Rio de Janeiro

La città dell'amore, del divertimento, della musica, del ballo, della speranza, della spensieratezza, del sorriso, della generosità, della sensualità. Rio de Janeiro è l'unione di spiaggie, montagne e foreste che soddisfa i desideri di tutti.
Scritto da: debby83
rio de janeiro
Partenza il: 22/02/2011
Ritorno il: 19/02/2011
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
Rio De Janeiro, Engenho Novo

Dopo una decina di ore con un volo Tam da Milano Malpensa con scalo a Sao Paulo eccomi finalmente a Rio de Janeiro. Mi sembra un sogno, ma è realtà, finalmente sono in Brasile.

Come al solito non ho prenotato nulla, non amo andare a dormire in hotel o ostelli perché incontro turisti come me e non vivo la città come una persona locale. Amo andare a dormire a casa di “couchsurfers”. Couchsurfing è un sito web dove le presone iscritte offrono un divano gratis per i turisti che vanno a visitare la propria città. E’ un sorta di scambio culturale, la cosa più bella che queste persone ti mostrano luoghi, feste, cibi, e modi di vivere che probabilmente non scopriresti andando a dormire in ostelli. Il mio oste sarà Alan, che vive in Engenho Novo.

Appena arrivata all’ aeroporto presi l’onibus Radoviario che mi porterà in centro precisamente ad Avenida presidente Vargas dove prenderò l’autobus 260 direzione Engenho Novo.

Sul primo autobus incontrai Jose un uomo con la carnagione scura, con un energia molto calma, calda e buona, gli chiedo se mi può indicare la fermata, lui parla solo portoghese e il mio portoghese è pressoché orribile, ma nonostante ciò ci capiamo bene. Gli dico che sto andando a Engenho Novo a trovare un amico (mentendo perché non conosco ancora Alan), Jose mi dice che quella zona non è un bel posto e mi chiede da quanto tempo conosco Alan io rispondo, sempre mentendo, di averlo conosciuto in Australia per due settimane. A quel punto noto la faccia scioccata di quest’uomo che mi disse: ” sono preoccupato per te”. Come può una persona appena conosciuta preoccuparsi per me come una padre? Mi trasmise tanta tenerezza, percepii la sincerità e l’affetto gratuito che quell’uomo provava per me. Quando scesi dall’autobus mi dispiaceva doverlo lasciare.

Appena in centro notai quanto è difficile in questa città sapere in quale fermata passa l’autobus che vuoi prendere, in quanto non c’è un cartello che indica quali autobus si fermano e tanto meno ci sono gli orari, i “carioca” ne sanno almeno quanto me cioè nulla. L’unica cosa da fare è aspettare in una fermata, appena passa l’autobus che vuoi lo fermi con il braccio se non si ferma non è la fermata giusta e vai nell’altra fermata. Usando questa strategia “geniale” presi il 260.

Finalmente arrivo In Engenho Novo, le case in questo quartiere sono vecchie, ci sono molti uomini di colore a petto nudo, donne con la pancia grande che mettono in mostra, graffiti nei muri e tanti bambini. Adoro già questo quartiere, sento l’energia viva, percepisco l’umiltà della gente e la loro voglia di vivere. Questo quartiere è circondato da due favelas: Matris e Sao Joao. Questo è il motivo per il quale tutti in Rio de Janeiro pensano che questo quartiere sia pericoloso.

Il mio ospite Alan è un ragazzo di Manaus, al nord del Brasile, piccolo di statura ma con una grande forza d’animo, ha iniziato a lavorare a 8 anni come venditore ambulante e adesso a 32 anni ha comprato una casa ed è insegnante di moda all’università . Ha uno sguardo molto profondo, un energia penetrante e trasmette amore per la vita e per sé stesso. Ama ballare ed è anche molto bravo, recita a teatro, adora la danza classica, ama la sua famiglia e i suoi amici ma soprattutto è una persona di cuore, quando lo guardi vedi un cuore gigante che batte e vibra di sensazioni. Insomma non potevo scegliere un oste migliore.

