Ritorno a Capo Verde

Boavista, isola dai colori incantevoli
Scritto da: silviana
ritorno a capo verde
Partenza il: 08/06/2011
Ritorno il: 15/06/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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Questa è la seconda volta per me nell’arcipelago di Capo Verde, sono passati esattamente dieci anni dalla prima.

Viaggio con famiglia la prima settimana di giugno 2011 nella splendida isola di Boavista; la prima volta ero andata all’Isola di Sal, la principale dell’arcipelago che oggi è un pochino più turistica rispetto a 10 anni fa quando Capo Verde non era conosciuta ai più. Non è da molti anni che esiste l’aeroporto a Boavista, è piccolo, comodo e con sala d’aspetto all’aperto, il nostro Hotel-Villaggio Riu Karamboa a soli 2 Km dall’aeroporto era semplicemente stupendo, la Riu è una catena spagnola e il tour operator che gestisce questo Hotel in Italia è Francorosso. Nonostante la grandezza e i numerosi ospiti, questo Hotel non risulta essere mai affollato, personale molto gentile, pulizia eccellente, cortesia, animazione stupefacente con spettacoli diversi e di alto livello ogni sera, musica di sottofondo sempre piacevole e mai assordante, grande varietà per quanto riguarda il cibo con menù tematici e molta attenzione ai dettagli. Basti pensare che durante la vacanza, ho compiuto gli anni ed al mio ritorno in camera ho trovato una bottiglia di spumante con biglietto di auguri, insomma non è proprio da tutti e fa piacere. L’Hotel è davvero gigantesco, anche se bisogna dirlo si differenzia estremamente dal paesaggio che lo circonda e non rappresenta di certo lo stile di vita degli abitanti dell’isola anche se dà tanto lavoro agli stessi.

A Boavista appena si esce dall’Hotel, si riesce ancora a respirare e a vivere in maniera molto semplice, qualche negozietto di souvenir in città e casette basse e molto colorate, l’ambiente è circondato da sabbia, ghiaia e tanta polvere, le strade asfaltate sono davvero poche e il miglior mezzo di trasporto sono i quad, i pick up oppure dei furgoncini. La segnaletica stradale è pressoché inesistente, quindi si consiglia un autista esperto oppure una guida che vi accompagni a scoprire le meraviglie dell’isola. Boavista come tutte le isole dell’arcipelago non gode di grande ricchezza, anche se le persone hanno una grandissima dignità e sono molto disponibili nei confronti del turista, a loro però non manca davvero nulla; ci sono sempre chiese e scuole anche nei piccoli centri e ritengono molto importante l’educazione. Si parla il creolo ma a scuola si studia e si parla il portoghese, visto che Capo Verde è stata una colonia del Portogallo fino al 1975 quando è divenuta indipendente. Qui non troverete nessun monumento da visitare, è una meta per gli amanti della natura e delle tradizioni culturali. L’unico aspetto negativo forse sono i rifiuti buttati un po’ dappertutto ai margini delle strade con la conseguente presenza di numerosissimi cani randagi assolutamente innocui.

Boavista è l’isola di Capo Verde meno popolata di tutto l’arcipelago, la capitale Sal Rei è il centro più abitato, qui ci sono molti africani emigrati soprattutto dal Senegal che dista solo 500 Km, i Capoverdiani ci tengono molto a distinguersi proprio perché si considerano molto discreti rispetto agli africani, infatti la maggior parte dei venditori ambulanti anche da loro non sono di Capo Verde.

Capo Verde è molto ventosa, ci sono spesso dei bei nuvoloni ma non fateci caso, vi scottate comunque, quindi consiglio anche se avete la pelle scuretta di proteggervi bene.

Che cosa abbiamo fatto? Iniziando sempre con colazioni davvero sostanziose, il luogo si prestava molto bene al relax: sole, mare piuttosto freddino e interminabili passeggiate sulla battigia; la spiaggia davanti all’Hotel conosciuta come Praia De Chaves è lunga solo 9 Km corta eh? L’animazione è molto discreta, non vi stressano, le attività ci sono e sono soprattutto vicino alla piscina che è immensa, fra l’altro c’è anche un pool bar molto carino. Il mare è davvero bellissimo, più sui toni del verde che dell’azzurro, non è un luogo adatto allo snorkeling, proprio perché il fondale è tutto sabbioso e non si vede granchè; spesso il mare data la presenza del vento è un po’ mosso quindi… Per esplorare è necessario immergersi con le bombole.

Ma a parte i bagni e le passeggiate le attività che adoro di più sono le escursioni! Ne abbiamo fatte tre.

La prima è stata la più entusiasmante nella parte sud dell’isola: a bordo di pick up traballanti abbiamo raggiunto il piccolo villaggio di Povocao Velha piuttosto spopolato, fondato nel XVII secolo è l’insediamento più antico dell’isola; la nostra guida il bravissimo Eliseu che ha imparato l’italiano da autodidatta ci ha raccontato aneddoti curiosi, divertenti ed interessanti; qui sorgeva un piccolo negozietto di souvenir, il municipio, e qualche piccola casa colorata ma l’aspetto più interessante è stato la visita alla scuola del paese; siamo entrati nelle varie classi dalla 1° alla 5° elementare potendo interagire con i bambini così teneri soprattutto quelli più piccoli. La seconda tappa è stata alla spettacolare Praia Curralinho o come è conosciuta da tutti spiaggia di Santa Monica, considerata una tappa imperdibile, è lunga oltre 18 Km chiamata così proprio per la somiglianza con la spiaggia di Los Angeles in California, tuffarsi in queste acque è un’emozione davvero unica. Dopo Santa Monica siamo passati vicino ad una laguna con palme da dattero e da cocco e proprio qui sorgeva un piccolo villaggio oggi abbandonato Curral Velho, ultima tappa la Praia Varadinha con onde piuttosto alte e con delle bellissime grotte.

La seconda escursione dedicata alla parte nord dell’isola; ci ha portati sempre a bordo di pick up a visitare la Baia di Boa Esperanca con la spiaggia lunga circa 6 Km e con il famoso relitto sempre più arrugginito del mercantile spagnolo Cabo Santa Maria arenatosi per una tempesta nel 1968. Scendendo per una via panoramica piena di palme purtroppo tutte morte a causa di una malattia sconosciuta, siamo arrivati al deserto di Viana caratterizzato da sabbia bianchissima, che avanza sempre più con il passare degli anni situato a qualche Km dalla cittadina di Rabil più a sud pieno di palme da cocco e da dattero. La fine della gita è stata un giretto a Sal Rei, non particolarmente interessante e piuttosto sporca.

Per entrare appieno nella comunità di Boavista, abbiamo avuto il piacere di partecipare ad una messa nella piccola chiesa di Sal Rei; la chiesa era gremita di persone giovani, la funzione che si è celebrata, tra l’altro molto piacevole e piuttosto comprensibile visto che era in portoghese parlato lentamente era in onore della festa della parola nonché la prima comunione per una decina di bambini.

Purtroppo la settimana è giunta al termine ed è stata splendida e chissà forse un giorno ritorneremo in un’altra splendida isola di questo meraviglioso arcipelago!

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Spiaggia di Chaves

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A scuola

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Granchio sulla spiaggia

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Palmeto

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Spiaggia di Varadinha

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Felicità

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Deserto di Viana

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Spiaggia di Santa Monica

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Mercato del pesce

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Relitto Santa Maria



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