Risalendo la Norvegia
1° GIORNO – Arrivo a Oslo Partenza dall’aeroporto di Bologna con volo Ryanair (costo 80 euro) ed arrivo in serata all’aeroporto di Oslo/Torp che dista circa 120 Km dalla città. L’aereoporto di Torp è piccolissimo e appena fuori dell’uscita è possibile prendere il bus Torpexpressen che in due ore conduce alla stazione degli autobus di Oslo. La temperatura si aggira intorno ai 20 gradi e durante il tragitto in autubus siamo stati accompagnati dalla luce del sole fino a tarda serata. Attorno alle 23,30 con un taxi dalla stazione degli autubus raggiungiamo l’Hotel West in una tranquilla zona residenziale a circa 10 minuti a piedi dal centro di Oslo.
2° GIORNO – Oslo La prima giornata del nostro viaggio la dedichiamo alla visita della capitale sotto la luce di un cielo splendente, che ci permette di passeggiare piacevolmente per i punti di maggior interesse della città. Dal momento che avevamo a disposizione solo questa giornata abbiamo deciso di non visitare i tanti musei di Oslo. Partendo, quindi, dalla sede del Premio Nobel, abbiamo fatto una passeggiata all’Aker Brigge, il porto turistico ricco di ristoranti e centri commerciali, per poi arrivare alla Fortezza di Akershus, di origine medioevale, che sorge in posizione strategica sopra il lungomare di Oslo. Non lontano dalla fortezza si può raggiungere l’Opera House di Oslo realizzata da Snøhetta che testimonia la complessità creativa dell’architettura contemporanea norvegese. Ciò che a prima vista ci colpisce di essa è la sua posizione mozzafiato in riva al mare e la sua imponente ma altrettanto “bizzarra” struttura che lascia immaginare delle piccole piste sciistiche. Dall’Opera House abbiamo raggiunto Karl Johans Gate, via principale e cuore della città, per poi arrivare al maestoso Palazzo del Parlamento e al Teatro Nazionale. Dopo un pranzo veloce in uno dei tanti giardini della città, ci siamo diretti( ancora a piedi!) a Vigeland Park, una delle attrazioni più visitate ed apprezzate, e punto di svago per i cittadini. Qui, in compagnia dalle numerosissime sculture in bronzo che caratterizzano il parco, abbiamo trascorso buona parte del pomeriggio. Prima di tornare in Hotel, abbiamo percorso altre vie commerciali in cerca di un ristorante dove cenare.
3° GIORNO – Da Oslo a Bergen Lasciamo Oslo di prima mattina per raggiungere in serata Bergen. Lo facciamo percorrendo la linea ferroviaria Oslo-Bergen fino a Myrdal. I biglietti possono essere acquistati dall’italia ad un prezzo conveniente direttamente dal sito delle ferrovie norvegesi www.nsb.no. Il treno attraversa paesaggi ricchi di foreste, altopiani e località sciistiche fino a Myrdal, punto di partenza per l’esplorazione dell’Hardangervidda, un altopiano dalla bellezza desolata. Arrivati a Myrdal, una stazione di alta montagna scendiamo e proseguiamo il percorso sul treno della mitica Flamsbana fin giù alla stazione di Flam, nell’estremità interna del fiordo di Aurland. La linea ferroviaria ci dicono essere la più ripida al mondo. Piacevole la discesa tra i selvaggi paesaggi naturali delle montagne norvegesi con fiumi che scorrono lungo stretti crepacci e cascate che cadono a picco dai lati delle montagne. Il treno effettua una sosta di qualche minuto in un punto spettacolare per scattare delle foto. Arrivati a Flam, passeggiamo per i negozi di souvenir e come da programma prendiamo il traghetto Fjord1 per raggiungere Bergen. Navighiamo per 5 ore lungo il Sognefjord, il fiordo più lungo della Norvegia, affascinati dall’incontro di mare, foreste e montagne con cime innevate in un unico paesaggio, selvaggio e misterioso. I biglietti si possono acquistare all’ufficio informazioni di fronte alla banchina di partenza del traghetto. Attorno alle 20:00 arriviamo a Bergen, e come di consueto in questa città, veniamo accolti da un po’ di pioggia: prima di partire ci avevano avvisati che in Norvegia piove 265 giorni l’anno, ma, vuoi la fortuna, vuoi altri fattori naturali, queste saranno le uniche gocce che vedremo in 10 giorni! Ci sistemiamo nell’accogliente Hotel Strand, situato nel punto più centrale della città di fronte al mercato del pesce e dopo una veloce ma non economica cena in pizzeria (una pizza costa 195 nok!) ci dirigiamo a letto.
