Ritorno al passato

PER TUTTI COLORO CHE HANNO VOGLIA DI SCOPRIRE UN ARCIPELAGO INCANTEVOLE E REMOTO, DOVE E' ANCORA POSSIBILE STUPIRSI DELLA NORMALITA' Premetto che nei miei 33 anni di esistenza ho viaggiato numerose volte (quasi sempre alla scoperta di paesi tropicali!) sia ad oriente che ad occidente. Non mi ero mai posto limiti di viaggio, se non uno: non...
Scritto da: Francesco Arfilli
Partenza il: 09/01/2004
Ritorno il: 02/02/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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PER TUTTI COLORO CHE HANNO VOGLIA DI SCOPRIRE UN ARCIPELAGO INCANTEVOLE E REMOTO, DOVE E’ ANCORA POSSIBILE STUPIRSI DELLA NORMALITA’ Premetto che nei miei 33 anni di esistenza ho viaggiato numerose volte (quasi sempre alla scoperta di paesi tropicali!) sia ad oriente che ad occidente. Non mi ero mai posto limiti di viaggio, se non uno: non visitare la Polinesia sino a quando non mi sarei sposato. Era ovviamente la destinazione unica per il mio viaggio di nozze. Tralascio tutti i particolari sulla scelta e sull’organizzazione del viaggio per andare al dunque.

Le Samoa indipendenti sono forse l’arcipelago più economico della Polinesia. La spiegazione di ciò é semplicemente data dal fatto che queste sono tra le isole più “pure” che possiate trovare nel Pacifico. Per “pure” intendo dire che qui, per certi versi, le cose sono rimaste immutate negli anni; il modo di vivere dei locali ha risentito solo relativamente dell’influsso della pesante colonizzazione che ha investito i mari del sud. La terra non può essere venduta ai palagi (pronuncia: palagni) cioè agli stranieri. Anche per questo motivo le strutture alberghiere sono in mano ai locali, con tutto ciò che ne consegue… Con questo intendo dire che, chi si reca alle Samoa pensando di trovare i lussuosi alberghi della Polinesia francese é meglio che cambi destinazione. Sia ad Upolu che a Savai’i bisogna “adattarsi”. A meno che non si vogliano spendere 220 dollari americani per dormire in un albergo degno di tal nome (Sinalei resort. Dove si può andare però a gustare un bellissimo fia fia night con gran buffet a soli 18 euro a persona). Il mio consiglio é quello di fare come abbiamo fatto io e mia moglie. Biglietto aereo AR e prenotazione tramite internet per una sola notte in un albergo della capitale (che vi serve come base per i primi 1/2 giorni per poter organizzare l’affitto di un’auto, il cambio nella moneta locale ecc.).

Noi abbiamo dedicato 13 giorni ad Upolu e 7 giorni a Savai’i e, tutto sommato, crediamo che questa sia la giusta proporzione. Se volete una guida esauriente che vi aiuti anche a trovare gli itinerari più nascosti, prendete assolutamente quella di Lonely Planet.

DESCRIZIONE DELLE ISOLE E DEGLI ALBERGHI DA NOI VISITATI Premessa: avevo letto una mail di un turista che aveva visitato le Samoa e che aveva trovato enormi difficoltà a causa della presenza di cani aggressivi sulle isole. Dobbiamo smentire categoricamente! Non abbiamo mai avuto alcun problema. I cani sono tutti piccoli e se per caso sembrano aggressivi é sufficiente un urlo o un sasso per spaventarli.

UPOLU: E’ l’isola della capitale, la più evoluta. Ad Apia potete trovare alberghi, banche, bancomat, grossi market, ristoranti (provate Paddles vicino al porto, di fianco a Samoa Shipping Corporation e Apaula Restaurant a Lalovaea nella collina sopra alla città ), negozi (in uno di elettronica vicino al bar Cappuccino Vineyard potete trovare un adattatore per le loro prese che sono quelle con i ferretti sottili disposti a triangolo), auto in affitto (il miglior prezzo l’abbiamo spuntato da Juliana rentals subito dopo Aggie Grey: 135 tala pari a circa 42 euro).

I primi 2 giorni li abbiamo passati al Princess Tui Inn. Non lo rifaremmo! Al di la della estrema gentilezza del proprietario, definirlo un albergo é una bestemmia. Ci siamo trovati decisamente meglio al Valentino’s motel lungo Fugalei st. .31 euro al giorno x una doppia con abbondante colazione. Condizionatore, bagno in camera ma acqua fredda. Unica rottura: i rumori se vi mettono nelle camere vicino alla strada. Consiglio: rimanete ad Apia lo stretto necessario per sbrigare le poche cose che vi servono. DA NON PERDERE: il flea market e il food market e la Palolo deep reserve ad Apia e assolutamente le Papasee’a sliding rocks vicino alla città. E’ un’incredibile versione tropicale e naturale dell’aquafan, immersa in una foresta primordiale.