Prima cosa andiamo in giro per questo quartiere, Engenho Novo è un brulicare di colori e graffiti, non c’è spazio per la noia, è un motorino rotto che comunque funziona da anni, è l’ok di un bimbo nero che ti dà il permesso di guardarlo, è una casa vecchia ma speciale, è l’urla dei bambini che ti fa ricordare la tua genuinità, è il sudore di un lavoratore che ti suggerisce che ci vuole coraggio per vivere veramente, è il suono di un clacson che ti dice che bisogna farsi valere. Camminando per quelle strade sentivo di stare imparando qualcosa in più sulla vita e su come vivere.

La sera siamo andati a Copacabana una delle spiaggie più famose di Rio de Janeiro.

Quando arrivai, notai subito la differenza con Engenho Novo, è un luogo molto turistico, questo luogo non mi fa impazzire; i palazzi sono quasi tutti dello stesso colore cioè bianco, tutto è più o meno in ordine e pulito, anche le persone sono diverse, ci sono più turisti e i brasiliani che abitano lì sono più freddi, più educati, vestiti bene. Alan mi disse che in quella zona ci abitano i “carioca” ricchi.

Andammo a trovare una amica in un ostello che si chiama “Mellow Yellow” in Copacabana una stanza costa 24 real durante la settimana, non è un ostello bellissimo ma ciò che lo rende particolare sono le persone che ci lavorano. Sono molto allegre, disponibili e amichevoli.

PRIMO BLOCCO DI SAMBA

Non vedevo l’ora di partecipare al primo blocco di samba, Alan mi ha portato a quello della scuola di “Unidos de Vila de Izabel”, il cui nome viene preso dal quartiere stesso.

Tutte le persone, con addosso una maglia blu e azzurra che simboleggia la scuola, sono sulla strada cantano, ballano a passo di samba dietro un carro enorme che suona la musica.

E’ impossibile non farsi trascinare da questa energia esplodente. É un flusso di anime calde che ti trascina verso la follia, la follia di dimenticare chi sei, di dimenticare dove sei, dimenticare i tuoi pensieri e sentire soltanto il tuo corpo che vibra , il tuo cuore che batte all’unisono con gli altri e la tua energia che si fonde con le altre per crearne una sola.

Per sentire tutto ciò è meglio imparare a ballare la samba, io ho imparato in Australia con i miei amici Brasiliani, grazie a loro ho vissuto il bloco da protagonista e non da spettatrice.

CORCOVADO CRISTO REDENTOR

Alan mi ha portato a visitare una delle sette meraviglie moderne del mondo. Siamo saliti con l’auto sulla montagna del Corcovado e il parco di Tijuca, le strade sono a stampo romano, circondate da grandi alberi verdi, è uno spettacolo passare da lì si vede anche la favela di Santa Marta, la salita è ripida, la strada piena di buche, arrivata in alto presi un pulmino che mi portò in cima, in quanto è vietato salire con la propria auto, il biglietto costa 24,75 real compresa l’entrata per vedere il Cristo.

La vista dalla cima è meravigliosa, si vedono tutte le spiaggie e parte della città.

La statua del Cristo è gigante, più grande di quanto immaginassi. Cristo è lì con le braccia aperte ad abbracciare Rio de Janeiro, lo sguardo rivolto verso uno dei panorami più belli al mondo e sorride alla vita.

FAVELA ROCINHA

La favela di Rocinha è la favela più grande del sud America situata nella parte sud Di Rio de Janeiro.

Sono molto fortunata perchè ho incontrato Maka un ragazzo che ha avuto una brillante idea: quella di trasformare la sua casa in Rocinha in un ostello: “ostello Rocinha”. Quando Maka mi invitò ad andare a dormire per un po’ di giorni nel suo ostello accettai subito. Tutte le persone che incontrai mi dissero che sono una pazza, mi sconsigliarono vivamente di andare, mi dissero che è molto pericoloso e mi dicevano “ speriamo di incontrarti di nuovo tra una settimana”. Io come al solito non ascolto ciò che la gente dice ma ascolto il mio cuore e le mie sensazioni. Sentivo che sarebbe stata una esperienza unica. Cosi con un po’ di paura ma con tanta voglia di vivere quel posto dalla spiaggia di Ipanema presi l’autobus che mi portò all’entrata di Rocinha.

