Ritorno a Dubai

Una settimana negli Emirati
Scritto da: beretz
ritorno a dubai
Partenza il: 19/04/2014
Ritorno il: 25/04/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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RITORNO A DUBAI

Una settimana negli Emirati.

Eccoci di nuovo in volo verso Dubai….. è passato un anno, trascorreremo la Pasqua a casa di nostro figlio Simone.

Ci siamo organizzati per tempo e a gennaio, prenotiamo i voli per Dubai per il 19 aprile con Aeroflot. Andata con scalo a Mosca di tre ore, mentre al ritorno lo scalo dura 13 ore, al costo di €1340 per 3 persone compresa l’assicurazione. Vorremmo approfittare di questo lungo scalo per fare un veloce giro a Mosca, e per fare ciò dobbiamo chiedere il visto di transito.

Nel mese di marzo, per una banale caduta mi procuro una frattura al ginocchio, oltre al dolore fisico subentra il timore di dover rinunciare al viaggio. Ad aprile, non potendo ancora camminare, comincio ad informarmi alla compagnia di assicurazione per disdire il viaggio, mi rassicurano dicendomi di aspettare fino al giorno prima della partenza. Mi spiace, soprattutto per mio figlio Andrea e mio marito, dover annullare tutto così decido di affrontare il viaggio, chiedo l’assistenza per ridotta mobilità alla compagnia aerea e faccio noleggiare una sedia a rotelle a mio figlio per quando sarò a Dubai. Arriva il 18 aprile, il volo è a mezzanotte e quaranta, per cui alle 21,30 partiamo per raggiungere l’aeroporto di Milano Malpensa, lasciamo l’auto al parcheggio Travel Parking, ormai già collaudato per altri viaggio e che trovo davvero efficiente e con prezzi modici. Arrivati in aeroporto, ci rechiamo al ceck-in dove arriva l’assistente con la sedia a rotelle. Arriviamo velocemente al gate dove l’assistente, in quanto a fine turno, mi chiede di raggiungere il posto a bordo con le stampelle. Sistemata a bordo! Il posto non è comodissimo e l’aereo è molto brutto e vecchio, non dispone di intrattenimento. Lasciamo Milano sotto una pioggia battente. Le prime tre ore passano, arriviamo a Mosca dove all’uscita dell’aereo c’è il personale dell’assistenza ad attenderci, svolgiamo velocemente tutte le formalità e ci lasciano in una confortevole lounge.

Partenza da Mosca e arrivo a Dubai alle 14.40, in perfetto orario. Devo dire che, nonostante la disabilità, non ho avuto gravi disagi. All’arrivo sempre corsie prioritarie per tutte le formalità e all’uscita troviamo Simone e Michelle ad attenderci, incredibilmente in perfetto orario e con la sedia a rotelle. Pomeriggio di riposo e poi la sera andiamo al Souk Madinat Jumeirah. E’ la ricostruzione di un tipico souk arabo, con il soffitto in legno, ci sono numerosi negozi di souvenir, e tanti localini che si affacciano sui canali artificiali attraversati dalle barche che trasportano i turisti. Ci accomodiamo al The Left Bank, il posto è molto carino, circondato dalle case tipiche di Dubai vecchia, e dalle acque del laghetto artificiale. Qui facciamo la prima esperienza sulla rigidità delle regole di questo paese, abbiamo ordinato delle birre ma poco dopo si avvicina una responsabile a chiedere l’età a mio figlio Andrea, non avendo ancora 21 anni gli dice che non può bere la birra. Sull’alcool sono rigorosi, in alcuni bar i ragazzi sotto i 21 anni non li fanno entrare, anche se sono accompagnati da adulti. Mangiamo qualcosa e poi a casa a riposare.

20/4 DOMENICA

La luce del sole ci sveglia e lo sguardo va alla finestra dalla quale è possibile vedere il Burji Kalifa. Con calma ci prepariamo per la spiaggia. Per i musulmani la domenica non è un giorno festivo, lavorano dalla domenica al giovedì pertanto Simone ha preso due giorni di ferie per accompagnarci in giro. Andiamo alla spiaggia di Dubai Marina, zona residenziale di Dubai. L’accesso alla spiaggia non è adatta alla sedia a rotelle, per cui, armata di santa pazienza procedo con le stampelle. Con l’ombrellone e i lettini ci danno anche i teli mare, però spendiamo circa 30 euro, un po’ caro rispetto ai 10 euro delle altre spiagge. Ci sono i servizi, gli spogliatoi e le docce. Sullo sfondo i grattacieli del Jumeira Beach Residence.

