Ripartire dal Garda

Due giorni nelle bellezze venete limitrofe al lago di Garda: il Parco Natura Viva di Bussolengo, Peschiera e la ciclabile del Mincio.
Scritto da: alvinktm
ripartire dal garda
Partenza il: 28/05/2021
Ritorno il: 29/05/2021
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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La felicità di immaginare un weekend lontano da casa, l’emozione di vedere posti nuovi, la soddisfazione di prenotare un accogliente bed and breakfast, la trepidazione di salire in auto per macinare chilometri. Prima del febbraio 2020, quando un virus etichettato Covid-19 si è insinuato nelle nostre case trasformandole in galere e stravolgendo le vite della popolazione mondiale, tutti questi gesti li consideravamo normali, quasi scontati. Da allora sono trascorsi mesi assurdi, colmi d’ansia, nervosismo, privi di un viaggio da progettare perché la situazione talmente incerta e preoccupante ha cancellato l’ottimismo e la possibilità di pianificare il futuro. Però la realtà che ci ha accompagnati sino ad ora sta lentamente mutando e possiamo affermare “di vedere la luce alla fine del tunnel”, o meglio un bel viaggio al termine della pandemia.

Per inaugurare questa nuova stagione non andiamo lontano dalla nostra Valtellina. Solo tre ore di macchina ci separano dal PARCO NATURA VIVA di Bussolengo, facente parte del circuito dei parchi del Garda e prima destinazione del weekend. Inaugurato il 21 giugno del 1969 è diventato una sorta di Arca di Noè, con la quale condivide la missione di preservare le specie minacciate dall’estinzione. Obiettivo oggi condiviso dai moderni giardini zoologici. Non a caso il simbolo della riserva è proprio l’Arca. Per visitarla è obbligatorio prenotarsi online scegliendo il giorno e l’entrata del mattino o del pomeriggio, alla pagina: https://www.parconaturaviva.it/vivi-il-parco/pianifica-la-tua-visita/orari-e-prezzi. Ne cominciamo la scoperta in macchina. Avete capito bene, proprio a bordo dell’auto, perché il parco prevede un Safari d’Africa da compiere in circa 30-40 minuti che consente di ammirare specie come l’antilope, il grosso gnu striato, la iena maculata, il ghepardo e il leone. Si tratta di un’aggiunta apprezzata al più classico concetto di zoo ed è molto coinvolgente per i più piccoli. Se come noi viaggiate con dei bimbi rassegnatevi all’idea di vederli balzare da un sedile all’altro per individuare più animali possibili. Al termine del percorso bisogna parcheggiare e addentrarsi a piedi lungo i vialetti ombreggiati che serpeggiano fra gli habitat ben tenuti. L’ippopotamo e il rinoceronte bianco condividono pacificamente la stessa area, dando il benvenuto ai visitatori. Di sicuro effetto è la più numerosa colonia di scimpanzé in Italia, i suricati con i loro occhietti vispi e la vivacità strappano un sorriso, mentre le capanne di paglia costringono adulti e bambini a impegnarsi ad avvistare un lemure. Incredibili sono le testuggini giganti dall’andamento non poi così lento e suggestivo è l’ecosistema tropicale dell’House of Giants. Misteriosi gli sguardi dei lupi grigi che spuntano nella foresta, tenerissimo il cucciolo di renna, importanti per l’equilibrio naturale i bisonti. Classificati come specie ombrello, sono indispensabile per la sopravvivenza di piante e animali con cui condivide il territorio. Guardingo, dalla coda folta e lunghissima, il leopardo delle nevi rappresenta l’esemplare che più ha colpito me e mio marito. Nostro figlio Leonardo invece si è divertito nella fattoria ad accarezzare le caprette e a dare loro da mangiare. E’ rimasto impressionato dalle sagome a grandezza naturale dei dinosauri nell’Extinction park. L’arcobaleno di colori sul collo del casuario attira lo sguardo ed è curioso scoprire come i ruoli di mamma e papà siano invertiti! La femmina è più grande, si accoppia con tanti maschi e lascia a questi ultimi il compito di covare le uova e accudire i piccoli. Attenzione poi al kea, un pappagallo conosciuto come distruttore di automobili delle quali smonta tergicristalli, antenne e cerchioni perché molto curioso. La mia carrellata si chiude con il ‘vociare’ dei fenicotteri cileni dal piumaggio color rosa acceso, ma di animali pronti a essere conosciuti e protetti ce ne sono molti altri. E’ possibile riposare e rifocillarsi nei diversi bar, aree di sosta libere, fast food, self service, e lasciar sfogar i bambini nelle aree giochi. Il parco natura viva è un luogo che merita di certo la visita e dove poter vivere una giornata gradevole e spensierata in famiglia.