Maka mi aspettava lì, presi un taxi moto per raggiungere la sua casa che è in cima della collina. Questa cosa della moto taxi è geniale in quanto è il modo più veloce per raggiungere la cima ma anche la più pericolosa. Le moto sono enormi, corrono a velocità sproporzionate tra le curve di Rocinha. Ero già felice di essere lì.

Maka è un ragazzo di 27 anni. Mulatto, media statura con i capelli da leone, è una buona persona, nonostante sia balbuziente è sicuro di sé, è perseverante e determinato e la cosa più forte che mi trasmette è il non accontentarsi sa che può avere di più e come dice lui “con tanta fede puoi ottenere ciò che vuoi”. Ha un tatuaggio sul braccio destro; è una stella, ai vertice di questa stella ci sono scritte delle parole come fede, famiglia, cuore, mente,perseveranza, umiltà, rispetto. Ha sognato questo tatuaggio tre volte ed è il suo focus, gli fa ricordare tutto ciò che vuole nella vita e che serve per riuscire. Amo questo tatuaggio perché ha veramente un valore. Maka parla bene inglese, è l’unica persona che ho incontrato in Brasile che parli inglese senza aver mai viaggiato, mi ha detto che ha studiato in una scuola americana perché è stato scelto fra tanti e non ha pagato. Gli ho consigliato di andare a lavorare all’aeroporto visto che nessuno parla inglese lì, lui mi ha risposto che guadagnerebbe di meno di quanto guadagna adesso facendo la guida turistica e non sarebbe libero di gestirsi il proprio tempo come vuole, lo capisco benissimo dico sempre che la libertà non ha prezzo, meglio guadagnare di meno ma avere la libertà di gestire il proprio tempo come si vuole. Maka vive con la mamma e il fratello nella punta più alta di Rocinha. La sua casa è molto bella in confronto alle altre. La mamma di Maka ha impiegato 13 anni per costruire questa casa, facendo la cuoca, cucina a casa e poi vende il cibo, è una specie di take away ristorante, ha tre figli: due maschi e una femmina, avuti con tre uomini diversi. Quando Maka mi raccontò ciò ero scioccata, e gli chiesi perché con tre uomini diversi e lui mi rispose che è normale, una donna incontra un uomo si innamorano e decidono di avere un figlio, se le cose vanno male si lasciano, poi la donna incontra un uomo si innamorano e decidono di avere un figlio se le cose vanno male si lasciano, e cosi via. La maggior parte dei brasiliani hanno tanta facilità ad innamorarsi ed a dare fiducia alle persone, vivono per l’amore non hanno paura di essere feriti.

Ogni favela ha un proprio sindaco che si occupa di tutto e comunica con il municipio di Rio. In questa favela ci sono 500 bande che si occupano di droga, ci sono ladri che portano le cose rubate a queste bande in cambio di droga. Si capisce subito quando un uomo fa parte di una banda perchè amano mostrare ciò che hanno, di solito indossano catene d’oro, molti anelli, hanno belle auto e belle donne. Gli appartenenti a queste bande uccidono solo per rispetto, ciò significa che se un componente di un altra banda fa qualcosa che manca di rispetto all’altra banda li portano sul punto più alto della favela e li uccidono, poi li seppelliscono, di solito sanno già che verranno uccisi cosi ogni tanto le famiglie provano a convincere la banda avversaria ad non uccidere il proprio familiare, se li convincono la vittima si salva con un braccio o una gamba in meno. In media uccidono tra 5 e 10 persone al mese.