Ci godiamo qualche ora di sole, il caldo è reso sopportabile da una leggera brezza. Saltello fino al bagnasciuga per un contatto con l’acqua. Nei dintorni è pieno di localini e quando la fame si fa sentire, ci sediamo in un bar con i tavolini all’aperto a gustarci i farafel, buonissime polpettine di legumi in una piadina farcita con salse e verdure. Questa zona di Dubai è piacevole perchè più a misura d’uomo, si può passeggiare, il traffico non è caotico, ci sono negozi e localini lungo la strada. Torniamo a casa e dopo un pò di riposo, Valter ed io ci facciamo portare al Dubai Mall per trascorrerci una oretta prima di andare a cena.

L’anno scorso abbiamo trascorso tante ore nel Dubai Mall eppure anche questa volta la vista di questo centro commerciale mi lascia a bocca aperta, il tempo trascorre velocemente. Per la cena dobbiamo trovarci con una collega di Milano di mio figlio, in vacanza a Dubai con la famiglia, al ristorante Beachcombers all’interno del Jumeirah Beach Hotel. Cucina asiatica a buffet, tavoli all’esterno sulla spiaggia, di fronte il Burj al Arab (la vela) e alle spalle il Jumeirah (l’onda). La vela è illuminata come un albero di natale e anche il Jumeira si illumina di svariati colori, è tutto molto suggestivo anche se un po’ eccessivo.

Dopo cena raggiungiamo il 25^ piano dell’hotel dove c’è un bar con un bellissimo panorama, ma in questo bar vendono alcolici e Andrea non può entrare per cui torniamo nella hall. Passeggiata per i giardini del Jumeirah e poi a casa. Anche attraversare la città di notte ha il suo fascino, i grattacieli sono pieni di luci e in giro ci sono sempre tante macchine, è una città sempre in movimento.

21/4 LUNEDì

Oggi abbiamo in programma la visita di Abu Dhabi. Partiamo alle 10,30 e percorriamo la Sheikh Maktoum Bin Rashid Road, un’autostrada a 6 corsie, lungo la strada si vedono i cantieri aperti per la realizzazione delle opere per l’Expo 2020 assegnato a Dubai. Dopo circa un’ora e mezza siamo a destinazione.

Fa un gran caldo ma essendo secco si sopporta bene. La prima tappa è la Sheikh Zayed Grand Mosque, la moschea è visitabile anche per i non musulmani, bisogna avere gambe e braccia coperti, è possibile fare le foto anche all’interno.

E’ una delle più grandi Moschee al mondo, ha quattro minareti e 80 cupole ed è circondata da un bellissimo giardino. Attraversiamo il piazzale interno, bellissimo, bianco e lastricato di marmo, qui ci togliamo le scarpe per entrare nella moschea. La sala della preghiera è dominata da un grande lampadario di cristallo e oro, i colori dominanti nella moschea sono il bianco e l’oro, il pavimento è coperto da bellissimi tappeti. In un angolo ci sono delle bambine che stanno facendo lezione. E’ possibile effettuare visite guidate ma la prossima è tra due ore per cui facciamo il giro in autonomia. Tante foto di rito poi riprendiamo l’auto. Breve parentesi sulle foto evitate di farle in atteggiamenti troppo affettuosi.

Nella guida è segnalato l’Emirate Palace, l’albergo più lussuoso di Abu Dhabi. Lasciamo l’auto nel parcheggio dell’hotel e saliamo.

L’architettura è classica, grandi saloni, arredi sontuosi, diversi ristoranti e bar piuttosto cari, un bellissimo giardino con fontane, ci sono molti turisti che, come noi, si accontentano di guardare.

Torniamo in auto, passiamo davanti al Palazzo Presidenziale, proseguiamo per The Corniche, la strada lunga 8 chilometri che costeggia il lungomare. Lungo il percorso si susseguono grattacieli dalle forme più avveniristiche, Moschee e costruzioni residenziali.

Parcheggiamo e cerchiamo un ristorante sul lungomare dove mangiare qualcosa.

Il clima non consente di dilungarsi troppo a stare all’aperto per cui finito il pranzo andiamo a recuperare l’auto.