4° GIORNO – Bergen Il quarto giorno lo dedichiamo interamente alla visita di Bergen. La visita non può che cominciare dal quartiere di Bryggen, il più antico quartiere di Bergen, nonché dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Esso ci ricorda l’importanza che ebbe la città come parte dell’impero commerciale della Lega Anseatica dal XIV a metà del XVI secolo. Molti incendi hanno danneggiato le caratteristiche case in legno di Bryggen. La ricostruzione ha seguito i modelli e i metodi tradizionali, mantenendo la struttura originale, che è una reliquia dell’antica struttura urbana in legno, un tempo molto diffusa nel Nord Europa. Dell’antico paesaggio urbano sono rimasti oggi circa 62 edifici. Molto suggestivo girare tra questi edifici, nonostante ci siamo po’ troppo turisti. Ci spostiamo da Bryggen per prendere la funicolare e godere la vista dall’alto di Bergen. La discesa può essere fatta a piedi attraverso i boschi ma noi scegliamo di prendere ancora la funicolare. Giunta l’ora del pranzo, non si pone il problema di dove mangiare in quanto sempre nella zona del porto c’è il caratteristico e irrinunciabile mercato del pesce. Lì, dopo aver fatto conoscenza con uno dei vari italiani che vi lavorano, ci mangiamo un delizioso salmone alla piastra condito con limone e pepe, gamberetti in salsa agrodolce e birra. Non so perché ma al mercato del pesce si nota una folta presenza di italiani che altrove non avevamo trovato. Assolutamente da assaggiare, oltre che il salmone selvatico, un pezzettino di carne di balena. Per chi poi vuole investire una ingente somma di denaro si può farne scorta e portarselo in Italia. Nel pomeriggio riprendiamo la visita di Bergen e trascorriamo diverse ore alla scoperta degli angoli più nascosti di questa stupenda città, fino al ritorno al tramonto nella zona del porto circondati dai gabbiani e da molti meno turisti. A cena, nemmeno a dirlo, torniamo al mercato del pesce.
5° GIORNO – Geiranger Di primo mattino ritiriamo l’auto a noleggio e partiamo verso Geiranger. Il viaggio di circa 350 km dura circa 7 ore a causa dei ferrei limiti di velocità norvegesi che non ci permettono di superare gli 80 km/h e delle numerose soste “fotografiche” che abbiamo fatto. Le strade, immerse nella natura, sono molto piacevoli da percorrere e regalano scorci sempre diversi e mai banali. Magnifiche le montagne riflesse nelle limpide acque sotto di loro. La strada da noi percorsa ci fa scoprire il fiordo di Geiranger dall’alto, dopo aver percorso negli ultimi 30 km un paesaggio lunare con innumerevoli laghi dalle acque trasparenti. Dall’alto della montagna si inizia poi la ripida discesa verso il paesino di Geiranger. Il fiordo, dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco per le sue pareti a picco percorse da cascate mozzafiato, si può visitare con differenti battelli a seconda del giro che si vuol fare. Noi abbiamo preferito osservarlo dall’alto percorrendo le strade attorno. La serata, essendoci a Geiranger solo alcuni ristoranti e negozi di souvenir, la trascorriamo mangiandoci un hamburger con alcuni motociclisti provenienti dall’Italia. Il tempo di digerire e siamo già a letto nello strategico e accogliente Geiranger Hotel.
6° giorno – Da geiranger a Trondheim Ripartendo in macchina verso le 9 iniziamo a percorrere la “Golden Route”, il tratto di 80 km della statale 63 famosa per i suoi splendidi paesaggi di montagna. La strada, straordinariamente bella, corre tra cime fredde e minacciose fino ad un traghetto che attraversa un ramo dello Storfjord. Scesi dal traghetto la strada si addentra dopo alcuni km per la campagna di Valldal, dove ammiriamo, incuriositi e sorpresi, distese di colture intensive di fragole (assolutamente da provare!). Arriviamo quindi allo spettacolare Trollstigen (sentiero dei troll), una strada di montagna da brivido che percorriamo in discesa verso Andalsnes. Troll non ne abbiamo incontrati ma la discesa in macchina è divertente. In serata, dopo altre 3 ore di viaggio siamo arrivati a Trondheim, la prima capitale della Norvegia ed oggi la terza città più importante dopo Oslo e Bergen. Iniziamo quindi la visita della città passeggiando per il centro città che si snoda lungo il fiume Nid e scopriamo subito la sua natura vivace e giovanile in quanto sede universitaria. Il quartiere più caratteristico è il Bakklandet, oltre il vecchio ponte cittadino, formato da vecchi edifici in legno colorati che sorgono come palafitte lungo il fiume. Veloce la visita alla famosa cattedrale gotica, dove avvengono le incoronazioni della famiglia reale norvegese. La città si visita in poche ore. L’hotel presso il quale abbiamo trascorso la notte è il Quality Hotel Augustin, il quale si trova in pieno centro ed è perfetto per visitare la città.