In Engenho Novo ho visto un uomo sdraiato sul marciapiede con la testa sanguinante, attorno c’erano molte persone e anche bambini, un poliziotto con il mitra in mano puntato sulla testa di quest’ uomo ferito, non ho capito bene se quell’uomo era già morto, se era stato il poliziotto ad ucciderlo o qualcun’altro. Percepivo la paura della gente, ma anche il coraggio di continuare a vivere. Io mi sentivo confusa, non sapevo bene cosa fare se scappare, se indagare sull’accaduto, avrei voluto scattare delle foto ma avevo molta paura della reazione della gente, cosi preferì allontanarmi e continuare per la mia strada. In Rocinha non ho visto niente di tutto ciò, ho solo visto persone ballare Forro di giorno sulla strada, gente che mi sorride e mi saluta, bambini che mi chiedono di fargli le foto. Dovreste vederli sono vanitosi e bellissimi, si mettono in posa. Sono adorabili tutte le volte mi facevano emozionare e sentire viva. Secondo me la parte più bella di Rocinha è il parco giochi tutto colorato, Maka dice che questo parco ha dato un infanzia ai bambini di Rocinha perché prima non avevano l’altalena, lo scivolo, non avevano spazi dove giocare solo per bambini. Due ragazzine Gabriella e Tiziana non amano andare a scuola ma vogliono solo passeggiare, farsi scattare foto, ballare, e mangiare. Loro si che hanno capito tutto dalla vita!

Aesia una bimba di 3 anni con i capelli ricci, scura di carnagione, gioca con le bambole, la saluto e iniziamo a parlare, mi fa conoscere tutta la sua famiglia che stanno costruendo la loro casa vicino la foresta, mi dice che la sua mamma è bella come lei e dice alla mamma di sciogliersi i capelli per mostrarmi quanto è bella, mi regala una caramella, mi chiede come mi chiamo, e da dove vengo. Sembrava una bambina di 8 anni da come parlava, è uno spettacolo della natura.

Giselle è un altra bimba di tre anni, bellissima, anche lei con i capelli riccissimi, scura di carnagione con un vestito arancione che balla la samba davanti a me e non prova vergogna a farsi riprendere dalla mia telecamera. Adoro questi bimbi!!

Rocinha è una moltitudine di colori che ti rende felice, è musica ventiquattro ore al giorno che ti ricorda che la vita va ballata, è un signore di mezza età che gioca con un aquilone per ricordarti che vale sempre la pena giocare, è il sogno brasiliano dell’Australia che ti dice che vivere è anche sognare, è l’amore per una donna che ti cambia la vita.

Rocinha è amore per la famiglia che ti fa sentire a casa, è una bimba di tre anni che sa di essere bella per ricordati quanto è importante amare sé stessi, è tre bimbi che fanno finta di giocare a dama per suggerirti che ogni tanto la vita va vissuta alla leggera.

Rocinha è un luogo in cui bisogna andare con il cuore aperto e un sorriso per sentirne veramente la magia.

FORESTA DI TJUCA

La foresta di Tjuca è la foresta urbana più grande del mondo. Facile da raggiungere e facile da percorrere, gratis e molto bella.

All’interno c’è un museo che spiega tutti gli alberi che si possono trovare, la storia della foresta e anche tutti gli animali che ci vivono. La cosa meravigliosa che è un museo divertente, impari giocando, ci sono vari giochi e mentre ti diverti impari qualcosa.

C’è una cascata molto bella, l’acqua è gelida ma ne vale la pena spogliarsi e farsi bagnare dall’acqua. E magari mentre sei lì vedi qualche piccola scimmia saltare di qua e di là urlando, sono talmente veloci che è quasi impossibile vederli veramente e soprattutto scattargli delle foto.

Prima di andare in questa foresta tutti i brasiliani che ho incontrato mi hanno consigliato di andarci con un accompagnatore uomo, mi hanno detto: “quello è un posto romantico non puoi visitarlo da sola, fai in modo che il tuo accompagnatore sia brasiliano cosi la tua visita diventerà ancora più speciale”. Sono andata con una ragazza australiana, una italiana, una tedesca e un ragazzo brasiliano sinceramente più camminavo in mezzo agli alberi e più iniziavo a capire il perché di quel consiglio. La foresta di Tjuca è un posto selvaggio, pieno di alberi bellissimi e soprattutto di tanti luoghi dove nascondersi e dei brasiliani si può dire tutto tranne che siano romantici. Hanno un altra idea di romanticismo.