Un altro punto di interesse segnalato sulla guida è l’Iranian Souk. Il navigatore ci porta verso il porto ma non lo vediamo, dopo un po’ di giri quando ormai avevamo perso ogni speranza lo troviamo. Delusione totale, sono dei negozi in costruzioni di cemento desolanti, non ne vale la pena, non scendiamo nemmeno dall’auto e ritorniamo verso Dubai.

A parte la Moschea ho trovato Abu Dhabi meno interessante di Dubai,

Rientro a casa, io mi godo un riposino gli altri vanno in palestra e in piscina.

Serata a casa, dalla finestra ci godiamo le danze delle fontane del Dubai Mall, peccato che non si senta benissimo la musica. Ma anche solo le evoluzioni dell’acqua sono uno spettacolo.

22/4 MARTEDì

Mio figlio dopo due giorni di ferie deve rientrare in ufficio, ci organizziamo la giornata decidendo di trascorrere la mattinata in spiaggia e il pomeriggio all’Emirate Mall.

Muoversi in taxi a Dubai costa pochissimo, più che con la metropolitana se non si viaggia da soli, per cui in taxi raggiungiamo la spiaggia di Jumeirah Park Beach, spiaggia a pagamento, 1 euro per l’ingresso e 10 per ombrellone e 3 lettini. Quasi certamente questa spiaggia ha un ingresso per i disabili ma noi non siamo riusciti a trovarlo, per cui l’accesso alla spiaggia è stato faticoso.

Anche oggi la brezza ci permette di stare in spiaggia senza soffrire troppo, C’è un punto di ristoro con tavolini sulla spiaggia dove abbiamo pranzato. Ci godiamo il bel mare e il sole fino a tardo pomeriggio.

In taxi raggiungiamo l’Emirate Mall, il centro commerciale all’interno del quale hanno costruito una pista di sci. Fa un certo effetto vedere la riproduzione di un rifugio di montagna e attraverso le grandi vetrate vedere la seggiovia e sapere di essere in un centro commerciale.

Facciamo merenda al Dunkin’ Donuts con le ciambelle e il caffè caramellato, accontentando Andrea che voleva mangiare le ciambelle di Homer Simpson.

In questo centro commerciale c’è anche un grande supermercato. Il tempo trascorre velocemente e abbiamo visto solo un piano, ci avviamo all’uscita per metterci in coda per il taxi, ma per noi niente coda e il primo taxi è nostro.

Cena a casa e dopocena Simone ci porta in un bar dove si fuma la shisha, che sarebbe il narghilè.

Andiamo al Souk Al Bahar, centro commerciale dedicato all’artigianato locale, collegato al Dubai Mall da un ponte sul laghetto artificiale.

Ci sono numerosi locali e tutti pieni nonostante sia tardi e che domani si lavori, scegliamo lo Shakespire dove, come in molti locali a Dubai, non vendono bevande alcoliche. Piacevole serata con una temperatura ancora sopportabile.

23/4 MERCOLEDì

Oggi è mercoledì e non possiamo tornare al Jumeirah park beach in quanto l’ingresso è riservato solo a donne e bambini. In taxi raggiungiamo Jumeirah Open Beach, vicino alla Moschea, alle spalle lo skyline di Dubai con i suoi grattacieli avvolti da una foschia, che qui è quasi sempre presente. Davanti una grande spiaggia libera dove si possono noleggiare ombrelloni e sdraio. Ci sono i servizi ed un chiosco. Sempre faticoso per me raggiungere l’ombrellone, soprattutto sotto il sole.

Sono le tre quando lasciamo la spiaggia e in taxi ci facciamo portare al Mercato Shopping Mall non lontano dalla zona.

È un piccolo centro commerciale su due piani dedicato all’Italia, la costruzione è la riproduzione di una stazione ferroviaria intorno alla quale si diramano vie dai nomi italiani e sulla quale si affacciano costruzioni che riproducono palazzi storici italiani. Il pomeriggio è trascorso piacevolmente tra acquisti e sosta al fastfood.

Per cena mio figlio ha un impegno e noi prenotiamo al ristorante Kaleidoscope all’interno dell’Atlantics, l’hotel sulla palma, ci siamo stati lo scorso anno e ci era piaciuto molto.

