Ritorno a Sarajevo

Sarajevo, Bosnia Erzegovina. Un richiamo, un silenzioso desiderio di scoprire l'anima di una città che ha sofferto, e che oggi cerca con grande energia di rinascere, di cancellare i ricordi, per potersi riproporre quale meta turistica, culturale (forse elitaria) ma di sicuro fascino.Un viaggio allucinante, in moto, attraverso strade interne, con...
Scritto da: Stefano Tinaglia
ritorno a sarajevo
Partenza il: 19/08/2004
Ritorno il: 21/08/2004
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
Sarajevo, Bosnia Erzegovina.

Un richiamo, un silenzioso desiderio di scoprire l’anima di una città che ha sofferto, e che oggi cerca con grande energia di rinascere, di cancellare i ricordi, per potersi riproporre quale meta turistica, culturale (forse elitaria) ma di sicuro fascino.Un viaggio allucinante, in moto, attraverso strade interne, con partenza da Dubrovnik.In fondo sono solo circa 180 Km, la cartina ben evidenzia, non proprio rettilinei.

Ma c’è un problema..La Bosnia richiede due passaggi di dogana.Uno sul mare (unico sbocco Bosniaco sull’adriatico) in corrispondenza di una cittadina di nome Neum, ed un’altro più interno poco prima di Mostar.Ok documenti in regola, ma manca la carta verde, che peraltro non dovrebbe essere riconosciuta in Bosnia.Decisione…Passerò solo una dogana, a Neum, poi mi immergo nell’interno per strade secondarie e aggiro la frontiera interna.In fondo allungherò solo alcune decine di chilometri.Mai sottovalutare tali decisioni,mai studiare all’ultimo momento gli itinerari.

Ma in fondo a ripensarci ora , ho visto cose che forse ben pochi hanno potuto davvero vedere entrando in bosnia.Strade assurde larghe meno di un metro che si inerpicano tra ripide montagne, senza guard-rail, strapiombi terrorizzanti ma da mozzare il fiato per la loro bellezza…Nessuno, ma assolutamente nessuno per decine di chilometri…E …La guerra, la guerra che non pensavo esistesse.Paesi fantasma, distrutti e abbandonati, fuoco, fumo, fiamme che continuano a divampare nella memoria.Trincee, tetti distrutti, sguardi veri e duri. Eppure…Una natura aggressiva, rigogliosi boschi, fiumi verdi e impetuosi,picchi cupi immersi nelle nuvole…E le strade..Gallerie bombardate, assolutamente buglie, che ti tolgono l’equilibrio,l’orientamento, che lasciano filtrare fiotti di acqua attraverso le crepe del calcestruzzo (se ne esce zuppi).Eppure è tutto meraviglioso, quasi una rivincitita della natura sull’uomo..Ed il panorama cambia quasi in continuazione…Enormi paludi gradi come laghi, dighe imponenti e gradatamente appaiono i primi centri abitatied i primi minareti, le prime moschee…Tetti di rame lucente.

Forse ho scelto la strada più giusta..Ma poi HUTOVO.(un paese distrutto, rimasto tale, quale luogo della memoria…E dove il nuovo è stato costruito intorno come confine ideale filo spinato che non lasci mai più fuggire gli orrori di una guerra).E poi altri 100 meravigliosi chilometri ed ecco apparire Sarajevo.La periferia..Sembra respingerti, cattiva, sporca alienante..Vorrei andar via..Non mi sento a mio agio.Grattacieli distrutti, palazzi assolutamente martoriati dai fori dei proiettili..È scioccante.Ma non voglio questo da Sarajevo..Voglio la sua atmosfera,la sua anima, i suoi odori i suoi colori la sua gente.Ecco la citta finalmente..E tutto cambia.Molto araba, minareti , moschee…Eppure altre zone sono assolutamente occidentali.Cerco un albergo..Il primo in centro, camera con colazione euro 50, una camera immensa, con bagno (e bidè!),ma lo stoto e lo standard qualitativo è alquanto basso.Poco importa..Una bella doccia, un riposino e scendo in citta..

Sono immediatamente nel quartiere musulmano, stupendo, vivo, un mercato immenso pieno di colori, bar che servono caffe turco.Rame battuto, argento, e cucina turca.Mangio..Con pochissima spesa e molto molto bene.Ottima carne e tanta cipolla.Poi prendo la via della zona più occidentale..E…Pazzesco, sembra Milano.Tanti tantissimi giovani allegri, in gruppo, musica ad altissimo volume, dj in strada uno per ogni cocktail bar.

La città è più viva che mai e sta reagendo con rabbia e volontà…Una vera e propria lezione “sulla voglia di vivere”.Non vedo fast food in giro..Solo panetterie e qualche pizzeria tipo speedy pizza.Forse una sorta di protesta antiglobalizzazione.

Sarajevo…Sei bellissima..Specie all’alba, quando nell’assoluto silenzio, all’improvviso la preghiera del Corano s’innalza dai minareti ed abbraccia tutta la città.



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