CARNEVALE

Il Carnevale è un evento importante per il Brasile, probabilmente il più importante dell’anno, le scuole di samba lavorano un anno in funzione del Carnevale.

Ci sono due modi diversi di vivere il Carnevale in Rio de Janeiro: il primo andando al Sombodromo e il secondo i blocchi per strada.

I blocchi organizzati per strada prima che inizi il Carnevale sono molto divertenti e organizzati anche perché c’è meno gente. Durante il Carnevale il blocco è un blocco di vichinghi, le persone sono ammassate dietro al carro, non c’è quasi lo spazio per ballare tra l’altro la maggior parte di loro non balla neanche ma salta, quasi tutti sono ubriachi, si spingono, urlano e soprattutto cercano di baciarti in continuazione. Ero al blocco di Santa Rita secondo me il più bello tra tutti ( iniziato alle 7 del mattino) , un ragazzo mi afferra per i bracci, io ero spaventata l’ho allontanato subito e Alan mi disse stai tranquilla voleva solo baciarti; ma che modo è di provare a baciarmi? E questa storia continuò cosi per tutti i giorni di Carnevale, probabilmente fanno una gara a chi bacia più gente. Sono tutti in costume da Carnevale, c’è sempre gente per strada a qualsiasi ora, se vuoi fare festa c’è n’è organizzata una a qualsiasi orario.

LE SPIAGGE

Le spiagge più famose di Rio de Janeiro sono Copacabana e Ipanema.

Sinceramente ho trovato le spiagge Australiane più belle di quelle di Rio, in quanto la sabbia è piu bianca, sono molto più pulite, l’acqua è più pulita e le onde Australiane sono molto meno pericolose; in Rio le onde sembrano avvolgersi come un cannolo e anche se andavo sotto acqua mentre l’onda mi passava di sopra mi sentivo avvolgere dall’onda e non riuscivo a superarla, probabilmente in Brasile devo usare una tecnica diversa da quella usata in Australia.

Ma ciò che rende speciali le spiagge di Rio sono le persone, l’atmosfera. In Rio de Janeiro non esiste l’ indifferenza, le persone ti sorridono, vogliono fare amicizia, vengono a parlarti, sono gentili. Ci sono venditori ambulanti che rendono più piacevole il tempo che trascorri in spiaggia, vendendo acqua fredda, gelati, biscotti( molto diversi dai nostri biscotti italiani), il matti che è una bevanda fredda e rinfrescante fatto di tè freddo e limonata, birra Antartica o Solko ( birre brasiliane). Si sente musica anche spiaggia, gente che balla, gente che gioca con le palle di fuoco, giocolieri insomma impossibile annoiarsi.

Tutti aspettano il tramonto, quello più bello è quello visto dalla spiaggia di Ipanema, la gente sale su una montagnola alla fine della spiaggia, ci si siede li con una birra in mano ad ammirare il sole nascondersi dietro ad una montagna. E’ un tramonto magico, la tradizione vuole che si applauda quando il sole scompare, l’atmosfera è meravigliosa. E’ un momento incantato e romantico ti fa venire voglia di amare ancora di più, è una coppia che si bacia per la prima volta è l’abbraccio conosciuto di una persona che ti vuole bene, è un miracolo da vivere.

Rio de Janeiro può veramente vantarsi di avere tutto,non manca nulla.

Rio de Janeiro è anche la città dell’amore, è un muro con scritto Praia de Amores, è una coppia che si bacia e lui dice di amarla quanto l’universo, è una strada piena di coppie che si scambiano effusioni, è un bacio rubato, è un ragazzo che promette di aspettarti qualora decidessi di ritornare.

Sono innamorata di questa città, ormai è nel mio cuore, è una delle poche città che ho visitato dove ho imparato tanto sulla vita, dove mi sono sentita veramente a casa e dove sono cresciuta tanto a livello emotivo.

Ciao, ciao Rio de Janeiro.

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