Ritorno a Istanbul

Istanbul ed Edirne, sulle orme di Mimar Sinan
Scritto da: viaggiatori2000
ritorno a istanbul
Partenza il: 25/04/2015
Ritorno il: 02/05/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Di nuovo a Istanbul

Indice dei contenuti

A un anno di distanza torniamo a Istanbul perche’ le cose lasciate dopo il primo viaggio sono troppe. Questo il link del nostro precedente diario di viaggio, sempre su Turisti per caso: http://turistipercaso.it/istanbul/71495/a-zonzo-per-istanbul.html Solita organizzazione cercando sulla rete le opportunita’ offerte, con l’idea di base di ripartire la nostra settimana disponibile in due tappe: Istanbul e Edirne per la famosa e perfetta moschea di Mimar Sinan.

Istanbul

Partiamo in quattro, ma avremmo potuto essere in cinque per cui optiamo per affittare un appartamento nella cittá vecchia, vicino alla Moschea Blu (che si vede dalla finestra della cucina). La scelta si è rivelata azzeccatissima perchè ci ha permesso di limitare gli spostamenti in una cittá dal traffico caotico. Abbiamo comunque utilizzato sempre i mezzi pubblici, ricaricando di volta in volta la Istanbul card (2,15 lire turche a tratta).

A Istanbul torniamo a visitare Santa Sofia e la piccola Santa Sofia di cui avevamo un ricordo particolare; il Gran Bazar e il Bazar delle spezie, oltre all’Arasta Bazar, proprio accanto al nostro appartamento, che abbiamo attraversato diverse volte per evitare una stretta strada trafficata.

E poi partiamo alla scoperta di luoghi complementari ai grandi monumenti, che nella nostra mente avrebbero dovuto “completare” la nostra conoscenza di Istanbul: pretesa vana ed eccessiva. Ancora una volta ci siamo lasciati dietro un sacco di cose non viste che ci e’ rimasto il desiderio di visitare. Comunque nel nostro itinerario abbiamo toccato ed apprezzato: i musei, la Istanbul fuori dal centro, il Bosforo

Il museo del mosaico: un piccolo gioiello con la raccolta dei mosaici pavimentali trovati durante gli scavi del Palazzo risalente all’epoca di Giustiniano, di ottima fattura tardo romana ancora espressione della cultura classica.

Il museo islamico: è collocato in un palazzo antico, con le sale distribuite attorno a un cortile centrale luminoso e ospita una bella collezione di libri miniati, ceramiche, argenti, tappeti, il tutto ben inquadrato nel periodo storico di provenienza, con cartelli esplicativi molto ben strutturati e chiari, anche se noi scontavamo una certa “ignoranza” delle fasi storiche che si sono succedute in Turchia prima dell’avvento degli ottomani. Per noi è stata una scoperta e ci sentiamo di consigliarlo.

Fuori dal centro: i quartieri di Besiktas e Ortakoy con il Palazzo Dolmabahaçe (solo da fuori) e la moschea di Ortakoy sulla riva del Bosforo. Ma non solo: un mercatino di prodotti provenienti dalla campagna e uno spuntino per pranzo con un’ottima jacket potato riempita con formaggio, cetrioli, pomodori, olive, insalata russa, cuscus e altro ancora, con un’ampia varieta’ di scelta.

I quartieri della Istanbul asiatica: Kuzguncuk, Usküdar, Kadiköy. Anche in questa occasione (lo avevamo già fatto l’anno scorso per la visita ai quartieri di Fener, Balat e Fatih) abbiamo scelto la visita guidata dei ragazzi di “Scoprire Istanbul” (www.scoprireistanbul.com). Entela ci ha condotti per un’intera giornata in giro per questi quartieri a scoprire angoli caratteristici della zona greca e armena, una piccola moschea di Mimar Sinan sulle rive del Bosforo (Semsi Pasa Camii), l’affascinante cimitero di Karaçamet a Usküdar con la sua moschea moderna (la moschea Sakirin Camii, completata nel 2009, opera di un architetto donna) e poi coloratissimi e animatissimi mercati alimentari di fruitta, verdura, pesce. Una visita con questa organizzazione è una delle cose che ci sentiamo di consigliare vivamente perchè consente di scoprire angoli nascosti e aspetti della cultura turca meno scontati.

L’escursione sul Bosforo. Decidiamo per quella lunga che ci porta fino a Anadolu Kavagi, già in vista del Mar Nero: sei ore in tutto. Scegliamo di avvalerci del traghetto di linea (Sehir Hatlari) che giornalmente alle 10.30 parte dal molo di Eminonu, 25 lire turche il biglietto. L’escursione è molto gradevole. In corrispondenza delle fermate il traghetto si avvicina alla costa e permette di scattare ottime foto alla fortezza di Rumeli Hisari, a splendide ville che si affacciano sulla riva, alle barche dei pescatori. Arrivati ad Anadolu Kavagi abbiamo quasi tre ore per salire ai resti della fortezza da cui si ammira un vasto panorama e mangiare lo sgombro arrostito in uno dei tanti ristorantini accanto al porto. Notazione naturalistica 1: avvistati in prossimità del mar Nero alcuni delfini che seguono per un breve tratto la scia del traghetto.