7°-8°-9° Giorno – Isole Lofoten Dopo un trasferimento mattutino in aereo a Bode, alle 13 prendiamo un volo Wideroe per Svolvaer. Arriviamo alle 16 e dopo aver noleggiato un’auto prenotata dall’Italia, ci ritroviamo subito circondati da un paesaggio indescrivibile sotto la luce di uno splendido sole. Un susseguirsi di montagne verdi spunta all’orizzonte con il loro profilo alto e roccioso e si riversano su un mare trasparente. Trascorriamo quindi il resto del pomeriggio vagando senza meta sulla stupenda strada E10 che attraversa tutta l’isola per arrivare fino a Stamsund, dove si trova il Rorbuer (Skjærbrygga) che abbiamo prenotato per 3 notti. Il rorbuer, ovvero le suggestive antiche dimore dei pescatori, è stata infatti la nostra scelta per pernottare a Stamsund; esso è situato in riva al mare, con una vista meravigliosa sulla stazione di pesca tuttora in uso. La casetta (rossa tipo palafitta) è veramente accogliente e dopo aver fatto un po’ di spesa ci siamo cucinati del salmone in puro stile norvegese. Stamsund, oltre ad un ristorante-pub, un centro commerciale e 2 negozietti di oggetti usati non offre altro. L’atmosfera però è magica. La prima giornata intera alle Lofoten la iniziamo con la visita del paesino di Nusfjord, a circa mezzora di macchina da Stamsund. Il villaggio di pescatori di Nusfjord ha un’architettura molto particolare, con edifici costruiti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, raccolti attorno ad un piccolo porticciolo riparato. Per entrare nel centro del paesino si paga un biglietto d’ingresso ma ne vale assolutamente la pena. Vi vivono 21 abitanti, tra cui un italiano e un bambino. Sarà proprio l’italiano qui residente e proprietario di un negozio di gioielli da lui realizzati che ci racconterà la sua scelta di trasferirsi a Nusfjord e ci farà assaporare la vera essenza di questo posto. Se vi capita di passare di là quindi andatelo a trovare! Dopo un gustoso pranzo a base di stoccafisso (assolutamente da provare!) in un ristorante nel paesino subito dopo Nusfjord, proseguiamo lungo la E10 in direzione Å. Lungo la strada è impossibile non fermarsi in una delle spiagge bellissime di sabbia bianca che si incontrano, circondate da un mare di un colore azzurro trasparente in stile Sardegna. Å è forse insieme a Nusfjord il villaggio più accogliente delle Lofoten e dal quale non vorresti mai andartene. Qui la fa da padrone l’odore di merluzzo essiccato: il famosissimo stoccafisso delle Lofoten esportato in tutto il mondo. Colonna sonora della visita è il rumore assordante dei gabbiani, veri padroni delle isole Lofoten. L’ultima giornata alle Lofoten la dedichiamo alla visita di Henninggsvaer, un bel villaggio di pescatori chiamato “la venezia delle Lofoten”. Questo posto, stupendo come gli altri, lo ricorderemo però soprattutto per un piatto di baccalà divorato in un carinissimo ristorantino. Il pomeriggio invece la trascorriamo nella principale città delle Lofoten, Svolvaer. Dopo aver visitato Stamsund, Nusfjord, A e Henninggsvaer, sicuramente questo posto non ci lascia a bocca aperta come il resto. Anzi, diciamo che si può tranquillamente evitare.
10° Ritorno a Oslo e in Italia L’ultimo giorno lo trascorriamo interamente in viaggio prima con un volo Svolvaer-Bode, poi con un altro Bode-Oslo per finire con l’ultimo volo in serata da Oslo torp a Bologna che ci riporta alla realtà. La Norvegia e in particolare le isole Lofoten, secondo la nostra breve esperienza, è ai confini della realtà!