Il Garda Room a Peschiera del Garda è l’ottimo bed and breakfast selezionato fra le molte opzioni per trascorrere la notte. Moderno, pulito e silenzioso, con camere e bagni ampi, personale molto gentile e ottimo rapporto qualità prezzo, colazione varia e abbondante, è situato a poche centinaia di metri dal centro e dal lago, proprio di fronte al parco giochi di via Milano.

Altrettanto azzeccata la scelta del ristorante pizzeria Bellavista per la cena, con vasto spazio esterno vista lago, camerieri giovani e dinamici, servizio veloce, costo onesto e pizza ottima. Primi e secondi dall’aspetto e i profumi molto invitanti.

Non esiste modo migliore per smaltire la cena che camminare lungo il porticciolo di PESCHIERA DEL GARDA e tuffarsi nelle viuzze del centro storico, da poco tornate allegre e vivaci. Negozietti di souvenir, boutique, gelaterie, pub e ristoranti si susseguono gli uni accanto agli altri creando l’atmosfera frivola e vacanziera di cui abbiamo bisogno. Il cuore del borgo è disposto su due isolotti nel punto in cui il fiume Mincio comincia la sua corsa verso sud, Mantova e il Po, e si visita in un paio d’ore, in maniera superficiale s’intende e senza programmare entrate ai musei. I tavolini si affacciano su Canale di Mezzo fin quasi sotto al Ponte dei Voltoni, che dal XVI secolo collega le isole fortificate del nucleo originario e la cui sommità offre il miglior punto panoramico sul borgo e l’ampia piazza Ferdinando di Savoia, meglio nota come piazza d’Armi. Peschiera ha una storia importante, dovuta pure alla posizione strategica di connessione tra la montagna e la pianura. Le testimonianze di un primo insediamento risalgono all’età del Bronzo, gli antichi romani la caricarono d’importanza facendola attraversare dalla via Gallica, poi la Repubblica di Venezia la sottomesse alla propria amministrazione. E’ con quest’ultima che si procede alla principale costruzione del complesso sistema murario pentagonale di protezione cittadino, iniziato nel VI secolo. Il suo cuore, la Fortezza, è stato nominato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità nel 2017, protetto da fortificazioni esterne e bastioni valicabili attraverso porte di accesso. La storia del borgo è legato da centinaia d’anni alle vicende militari che comprendono pure Napoleone e gli austriaci. Merita salire su quello che resta dei camminamenti di ronda per godere di punti d’osservazione privilegiati, come quello rivolto alla darsena e al faro, davvero romantico e suggestivo.