tutta la costa nord che va da Apia a Manono-uta non ha assolutamente nulla di interessante. Le parti più belle sono quelle che potete percorrere in auto lungo la costa meridionale e, in particolare, il tratto che va da Siufaga (sud ovest) sino a Siumu. Lungo questo lungo tratto di costa troverete un passo montano da cui potrete godervi una visuale mozzafiato sulla baia di Falelatai, una foresta pluviale con tanto di attraversamento di un torrente in auto… E delle spiagge incantevoli come:Return to paradise beach (magnifica!!!), Matareva beach (strada paurosamente dissestata ma spiaggia che merita) e Salamumu vicino al Samoana Resort, con le sue spiagge bianche da cui affiorano massicce rocce nere vulcaniche. Stupenda! Più avanti troverete una strada che assomiglia molto da vicino ad una mulattiera che conduce al Virgin Cove. Spiaggia molto bella.

Subito dopo Siumu, potete andare ad Aganoa black sand beach. Qui vedrete coralli e pesci da urlo (a destra una volta arrivati) e, se sarete pazzi come noi, “volerete” sul corallo (assolutamente con l’alta marea!!) per trovarvi improvvisamente fuori dal reef ma essendo a 40 metri da riva. Ci si immerge lungo la scogliera che trovate alla vostra sinistra una volta raggiunta la spiaggia. Per raggiungere Aganoa, prendete la strada verso il mare che parte da Sa’aga.

Se potete, andate a visitare Nuusafee island imbarcandovi a Poutasi o a Tafatafa (bella spiaggia). Noi non ci siamo riusciti per problemi logistici nostri.

Lungo la strada che attraversa la Togitogiga forest (che noi abbiamo vista completamente bruciata dal ciclone heta, passato da li 20 giorni prima) troverete le Togitogiga waterfall. Bellissime da vedere e da tuffarsi! Andando verso est andate a vedere le cascate di Sopoaga e di Fuipisia; meritano davvero. Subito dopo incontrerete Vavau. Scendete lungo la strada che, dopo il villaggio e la chiesa mormone bianca, scende al mare (indicazione con scritto Vavau beach fales). Qui troverete uno scenario da film. Una cala nascosta dalla vegetazione con l’acqua color azzurro verde che si insinua tra le scogliere nere. Tutto attorno, una lunga spiaggia di sabbia bianca orlata dalle palme e un resort dove noi abbiamo passato 5 giorni stupendi a lume di candela e potendoci godere le stellate più incredibili della nostra vita. Quando ci siamo stati noi non c’era ancora l’elettricità, a causa del ciclone. Non vi sappiamo perciò dire come si mangia. Noi abbiamo pagato 31 euro al giorno per avere un bungalow decisamente grande con frigo, bagno e doccia, bollitore con relative bustine e veranda con divanetti. Condizioni igieniche precarie, come del resto in grandissima parte degli alloggi provati nel corso della vacanza. Con l’alta marea aggirate la parete rocciosa che chiude la spiaggia a destra ed andate a scoprire cosa c’é…

Proseguendo verso est troverete subito un’altra stradina che scende al mare, circa 200 metri dopo quella per il Vavau beach fales. Vi troverete in una baia nel mezzo della quale c’é un piccolo scoglio con una cupolina bianca. Con l’alta marea e nuotando verso sinistra scoprirete delle spiaggette assolutamente incantevoli e vedrete dei fondali magnifici (qui abbiamo nuotato con una tartaruga marina). Da Vavau a Lalomanu é un susseguirsi di lunghe spiagge bianche stese ai bordi della laguna dove potrete fare snorkelig. La zona che va da Saleapaga a Lalomanu é di una bellezza selvaggia. Vi troverete a percorrere la strada stretti tra il verde smeraldo dell’alta parete rocciosa fittamente coperta di vegetazione (tagliata qua e là da qualche cascata come quella vicino al Boomerang Kreek) e l’azzurro della laguna. Se avrete la fortuna/sfortuna di trovarvici in mezzo durante un acquazzone tropicale ne apprezzerete ancor più la forza selvaggia. In questa parte di isola troverete numerosi resort sulla spiaggia. Sono fale molto ma molto essenziali, col bagno in comune e ad un costo molto basso. Al Litia resort si pagano 20 euro a testa per dormire e avere prima colazione e dinner…

Dicono che Namua island sia molto bella ma noi, a causa del solito ciclone, non abbiamo potuto visitarla. Lungo la costa nordoccidentale andate assolutamente a vedere le Falefa waterfall. Le potete vedere alla vostra sinistra 50 metri dopo aver attraversato un ponte, stile Indiana Jones, in auto o a piedi. Il ponte lo trovate, lungo la strada che taglia Upolu verticalmente da Lotofaga a Matauto point, un po prima che il fiume alla vostra destra si getti nel mare. Potete anche provare a raggiungere il lago Lanotoo al centro dell’isola. Noi non ce l’abbiamo fatta a causa del sentiero invisibile, del caldo feroce, della lunghezza imprecisata dell’escursione e della pioggia incombente. La guida del Lonely Planet in inglese ce l’hanno lasciata in regalo 2 turisti tedeschi che stavano lasciando le Samoa, quando ormai eravamo anche noi alla fine della nostra vacanza. Probabilmente con l’aiuto di quella ce l’avremmo fatta. L’unica isoletta che abbiamo visitato vicino ad Upolu é stata Manono. L’abbiamo trovata molto primitiva e romantica ma anche con spiagge molto sporche.

