Ritorno a Catania.

Qualche giorno in Sicilia, tra Catania e Taormina
Scritto da: siculo
ritorno a catania.
Partenza il: 22/07/2010
Ritorno il: 25/07/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Dopo molti anni si assenza, dovendo sbrigare alcune pratiche ho avuto l’occasione di tornare nella mia terra La Sicilia e nella mia città Catania. Sono partito con mia sorella e mio cognato con la punto di mio cognato.

Giovedi 22/07/2010

Partiamo alle ore sei del mattino da Genova per evitare un pò di traffico estivo. Prima di immeterci in autostrada però facciamo rifornimento di focaccia e brioche in un panificio, un pò di cibarie per sostenenrci lungo il viaggio. Una prima sosta in un area di servizio in Toscana per un caffè e poi di muovo in marcia. Dopo qualche altra sosta pe rrifornimento auto e sgranchirci le gambe verso le quindici imbocchiamo la famigerata Salerno – Reggio Calabria. La giornata è afosa ma per fortuna bbiamo l’aria condizionata e la radio ci fa compagnia. L’autostrada è piena di cantieri abbandonati, chissà quando sarà terminata ? Alle diciotto, finalmente arriviamo a terminal traghetti di Villa San Giovanni. C’è una coda enorme per imbarcarsi. Vi riusciamo solo dopo circa quaranta minuti. Lasciat l’auto saliamo sul ponte del traghetto e non possiamo fare a meno di consumare i primi arancini al bar: Dal ponte si scorgonole luci di Messina che ci accoglie dopo circa una quarantina di minuti di navigazione.Sbarcati ci dirigiamo verso l’imbocco dell’ autostrada per Catania che raggiungiamo quando ormai sono circa le 22,30. Abbiamo premotato al Jolly Hotel Bellini di p.zza Trento (€. 100 a notte). Raggiunto l’albergo ed ottenute le nostre camere, abbastanza belle e spaziose cerchiamo un locale per mangiare qualcosa ma vista l’ ora ormai tarda ci dovbbiamo accontentare ancora di alcuni arancini presi in un bar vicino all’ albergo. Stanchi del viaggio, rientriamo in albergo per una riposante dormita,

Venerdì 23/07/2011

Colazione abbondante in albergo con briosche- fette biscottate marmellata e caffè.. Lasciamo l’auto nel posteggio dell’ albergo e a piedi scendiamo verso il centro città percorrendo Via Umberto fino ad arivare in Via Etnea di fronte al Giardino Bellini. La presenza di nolte persone seduti al tavolino intente a prendere una granita ci convince a ordinare nel Bar – Pastixcceria Spinella tre gustose granite alla mandorla. Espetate poi in breve tempo,le pratiche per le quali eravamo venuti, con passo da turisti scendiamo per via Etnea diretti verso Piaza Duomo.in piazza Stesicoro uno sguardo all’ Anfiteatro Romano e al Momunemto a Vicenzo Bellini. Arrivati in piaza Duomo entriamo per una visita e preghiera alla Santa Patrona della città Sant’Agata, Nel Duomo, originariamente costruito nel periodo Normanno di cui rimane però rimane solo una piccola parte cè subito a destra la tomba di Vincenzo Bellini, inoltre oltre a varie momumenti funebri vescovi e cardinali ci sono sempre a destra in una cappella a parte i sarcofaghi di alcuni regnanti della Casa Aragonese.Usciti dal Duomo facciamo alcune foto vicino alla fontana dell’elefante ” U’ Liotru” dei catanesi e poi da porta Uzeda (una delle porte di ingresso della citta) che prende il nome da un Vicererè Spagnolo del periodo di Carlo V raggiungiamo il chiasoso e folcloristico mercato della ” Pescheria” Si e fatta l’ora del pranzo e decidiamo di fermarci in una piccola trattoria proprio nel mercato: Dal tavolo possiamo vedere il via vai delle persone e sentire le grida dei venditori. Pranziamo con spaghetti alle vongole e sarde a beccafico – vino acqua e caffè per circa € 20,00 a testa. Rientriamo in albergo per un riposino. Verso le 17,00 presa l’auto ci dirigiamo per la vecchia strada provinciale verso Acicastello, abbiamo preso i costumi da bagno e infatti facciamo un bagno ristoratore nella piccola spigetta di rocce vulcaniche sotto il Castello. Rinfrancati, prima di lasciare il paese ci godiamo in una panchina una eccezzionale Brioche con dentro il gelato, che è una specuialità della zona. Verso le 19,00 riprendiamo la strada provinciale per dirigerci ad Acitrezza, il paesino fanoso per I Malavoglia di verga e soprattutto per i faraglioni che la leggenda dice siano i macigni lanciati da Polifemo contro le navi di Ulisse, che l’aveva accecato. Trovato con fatica un posteggio per l’auto passegiamo per il paesino in attesa dell’ orario di cena . Abbiamo deciso di prendere una pizza in un locale dove venivamo tanti anni fa “La Luna Rossa “. Dopo cena ancora una breve passeggiata e poi rientriamo in albergo.

Sabato 24/07/2010.

Solita abbondante colazione in albergo e poi via diretti a Taormina anzi prima alla spiaggia di sassi di fronte all’ Isola Bella dove ci fermiamo per un bagno. Atirati dalla voce di un barcaiolo decidiamo di visitare la Grotta Azzura ,c’eravamo già stati almeno un ventèanni fa: Verso le 13,00 saliamo verso Taormina e per il pranzo visti i prezzi un pò cari ci accontentiamo dei soliti arancini . Foto di rito nellla piazzetaa col panorama del golfo e poi su fino a Castelmola per acquistare delle bottiglie di vino alle mandorle presso il bar Turrisi che ha la caratteristica di avere al suo interno molti oggetti a forma di fallo maschile.Rientriamo a Catania verso le 18,00 e dopo una doccia lasciamo l’albergo per dirigerci , a piedi verso il centro. La movida di fine settimana è già in coso . Decine di giovani affollano bar e pub per il rito dell’ aperitovo che anche noi prendiamo in un bar del centro storico . Per la cena abbiamo prenotato al ristorante Ambasciata del mare din P.zza Duomo proprio vicino alla Fontana dell’ Amenano. Il menù a base di pesce con antipasto di mare – spagnetti al sugo di ricci e pesce spada alla griglia. Dolce e bevande per una spesa di circa €. 35 a persona. Concludiamo la seratain un pub di scalinata Alessi con decine di giovani e turisti intenti a sentire musica e bere birra.

Domenica 25/07/2010.

Eè l”ultimo giorno dellla nostra permanenza Dopo la colazione lasciamo ll’albergo ma invece dell’ autostrada decidiamo di raggiungere Messina tramite la vecchia straa provincial che passa per diversi paesini costeggiando giardini di limoni e alberi di fichi e ulivi e piante di ficodindia.Ci fermiamo ad Acireale per un ultima granita e poi addio Sicilia. Chissa quando potremo tornare.



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