Abbiamo provato l’hammam, il Cemberlitas vicino al Gran Bazar. È una struttura storica con una bella sala centrale, vasche e lavabi in marmo. Il prezzo dipende dai servizi richiesti e va da 20 euro per la sola entrata a 54 euro per scrub, bagno di schiuma e massaggio.

Abbiamo mangiato in locali traditionali turchi che abbiamo scelto di volta in volta. Ci sentiamo di consigliare il Sur Ocakbasi a Itfaiye Caddesi, vicino all’acquedotto di Valente, per la qualità del cibo, per il prezzo veramente contenuto e per la simpatia del gestore, dove abbiamo mangiato, tra l’altro, un ottimo buryan, il tipico agnello cucinato nella terracotta. Il conto: 100 lire turche in quattro. Una sera abbiamo mangiato a casa con formaggio, olive, pane al sesamo e frutta, tutto comprato al mercato di Kadiköy, assaggiando prima di comprare. Anche questa è stata un’esperienza molto divertente.

Edirne

Per raggiungere Edirne, che dista circa 250 Km. da Istanbul, utilizziamo il pullman che impiega circa tre ore. Proviamo a fare il biglietto on line dall’Italia, ma accettano solo carte di credito turche. Chiediamo nelle agenzie della cittá, che però in generale non prestano questo servizio. Finalmente troviamo una sede della Backpacker’s travel che ci prenota il posto ed emette il biglietto via Internet, con una commissione piuttosto salata: il biglietto costa 30 lire turche a persona, più 10 di commissione e pagamento in contanti, altrimenti l’uso della carta di credito ci avrebbe comportato un ulteriore sovrapprezzo dell’8%. Abbiamo accettato, anche perchè il nostro inglese, oltre a quello dell’impiegato dell’agenzia, non è così fluent per intavolare una discussione dialettica che ci permetta di far valere le nostre ragioni. Il giorno della partenza ci rechiamo con ampio anticipo alla stazione dei pullman, luogo se possibile ancora più caotico del traffico cittadino. Siamo partiti per Edirne con mezz’ora di ritardo e in circa tre ore siamo arrivati a destinazione. Dalla stazione degli autobus al nostro albergo in centro ci siamo concessi un taxi (25 lire turche).

Edirne è una cittá vicina al confine con la Bulgaria e la Grecia. È l’antica Adrianopoli fondata dai romani e per circa cento anni è stata la capitale dell’impero ottomano prima della conquista di Costantinopoli. È meta di un turismo esclusivamente locale e ospita splendide moschee: una sorpresa che ha superato le nostre aspettative.

Abbiamo avuto un’intera giornata a nostra disposizione, il primo maggio, per immergerci nella cittá insieme a una folla di turchi e visitare la moschea dei Tre Balconi, proprio accanto al nostro albergo, l’antica moschea Eski, la moschea Muradiye, attendendo la fine della funzione del venerdì per ammirare uno splendido mirab decorato con le piastrelle blu di Itznik (eravamo gli unici turisti), la Scuola medica del complesso di Beyazit (Scuola all’avanguardia per le sue terapie, risalente al ‘500 e rimasta attiva fino alla fine del 1800) e infine la moschea di Solimano, capolavoro dell’architetto Mimar Sinan che nella cupola riuscì a superare le dimensioni di quella di Santa Sofia.

Notazione naturalistica 2: abbiamo avvistato numerose cicogne, in questi giorni migranti verso nord.

È stata una giornata pienissima e anche un po’ faticosa, tenuto conto delle distanze tra i vari siti. A sera stanchi ma felici, abbiamo terminato la giornata con un’ottima cena al ristorante Zindanalti Meyhanesi: meze, costolette di agnello e il solito ayran (bevanda a base di yogurt leggermente salato), 150 lire turche in quattro.

Organizzazione

Scelto il periodo ci muoviamo con le prenotazioni con un paio di mesi di anticipo. Per il volo Roma-Istanbul troviamo una buona tariffa Alitalia a circa 190 euro A/R. Per l’appartamento a Istanbul ci avvaliamo dell’agenzia Homeaway che, a differenza di altre, non chiede l’intero pagamento all’atto della prenotazione, ma solo un acconto del 25%. Il costo è stato di 720 euro per un appartamento grande e comodo con 7 posti letto.

L’albergo a Edirne, l’Ottoman Palace Hotel, lo abbiamo prenotato tramite Booking.com. Molto economico (65 euro al giorno in quattro), essenziale e spartano, comunque pulito. Personale molto disponibile.

E infine una notazione culturale: abbiamo scoperto e letto prima della partenza un delizioso libriccino di Edmondo De Amicis (si, proprio lui, quello del libro Cuore). Si intitola Costantinopoli, edito Einaudi, ed è un diario di viaggio da cui traspare il fascino della città ottocentesca, diversa da quella di oggi, senza dubbio, eppure riconoscibile.

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