A Lalovi, di fronte a Manono abbiamo trovato l’Airport Lodge. E’ un resort molto carino, molto pulito e con l’acqua calda che, con 40 euro, vi da un bungalow con frigo , bollitore e bustine annesse. Purtroppo non ha spiagge vicine da poter raggiungere a piedi. E’ anche un ottimo appoggio per l’ultimo giorno in quanto é a 10 minuti dall’areoporto. SAVAI’I: almeno uno dei due viaggi che farete verso Savai’i fatelo in aereo. Ci si imbarca in piccoli aerei dall’aereoporto di Fagalii a est di Apia. Lo spettacolo é assicurato.

Partendo dalla capitale e andando verso nord troverete un mare da sogno da Tuasivi a Lesolo point e da Saleaula a Sasina. Andate a Swimming with turtles a Satolepai. E’ un’esperienza unica. Bella anche la visita al villaggio distrutto dalle eruzioni di inizio secolo. Proseguendo sulla costa nord verso ovest, andate alla spiaggia di Vaisala. Il ciclone l’ha danneggiata ma la bella laguna profonda e aperta all’oceano vi consentirà di vedere anche pesci piuttosto grandi. Molto bello é anche il canopy walkway nella zona di Falealupo. Tutta l’estrema punta occidentale dell’isola é molto remota e selvaggia. Purtroppo però il ciclone l’ha danneggiata seriamente. Lungo la costa meridionale visitate la spiagge da Faiaai a Satuiatua. Andate a vedere anche gli Aloofaga blowholes ma solo con l’alta marea e in una giornata senza vento. E, infine, le due perle di Savai’i: Le Afu Aau waterfall e Aganoa beach. Le prime sono le cascate più belle che abbia mai visto. Sembra quasi uno scenario inventato per quanto é perfetto. Una volta arrivati nella piantagione di altissimi cocchi, tenete la sinistra e vi troverete dinnanzi ad un buco nella foresta verde. Una fantastica cascata bianca si riversa all’interno dell’incavo formando un laghetto trasparente nel quale fare il bagno. Per raggiungere il paradiso perduto serve un po’ di coraggio. Una piccola scarpatina e una scala di legno quantomai approssimativa appoggiata alla parete verde vi faranno giungere in riva al torrente che esce dal laghetto. Buttatevi e nuotate, godendovi la favola.

La strada per Aganoa beach é difficile da trovare. Andando verso Maota e subito dopo il villaggio di Palauli guardate a destra fino a che non scorgete un cancello di rete metallica aperto. Sembra una strada privata ma in realtà conduce a questa magnifica spiaggia dove potrete sdraiarvi all’ombra di alberi giganti e nuotare in mezzo a coralli e pesci di tutti i tipi. Occhio alle correnti e abbiate almeno una volta la pazienza di attendere che cali la sera per godervi uno dei tramonti più belli della vostra vita lungo la stradina sterrata che porta alla spiaggia.

Capitolo alberghi: bello, pulito, con un buon ristorante e un bel mare davanti é il Le Lagoto a Satoalepai (50 euro per un bungalow con bagno, doccia calda, frigo e bollitore; compresa abbondante colazione. Al Siufaga beach resort dopo l’ospedale troverete un italo-samoano (Nico) molto simpatico e disponibile che vi potrà rivelare tanti segreti del modo di vivere samoano. Fatevi raccontare la sua storia, quella di suo padre e il modo di vivere degli abitanti dei villaggi. Ottimo ristorante (pesce). Bungalow per tutti i prezzi. Il nostro era da 31 euro con acqua fredda e senza colazione.

IMPRESSIONI Se volete fare un vero e proprio salto nel passato vedendo come si viveva quando ancora il progresso e la tecnologia non erano i protagonisti delle nostre vite, questo é il posto che fa per voi. Se amate l’avventura, la scoperta di un popolo e una cultura ancora non toccati dalla frenesia della vita moderna, prendete la prima combinazione di aerei che vi porti in questo lembo di Pacifico. Noi abbiamo vissuto per venti giorni in un sogno, a contatto con un popolo cordiale, curioso e estremamente amichevole e con una natura che fa sentire quanto può essere dolce e forte allo stesso tempo. Siamo tornati decisamente arricchiti per ciò che abbiamo visto e soprattutto vissuto. Se ci andate non potrete tornare a casa senza chiedervi se tutto il nostro correre abbia davvero un significato tanto profondo. Vi renderete conto che al mondo si viveva e si vive ancora pure con poco, senza per questo essere poveri. Un Matai di un villaggio vicino a Maninoa mi ha detto: noi non siamo poveri, viviamo solo una vita semplice. Non ci manca nulla; la natura provvede a tutto. Talofa



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