Il giorno seguente, dopo una lauta colazione, siamo pronti a inforcare le bici noleggiate al negozio Bike’n Foot, raggiungibile comodamente a piedi dal B&B Garda Room, e iniziare l’esplorazione della CICLABILE DEL MINCIO. Con una lunghezza di 37 chilometri, collega Peschiera a Mantova, ma noi vogliamo percorrerne solo i primi 20, fino alla località Mulini di Volta. Il tracciato prende il via poco oltre Porta Brescia e per imboccarlo bisogna affrontare una discesa sconnessa e sterrata fino all’argine del fiume, unica asperità del percorso. Com’è semplice intuire la ciclovia costeggia il fiume Mincio permettendo di conoscere senza fretta, né fatica, il territorio che attraversa, comprese le bellezze dei borghi sparsi sul suo tracciato. A secondo del tempo a disposizione e degli interessi personali è possibile scegliere le brevi deviazioni da effettuare, ben segnalate sulle mappe distribuite nei punti informazioni, nelle strutture ricettive e nei negozio di noleggio. Avendo a disposizione poche ore e pedalando in famiglia fissiamo poche fermate a misura di bambino, dandoci la possibilità di sostare a ogni scorcio incantevole, e credetemi ce ne sono molti. A partire dal campo di spighe disseminato di papaveri rossi e con sullo sfondo la sagoma imponente della chiesa di San Michele e le mura di cinta merlate del castello di Monzambano. Rimaniamo incantati davanti a tanta poesia che ci ricorda un quadro impressionista di Monet, o meglio ancora il giardino del famoso pittore francese, raccontato nell’on the road nella Francia del nord: https://turistipercaso.it/francia/71655/la-seducente-francia-del-nord.html. Costeggiando canali, campi e boschi, dopo 14 km si scorge sopra la collina la fortezza scaligera di Valeggio. Qualche pedalata più avanti i resti possenti del Ponte Visconteo indicano l’arrivo a Borghetto sul Mincio, uno dei borghi più belli d’Italia. L’afflusso di persone nel fine settimana è davvero caotico e avendo già visitato il paese che vive sull’acqua lo scorso ottobre durante un viaggio fino a Treviso e Trieste (link del diario di viaggio: https://turistipercaso.it/trieste/82354/treviso-trieste-e-borghetto-sul-mincio.html), decidiamo di passare oltre. Se però siete alla vostra prima volta mettetevi pazientemente in fila perché l’atmosfera di Borghetto merita l’attesa. Così come vale la pena salire in paese per entrare nel mondo fiorito di Parco Sigurtà, un giardino di 60 ettari dove ritrovare il benessere fisico e mentale con passeggiate, giri in bici, paesaggi rilassanti e intrecci di profumi. Oltre Valeggio il panorama muta, da ondulato diventa piatto, infinito, e la pista punta verso la pianura. Il punto più lontano della gita è il chiosco della località Mulini di Volta. Purtroppo degli antichi macchinari sospinti dall’acqua non rimane più nulla, soltanto la sede egregiamente ristrutturata dell’ agrirelais Villa dei Mulini, dove un tempo erano locati. Chi ha tempo può allungare sino a Volta Mantovana per visitare il palazzo Gonzaga. Noi invece, e soprattutto nostro figlio, preferiamo addentrarci nel vicino parco agrituristico ‘la fattoria sul fiume’. Si tratta di un’azienda agricola con ingresso a pagamento dotata di ampi spazi verdi nei quali le famiglie possono rilassarsi, giocare, entrare in contatto con cavalli, asini, bufali e altri animali, gustare i prodotti di produzione propria come le squisite cialde di grana padano e la bevanda kiwi bike, da provare assolutamente. Inutile dire che portare via un bambino da lì è un’impresa difficilissima, se non promettendogli di effettuare una sosta alla Demu’s Stube. Un ristorante informale di cucina tirolese con un grande giardino disseminato di tavoli, panche in legno e soprattutto di giochi, situato all’estremità nord del parco Sigurtà.

Pedalando senza fretta rientriamo a Peschiera dove gustare l’ultimo gelato su una panchina fronte lago prima di salutare il Garda e rientrare in Valtellina con la voglia di ripartire presto. Prima del Covid eravamo viaggiatori seriali, poi la pandemia ci ha costretto a smorzare il desiderio insaziabile di partire, esplorare, conoscere. Ora quell’appetito è tornato più forte di prima e speriamo di saziarlo vivendo altre piccole, grandi avventure.

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scorcio di Peschiera del Garda

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faro di Peschiera del Garda

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capanne al parco natura viva di Bussolengo

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sulla ciclabile del Mincio



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