speriamo non faccia la fine di Anse Georgette a Praslin (esclusiva del Lemuria Resort) o di quella prospettata per Anse Intendance con lo sviluppo del Banyan Tree.
A proposito di spiagge, le ricordavo tutte più ampie, adesso certe spiaggette con l’alta marea sono quasi impraticabili, dicono che lo tsu-nami del dicembre 2004 si sia “mangiato” un bel po’ di arenile, non sarà invece colpa ti tutti i turisti che per ricordo si portano via, insieme a qualche conchiglia, un po’ di sabbia bianchissima? Abbiamo anche sperimentato la sanità locale! La sabbia a volte finissima e l’acqua di mare giocano dei brutti scherzi alle orecchie tipo tappi irremovibili o principi di otite quindi vi consiglio prima della partenza di provvedere ad una bella pulizia e poi portare con se qualche prodotto di automedicazione adatto all’uopo (Cerulisina, coni di cera, gocce otologiche). Comunque gli ospedalini locali sono abbastanza organizzati ed efficienti: abbiamo aspettato meno che in certi pronto-soccorso italiani! Anche qualcosa tipo idro-cortisone può essere utile per lenire le conseguenze delle punture d’insetti vari oltre ad un collirio per chi ha gli occhietti delicati (sole e vento non scherzano) e qualcosa per altri eventuali disturbi “del viaggiatore”!