Ottima cena, giro all’interno dell’Atlatics che ospita un acquario, negozi, bar e ristoranti. Ritorno a casa percorrendo le ormai familiari strade con i suoi grattacieli che luccicano come pacchi di natale.

24/4 GIOVEDì

Giornata dedicata alla visita della zona vecchia di Dubai, Simone ha preso un giorno di ferie per accompagnarci. Il quartiere che si sviluppa sulle rive del Dubai Creeck è completamente diverso dalla Dubai luccicante con i suoi grattacieli. Le costruzioni e le strade sono simili a qualsiasi altra città, c’è gente del posto che attraversa il Creek sui barconi, gente che sorseggia bibite ai tavolini dei bar.

La prima tappa è il Dubai Museum che conserva testimonianze della vita passata di Dubai. È all’interno del fortino Al Fahidi Fort e si sviluppa soprattutto nei sotterranei, la visita è abbastanza interessante, c’è anche un video che fa vedere come si è evoluta negli anni la città.

Usciamo dal museo e percorrendo il tratto di strada a sinistra ci troviamo davanti alla Grand Mosque che però non è possibile visitare. Dietro alla moschea si trova il souk dei tessuti.

Ovviamente siamo presi d’assalto dai venditori. A piedi, per quanto mi riguarda si fa per dire, costeggiamo il Dubai Creek fino all’Heritage Village, passiamo davanti al Saeed Al Maktoum House, costruzione risalente al 1894 che fu la residenza dell’emiro Al Maktoum.

L’Heritage è la ricostruzione di un villaggio tipico con riprodotte anche le attività tipiche di un tempo, sembra abbandonato, i negozi sono quasi tutti chiusi, ci aggiriamo per il villaggio sotto il sole e il caldo comincia a farsi sentire.

Per andare al souk dell’oro dobbiamo attraversare il Creek, non potendolo fare con le barche riprendiamo l’auto, passiamo davanti al mercato del pesce, poi attraversiamo il tunnel Shindagha che congiunge le due rive.

Il Souk è un susseguirsi di negozi che vendono gioielli, alcuni davvero molto belli ma anche molto cari. Facciamo un giro solo per guardare e quando la stanchezza si fa sentire facciamo ritorno a casa.

Per la serata abbiamo prenotato un giro in barca sul creek con cena a bordo. È un modo piacevole per trascorrere la serata, al porto ci sono un gran numero di barche illuminate pronte a salpare.

Alle otto comincia la navigazione e lo spettacolo a bordo, sulla nostra barca si esibisce un mago, mezz’ora di spettacolo poi comincia la cena a buffet. Intanto la barca attraversa un tratto di fiume andando avanti e indietro un po’ di volte, non si spinge molto lontano, mi aspettavo di vedere lo skayline di Dubai ma in questo tratto non si vede molto. Questa escursione è piuttosto costosa e mi aspettavo qualcosa di più.

25/4 VENERDì

Ultimo giorno, Simone e Michelle, per festeggiare il loro anniversario, andranno a trascorrere il weekend in un resort nel deserto, per cui ci salutiamo. Noi dedichiamo la prima parte della giornata alla tintarella. Torniamo alla Jumeirah Open Beach.

Pomeriggio dedicato al riposo e ai bagagli, poi ci rechiamo al Dubai Mall a comprare i regali da portare a coloro che sono rimasti a casa. Alle 19 siamo alle Dubai Fountain ad assistere allo spettacolo delle fontane che fanno le evoluzioni al ritmo de “I magnifici 7”. È una delle attrazioni di Dubai da non perdere assolutamente.

Finito lo spettacolo cerchiamo un ristorante dove cenare all’interno del Dubai Mall. Entriamo al Rosa Mexicano e devo dire che non potevamo concludere meglio il nostro viaggio. Il locale è molto carino in stile messicano, il servizio è molto curato e abbiamo mangiato molto bene, insomma tutto perfetto.

Passeggiamo ancora un pò per il Mall poi in taxi torniamo a casa a finire i bagagli.

Rispetto all’anno scorso, nonostante la mia scarsa mobilità, ho apprezzato di più questa città che ha i suoi angoli dove la vita scorre normale come in qualsiasi altra città, dove la popolazione multietnica vive a stretto contatto ed è ben integrata, dove i grattacieli ti sorprendono per la loro architettura e dove i mall sono delle piccole città all’interno della città.

Ci prepariamo a lasciare Dubai dandole appuntamento al prossimo anno.

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